Salta al contenuto principale

Atri: Quindicimila persone persone pronte a marciare contro D'Alfonso e Paolucci

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Tutto è pronto.
Tutto era stato previsto dalla campagna elettorale di Luciano D'Alfonso e Silvio Paolucci quando in pieno stile vetero elettorale promettevano sul territorio Atriano il potenziamento di tutto contro tutti.
Il risultato?
L'esatto contrario.
Questa volta sarà lotta dura ma civile.
Sciopero della fame.
Sciopero della sete.
Occupazione dell'Ospedale.
Resistenza passiva.
Un diario su tutti i media durante i giorni delle manifestazioni. 
Il sito de I Due Punti aderisce con tutte le sue risorse.
Hanno confermato l'appoggio 19 associazioni culturali su tutto il territorio provinciale.
Gli sconfitti?
Sandro Mariani che ancora non prende una posizione.
Si metterà in mezzo?
Pepe di cui non ricordo il nome.
Il Partito Democratico supino in silenzio....ma non doveva nascere un nuovo Abruzzo?
Senza punti nascita?
Luciano Monticelli?
L'unico coerente.

Scrive il consigliere regionale ed ex sindaco di Pineto " Sono assolutamente basito. È una decisione che non sottintende alcuna razionalità e della quale non condivido affatto il modo di operare. E questo è forse il lato peggiore della vicenda”. Così il consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli commenta quanto stabilito ieri dal Comitato per il percorso nascita regionale (Cpnr), la cui maggioranza ha stabilito che in Abruzzo resteranno attivi 8 punti nascita (invece dei 9 salvati dalla precedente proposta). Tra questi non compare il presidio ospedaliero di Atri che, nonostante il superamento della soglia delle 500 nascite, rischia pertanto la chiusura. Non è tardata ad arrivare la reazione del consigliere Monticelli, che da anni conduce una battaglia proprio in difesa del San Liberatore. “Qual è la ratio di tutto ciò? – si chiede esasperato – Quali sono i risparmi che conseguirebbero alla chiusura del punto nascita atriano? Forse il sovraffollamento dell’ospedale di Pescara, dove tutto il comprensorio confluirebbe e che già deve sobbarcarsi la chiusura prevista a Penne?”. A scatenare l’ira del consigliere del PD è in realtà soprattutto il modus operandi alla base della decisione presa dal Comitato tecnico. “Nessuno dei consiglieri che hanno preso a cuore la questione è stato coinvolto – precisa in merito – Non sono stato tenuto affatto in considerazione, nonostante da anni combatto contro la chiusura del nosocomio atriano. Un modo di fare che non condivido e che fa davvero riflettere, quasi a legittimare l’ipotesi di interessi che si celerebbero dietro la chiusura del San Liberatore, per la cui difesa sono stato lasciato solo”. Monticelli ribadisce che tutto il comprensorio della Val Fino, Silvi, Pineto, Roseto e la zona del medio Vomano ritengono che sia necessario opporsi alla decisione presa e per questo motivo il consigliere si appella al capogruppo del Pd Sandro Mariani, al collega Dino Pepe e al segretario provinciale Gabriele Minosse affinché prendano una posizione sull’intera questione. “E’ inutile nascondersi – continua ad attaccare – Ci sono molti che remano contro il presidio di Atri. Chiedo al manager della Asl Fagnano uno scatto in avanti, perché di problemi da risolvere, anche piccoli, ce ne sono molti e ormai abbiamo chiuso con l’‘era Varrassi’. Non è certo un ottimo comportamento da parte dei politici quello di ‘lavarsi le mani’ da decisioni di questa importanza e lasciare ogni responsabilità al Comitato. Ognuno faccia la sua parte. Sarà una dura battaglia, ma sono pronto a tutto, anche ad andare contro al presidente D’Alfonso e all’assessore Paolucci”.

L'Opposizione di Gatti, Chiodi, Di Dalmazio e D'Ignazio?....e partono i primi comunicati....l'unico ver0 comunicato a firma Macera Reitano Marchione....

ALLA FINE TANTO TUONO' CHE PIOVVE!!!

