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"Le dimissioni di Manola Di Pasquale"

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Giorgio De Fabritiis, presidente della CIA e dirigente del Partito Democratico ha chiesto durante una nutrita conferenza stampa, le dimissioni di Manola Di Pasquale dalla presidenza regionale del Partito Democratico. Il motivo? Ne abbiamo parlato nei precedenti articoli sui Due Punti, la sintesi è "Lo scippo del Consorzio agrario teramano". La fusione con quello di Pescara e Chieti. Durante la conferenza stampa vi è stata una telefonata in diretta al nuovo consorzio agrario D'Abruzzo. La risposta del centralino? "Pronto, consorzio agrario Chieti, Pescara, L' Aquila". Incredibile. Teramo non è stato neanche citato, pur essendo il più ricco in liquidità e immobili. L'accento del presidente De Fabritiis è caduto più volte sulla figura di Giacomo Di Pietro. Consulente di una ditta di semi, consulente commerciale del Consorzio agrario. Il consorzio agrario acquistava i semi anche dalla ditta per cui Di Pietro era consulente. Il tutto potrebbe essere giustificato per l'esclusività di rappresentanza di alcune sementi. Sui lavori al consorzio agrario De Fabritiis ha parlato dei lavori di ristrutturazione vinti per coincidenza dal suocero di Giacomo Di Pietro.

De Fabritiis è un fiume in piena. Pronto a dare battaglia fino alle dimissioni di Manola Di Pasquale o a una pubblica ammissione di errore. Mesi fa scrivevano  al Segretario Verrocchio " La presente per richiedere un vostro  pronunciamento sulla riprovevole vicenda dell’elezione del nuovo CDA del Consorzio Agrario di Teramo che vede coinvolta l’avv.Manola Di Pasquale presidente, purtroppo, del Partito Democratico a livello regionale. La sveltina da “furbetti del quartiere”operata dalla Coldiretti di Teramo con l’ex-commissario Manola Di Pasquale, non può assolutamente passare sotto silenzio perché significherebbe avallare comportamenti antidemocratici e irrispettosi, innanzitutto, delle regole basilari del vivere civile.  Il rifiuto a non voler concedere la possibilità ad altri agricoltori di poter diventare socio del Consorzio rivolgendosi solo ai pochissimi soci ultrasettantenni ancora iscritti sul libro soci; il rifiuto a incontrare le Organizzazioni professionali agricole prima della convocazione dell’assemblea concordata solo con Coldiretti evidenziata anche dalla presenza all’assemblea di Domenico Pasetti della Coldiretti di Chieti che già sapeva, evidentemente, di dover entrare a far parte del futuro CDA; il rifiuto a mettere a disposizione dei soci le proposte di modifiche statutarie che si intendevano adottare; il rifiuto ad accertare preventivamente se i convocati in assemblea ancora conservavano i requisiti di socio previsti dallo statuto, visto che si tratta di ultrasettantenni che non svolgono più l’attività lavorativa; l’aver svolto l’assemblea alle 7,30 del mattino...".

Il  gruppo di De Fabritiis è forte di molti iscritti del Partito Democratico. Carte in mano. Documenti su documenti. Il PD provinciale e regionale in silenzio. Come sempre. Ennesima figura.

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Commenti

Anemone & C.? Dilettanti!!!

Non è una novità il comportamento di Giacomino Di PIEtro... Da ex iscritto PD sono schifato soprattutto del fatto che prima DI LUCA - GINOBLE, ora VERROCCHIO - VERITCELLI sanno tutto e non fanno nulla! il PD in provincia di Teramo non esiste più!! Mi auguro solo che tutti noi comuni mortali, elettori dignitosi e onesti, alle prossime elezioni riusciremo a mandare a casa tutti questi mascalzoni cominciando proprio da ROseto!! non ci rimane che lottare e sperare... ... e grazie ancora Giancarlo per quello che fai

e contemporaneamente tutti i problemi che Giacomino ha all'Acquedotto del Ruzzo ??? Giancarlo indaga che ne sentirai delle belle ....

