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Appalto-Asl: I Fisioterapisti si rompono le ossa...

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Un articolo di qualche giorno fa.
Ho letto e riletto la delibera di proroga del contratto di riabilitazione e fisioterapia domiciliare della asl di Teramo.

Ho letto e riletto l'appalto vinto da un gruppo di fisioterapisti teramani che in maniera diretta e senza subappalti o altri costosi passaggi erano riusciti a esprimere un prezzo notevolemente inferiore.
Ho ascoltato lo sdegno  dell'Associazione Italiana Fisioterapisti della regione Abruzzo che ha espresso il suo totale diniego di fronte alla delibera n° 715/2014 con la quale la ASL di Teramo ha deciso di prorogare alla cooperativa KCS , per un importo ulteriore di 91.000 €uro e fino alla fine del corrente anno.

La differenza?
I fisioterapisti teramani erano risultati vincitori con un prezzo di 16,50 euro a prestazione contro i 21 euro della KCS.
Una simile offerta si può ottenere, spiega l'associazione di fisioterapisti, grazie alle prestazioni fornite direttamente dai liberi professionisti.
Una prassi che in Europa è diventata una normale consuetudine.
I legali dell'associazione andranno avanti con una denuncia dettagliata alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e con un puntuale ricorso al Tar.
Si cercherà di dimostrare in sede giudiziaria il presunto reato di abuso di ufficio.
Sarebbe pronto un dossier di nomi, di politici, di correlazioni alla base di questa strana delibera della Asl di Teramo. 
Una sorta di amiciziopoli condita con parentopoli e nella pausa del solito monopoli...di una Teramopoli che somiglia sempre di più a Paperopoli".

L'Asl di Teramo ha parlato di un'attesa istituzionale e di un parere legale.
Nel frattempo l'istituto della proroga pronto ad essere sospesa in caso del via libera dell'ufficio legale.
Nel secondo frattempo accuse reciproche di connivenze politiche ed economiche.
Poteri forti e cupole.

L'ultimo passaggio è stato di Ginesio Picchini, segretario dell’Associazione Italiana Fisioterapisti della regione Abruzzo.
"
Le accuse mosse ai fautori del raggruppamento di fisioterapisti in questione sono assolutamente gratuite e fuorvianti, frutto di qualcuno che conosce bene i fatti e che continua ad ignorare, in nome di interessi consolidati e personali, un concetto che invece è stato più volte espresso in maniera molto chiara: questo paese deve modernizzarsi sulla base di criteri europei che vengono, invece, ancora ostacolati e boicottati in maniera anacronistica e strumentale.

Ecco perché, a nostro avviso, siamo comunque di fronte ad un atto di buona politica nel senso che, per la prima volta in Abruzzo e visto che vi erano i presupposti giuridici , è stato permesso ad un raggruppamento temporaneo di partecipare ad una gara di appalto ASL che poi è stata regolarmente vinta: tutto qui.

La scrivente associazione ha cercato di sponsorizzare un’iniziativa simile anche a Chieti e con altri connotati politici ma in questo caso l’iniziativa non è andata a buon fine anche perché la relativa ASL continua stranamente da anni a prorogare il servizio alla stessa cooperativa senza indire più appalti.

Tutta la vicenda va vista in un ottica di scelte politiche diverse che, finalmente ed a Teramo, sono state messe a confronto: da una parte quella delle cooperative sponsorizzate comunque da interessi speculativi e sindacali, dall’altra quella dell’associazione che cerca di implementare in questo paese livelli di assistenza europei dove la libera professione è al diretto servizio dei rispettivi sistemi sanitari e dove non esiste la parola lucro nell’assistenza territoriale.
Tutto questo, naturalmente, con notevoli benefici in termini di offerta e di costi dei servizi sanitari.

Ai colleghi penalizzati dall’ultimo appalto, anche se non so fino a che punto visto l’andamento della vicenda, ricordo che gli appalti hanno un inizio ma anche una fine e che non si può sperare sempre che questi venga prorogato ( ho forse qualcuno vi ha promesso il contrario? ).

Chiedo loro, invece ed in qualità di segretario dell’associazione italiana fisioterapisti di questa regione, di fare un salto di qualità nella loro forma mentis di dipendenti e di consulenti sfruttati con le loro partita IVA: questo modo di agire serve solo ad accontentare miserevolmente qualcuno di noi e non risolve i problemi occupazionali di tutti.

E’ necessario abbandonare la scelta della dipendenza ad ogni costo per abbracciare quella libero professionale, l’unica in grado realmente di abbattere i costi dell’assistenza territoriale liberando così risorse che da un lato abbatterebbero le attuali liste d’attesa di pazienti in attesa di trattamento e dall’altro creerebbero i presupposti per un maggior numero di colleghi impegnati nell’espletazione diretta dei servizi.
Un progetto che in Italia è molto ambizioso ma che in Europa è la pura e semplice normalità.

Vediamo se abbiamo noi il coraggio, prima ancora che la ASL di Teramo, di cambiare la storia della riabilitazione territoriale in questo paese o se vogliamo continuare a mantenere questo penoso status quo in nome di interessi che, se pur legittimi, non hanno più ragion d’essere o, quantomeno, debbono iniziare a confrontarsi con i nostri e nell’assoluto interesse della collettività".

La parola ai legali...la legge che dirà?
Ci vorrebbe un pò di fisiolegal......



 

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Commenti

Qualcuno riesce a spiegarmi perche risponde questo ginesio che manco c entra niente con l appalto essendo di giulianova?
Dimenticavo caro ginesio. Che questa storia di fa un tutta europa lo dici tu, forse perchè non sei mai uscito da questo paese malato chiamato italia. Ps la o si scrive senza h. Cordiali saluti
Ma ste cooooooperative, oltre ai soldi, perchè non attraggono le attenzioni di chi vigila?
Facile nascondersi dietro all'anonimato,metteteci la faccia. Inoltre attaccare Ginesio segretario aifi(uno dei pochi a difendere i diritti dei fisioterapisti) sulla mancanza di una "h" denota come tu (h)o non hai argomenti o hai 12 anni.