IERI IL NUOVO COMITATO PERCORSO NASCITE HA CONCLUSO IL SUO LAVORO IN MANIERA MOLTO VELOCE E SBRIGATIVA VOTANDO A MAGGIORANZA PER LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI ATRI ( oltre quelli di Penne, Ortona e Sulmona). CI RAMMARICHIAMO INNANZITUTTO DI AVER APPRESO DELL'ASTENSIONE DAL VOTO DEL RAPPRESENTANTE DEL NOSTRO PRESIDIO ALL'INTERNO DEL COMITATO CHE COSI' FACENDO HA LASCIATO AD ALTRI DI DECIDERE LE SORTI DEL NOSTRO PUNTO NASCITA.

POICHE' IL NOSTRO COMITATO GIA' DA QUARANTA GIORNI HA CHIESTO UN INCONTRO URGENTE E FORMALE CON IL GOVERNATORE DELLA REGIONE E L'ASSESSORE ALLA SANITA' PAOLUCCI SENZA MAI AVER OTTENUTO RISPOSTA, ORA NON SIAMO PIU' DISPOSTI AD ATTENDERE IN QUANTO TUTTO ORMAI E' RIMESSO NELLE MANI E NELLA DISCREZIONALITA' POLITICA DEL PRESIDENTE D'ALFONSO CHE DOVRA' SANCIRE LE EVENTUALI CHIUSURE CON DECRETO COMMISSARIALE.

COSI' COME CI ASPETTIAMO UNA FERMA POSIZIONE DA PARTE DEL NOSTRO RAPPRESENTANTE TERRITORIALE NELLA MAGGIORANZA REGIONALE ABRUZZESE LUCIANO MONTICELLI CHE ORA NON PUO' PIU' TERGIVERSARE SULLA QUESTIONE SE VUOLE VERAMENTE PRESERVARE IL NOSTRO OSPEDALE COME SEMPRE HA PROCLAMATO IN QUESTI ANNI.

PARLIAMOCI CHIARO, LA REGIONE ABRUZZO PUO' MANTENERE OPERATIVI 10 PUNTI NASCITA IN QUANTO ASSISTE PIU' DI 10000 PARTI ALL'ANNO.

