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Denunciata l'Asl di Teramo. Il Cancro ha il codice verde

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Caro Direttore Generale Rolleri, ieri un nipote ha denunciato la nostra ASL.

Il nostro ospedale.

Vuole sapere il motivo?
Sua zia è malata di cancro.

Metastasi al cervello.

Non è questa la ragione, ovviamente.

Ieri nella tarda mattinata, si è ritrovata senza sensi.

Una donna sola.
..non proprio sola perchè ha dei nipoti figli.

Ieri mattina di corsa al pronto soccorso.

Il suo e il nostro Pronto Soccorso.

Le ripeto il quadro clinico, metastasi al cervello, senza sensi, rinvenuta di colpo ha iniziato un lento e costante lamento, aveva dolore, aveva anche la febbre.
Indovini?
La prego, indovini il codice del Pronto Soccorso assegnato dall’infermiera di turno.
...lei che ha promesso ricoveri brevi.
Codice verde….si, codice verde… con un fare tra il supponente e il frettoloso.



Che bisogna fare per avere un codice giallo, morire?
Forti proteste, chiamata al 113 (nel pomeriggio non c'è il posto di Polizia in Ospedale) e il verde si trasforma in giallo.

Il miracolo dei colori. 

La signora è stata ricoverata verso le 18.
 Cinque ore dopo.

Perchè?
Ora si trova in gravissime condizioni....come da quadro clinico.
Una questione di tempi, dicono.

Nell’attesa della visita e del ricovero abbiamo assistito alla nascita dell’albero di Natale.
Mentre la signora era in barella di lamento c’era chi rendeva omaggio allo spirito natalizio.
Addobbava di cure e parole.
Educando.
Spostiamoci dalla porta altrimenti i teramani dicono che non facciamo un cazzo” frase sentita da diversi testimoni.

La  gentile infermiera.

Tutti in silenzio perchè chi sta male ha paura di non essere visitato.
Ha paura di essere visitato male.
Ha paura di dover aspettare ancora delle ore.

Lei è appena arrivato, dott. Rolleri, mi piacerebbe che il mio cancro non mi portasse via in questo modo, in questo pronto soccorso, con questo pronto soccorso.

Mi piacerebbe essere accolto nel mio ospedale con un sorriso e forse anche con una carezza.
Conosce la bellezza di una carezza?

Ti scalda il volto. 

Un’infermiera, un infermiere dovrebbero avere il talento della carezza e del sorriso.

Leggera e forte.
 Caldo e sincero.

Quando si muore con un fare gentile, ci si lascia andare con la giusta lacrima.
Il giusto rispetto verso la vita e la morte.
I genitori, un amore, il mistero, il tutto, il niente...noi.
Un'infermiera dovrebbe saper prendere l’impronta del viso.

L’Avviso del sorriso.

Umanità.
Questa volta è giusto dire " Cazzo, un pò di umanità".
Una missione.

Lo sa?
La signora non ha figli e non ha un marito.

I nipoti l’adorano e l’accompagnano nel suo lungo viaggio.
Volevano evitarle quel lamento.
Si ha il diritto alla medicina del dolore?
Si ha diritto a non soffrire?
Si ha il diritto a delle scuse?
Vero?

Le faccio i complimenti per l’albero….era verde...come il codice del Cancro.
 

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Commenti

Si ha il diritto a non soffrire, si ha diritto ad essere rispettati, si ha diritto al rispetto della dignità. Il cancro non ha rispetto di niente, ti prende, inesorabilmente ti umilia, lentamente e vigliaccamente ti spegne.... mi dispiace per l'infermiera, mi dispiace per la sua ignoranza, mi dispiace per la sua insensibilità. Non è una denuncia che la renderà umana... cari amici sconosciuti, non so se credete, nel qual caso sarò con voi nella preghiera. Altrimenti, il mio pensiero è verso la vostra zia per questa lotta impari che sta affrontando. Caro Giancarlo, oltre ad elogiarti per l'articolo, vorrei chiederti di cambiare l'immagine. .. mettine un'altra, solo ed esclusivamente per un motivo: la dignità di una persona non può perdersi sul lettino di un ospedale. Giancarlo...non è una critica, e scusa se la interpreti così, ma solo per non imprimere nella mente un'immagine già umiliata dalle istruzioni.

Caro Geronimo sono purtroppo queste immagini che entrano e spezzano di dolore, purtroppo.
Tu mi comprenderai con lo stesso affetto con cui ti ho letto e apprezzato.
Grazie.