Manola Sindaco di Teramo!
in tutta questa vicenda non una sola parola del segretario provinciale del PD... BUONA NOTTE caro Verrocchio se continui così rimarrai solo! Butta a calci in .... certa gente dal PD e riapri il dialogo con la gente. questo è tuo dovere... a meno che anche tu....
TERAMO 11 FEBBRAIO 2011 - è sempre più evidente che il Consorzio Agrario sta diventando vittima di una strumentalizzazione politica e di una diatriba interna al Pd che non riguarda chi vuole costruire il futuro del settore agricolo, non interessa gli agricoltori, che meritano più rispetto e non serve al Consorzio agrario d’Abruzzo, che ha ben altro di cui occuparsi per il bene delle imprese agricole. È però necessario e doveroso, alla luce delle dichiarazioni lette sulla stampa locale, evidenziare la correttezza e la trasparenza con cui, alla presenza di un notaio e con una maggioranza qualificata, sono state svolte le procedure che hanno portato, attraverso la fusione dei Cap di Teramo e Chieti-Pescara, alla creazione del consorzio agrario d’Abruzzo e alla elezione del presidente Domenico Pasetti.
L'argomento del contendere : La politica è l'Arte di governare le società, un'arte appunto. Secondo il buon Sartori è la sfera delle decisioni collettive sovrane. Quali sono gli interessi collettivi da tutelare in questa contesa. Il consorzio agrario è una sorta di scatola vuota, uno dei tanti enti inutili, il paradiso dei trombati ? Nulla di tutto questo, per lo meno nelle intenzioni dei fondatori, quasi cento anni fa. Quali sono le competenze dei commissari e sopratutto quali sono i risultati ottenuti per la collettività e per l'agricoltura nel nostro territorio? Più domande che risposte, brutto segno. La contesa per la spartizione del pollaio, fa ridere, i polli sono quasi tutti scappati, il destino della collettività affidata a questi rappresentanti invece fa una gran tristezza. Anni fa conobbi Oreste, un gran contadino, quarant'anni da mezzadro e poi finalmente il primo appezzamento di proprietà, la prima vacca. Conosceva il tempo, le stagioni, l'arte della potatura e sopratutto l'oculatezza di altri tempi che con un pò di terra ed una vacca gli aveva consentito di mandare due figli all'università. Oggi Oreste ha ottant'anni, facciamolo commissario speciale, potrebbe avere molte più possibilità di trovare soluzioni adeguate ai problemi. Per quanto riguarda l'attuale classe dirigente, una sola preghiera, alle prossime elezioni azzeriamoli.
Egregio Signor Coldiretti Teramo, in questa storia il PD non c'entra un bel niente! Questa è una battaglia fra sindacati agricoli, e se le fazioni avverse sono del PD,non è detto che gli iscritti, i dirigenti ed i simpatizzanti del partito,siano davvero interessati a questa ripicca. Spero che gli attori di questa polemica rinsaviscano, ed inizino a lavorare per risolvere problematiche più serie, e non solo per piazzare il loro sedere su una poltrona. Arrivederci.
E’ bene ricordare che la CIA è un’organizzazione di categoria, con organismi propri e altri rispetto alle forze politiche, e il Consorzio Agrario è un ente altrettanto indipendente, per di più all’epoca dei fatti, commissariato dal Ministero. Nessuna confusione, dunque, è consentita tra il ruolo del Partito e i suoi dirigenti e quello delle istituzioni appena citate. Questo in base ai sacrosanti principi di autonomia tra il ruolo dei Partiti e quello delle rappresentanze di categoria, all’interno di una società articolata e complessa come la nostra. Inoltre, ritengo indispensabile ribadire che la solidarietà e la stima all’interno di una comunità politica, quale è un Partito, è il primo esempio da offrire alla cittadinanza quando la si vuole rappresentare e riscuoterne la fiducia, candidandosi alla guida di un territorio".

