Salta al contenuto principale

Gli Illeciti al Cirsu e altre storie...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

La verità va letta senza sfumature attraverso i documenti e le carte.
Sopra le parti tra codici e cavilli.
Spilli di umanità che si perdono tra parole non mantenute e patti stracciati.
Burocrati impacciati.

Queste note sono fondamentali per non uscire fuori dallo spartito e stonare.
Una stecca diplomatica.

Era il 31 Dicembre del 2013 quando attraverso una nota protocollata il comune di Giulianova, indicava come nuovi impianti di destinazione delle frazioni di rifiuto urbano, alla Rieco spa, anche l'impianto del Cirsu per la cura dell'indifferenziato.

Sempre il 31 Dicembre del 2013 il comune di Giulianova, onorava la data di scadenza del contratto con la Deco spa, comunicando di non voler continuare a usufruire dei servizi di trattamento dell'indifferenziato e della pulizia strada.

Nella stessa data, sempre tutto protocollato e registrato, la Rieco avvertiva il comune di Giulianova che mancavano i necessari atti abilitativi per il conferimento presso il polo tecnologico del Cirsu.

Il 2 Gennaio del 2014, il Comune di Giulianova, tramsetteva una nota di chairimenti al Cosorzio Stabile Ambiente.
La risposta del Consorzio stabile Ambiente era fumosa, piena di forzature e prive di autorizzazioni.
Non c'erano gli atti.

La Rieco spa il 2 Gennaio 2014 chiedeva all'autorità competente, Regione Abruzzo - Servzio di Gestione Rifiuti, di fornire opportuni chiarimenti, richiedendo anche la trasmissione dei necessari documenti autorizzativi per il conferimento dei rifiuti presso il polo tecnologico del Cirsu.

Il Comune di Giulianova sentiva il Dirigente del Servizio Gestione Rifiuti della Regione Abruzzo, dr. Franco Gerardini, dal quale apprendeva dell'esistenza di diverse criticità.

Il comune di Giulianova provvedeva a rinnovare attraverso una nuova disponibilità di Deco spa, in via temporanea, il servizio di pulizia strada e il trattamento dei rifiuti indifferenziati presso l'impianto TMB di Casoni di Chieti.

Premesso che il Cirsu è inattivo da alcuni anni in quanto la società di gestione, la Sogesa, è stata dichiarata fallita ( fallimento n 64/2012 Tribunale di Teramo) .
Ci chiediamo..

Nonostante la mancanza dei requisiti e delle capacità tecniche e finanziarie previste per l'esercizio della gestione dei rifiuti, perchè la Regione Abruzzo ha concesso la proroga al Cirsu?

Si giustifica la proroga per permettere al commissario ad acta di adeguare l'impianto del Cirsu.
Ma lo stesso funzionario è dimissionario da tempo e non sono state rispettate le norme imposte.

Nonostante tutto, nonostante che il sito sia inidoneo all'esercizio di qualsiasi attività di gestione dei rifiuti per non aver ottemperato alle numerose prescrizioni dell'arta, come faceva Cirsu a comunicare alla Regione Abruzzo, che la società Corsorzio Stabile Ambiente, avrebbe gestito un impianto mobile per il trattamento dei rifiuti urbani all'interno del polo tecnologico?

Il cerchio si stringe.
In un documento a firma Provincia di Teramo, datato al 12/02/2014, si rivela che
non risultavano pervenute le comunicazioni in merito all'effettuazione dei lavori di adeguamento delle altre linee impiantistiche, in particolare l'impianto di riciclaggio e compostaggio, secondo le prescrizioni dell'Aia.
Nello stesso documento si certifica richiamndo d.lgs attenti e puntuali, l'impossibilità di qualsivoglia attività nella gestione dei rifiuti.
Come può esssere possibile che non ci sia stato l'immediato sequestro del Polo Tecnologico?

La Procura di Teramo di fronte a tutte queste presunte irregolarità, quali provvedimenti intende prendere?








 

Commenta

CAPTCHA