Per questi atteggiamenti non ci sono parole ci sarebbero scusate e concedetemelo calci in culo fino alla porta del direttore sanitario che davanti al parente prenda provvedimenti immediati verso la belva....ma e dico ma siccome grazie a Dio non sono tutti come questa vipera di cui TUTTI sanno l'esistenza anche la sottoscritta che mea culpa mea culpa ha dimenticato il nome (ma ci sono infermieri e mdici che svolgono il loro lavoro in modo encomiabile e con missione perchè quei lavori SONO UNA MISSIONE non ti i chiama nessuno a farli).... ESORTO chiunque purtroppo abbia bisogno del Pronto Soccorso che sia codice giallo verde rosso tutto il semforo con qualsiasi patologia grave meno grave lieve....(non credo si vada al Pronto Soccorso perchè non si ha nulla da fare c'è sempre un motivo).....di rivolgersi al personale e guardare per PRIMA COSA il cartellino che hanno identificativo e segnarsi il nome ...perchè questa cara infermiera non è che ieri avesse dei suoi guai...le palle in giostra o altro è SEMPRE così ......quindi dei provvedimenti a livelli di interventi amministrativi bisognerà pur prenderli verso quest'angelo che assiste chi sta male o arriva trafelato o impaurito o senza coscienza o con un arto rotto perchè è anche vero che il paziente in quel momento ha bisogno sta male è soffre ma chi accompagna si spera goda di ottima salute e se non è oggi sarà domani la dolce infermiera una di ste volte da unità lavorativa passa direttamente a paziente della struttura ......perchè quando si arriva con la paura il panico di perdere una persona o di sapere cos'ha fosse anche un dito rotto si arriva sempre con tachicardia a mille e spavento che si può esprimere sotto mille forme due di queste sono l'agitazione e il nervoso che facilmente possono trasformarsi dopo le dolcissime ripsoste gentili di quest'IDIOTA in una raffica di calci nel derriere
quell'immagine non va tolta. la dignità a quella donna la danno i fantastici nipoti che non la lasciano mai, che lottano con lei e si indignano per lei. le immagini si stampano nella mente in modo indelebile e questo serve per farci reagire e non accettare tutto passivamente. 13 anni fa ho perso mio padre per un tumore al pancreas e soltanto il MERAVIGLIOSO staf del reparto di oncologia del dot Lalli a teramo,ci ha reso il tutto più sopportabile. ci hanno compreso, supportato e sopportato con gentilezza ,umanità e compassione.così dovrebbe essere e auguro a voi di incontrare del personale così pieno di umanità da cancellare il ricordo di quelle persone che di umano hanno ben poco
Questi del Pronto Soccorso ci marciano con i ritardi, c'è almeno un'altra persona rovinata dalla loro incompetenza. Vederli tutti in mutande, cacciati a calci con disonore dal loro posto di lavoro, sarebbe magra consolazione.
Se si tollerano certi gesti di incivilta' ,egoismo e maleducazione,se vengono consentiti atteggiamenti arroganti nei confronti dei piu' deboli e se non si prendono drastici provvedimenti ( non escluso il licenziamento) e' difficile poi fermare pericolose e inevitabili reazioni.
Al pronto soccorso di Teramo queste cose succedono sempre...e devo ammettere che le cose di anno in anno sono sempre peggiorate. Oggi condivido con voi una mia esperienza. Mio marito due mesi fa è arrivato al pronto soccorso con 150 battiti, una frequenza importante ma non forse delle peggiori che si vedano al pronto soccorso. I parametri generali erano discreti ma perché ha 31 anni ed è giovane....(Da premettere che due settimane prima aveva già avuto un malore simile, con affaticamento, forte nausea e dolore ad entrambe le braccia e dopo 4 ore eravamo usciti dal ponto soccorso con diagnosi di miopericardite virale senza ricovero...non c'era posto). Torniamo a noi....Era l'11 ottobre ed erano le 4.30 di mattina.....Siamo corsi immediatamente in ospedale e lì....solita infermiera all'accettazione ....tuttologa....guaritrice con un solo sguardo....dà il codice verde a mio marito nonostante la cartella referti.....Mio marito dalle ore 4.30 ha fatto l'elettrocardiogramma alle ore 11.30 presso l' ambulatorio di cardiologia dove nel frattempo avevano già eseguito 39 elettrocardiogrammi prenotati quindi non urgenti...Referto finale: elettrocardiogramma con fortissime anomalie di ripolarizzazione della onda t e referto eco cuore, grave ispessimento del pericardio e dei foglietti pericardici ed altro ancora...cosa che in una persona di oltre 60 anni potrebbe essere segno di ischemia....Amici miei...anche questa volta nessun ricovero e sapete perché? Perché non c'è posto per persone oneste, quelle che non chiedono mai nulla per non sporcare la loro morale......Quelle che pregano chiedendo a Dio di vivere il più possibile nonostante tutto......Che dire? Provo rabbia perché mio marito ancora non sta bene, provo schifo nei confronti di tutti coloro che in ospedale quotidianamente maneggiano appuntamenti ed escamotage vari....Con la faccia da santi.......E volete sapere la particolarità di quell'11 ottobre? Accanto a me c'era mia suocera ed era un medico.....ed io le ho chiesto: Per favore accellera tutta la prassi e lei mi ha risposto: non lo farei mai....mi sentirei morire....faccio il medico per passione ...tutto il resto lo lascio ai miei colleghi.....