In riferimento al comunicato della Coldiretti di Teramo vorrei sottolineare che il sottoscritto, in qualità di presidente della CIA di Teramo, non ha mai dichiarato che le due assemblee del Consorzio Agrario di Teramo del 2010 siano state svolte senza la presenza di un notaio o non rispettando le formalità di legge anche se, su questo versante, ci sono aspetti poco trasparenti che abbiamo abbondantemente illustrato in conferenza stampa, ma contestiamo alla Coldiretti il suo comportamento tendente ad escludere le altre Organizzazioni di questa provincia dal poter partecipare alla vita di un consorzio, che è e deve restare patrimonio di tutti gli agricoltori e non solo di una parte lasciando fuori dalla porta la maggioranza degli agricoltori rappresentati dagli associati aCIA, Confagricoltura e Copagri. Perché svolgere una assemblea alle 7,30 del mattino in prima convocazione? Perché, se come afferma Coldiretti, avevano la maggioranza assoluta all'interno dell'assemblea non andare in seconda convocazione alle 9,30 del giorno dopo come é prassi normale? Perché eleggere presidente un signore di Francavilla al Mare quando ci sono tanti agricoltori  e imprenditori agricoli in questa provincia capaci e preparati a rivestire quel ruolo? Perché tenere fuori dalla porta la maggioranza degli agricoltori di questa Provincia? Come si fa a rilanciare un Consorzio Agrario se la maggioranza degli agricoltori non si sentono né rappresentati né partecipi della vita del Consorzio? Perché effettuare una fusione per incorporazione del Consorzio di Teramo all'insaputa di tutti senza nemmeno inviare una raccomandata (parliamo di meno di 50 soci) a tutti i soci del Consorzio? Perché non aprire un pubblico confronto sull'utilità di far confluire il Consorzio di Teramo in quello di Pescara-Chieti arricchendo la proposta e raccogliendo idee positive che potevano apportare altri agricoltori e Organizzazioni? Perché non informare le Istituzioni della Provincia di Teramo per condividere l'eventuale scelta della regionalizzazione?Perché consentire che questo processo importante fosse portato a termine solo da 11 persone anziane che nella stragrande maggioranza dei casi non aveva più i requisiti di socio del Consorzio in quanto non svolgevano più l'attività agricola? Perché interrompere un comportamento unitario che aveva visto tutte e quattro le Organizzazioni presentare liste unitarie e gestire poi il Consorzio di Bonifica e l'Associazione regionale Allevatori o svolgere unitariamente una manifestazione sulle problematiche dei danni provocati dalla fauna selvatica nei confronti di Provincia e Parco? Perché dividere l'agricoltura e gli agricoltori che stanno subendo danni incredibili sopratutto sul versante del reddito e delle condizioni di vita e sociali e avrebbero invece bisogno solo di unità dell'intero mondo agricolo? A chi giova la contrapposizione? Perché interessi legittimi, ma di parte, devono indebolire la forza complessiva del mondo agricolo già cosi in difficoltà e scarsamente tenuto in considerazione? Queste domande ci lasciano perplessi e su queste argomentazioni noi vorremmo che Coldiretti ci rispondesse e dichiarasse la volontà a riprendere un discorso unitario di cui gli agricoltori e anche il Consorzio agrario avrebbero bisogno per un proprio fattivo rilancio. La Cia dichiara la propria immediata disponibilità a riprendere le fila di un discorso unitario e di collaborazione non nell'interesse di questa o quella sigla ma solo nell'interesse degli agricoltori che, ne sono sicuro, é e deve essere nei pensieri, nei comportamenti e nelle scelte dei loro dirigenti che appartengano a CIA, Coldiretti, Confagricoltura o Copagri. Noi siamo pronti. Aspettiamo risposte nell'interesse dell'intero mondo agricolo e anche di tutti i cittadini perché, amo ricordare, che l'agricoltura é vita in quanto produce alimenti di cui nessuno può fare a meno e quindi é nell'interesse dell'intera collettività che la nostra agricoltura possa sopravvivere e svilupparsi e continuare a fornirci alimenti sicuri, nutrienti e buoni al gusto. Grazie
                                                                                                                   Giorgio de Fabritiis - Presidente Cia

@ VERROCCHIO: era stata richiesta in queste pagine la parola del segretario del PD... invece una serie di balle in politichese alle quali non crede più nessuno!! caro Verrocchio vuoi farci credere che la politica vive e agisce solo all'interno dei partiti e non incide (negativamente) su organizzazioni di categoria o enti???? BALLE!!! ma dove vivi? E che succede al cirsu? e in sogesa? in team? per non parlare del ruzzo, della provincia di teramo e della asl? e Giacomino (con tutto il suo clan di leccapiedi) tanto citato in queste pagine non ce l'hai messo tu alla guida del ruzzo? ...credere alle tue parole e come credere che Cristo è morto di freddo... nonostante sia ateo la storia documenta la sua crocifissione!!! preparati alla disfatta del pd nelle prossime elezioni... intanto noi insoddisfatti del pd (e ne siamo tanti!!!) ci stiamo organizzando diversamente... a buon intenditor....
coldiretti e cia litigano per i cda. Che novità.