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Tercas: Respinto il ricorso del ex Direttore Di Matteo...pagherà 240 mila euro? Intanto Creval...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Antonio Di Matteo, ex direttore Genrerale di Banca Tercas, ha visto respinto il ricorso presso il Tar Lazio (sezione terza) per la sanzione di 240 mila euro comminata da Banca D'Italia e dal Ministero Dell'Economia e delle Finanze dopo l'ispezione generale.
Ricordiamo le motivazioni... 1) Carenze nell'organizzazione e nei controlli interni 2) carenze nel governo, gestione e controllo del credito da parte dei componenti del disciolto Consiglio di amministrazione 3) omesse comunicazione all'ODV
Il Direttore Di Matteo, difeso dall'Avvocato Federico Tedeschini  ( lo stesso valente legale a cui la Regione Abruzzo ha conferito l'incarico di un parere sul licenziamento del manager Varrassi? Lo stesso parere che non ha una delibera di pagamento?) del foro di Roma, è venuto a conoscenza della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale nel mese di Luglio.

Si legge nel provvedimento " considerato che non sussistono i presupposti, di cui all'art.55 comma 9 der D.Lgs. 2-7-2010 n. 104 del processo amministrattivo, attesa, nella specie la insussistenza, per la natura economica della disposta misura sanzionatoria, di un pregiudizio irreparabile derivante dall'esecuzione dell'atto impugnato, e la insussistenza, ad un sommario esame, di una ragionevole previsione sull'esito favorevole del ricorso le cui doglianze non appaiono assistite dal "fumus boni juris.
II TAR Lazio sezione Terza,  RESPINGE la suindtiata domanda cautelare. Spese compensate".

La stessa sorte dovrebbe coinvolgere anche gli altri sanzionati della Banca Tercas.
Ricordiamo...
Il Presidente Lino Nisii per 195 mila euro.
Il vice Presidente Mario Russo per 120 mila euro
Sorbi, Morricone, Marini, Carleo, Cingoli, Marconi, Formisani, Forlini,De Dominicis, per 90 mila euro ciascuno.
L'ex vice Direttore Generale, Francesco Corneli per 75 mila euro

Il Collegio sindacale...
Gianfranco Scenna per 90 mila euro
Luca Di Eugenio per 75 mila euro
Simona Conte per 75 mila euro

Mal comune...fa sentenza....in attesa dell'appello in Consiglio di Stato.

Nel frattempo Milano Finanza con un articolo di Valentina Sorrenti mette in serio dubbio l'accordo tra Creval e Tercas.
"
Creval non ha raggiunto nessun tipo di accordo con Tercas. Lo ha specificato l'istituto valtellinese dopo le forti perdite registrate ieri a Piazza Affari (+2,11% a0,9215 euro la chiusura odierna) in scia a indiscrezioni che volevano la banca coinvolta nel riassetto di Tercas, istituto in amministrazione straordinaria dall'aprile 2012 di cui detiene il 7,8% del capitale.
La valutazione di qualsiasi operazione, ha inoltre specificato la banca, "resta comunque subordinata alla compiuta analisi dell'esito delle verifiche in corso che si prevede possano concludersi entro il corrente mese e che si ritiene saranno sottoposte al cda in calendario il prossimo 8 ottobre". Oggi Banca Akros ha alzato il rating di Creval da hold ad accumulate, confermando il target price a 1,05 euro per azione, poiché considera il calo di ieri un'opportunità di acquisto. 

Già stamattina gli esperti avevano affermato di non credere nell'ipotesi di una partecipazione del gruppo all'aumento di capitale (e conseguente salvataggio) di Tercas segnalando che la banca è stata impegnata nell'ultimo anno nel rafforzamento del suo capitale per rimborsare gli aiuti di stato. "Non ci aspettiamo che il management cambi idea", aveva concluso Banca Akros".

Un modo per non avere l'attenzìone dei media ed evitare altri cali repentini in Borsa?
La situazione è in un continuo divenire.
L'aumento di capitale di Creval dovrebbe avvenire entro la fine della prossima settimana.
L'accordo esiste e i Teramani in Svizzera sono pronti a intervenire.








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