"Sono senza parole... ma voglio scuotermi e tentare una reazione, l'ennesima... e non solo di indignazione. Ormai da troppo tempo nella nostra sanità sta crollando tutto! L'aziendalizzazione della sanità avrebbe dovuto portare anche i pregi dell'essere 'azienda', quell'organizzazione produttiva nella quale si investe per creare le migliori condizioni di lavoro, dove si spende per la formazione, per raggiungere la migliore qualità nei servizi e prestazioni. Questo comporta, infine, l'aumento dei clienti / utenti (che migrano verso quell'azienda, portando risorse) e quindi il successo dell'azienda stessa! E' questo lo spirito che i cambiamenti nella sanità e l'istituzione dei Direttori / Manager prevedeva con la legge di riforma! Un'azienda seleziona il personale, filtra e risolve i problemi, sposta dallo 'sportello' il dipendente che non riesce a rendere capace di interagire con il pubblico in modo eccellente, lo colloca altrove, perchè è allo 'sportello' che innanzitutto si forma e si rende l'immagine dell'azienda! Ma più che una buona 'aziendalizzazione', nel nostro caso ho osservato negli anni la triste manifestazione di tanta arroganza, figlia della peggiore politicizzazione possibile, che alimenta sè stessa e riproduce il peggio di sè! I dirigenti difendono d' 'ufficio' il proprio fare, senza alcuna apertura al confronto, a lasciarsi aiutare per riuscire a vedere ciò che scioccamente non vedono o non vogliono vedere! I primari hanno dovuto fare 'gavetta politica' per arrivare ad insediarsi in poltrona, ed ora realizzano meschinamente il loro 'nonnismo', pagano il conto ai potenti a cui hanno supplicato la 'grazia' e sfogano stupidamente sul personale le proprie frustrazioni, producendo il peggio per colui che sarebbe dovuto essere l'obiettivo principale e finale del sistema: il paziente! Le caposala / coordinatrici, a loro volta, per poter rivestire il loro ruolo, sono proprio come i primari: l'emanazione coerente di un sistema ormai intriso di raccomandazioni, asservimento, perversione intellettuale e corruzione morale ... proprio come i primari, in perfetto allineamento, dando il peggio di sé! E il paziente, il malato, l'obiettivo delle attenzioni della sanità?!? Ma per favore... lo pensano ancora solo gli idealisti, gli illusi irriducibili... Arrendersi?! Mai! Le infermiere, se incapaci o indisposte, non devono fare il triage in Pronto Soccorso, ribadisco: quello è lo sportello più importante dell'ospedale, il filtro del dolore, l'immagine di un'azienda dedicata ad occuparsi di colui che soffre! Così dovrebbe essere! I medici del Pronto Soccorso non possono pensare (cosi si evince) di assolvere al proprio ruolo, di essere professionisti in prima linea della sanità, affrontando il loro lavoro 'temporeggiando', occupandosi del minor numero di pazienti possibili, sperando che il turno finisca presto e che nel frattempo i pazienti che abbiano inopportunamente fatto ricorso al P.S. si stanchino di stare in sala d'attesa ed esasperati se ne tornino dal medico curante! Provate a stare seduti e sopravvivere in sala d'attesa 12 ore stando male, poi scoprirete come si sta dall'altra parte della 'barricata'! Le caposala, se il loro reparto non fiorisce al meglio, con il paziente al centro di tutto (e vi assicuro che qualche raro caso in giro per l'Italia l'ho visto!), se non sanno gestire al meglio il personale e porlo nelle condizioni di rendere l'ambiente un vero nido accogliente per il paziente sofferente, nel tempo che questi è affidato alle loro cure, se dimostrano lo spirito delle 'kapò' ... vanno rimosse! I primari, se la gente scappa migrando verso altri ospedali, altre regioni, per le innumerevoli dimostrazioni di incapacità degli stessi e del loro staff, vanno rimossi o rovinano l'azienda! I dirigenti, che gestiscono il sistema a loro affidato in modo clientelare, con favoritismi e pressioni, se non sanno delegare e ottimizzare l'attività, se generano solo paura di ritorsioni e malcontento, disfunzioni e sindrome di burnout, vanno rimossi! Non si risolvono i problemi della sanità pretendendo (implicitamente o esplicitamente) un trattamento speciale, che scavalchi ogni consuetudine, quando voi dirigenti siete costretti a fare la parte del paziente qui... o andando negli ospedali di eccellenza perché i vostri stipendi ve lo permettono... La nostra sanità ha bisogno di cambiare, di riportare il paziente al centro di tutto, e non per demagogia! Deve avere il coraggio di rimuovere tutti coloro che si sono dimostrati indegni del proprio ruolo, senza eccezioni e senza chiedere il permesso del 'padrino' di turno! Se il nuovo Direttore Generale non avrà questa capacità, questo coraggio e questa forza (oltre che un autogoal politico) si dimostrerà solo come l'ennesima emanazione di un sistema corrotto che non avrebbe mai dovuto trovare spazio nella sanità, quella che si occupa di sofferenza, di assistenza, di handicap, di disgrazie, di sconvolgimenti di vita ... quella che quando ha