Milano Finanza è convinta che il piano industriale di Banca Popolare di Bari per l'acquisita Tercas sia fondato su tre cardini.
"Razionalizzazione della rete, dato anche il differente presidio geografico delle due realta' che non produce sovrapposizioni territoriali, ma un pacchetto di sportelli potrebbe finire alla Cassa di Risparmio di Orvieto, anch'essa controllata dalla Popolare di Bari.
L'ingresso degli uomini della popolare pugliese nella cassa abruzzese avverra' in due tempi: dirigenti e quadri si insedieranno a partire dal mese di settembre, mentre le figure che ricoprono ruoli piu' esecutivi non saranno inviate prima del marzo-aprile 2015, quando verra' effettuata anche la migrazione e la conseguente integrazione dei sistemi operativi".
Fonti vicino Banca d'Italia parlano di un avvicinamento anche verso l'altro "colosso" commissariato di Banca Marche e tutto sembra seguire il filone distruttivo della coppia simil oro Di Matteo- Bianconi.
Una matassa che sembra riavvolgersi attorno a una nuova classe dirigente che abbia un viso pulito e lontano da quei cattivi esempi da soffocare con una bad bank.
Quanti dirigenti saluteranno l'ex Banca Tercas?
Il piano industriale sembra essere molto chiaro.
Il ruolo dirigenziale è costituito da preparazione, fiducia ed etica.
Chi potrebbe vantarsi nell'ex Tercas di poter indossare una simile divisa senza far sorridere amaro, clienti e azionisti?
Edoardo Esposito a parte....ma lui è stato licenziato.
Una Teramo onesta che spera di poter assistere a quel processo che potrebbe restituire dignità e valore a un territorio derubato di storia, economia e speranza e da un'altra storia senza politica e valori.
Personaggi senza persone.
Uomini pochi...il resto mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà.
In Italia, diceva Enzo Biagi, è colpevole chi denuncia un reato e non chi lo commette....
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