Tutto è pronto.
Tutto era stato previsto dalla campagna elettorale di Luciano D'Alfonso e Silvio Paolucci quando in pieno stile vetero elettorale promettevano sul territorio Atriano il potenziamento di tutto contro tutti.
Il risultato?
L'esatto contrario.
Questa volta sarà lotta dura ma civile.
Sciopero della fame.
Sciopero della sete.
Occupazione dell'Ospedale.
Resistenza passiva.
Un diario su tutti i media durante i giorni delle manifestazioni.
Il sito de I Due Punti aderisce con tutte le sue risorse.
Hanno confermato l'appoggio 19 associazioni culturali su tutto il territorio provinciale.
Gli sconfitti?
Sandro Mariani che ancora non prende una posizione.
Si metterà in mezzo?
Pepe di cui non ricordo il nome.
Il Partito Democratico supino in silenzio....ma non doveva nascere un nuovo Abruzzo?
Senza punti nascita?
Luciano Monticelli?
L'unico coerente.
Scrive il consigliere regionale ed ex sindaco di Pineto " Sono assolutamente basito. È una decisione che non sottintende alcuna razionalità e della quale non condivido affatto il modo di operare. E questo è forse il lato peggiore della vicenda”. Così il consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli commenta quanto stabilito ieri dal Comitato per il percorso nascita regionale (Cpnr), la cui maggioranza ha stabilito che in Abruzzo resteranno attivi 8 punti nascita (invece dei 9 salvati dalla precedente proposta). Tra questi non compare il presidio ospedaliero di Atri che, nonostante il superamento della soglia delle 500 nascite, rischia pertanto la chiusura. Non è tardata ad arrivare la reazione del consigliere Monticelli, che da anni conduce una battaglia proprio in difesa del San Liberatore. “Qual è la ratio di tutto ciò? – si chiede esasperato – Quali sono i risparmi che conseguirebbero alla chiusura del punto nascita atriano? Forse il sovraffollamento dell’ospedale di Pescara, dove tutto il comprensorio confluirebbe e che già deve sobbarcarsi la chiusura prevista a Penne?”. A scatenare l’ira del consigliere del PD è in realtà soprattutto il modus operandi alla base della decisione presa dal Comitato tecnico. “Nessuno dei consiglieri che hanno preso a cuore la questione è stato coinvolto – precisa in merito – Non sono stato tenuto affatto in considerazione, nonostante da anni combatto contro la chiusura del nosocomio atriano. Un modo di fare che non condivido e che fa davvero riflettere, quasi a legittimare l’ipotesi di interessi che si celerebbero dietro la chiusura del San Liberatore, per la cui difesa sono stato lasciato solo”. Monticelli ribadisce che tutto il comprensorio della Val Fino, Silvi, Pineto, Roseto e la zona del medio Vomano ritengono che sia necessario opporsi alla decisione presa e per questo motivo il consigliere si appella al capogruppo del Pd Sandro Mariani, al collega Dino Pepe e al segretario provinciale Gabriele Minosse affinché prendano una posizione sull’intera questione. “E’ inutile nascondersi – continua ad attaccare – Ci sono molti che remano contro il presidio di Atri. Chiedo al manager della Asl Fagnano uno scatto in avanti, perché di problemi da risolvere, anche piccoli, ce ne sono molti e ormai abbiamo chiuso con l’‘era Varrassi’. Non è certo un ottimo comportamento da parte dei politici quello di ‘lavarsi le mani’ da decisioni di questa importanza e lasciare ogni responsabilità al Comitato. Ognuno faccia la sua parte. Sarà una dura battaglia, ma sono pronto a tutto, anche ad andare contro al presidente D’Alfonso e all’assessore Paolucci”.
L'Opposizione di Gatti, Chiodi, Di Dalmazio e D'Ignazio?....e partono i primi comunicati....l'unico ver0 comunicato a firma Macera Reitano Marchione....
ALLA FINE TANTO TUONO' CHE PIOVVE!!!
IERI IL NUOVO COMITATO PERCORSO NASCITE HA CONCLUSO IL SUO LAVORO IN MANIERA MOLTO VELOCE E SBRIGATIVA VOTANDO A MAGGIORANZA PER LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI ATRI ( oltre quelli di Penne, Ortona e Sulmona). CI RAMMARICHIAMO INNANZITUTTO DI AVER APPRESO DELL'ASTENSIONE DAL VOTO DEL RAPPRESENTANTE DEL NOSTRO PRESIDIO ALL'INTERNO DEL COMITATO CHE COSI' FACENDO HA LASCIATO AD ALTRI DI DECIDERE LE SORTI DEL NOSTRO PUNTO NASCITA.
POICHE' IL NOSTRO COMITATO GIA' DA QUARANTA GIORNI HA CHIESTO UN INCONTRO URGENTE E FORMALE CON IL GOVERNATORE DELLA REGIONE E L'ASSESSORE ALLA SANITA' PAOLUCCI SENZA MAI AVER OTTENUTO RISPOSTA, ORA NON SIAMO PIU' DISPOSTI AD ATTENDERE IN QUANTO TUTTO ORMAI E' RIMESSO NELLE MANI E NELLA DISCREZIONALITA' POLITICA DEL PRESIDENTE D'ALFONSO CHE DOVRA' SANCIRE LE EVENTUALI CHIUSURE CON DECRETO COMMISSARIALE.
COSI' COME CI ASPETTIAMO UNA FERMA POSIZIONE DA PARTE DEL NOSTRO RAPPRESENTANTE TERRITORIALE NELLA MAGGIORANZA REGIONALE ABRUZZESE LUCIANO MONTICELLI CHE ORA NON PUO' PIU' TERGIVERSARE SULLA QUESTIONE SE VUOLE VERAMENTE PRESERVARE IL NOSTRO OSPEDALE COME SEMPRE HA PROCLAMATO IN QUESTI ANNI.
PARLIAMOCI CHIARO, LA REGIONE ABRUZZO PUO' MANTENERE OPERATIVI 10 PUNTI NASCITA IN QUANTO ASSISTE PIU' DI 10000 PARTI ALL'ANNO.
LA DECISIONE DEL COMITATO PERCORSO NASCITE NON E' AMMISSIBILE PERCHE' SE FOSSERO STATE VERAMENTE SEGUITE LE DIRETTIVE PRESENTI NEL DECRETO FAZIO O QUELLE PROSPETTATE NEL NUOVO PATTO DELLA SALUTE AVREBBERO DOVUTO CHIUDERE ANCHE S.OMERO, TERAMO, VASTO E TUTTI GLI ALTRI PUNTI NASCITA CHE NON RAGGIUNGONO I 1000 PARTI ANNUI.
COSI' NON E' STATO PERCHE' IN FRETTA E FURIA CI SI E' LIMITATI A RATIFICARE LA DECISIONE PRESA ANNI FA' SOTTO IL GOVERNO CHIODI.
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