dato tutte le proprie risorse e capacità, anche umane, quando ha profuso ogni sforzo per riportare il paziente in salute, è capace - se costretta ad arrendersi - di un dignitoso accompagnamento alla morte (...). Attenzione, l'esasperazione produce a volte perdta di lucidità, non vorrei arrivassero dei pazienti / parenti con relativo 'forcone' in ospedale, in reparto, in direzione! I paradossi della storia dimostrano, e potrebbe accadere, che quando chiamerete le forze dell'ordine per sfuggire alla violenta reazione (che avete comunque provocato voi), magari succede che gli agenti si 'tolgano il casco' e contribuiscano con gli esasperati a buttarvi fuori a pedate, fuori da una azienda di cui non siete degni, da un ruolo che avete tradito! Operatori sanitari, di ogni livello, il paziente ha bisogno di voi e del meglio di voi! Se non potete perchè state male, fatevi curare! Se non riuscite ad essere migliori, cambiate mestiere! Noi pazienti, parenti, utenti, non ne possiamo più di incapaci e per di più cinici ed arroganti! Rimettete il paziente al centro dell'attenzione della sanità, prima che sia troppo tardi!
Mi scuso se scriverò non correttamente, ma ancora non mi riprendo dopo aver letto, specie essendo stato molto vicino ad una malata di cancro... Il servizio di pronto soccorso (anche se il nome andrebbe cambiato!) non è un servizio pubblico? E come tale, il personale non dovrebbe essere identificabile? Allora perché non cominciamo dal basso? Perché non cominciamo col fare nome e cognome della Signora Bollino Verde, della Signora con tutti quei cazzi in bocca in un posto di lavoro pubblico... Basta con questa omertà da mafia di periferia, anche se magari il Signor Rolleri non leggerà mai questi post, facciamo che ci sia una remota possibilità che gli giungano notizie reali alle orecchie, anche se magari dopo farà poco o nulla, ma almeno diciamo di averci provato, perché anche questo articolo, alla fine,è solo fine a se stesso. Magari se io (cittadino generico) sapessi che la mia dirimpettaia è proprio quella Signora Bollino Verde, potrei sentirmi spinto a dirle qualcosa, o magari semplicemente ad emarginarla, insomma, visto che noi comuni mortali possiamo veramente fare poco, perché quel poco non lo facciamo completamente, totalmente e con passione?
buongiorno..sono senza parole ... ancora parliamo del pronto soccorso mi trovo per lavoro in un paese che dicono del 3 mondo .....e´ vero che qui le cose vanno a rilento e non funziona tutto bene ......ma hanno una cosa in piu rispetto a noi:qui esiste ancora il rispetto della persona , il calore umano, l'aiuto tra essere umani. Parlando di questa cosa con alcuni colleghi del posto mi hanno detto: noi non abbiamo ospedali belli cosi ed attrezzati ma certe cose non succedono perche se trattano cosi le persone sopratutto quelle sole ed anziane il giorno dopo tutti i dipendenti a casa........... purtroppo da noi si pensa solo all'immagine ...albero di natale quadretto al muro....pubblicita per influenza ecc ecc condivido il pensiero di Luciana ....reparto oncología ok per gentilezza umanita'...... riguardo la foto io farei un álbum di episodi cosi almeno tutti possono a conoscenza di quello che succede e delle umiliazioni che le persone (sopratutto gli anziani ) devono subire
a Giancarlo e Luciana. Non volevo essere frainteso nella richiesta di togliere la foto. La malattia, quel tipo di malattia, ti fa sprofondare in un profondo baratro, ti umilia, ti annienta. Io lo so quanto sia importante la dignità di una persona, il suo rispetto, la consapevolezza di non perdere quanto creato in una vita di lavoro e sacrifici in un solo attimo, distesi su un lettino d'ospedale. Non è, secondo me, l'immagine postata da Giancarlo a dover destare interesse verso un male ignobile. Sarebbe, visto l'oggetto dell'articolo, mettere la foto di quei soggetti che fanno perdere la dignità di essere umano. Il tumoro o il cancro, chiamatelo come volete, non rimane impreso con quella foto..... Il rumore di una macchina che ti cerca di tenere in vita nel reparto rianimazione, la tensione che vivono i familiari nel reparto oncologico, la fila per la chemio o radio terapia, i colori, gli odori.. sono questi gli elementi che ti rimangono dentro, che ti fanno perdere il sonno, che al solo pensiero ti rattristano.... Non bisogna passarci per capire... basta fidarsi di chi te lo racconta. Anche senza immagini. L'importante, e non mi riferisco a te caro Giancarlo, è non dover strumentalizzare l'immagine della sofferenza per combattere il degrado civile e sociale che attanaglia la nostra società.... Io non dimentico.... non dimentico neanche questa zia... non dimentico i nipoti... proprio per questo combatto e voglio combattere il malcostume, ma senza immagini di forte impatto... serve solo a rivangare il dolore delle persone sensibili.... Non sarà la foto della sofferenza ad aprire la mente ed il cuore delle persone di per se insensibili... Giancarlo, matti la foto dell'infermiera o del medico che hanno attribuito un codice sbagliato.. la foto di chi se ne frega di tutto questo.... Per non dimenticare.....
