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Teramo: Vivono e dormono nel Lungo Fiume..

di Giancarlo Falconi
2 minuti

 «Il silenzio è la terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la melodia silenziosa sotto la luce solare. Su di essa cadono le parole. Tutte le parole. Le parole buone e le cattive».
Scriveva Josè Saramago, nel suo romanzo " Di questo mondo e degli altri".

Lo stesso silenzio e le stesse parole cadute... che mi hanno accompagnato di mattina all'alba tra i cespugli del nostro lungo fiume.
Gli invisibili dettati dalla luce.
Illuminati.
Il sole a calare decide di far issare le tende, il sole a salire ammaina una presenza ingombrante.
All'alba le tende vanno fatte sparire...al tramonto vanno montate.
Un campeggio.
La via di mezzo è la mattina quando tutto tace anzi sottace.
Quando l'acqua del Vezzola non sa di balsamo o shampoo.
Quando quelle ombre diventano uomini e donne che vagano in Città alla ricerca di un pò di cibo, una moneta, l'ennesimo rifiuto, un'occasione.
Rom senza camere.

Dormono su materassi improvvisati coperti da lontani ricami di lana.
Si lavano veloci e stendono i panni dall'altra parte della pista ciclabile.
Discreti e impalpabili. 

Non è un articolo di morale o di etica,
non è un articolo di razzismo, non è un articolo sulla fortuna di nascere in un posto invece che in un altro, in una famiglia che in un'altra, non è un articolo sulla capacità e sul valore dell'accoglienza, sono discorsi sociologici che lasciano intatta la polvere del tempo.
Templi storici.
C'è solo bisogno di attenzione da parte delle Istituzioni.
L'ufficio sociale per identificare la presenza di minori e salvaguardare la loro identità.
Le autorità per comprendere gli espedienti e il mestiere quotidiano.
Ascolto, considerazione, vigilanza e prevenzione.
Come vivono?
Come sopravvivono?
Regole e norme di vita....ci sono e valgono per tutti nello stesso modo?
Siamo in forte crisi economica e in allerta di caos sociale.
Ogni minimo cambiamento può far vibrare la scintilla.

Il Comune di Teramo continua a far finta di non sapere e vedere...
Paura?



 

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Commenti

Questa è la triste realtà di ogni città. Il vero problema nn sono le istituzioni, loro sono il meno. Il vero problema è il cittadino che accetta in silenzio tutto ciò. Abituato a subire, a buttare lo sguardo oltre. E questo mi fa rabbia, oltre che schifo. Soltanto l'unione e le azioni di massa possono far cambiare le cose, soltanto la presa di posizione collettiva fa smuovere le istituzioni ferme a guardare, solerti soltanto nell'intascare spropositati stipendi ed immeritati emolumenti. Autodeterminati. Oltre premi, rimborsi e altre schifezze del genere. E ciò che dico, ovvero l'indifferenza ormai cronica, verrà confermata dal numero di commenti a questo articolo, invece di gravissima denuncia. Oggigiorno nn si ha più la sensibilità di cogliere il disperato grido d'aiuto dei più deboli. Viviamo in una società spietata e votata all'imbarbarimento.
PIOVE GOVERNO LADRO! Temuta dagli enti locali, libera di circolare, proveniente dall'est, "l'immigrazione da povertà ", sembra approdata sulle rive del Tordino! Un problema reale per la nostra comunità e potenzialmente foriero di tensioni. La gente vede chi elemosina per le strade.....e questo non piace! Qualcuno parlerà di solidarietà, di integrazione, di carità cristiana senza ricordarsi, forse, di quei tanti nostri concittadini che sopravvivono in miseria vera, mantenendo la loro dignità e senza ostentazione. Una miseria "dorata" invisibile ma reale e disperatissima.....piove governo ladro!
Io non credo che il comune di Teramo abbia paura, io credo che non abbia interesse a risolvere questa vergogna sociale, d'altronde questi ppveracci non si saranno impegnati abbastanza: mica hanno votato per il comune?
Stessa situazione negli edifici abbandonati della stazione ferroviaria di Teramo... il mondo sta diventando piccolo, anche a Teramo.
Cara Elena, il problema della miseria nel mondo e in Italia è soprattutto politico. Fin quando la possibilità di accumulare enormi profitti, senza alcun vincolo sociale, sarà considerata e definita "libertà", ci sarà poco da fare per debellare la fame e la miseria. L'indignazione e lo schifo sono sentimenti dovuti e inevitabili per chi una coscienza ancora ce l'ha, ma senza uno sbocco politico, senza un'alternativa di sistema su cui puntare, diventa tutto difficile per non dire proibitivo. Ricordo la più o meno recente protesta dei "forconi" che sembrava poter mettere a soqquadro il paese, ma che poi è rientrata in assenza di un chiaro progetto politico. Oppure le grandi manifestazioni degli "indignati" che per lo stesso motivo non hanno sortito gli effetti sperati. Sarebbe necessario ridistribuire le ricchezze a favore delle povertà, ma non mi pare che l'attuale panorama politico italiano abbia questa intenzione, visto che nemmeno sulla grande evasione fiscale riescono a proferire parola (diversa da condono). Non parliamo poi di eventuali tasse di solidarietà a carico dei ceti benestanti: un attentato alla libertà dell'indifferenza... Nel caso specifico di Teramo, l'amministrazione comunale potrebbe mettere a disposizione dei senza tetto dei locali comunali inutilizzati che non mancano. Difficile da realizzare? Se ci fosse la volontà di aiutare veramente chi ha bisogno, sembrerebbe una strada percorribile.