LA DECISIONE DEL COMITATO PERCORSO NASCITE NON E' AMMISSIBILE PERCHE' SE FOSSERO STATE VERAMENTE SEGUITE LE DIRETTIVE PRESENTI NEL DECRETO FAZIO O QUELLE PROSPETTATE NEL NUOVO PATTO DELLA SALUTE AVREBBERO DOVUTO CHIUDERE ANCHE S.OMERO, TERAMO, VASTO E TUTTI GLI ALTRI PUNTI NASCITA CHE NON RAGGIUNGONO I 1000 PARTI ANNUI.
COSI' NON E' STATO PERCHE' IN FRETTA E FURIA CI SI E' LIMITATI A RATIFICARE LA DECISIONE PRESA ANNI FA' SOTTO IL GOVERNO CHIODI. 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Se marciano contro D'alfonso saranno 15.000 + 1 . Io
Dovremmo partorire a Teramo rischiando la vita su una strada da quarto mondo oppure a Pescara in un ospedale che non è attrezzato a gestire ulteriori 500 nascite o peggio ancora in una futura clinica privata convenzionata caso mai vicina all'ospedale pescarese...l'ospedale non è un'azienda, non è il mercato di scambio dei vostri viscidi giochi e interessi. Mi fa pena la vostra meschinità. Ho pena di me perché ho creduto ai vostri progetti.
Caro Luciano Monticelli, ma veramente credevi che i tuoi amici ti avrebbero dato retta? Sinceramente ho sempre creduto sulla tua onestà ma se adesso ti metterai a fare il paladino dei contrari diventerai una barzelletta. Non si possono stringere accordi con questi signori, gavornare con loro, presenziare a tutte le manifestazioni, decidere nomine, condividere scelte future e poi ci vieni a raccontare che prenderai le distanze ? Se hai un minimo di . . . . . . . attributi tirali fuori adesso oppure la prossima volta si torna in STAZIONE . . . . . . . con il fischietto.
Falconi scusami potresti riprendere il programma del Commissario della Provincia il Sig. Di Sabatino. Mi sembra di ricordare che nel suo programma c'era anche la tutela della sanità ? questo mi sembra come D'Alfonso con le Banche .
"PARLIAMOCI CHIARO, LA REGIONE ABRUZZO PUO' MANTENERE OPERATIVI 10 PUNTI NASCITA IN QUANTO ASSISTE PIU' DI 10000 PARTI ALL'ANNO." Questo mi sembra il conto della serva... mica si può fare la media dei parti e decidere che un punto nascita che fa 1 parto è uguale a quello che ne fa 1999???? Perchè la politica locale non vuol tenere in conto i criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero della Salute? Perchè conta solo il becero campanilismo? Ma non vi siete resi conto ancora che la gente comune si è stufata di voi??
Leggetevi il P.S.R. e scoprirete che ci sono 2 cliniche private (un corno!!!!) Che hanno ognuno posti letto di ginecologia in convenzione con la regione. Poi c'è un asterisco che sta a significare "senza punto nascita". Se scopri la val vomano e l'area vestina (atri e penne) dai punti nascita, pescara scoppia, e si potrebbe ampiamente giustificare l'ampliamento delle convenzioni con le cliniche. Nonostante quello che pensa la dott.ssa marcozzi!!!! Che andranno tutte a teramo!!!!! Se in abruzzo nascono più di 10.000 bambini ogni anno. Se il decreto fazio dice che è necessario un punto nascita ogni 1.000 nati. Perché ne lasciano solo 8 pubblici? Gli altri 2 restanti, stante la legge a cosa e a chi serve? Tutta la provincia di teramo con in prima fila la politica teramana deve ribellarsi e non dividersi come sempre a questo scempio. È uno schifo!!! Meditate gente!!!! Dott. Falconi per un giornalista serio come Lei che stimo qui c'è materia per una bella indagine giornalistica.
DOPO LA CAMPAGNA ELETTORALE E LE VISITE NEI NOSOCOMI IL VERO VOLTO DI CHI FACEVA MANIFESTAZIONI PRO OSPEDALE IN ATRI FINALMENTE SI SONO PALESATI AD ATRI SI VIENE SOLO PER PRENDERE VOTI STATE ATTENTI CHE POTRESTE IN FUTURO TROVARE SOLO CALCI IN CULO
Sono una delle pazienti che all'ottavo mese di gravidanza, dopo essere stata seguita per tutta la gestazione dal reparto di ostetricia di Atri, aver conosciuto solo professionalità, preparazione e disponibilità dei medici e delle ostetriche, aver frequentato il corso preparto in questo nosocomio, ora si trova nella piena ansia e incertezza. Se il mio ginecologo dovesse essere costretto a trasferirsi in un altro ospedale io non saprei davvero cosa fare.... Atri dista circa 45 minuti da Teramo e chissà quanto più da Sant'omero (città e ospedale mai visti nella mia vita). Perché dovrei rischiare sulla mia auto, magari in pieno travaglio e a tutta velocità per raggiungere ospedali nei quali non si è instaurato nessun rapporto di fiducia personale ospedaliero /paziente e che distano,in caso di necessità, molto più di Atri dalla più vicina Terapia Intensiva Neonatale? Dov'è la tutela della salute e della sicurezza? Esiste un piano di emergenza trasporti? Ambulanze dedicate all'assistenza di neonati? Sicuramente molte donne preferiranno rischiare andando verso sud.., Pescara