più che altro dispiace che la signora aveva dolori e febbre e davanti al dolore fisico bisogna fare in fretta. Oncologia a Teramo nn va non funziona come dovrebbe bisogna andare in altri centri fuori teramo non è umano non è giusto. bisogna trovare una soluzione che parta dai cittadini.
...esperienza personale....il malato di cancro in fase terminale...anche giovane....non ha più bisogno di visite mediche e di mille attenzioni....se non quella dei propri cari....spezzo una lancia per gli operatori del settore...sono troppi i casi oramai, (per chi ci passa, invece, il caso è unico e solo (...ancora chissà x quanto tempo)...è personale)...per loro è diventata routine, loro sanno bene il decorso della malattia...le varie fasi...i tempi ed i metodi...noi no, noi stiamo lì con la speranza e la fede che una piccola attenzione ed una maggiore cura possa tornare utile e lui ed a chi sta vicino a lui...non è purtroppo così, è solo questione di tempo...solo e soltanto tempo che, a quel punto, non speri altro che passi più veloce della luce!! ....poi la sensibilità non è da tutti, la gentilezza ancor meno e l'intelligenza solo di pochi...ma purtroppo è così...una malattia incurabile che...ad oggi...è scandaloso non poter curare!!! Nel mio cuore tutti coloro che hanno vissuto...vivono e vivranno (puntroppo) esperienze indelebili ed eterne!!!
Condividendo lo sdegno dei commenti precedenti vorrei ricordare che tutto parte dalla politica che è espressione del popolo votante ! Chi ha votato sta gente? Chi, per convenienza ha dato il voto a questi pessimi esponenti del genere umano, sperando e ottenendo pure un posto o un favore? Ma di che cavolo ci lamentiamo se la colpa è la nostra (passatemi la generalizzazione).... I cambiamenti partono dal basso. Vediamo i risultati delle prossime elezioni... vediamo i prossimi articoli di questo tipo... vediamo quante cose cambieranno... chi è causa del suo Mal pianga se stesso...(diceva qlc)
Resto sempre piu' senza parole, leggendo e guardando tutto questo. Provo solo tanto ribrezzo per persone del genere che lavorano li'. Disinteressati, maleducati e non-curanti della dignità che tolgono alle persone. Provo schifo per queste persone che sanno solo lamentarsi, guardarti con aria di sufficienza e darti il solito "bollino bianco/verde/arancio o rosso" che sia. Come se ti stessero facendo un gran favore. Mi dispiace per coloro che invece ce la mettono tutta, che cercano di farti star bene e tirarti su di morale, perché volenti o nolenti, ci vanno in mezzo anche loro nelle storie vergognose di questo schifo di ospedale. Sono stata vicina ad una persona che è venuta a mancare, proprio a causa del cancro, e già solo questa malattia ti spoglia della propria dignità, ti toglie tutto cio' che ti donava bellezza guardando il mondo, ti guardi allo specchio e non ti riconosci piu'. Il tumore basta ed avanza per spegnere totalmente una persona e toglierle violentemente la dignità... Ma no, questo invece non basta, ci sono anche persone come queste che lavorano al pronto soccorso, che ti trattano peggio della merda, scusate la volgarità, e non gli passa neanche per l'anticamera del cervello che magari stanno sbagliando, che magari dovrebbero farsi un attimo un esame di coscienza. Il problema non è solo questo, è anche il lamentarsi, protestare, ma assistere in soluzioni e provvedimenti che non arriveranno mai.
" L'assistenza è un'arte; e se deve essere realizzata come un'arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. E' una delle Belle Arti, la più bella delle Arti Belle." Florence Nightingale
Signori, la soluzione é facile, passare all'azione. Mio padre con un infarto in corso, su sedia a rotelle e faccia bianco cadaverica, l'infermiera gli da codice verde, mi infurio, salto dall'altra parte dello sportello e piglio l'infermiera per la collottola. Un dottore accorre, mi blocca e io gli spiego (completamente furioso) lo stato di mio padre, lui si gira lo vede in faccia, poi si gira verso l'infermiera e le dice "ma non vede che corre rischio di vita? Subito in sala!". Signori, cosí si fa, non rimanete passivi a vedere i vostri cari che soccombono. Fate valere i vostri diritti!
E' successa la stessa cosa a mio padre quando ebbe una colica renale. Arrivammo in pronto soccorso che non si reggeva in piedi e mi diedero il codice verde! Protestai e riuscii a "strapparle" il giallo solo quando vide mio padre iniziare a sudare freddo e contorcersi. Abbiamo comunque dovuto aspettare 20 minuti...e ci siamo anche beccati le proteste di una signora che aveva il figlio che doveva cambiare una fasciatura al braccio! In quello stesso frangente ho assistito ad un episodio tristissimo, quella di una bambina col volto insanguinato (era caduta con la bici ed era finita contro un vetro), due genitori impauriti e un'infermiera totalmente priva di umanità che ha fatto aspettare la bimba mezz'ora senza nemmeno darle un asciugamano! Credo che oramai siamo arrivati alla frutta, vedo continuamente intorno a me un totale menefreghismo e una mancanza di qualsiasi forma di rispetto e di interesse verso l'altro. Al pronto soccorso poi questo atteggiamento è all'ordine del giorno e non mi venissero a dire che infermieri e medici si comportano così perché subiscono continuamente tagli e non lavorano sereni perché quando ci sono di mezzo delle vite, delle persone malate, dei bambini traumatizzati...dovrebbe essere NATURALE accoglierli, tranquillizzarli e curarli!
