Il Vescovo di Teramo ha letto il nostro articolo sulle dimissioni del Presidente della Piccola Opera Caritas, Antonio Ragionieri. Non ha risposto. Non ha risposto al presidente dimissionario. Non ha risposto a Padre Serafino. Non ha risposto alla sua coscienza. Vi spiego i motivi e le ragioni dei miei dubbi.
La settimana scorsa ho scritto " Caro Monsignor Seccia, ho avuto la fortuna di conoscere Padre Serafino, ho nel mio povero forziere, una scatola di scarpe, le lettere del mio eroe, perchè per me, chi in nome di una fede, chi in nome del sociale, chi in nome dell'amore, crea una struttura per i meno fortunati è un eroe. Le scrivo per ricordarle le ultime volontà del Frate Santo, si ricorda? Le disse che avrebbe voluto Antonio Ragionieri come suo successore e nessun altro. Le fece anche un altro nome che non avrebbe voluto come presidente. Si ricorda? Io ho tutto scritto tra un'agenda rossa e un foglio volante. Confidenze. Nelle nostre chiacchiere scritte e intime, il nome di Antonio Ragionieri era sinonimo di continuazione, di eleganza, di sensibilità, di preparazione, di ascolto. Le chiedo di prendere quella lettera di dimissioni come un gesto di attenzione. Le chiedo di strapparla e di convincere Tonino Ragionieri a continuare nella sua opera sociale. Nella vostra opera sociale. Le chiedo di dare valore alle ultime volontà di Padre Serafino. In nome e per nome della beatitudine del Signore cristiano. In nome e per nome dei ragazzi della Piccola Opera Caritas. In nome e per nome di ciò che noi ultimi, chiamiamo coscienza".
Ho ricevuto diversi messaggi di apprezzamento, di appoggio, di cuore. Ho letto diverse verità. Ho saputo che Antonio Ragionieri ha ricevuto una lettera firmata dai molti, dai tanti della Piccola Opera Caritas. Paura e sconforto. Affetto. Stima. Vorrei ricordare che Antonio Ragionieri ha vinto una battaglia contro una lunga malattia ed è un esempio, per tutte le persone che soffrono. Dignità e anima. Vorrei ricordare all'uomo che si è divertito a cantare il De Profundis del successore di Padre Serafino, che il santo Padre conosce i suoi figli. La trilogia si ripeterà. Eppure? Eppure sua Eccellentissima, ha nominato Presidente il suo amico di viaggi. L'uomo con cui ha diviso per esempio una lunga trasferta in Cina. Un nome che non nomino, perchè innominato da Padre Serafino. Vorrei chiedere a Monsignor Seccia, se la sua coscienza è libera. Vorrei guardarlo negli occhi e riportargli una frase, che Padre Serafino amava ripetere agli smarriti. Caro Vescovo nel segreto di una laica confessione. Io e lei...la mia coscienza con la sua. Amen.
Commenta
Commenti