o Chieti, facendo purtroppo il gioco di D'Alfonso nel favorire queste ASL. Il direttore generale della ASL di Teramo ne è consapevole? Se davvero la soglia per la chiusura dei punti nascita è 500 parti, questa arbitraria decisione di chiudere Atri non dovrebbe essere impugnata, visto che nel corso del 2014 questo numero è già stato superato? Perché sono stati spesi soldi su soldi negli ultimi anni per il rifacimento del reparto, delle stanze dedicate al travaglio, delle sale parto (super moderne) e delle sale operatorie, se già era tutto deciso? Inoltre perché, chi e in quale modo, è stato scelto il rappresentante dell'ospedale di Atri per il percorso nascite? Visto che al momento di votare in sede regionale, si è astenuto dal voto? Sono schifata da tutto e tutti. Ci vorrebbe solo un po ' di coraggio per fuggire via dall' Italia.
Brava Chiara ! La Sanita' e' il termometro di uno Stato, la cosa piu' sacra di una societa' civile. La Sanita' e' una cosa troppo seria per la politica di oggi, per questi politici. Di qualsivoglia schieramento. Sono tutti talmente uguali che non li distinguerebbero nemmeno le loro mamme...
Ma davvero pensavate che D'Alfonso fosse migliore di Chiodi? Entrambi, incluso i precedenti, confermano l'urgenza di cancellare le regioni. Altro che macro-regioni!
Ma nei conti generali della Regione, il capitolo di spesa per la sanità e' uno! Se voi foste nelle vesti del Presidente, potrebbe mai essere un problema che le atriane vadano a partorire a Teramo o a Pescara?! Insisto, l'importante e' la sicurezza. Piuttosto, lottate per un sistema di trasporto assistito in ambulanza, per le partorienti. Non per le cazzate.
Anonimo, di quale P.S.R. parla? La Regione Abruzzo non ne ha. Dimentica che la Sanità e' commissariata?
E quando leggo che "la sanità e' una cosa seria" che dovrei capire? Che è seria quando abbiamo un ospedale sotto casa e non è seria se ci dobbiamo spostare? E quanti di noi, invece, ritenendo molto più seria la sanità dell'Emilia-Romagna (solo per dirne una), vanno a chiedere consulti, pareri, esami diagnostici e interventi complessi da quelle parti? E che c'entra il rapporto di fiducia che la futura mamma ha con il medico che l'ha seguita in gravidanza, con il momento del parto? Ha fatto un patto di sangue con lui per avere la certezza che quel giorno e a quell'ora lui sarà in sala con lei, magari a tenerle la mano? Avete mai visto come funziona una gravidanza fisiologica nei paesi nordeuropei? Il ginecologo non lo vedi mai. Pensa a tutto la figura dell'ostetrica che non è certo sempre la stessa, ogni volta che vai in ambulatorio. La gravidanza non è una malattia, smettetela di piagnucolare per favore e non siate scomposti. Non è il punto nascita che chiude il problema delle mamme, ma piuttosto che nella Asl di Teramo, per esempio, non ci sia una TIN (terapia intensiva neonatale). Se partorite ad Atri e vostro figlio sta male, sapete dove lo portano? Toh, a Pescara! E allora???
Dott. Falconi, a quando una sua disamina, sulla follia del potere teramano che a forza di concentrare il potere, i legami espliciti e impliciti tra poche categorie e famiglie e' riuscita ad autodetronizzarsi, con un tessuto provinciale che guarda altrove, la vibrata nei fatti e' provincia di san benedetto/fermo, la val fino/silvi/atri/pineto sono provincia di pescara/chieti (pescara/chieti come gli enti ed istituiti che i due capoluoghi stanno federando). Rimane il quadrilatero teramo/giulianova/roseto/montorio. Di certo a Montorio non possono scappare, ma un po alla volta la pescaresita' arrivera' almeno a roseto se non a giulianova. I cotaroli, almeno i cotaroli teniamoceli. Un capoluogo senza attrattive, insipido, ameno, un posto dove andare solo per le "carte", che sia il tribunale, la provincia o qualche altro monolite burocratico, una jattura di parcheggi in doppia fila, incapace di fare sistema, di valorizzare il tessuto provinciale, di generare un capoluogo diffuso e nel contempo di appartenenza. Disponibile a delegale altrove e quando questo non e' possibile a rendersi accessibile. Vuoi mettere con pescara, i parcheggi all'area di risulta, i tanti servizi, un tribunale moderno, un aeroporto, la ferrovia, il commercio, tutti sono pescaresi, pure a sambuceto (che sarebbe chieti), a spoltore o a citta' sant'angelo. Ciao term.
E' un caso che a guadagnare dai tagli alla sanità pubblica siano sempre gli interessi privati? ...ebbasta!!!... Meno corrotti, meno evasori in barca e suv, meno privilegi e cumuli di stipendi, più reparti negli ospedali... ma con la politica collusa è più facile che il gallo faccia l'uovo.