CIAO MASSIMO, se la malata di cancro è chi dico io l'ho conosciuta e l'ho amata e con te ho pianto e sofferto. carissimi tutti, una mia amica carissima è morta di cancro a febbraio dell'anno scorso, "l'inverno se l'è portata via,fosse quasi un fiocco di neve". è vero che un malato nn dovrebbe essere sottoposto a foto perchè è degradante davvero. alcuni di noi hanno vissuto l'esperienza ospedaliera attraverso molte mortificazioni, credo che se vogliamo dare dignità a chi soffre dobbiamo unirci e trovare soluzioni per la cittadinanza affinchè nessuno soffra in un angolo ma abbia il giusto rispetto che gli si deve. Spero che la signora si senta meglio, e spero che i laureati in medicina si dedichino al volontariato così facendo potrebbero coprire quei turni che all'oggi al pronto soccorso coprono 2 soli medici. il problema nno è il pronto soccorso ma i vertici che si diano da fare anche loro.
Per la situazione specifica non ci sono parole, solo commozione e rabbia. Per la situazione del Pronto Soccorso, invece, ci sarebbero diverse domande da porre al Direttore Sanitario e al Direttore Generale. Premesso che sono lieto di constatare ogni giorno come la Pubblica Amministrazione si regga, sempre più spesso, sull'abnegazione e l'impegno dei singoli dipendenti, vorrei capire come sia possibile, visto che anche per firmare un certificato di idoneitá alla pratica sportiva serve un medico, che una semplice infermiera, per quanto brava ed esperta (e senza nulla voler togliere agli infermieri), possa fare una diagnosi sommaria per l'assegnazione del codice d'intervento. Dato che spesso anche il medico ha necessitá di accertamenti strumentali per approfondire la diagnosi, come puó un infermiere stabilire (ad esempio) se un dolore al petto dipende da una gastrite o da un infarto? Forse andrebbe rivista l'organizzazione stessa del Pronto Soccorso, senza gettare la croce sul malcapitato di turno e senza fomentare reazioni nei confronti degli operatori, anch'essi, a mio parere, vittime del sistema. Con le dovute eccezioni per maleducazione e arroganza, da censurare in ogni sede, senza attenuanti. Ci sono dipendenti pubblici che hanno dimenticato di essere pagati anche per essere cortesi e disponibili. La vocazione al servizio é un elemento indispensabile per l'appartenenza alla Pubblica Amministrazione. Senza contare che, ove non gradissero quel tipo di lavoro, potrebbero sempre dare le dimissioni e lasciarlo ad un altro.
qualche neo sindacalista infermiere, difendera l'accaduto dicendo "era in pausa, l'infermiera ha diritto alla pausa" ........ A ZAPPARE tutti SINDACALISTI PER PRIMA..... buon lavoro a tutti gli infermieri che usano il cervello
A me viene da piangere al solo pensiero di quanto gli esseri umani si siano imbarbariti contro il proprio fratello! Questa degenerazione l'ha portata il benessere, ormai c'è solo superbia...
@ancora mi meraviglio Mi sono commossa leggendo le tue parole, non so perchè, nè indignata nè altro, solo una forte emozione ed una totale condivisione della tua accuratissima disamina. Anch'io ho avuto la mia esperienza negativissima al pronto soccorso di teramo, 12 ore di attesa per una situazione che poteva virare al nero, tant' è che a conferma ho avuto in quella sede 30 giorni di prognosi! Sì, poi anche i medici ebbero a ridire CON ME sull' operato dell' infermiera che quel giorno presiedeva al triage, (oddio a ripensarci mi viene un meganervoso) Da quell' esperienza infelice ho dedotto una grande, unica, meravigliosa banalità: ci dobbiamo solo augurare la salute!
Tutti possiamo patire di questa disorganizzazione! Perche' tutto cio' avviene? Questa e' la domanda da chiarire. Non sara' facile trovare le cause:sono molteplici e ricadono in capo a molti attori.
sono d'accordo e condivido tutti i commenti, però ricordiamoci che la colpa è solo nostra che non cerchiamo almeno di evitare il ripetersi di episodi del genere pubblicando, appunto, nomi e cognomi di questi BRAVI dipendenti pubblici. Almeno se dovessero capitare di incontrarli sappiamo come comportarci.
sono d'accordo e condivido tutti i commenti, però ricordiamoci che la colpa è solo nostra che non cerchiamo almeno di evitare il ripetersi di episodi del genere pubblicando, appunto, nomi e cognomi di questi BRAVI dipendenti pubblici. Almeno se dovesse capitare di incontrarli sappiamo come comportarci.
Ottime le considerazioni del sig. Pomante sui lavoratori, la loro abnegazione e il loro essere spesso vittime del sistema...ed anche l'opportunitâ di lasciare il posto a chi voglia dare il meglio di se da parte degli sfaticati ed incapaci... Ma credo anche che quanto esprime sull'attività di triage, dimostra che non ha alcuna conoscenza dei moderni sistemi sanitari di filtro, affidati volutamente e specificamente alla preparazione peculiari e alla forma mentis della professione infermieristica... un medico sarebbe inadatto a quel filtro... Se a triage ci fosse un medico, la fila dei pazienti da triagiare arriverebbe a Montorio... Rimane la forte condanna per qualsiasi atteggiamento indegno della propria professione...
Spezzo una lancia per chi quotidianamente lavora al pronto soccorso di Teramo, assolutamente sotto numero di personale in rapporto agli accessi giornalieri, dei quali almeno il 50% non giustificati x patologie ambulatoriali da mmg. Le lunghe attese sono per gli accessi inappropriati, e talvolta, in mezzo al trambusto presente, il personale non riesce a discernere il caso grave dal caso che non dovrebbe accedere per niente in p.s.. Molti pensano che il pronto soccorso sia un ambulatorio, non è così... Pensare che sia così porta poi alle attese anche di 12 ore. Per non parlare poi della situazione dei P. S. di Giulianova, S. Omero e Atri, mentre a Teramo ci sono 40- 50 persone tra pazienti in visita e in attesa, negli altri ospedali ci sono massimo 10 persone in totale, e questi sono dati aggiornati in tempo reale sul sito ASL. L'utenza che si lamenta delle lunghe attese per patologie che non mettono il paziente in pericolo di vita imminente potrebbe anche rivolgersi alle altre strutture, meno intasate e sicuramente più efficienti. Criticare riesce facile a tutti, lavorare con un utenza che ha già pregiudizi prima di mettere piede in pronto soccorso è estremamente difficile, perché il clima che si crea non è facile da vivere per poter lavorare serenamente. Pertanto prima di sparare a zero contare fino a 10 e provarsi ad immedesimarsi dall altra parte. Rispetto e dignità assoluta per i malati bisognosi di cura, in primis oncologici e non.
PASQUALE L'INFERMIERA VIENE PAGATA CON I SOLDI DI TUTTI.........ANCHE I TUOI..........LA MALATTIA E' UNA COSA SERIA...........VIVERE IN UN OSPEDALE VUOL DIRE CURARE E COCCOLARE I PAZIENTI....NON ALTRO..........QUALUNQUE CLIMA SI TROVI CHI LAVORA LI DENTRO DEVE STARE CON IL SORRISO.....FA' PARTE DEL LORO LAVORO........... L'INFERMIERA? ...........GUARDA BENE IL VIDEO. SENZA PAROLE.....................
@Ancora mi meraviglio: Io sicuramente non conosco i metodi moderni di "filtraggio" dei malati ma è sufficiente analizzare il termine stesso per comprendere come sia decisamente poco umano e più adatto ad una catena di montaggio industriale che ad un Pronto Soccorso, soprattutto quando produce l'effetto di lasciar attendere per ore i pazienti. Situazione che mal concilia con il diritto costituzionale alla salute come bene primario del cittadino e con l'obbligo dello Stato di rimuovere gli ostacoli che impediscono di tutelarlo. Se un medico non è idoneo all'accoglienza (mi sembra poco credibile, ritengo invece che il problema sia che l'infermiere costa meno) abbiamo evidentemente bisogno di più medici, per fare in modo che il "filtraggio" sia propedeutico ad un accertamento rapido e al tempestivo inizio delle cure adeguate, non al parcheggio a tempo indeterminato. Far passare il rischio di perdere un paziente come un danno collaterale inevitabile valutabile in termini statistici non mi sembra una buona politica sanitaria. Soprattutto per il poveretto che entra, suo malgrado, a far parte della statistica.
Caro pomante...... prima di esprimere concetti sul triage sarebbe meglio essere informati. 1) l'infermiere e'un laureato 2) l'infermiere e'costantemente aggiornato ( ECM) 3) il trige e compito dell'infermiere 4) le linee qui da mondiali sul triage ribadiscono che al triage ci deve stare un infermiere 5) gli incidenti che si verificano negli ospedali pubblici sono ddl77% inferiori a quelli delle strutture private. Gli incidenti provocati dai privati sono superiori a quelli dei funzionari pubblici...... vedi dati risarcimenti assicurativi
Caro Marco, non ho criticato l'infermiere, nè la sua laurea, ho solo detto che - secondo il mio modesto parere - non è il soggetto adatto ad una diagnosi sommaria come quella richiesta all'accettazione di un Pronto Soccorso che poi impiega ore per farti visitare da un medico. Sinceramente, poco m'interessa che le linee guida mondiali dicano che al triage deve esserci un infermiere se poi il sistema non funziona. E meno ancora mi interessa che le statistiche dicano che, tutto sommato non possiamo lamentarci, perchè è difficile spiegarlo a quello che ci rimette le penne o ai suoi familiari. Peraltro, a quali statistiche ti riferisci? Chi le ha compilate? A quale sistema di assistenza fanno riferimento? Il modello italiano ha qualche problema evidente e, se si trattasse di quello americano, che non assiste chi non può pagare l'assicurazione, preferirei andare oltre, sinceramente. Se si trattasse di statistiche che compensano le deficienze del nostro sistema con le eccellenze di altri, sarebbero ancor meno attendibili per le nostre realtà. Il triage dovrebbe garantire i seguenti obiettivi: - Assicurare immediata assistenza al malato che giunge in emergenza; - Indirizzare alla visita medica i pazienti secondo un codice di priorità; - Identificare le priorità