La decisione assunta dal Comitato Tecnico sulla individuazione dei Punti Nascita nella Regione Abruzzo ,per la gravità delle conseguenze che determinerà verso il presidio ospedaliero di Atri , è assolutamente da respingere. Le considerazioni sono di natura meramente tecnica e politica. Innumerevoli sono le ragioni che pongono il Punto Nascita del san Liberatore in una posizione di netta legittimità: il numero dei parti, in considerevole ripresa e, soprattutto la specifica collocazione territoriale . Quest’ultima, alla luce delle disastrose condizioni in cui versa il sistema viario della Provincia , è condizione non di poco conto. Il criterio della sicurezza, posto come premessa alla necessità della riduzione dei Punti, se tale, deve essere considerato in tutta la sua ampiezza. Se un parametro numerico è in grado di determinare l’indice di sicurezza ( peraltro non risultano, allo stato, casi di nascite a rischio ),come può non esserlo la distanza rispetto ad un altro presidio e le difficoltà oggettive di raggiungerlo ? Sotto il profilo politico, è davvero imbarazzante la modalità con cui tutta la vicenda sia stata seguita e sarebbe oltremodo utile ricordare come nel 2012 il sub commissario Baraldi avesse dato l’assenso all’attuabilità alla rete del nuovo percorso nascite, che escludeva già Atri . E’ evidente che la decisione fu solo rimandata , senza, però, assumere azioni in grado di garantire numeri più alti, come voluto, invece, per il presidio di S.Omero ,decisamente lontano dal parametro delle 500 nascite allora, notevolmente in ripresa ,oggi, grazie alla scelta ( politica) di introdurre il parto indolore. Su tutte le problematiche relative al S. Liberatore siamo stati sempre attivi, in qualità di amministratori, di consiglieri di minoranza e, certamente, non ne abbiamo fatto una bandiera strumentale in campagna elettorale , poiché la sua tutela e la sua difesa è un dovere insito di ogni cittadino atriano. Continueremo,pertanto, come abbiamo fatto in passato, ad agire ogni percorso possibile al fine di scongiurare questo ennesimo scippo al nostro territorio. Gabriella Liberatore Paolo Basilico
Ebbasta dovremmo dirlo noi! Sicuramente lei è un uomo, teramano, che non è mai venuto ad Atri, non conosce le strade e il territorio, non ha mai visitato l'ospedale, non ha mai portato in grembo per nove mesi una vita e non sa cosa significa alla fine della gravidanza non essere rispettato dalle istituzioni e dalla politica perché nessuno si degna di comunicare una data precisa di chiusura, in maniera tale che una paziente possa scegliere, adeguarsi., informarsi, sapere almeno dove e come partorire. Il direttore generale Dott. Fagnano sappia bene che pochissime saranno le donne che da Atri andranno a partorire a Teramo: assenza e distanza Terapia intensiva neonatale (da Atri Pescara dista meno di 20 min in ambulanza..), sale parto vecchie senza privacy e senza un pediatra che assista di routine al momento della nascita nel parto naturale (ad Atri sempre presente). Le gravide dovrebbero chiamare tutte un'ambulanza alla prima contrazione (d'altronde il diritto alla salute e all'assistenza esiste anche ad Atri?o anche quello è negato qui? E poi mica tutte sono tenute e possono essere accompagnate da qualcuno alle 3 di notte, magari a Sant'omero? E dov'è?) quando il 118 sarà in tilt perché c'è una sola ambulanza di notte per tutte le emergenze e purtroppo succederà qualcosa di brutto alla quale non voglio neppure pensare, D'Alfonso, Fagnano, Paolucci, Monticelli e tutti gli altri saranno tranquilli e sereni nel loro letto ... Problemi dei cittadini onesti che pagano le tasse come pecore, mica problemi loro? Chi è il responsabile del sistema trasporti? C'é un piano /protocollo /sistema ufficiale per fronteggiare l'emergenza ostetrica nella ASL di Teramo ? Noi gravide vogliamo leggerlo... Oltre a partorire e pagare ticket sappiamo leggere... Sconvolgente ma è così.
CARISSIMO EBBASTA ANZICHE DARE FIATO ALLA BOCCA (HO IMPULSO AI TASTI DEL PC) SI VADA A RILEGGERE LA STORIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI ATRI ED I SUOI NUMERI LE RICORDO SOLO CHE ERA IL FIORE ALL'OCCHIELLO DELLA SANITA REGIONALE CON NUMERI ALLA MANO E NON COME LEI ASSURGE PER BECERO CAMPANILISMO E I SUOI FANTASTICI MODI DI GESTIONE (O PER QUELLO CHE INTENDE) LO STANNO RIDUCENDO AD UN PRONTO SOCCORSO NON CREANDO BENEFICI A NESSUNO SE NON PER LA VICINA CITTA S ANGELO (CONVEZIONATA S.S.N.) QUINDI PER CORTESIA NON PARLI DI CAMPANILISMO
OPS SE SERVE POSSO DIRVI CHE IL PUNTO NASCITA DI ATRI HA GIA SUPERATO ABBONDANTEMENTE IL NUMERO MINIMO FISSATO DI NASCITE PER L'ANNO IN CORSO E TENETE PRESENTE CHE L'ORGANICO E RIDOTTO ......... MA DI CHE VOGLIAMO PARLARE ? MEGLIO STAR ZITTI