e l’area più appropriata di trattamento; - Smistare i pazienti non urgenti; - Ridurre i tempi di attesa per la visita medica; - Ridurre lo stato d’ansia; - Migliorare la qualità delle prestazioni professionali del personale in Pronto Soccorso; - Valutare periodicamente le condizioni dei pazienti in attesa; - Fornire informazioni sanitarie ai pazienti e ai loro familiari. In alcune nazioni il triage funziona effettivamente in questo modo e ben venga l'infermiere che svolge la funzione di valutazione sommaria se, nel giro di qualche minuto, qualche decina di minuti, interviene comunque un medico a completare la valutazione e a formulare la diagnosi, eventualmente con i necessari accertamenti clinici. L'errore sarà sempre in agguato, ma almeno i suoi effetti saranno ridotti al minimo dall'efficienza e dall'organizzazione. Vogliamo parlare anche della struttura sanitaria che dovrebbe valutare ed applicare i protocolli di assistenza? Di quella amministrativa che dovrebbe garantire il controllo disciplinare sui dipendenti e del nucleo di valutazione dei risultati ottenuti dai dirigenti? Io sarò poco informato ma sorge spontaneo il dubbio di aver pestato i piedi a qualche politico-dirigente o a qualche dirigente-politico...
Caro pomante purtroppo non hai pestato i piedi giusti ma nonostante il mio precedente post sono quasi del tutto sulla tua linea tranne sulla sommaria diagnosi infermieristica che a parità di strumenti non ha nulla da invidiare ai medici. Il sistema pronto soccorso italiano non funziona a causa della medicina difensiva visto che il sanitario é l'unico a essere colpevole fino a prova contraria...
Come addetto ai lavori, con la massima onesà intellettuale che mi riesce, vorrei dire che: in UNA cosa ha perfettamente ragione il sig. Pomante! La questione fondamentale NON sta nell'infermiere al triage (quando è formato per farlo e dimostra di farlo bene). Infatti, come dice giustamente il sig. Marco, quella del triage affidato all'infermiere è una scelta mondiale e NON per ragioni economiche (come avviene in altri ambiti, anche in sanità); tale scelta è soprattutto fondata su un duplice aspetto: 1) il percorso formativo della laurea infermieristica e 2) la forma mentis dell'infermiere, tendente ad una visione assistenziale e non diagnostica! Sig. Pomante, il triage non è e non dev'essere il luogo di una diagnosi approssimativa, NON lo è nè dev'esserlo, ma è il momento dell'individuazione di 'segni e sintomi' (e quindi di parametri scientificamente definiti) che definiscano il grado di verosimile urgenza che, GIUSTAMENTE, dovrà POCO DOPO essere approfondito dal medico, per giungere ad una DIAGNOSI e quindi al trattamento definitivo! Quindi, se mi permette, la sua è una visione da non addetto ai lavori che spererebbe (idea tradizionale) di risolverebbe il problema sostanzialmente avendo un medico dappertutto... ma nè possiamo permettercelo, nè in molti ambiti sarebbe una scelta felice... infatti le manca quella visione d'insieme che potrebbe invece avere conoscendo i percorsi distinti ormai chiaramente da oltre un decennio, fra quello del medico e quello dell'infermiere, complementari l'uno all'altro, che si occupano però di aspetti diversi e non sovrapposti in medicina della salute del paziente. Ma ha ragione, SE l'organizzazione fosse diversa, migliore, i tristi casi di malasanità non ci sarebbero! SE gli infermieri al triage fossero tutti capaci, tutti coscienziosi, tutti eccellenti, tutti adatti... non ci sarebbero nè maltrattamenti, ne errori sommari di valutazione triagistica! SE i medici in Pronto Soccorso fossero tutti bravi, con la voglia di lavorare, dedicati con impegno al bene del paziente, rapidi nello svolgere il proprio lavoro (e non lumache preoccupate solo di proteggere se stessi da possibili e perseguibili errori, con interminabili ripetizioni di esami!), non ci sarebbereo le file interminabili... SE medici ed infermieri fossero selezionati seriamente in base alla capacità, preparazione e peculiari propensioni professionali per il Pronto Soccorso (anzichè per questioni clientelari, ricatti, pressioni, ripercussioni... e tutto ciò che il peggio della gestione del personale è in grado di produrre - ed i risultati si vedono)... SE il triage di Teramo non fosse così strutturalmente infelice, se ci fossero due infermieri in una stanza che accoglie, per rilevare subito i parametri del malato ed in contemporanea (con la decenza di una vera privacy) dei dati del paziente, magari con la supervisione di un medico capace e rapido (cioè adatto al PRONTO SOCCORSO), gli ambulatori al PS potrebbero essere anche meno e le file, le assicuro, non ci sarebbero... SE i medici di famiglia tornassero a fare il loro dovere, se assicurassero tutti la loro disponibilità per i propri pazienti, ben oltre le poche ore di ambulatorio settimanali, al PS verrebbe davvero meno gente... Se... Se... Ma forse sto pretendendo troppo nello spazio di un 'commento'... sta di fatto che mi piacerebbe che il paziente tornasse, con tutti i mezzi possibili, ad essere al centro dell'attenzione del sistema, o non si tratta di 'sanità'...