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Il corrosivo: Ah, la fregola elettorale!

di Elso Simone Serpentini
6 minuti

La conosco bene. So cosa è. So quanto sia irresistibile. La conosce anche Renzi, il nuovo leader maximo del PD, il quale dice di non averla. Ma forse ce l’ha. Sto parlando della “fregola elettorale”. Quando ti assale, non puoi opporti. Non puoi fare nulla. Qualsiasi tentativo di resistere è vano. A mano a mano che si avvicina la data fissata per le elezioni aumenta, diventa un venticello e poi un vento impetuoso, un turbine. Quando la fregola elettorale assale, ottunde, obnubila, sconvolge i sensi, travolge l’intelletto e confonde la ragione. In questi giorni di “infregolati” ne scorgo tanti e ne ho pietà. Perché infregolato sono stato anche io e so quali siano le conseguenze di questa forza irresistibile che ha i caratteri di una valanga.

La “fregola elettorale” prende sia gli individui che i gruppi, uomini e donne, partiti grandi e partiti piccoli, movimenti di opinione e gruppuscoli più o meno organizzati. La chiarezza delle idee non ne guadagna e nemmeno quella delle proposte e delle scelte. Anche i partiti che sembrano immuni dalle passioni, e perciò dalle fregole, come il PD teramano, ne sono in realtà vittime e, come appunto capita al partito di Minosse e Ginoble, può capitare che tutto quello che viene fatto risenta ancora di più di una grande confusione. Che è, appunto, frutto della fregola elettorale.

Dopo la figuraccia fatta con Cavallari, e fatta fare anche a lui, sono circolati altri nomi di infregolati. Ne è stato fatto uno di cui si sono messi in evidenza trascorsi da uomo di sinistra, anche se non si è riusciti a segnalare un solo impegno politico di rilievo e se io ricordo che era una specie di portaborse di un allora pezzo grosso della democristiana cristiana teramana, che ondeggiava tra e correnti e poi ha continuato ad ondeggiare tra partiti (indifferentemente di destra e di sinistra) prima di approdare definitivamente come “probo viro” nel PD.

Poi si sono fatti altri nomi di uomini improbabili candidati, senza riuscire a trovare unanimità su quello dell’unica candidata (donna) possibile, fino ad evocare un fantasma che da anni dirige un parco in stato di “provvisorietà” e che per la sinistra non è mai riuscito ad essere davvero una risorsa, ma sempre e solo un problema. L’infregolato elettorale si compenetra nel suo ruolo al punto da non riuscire più ad essere lucido, vive come in un sogno dal quale si sveglia molto tardi, di solito dopo la cocente delusione elettorale e questo accade sia a chi ha vissuto le elezioni come momento di partecipazione ad un progetto collettivo e nell’interesse della comunità sia a chi le ha vissute cercando di realizzare un progetto personale di compimento delle proprie ambizioni e di soddisfacimento dei propri esclusivi interessi.

Per un momento, qualche volta, ho pensato che la “fregola elettorale” risparmiasse i neofiti della politica, i delusi dai partiti tradizionali che danno vita a movimenti di opinione che poi evolvono assumendo la forma di liste civiche con tanto di candidati alla carica di consigliere e di sindaci. Ma ho dovuto, anche ultimamente, ricredermi. Soggetti e persone caratterizzati da acume, lucidità di analisi e schiettezza di comportamenti, li ho visti “infregolati” e perciò assolutamente trasformati, travolti dal malessere della richiesta ad ogni costo dei consensi, confusi dalla voglia di ottenerne, incerti nell’individuazione degli amici e dei nemici per l’ansia di voler vedere in tutti e in ciascuno o dei sostenitori acritici o degli avversari e quasi dei nemici da atterrare in ogni modo. Ci sono diversi gradi di “infregolamento”, così come ci sono gradi di febbre, la terzana, la quartana… Ricordate la febbre dell’oro? Tutti ad ovest, nella lunga corsa alla ricerca delle pepite d’oro.

Ciascuno con una zappa e un colino e via a dissodare terreni incolti e a scavare nel letto dei fiumi. Ciascuno con una bella foto di fotografi professionisti e specializzati nella realizzazione di poster elettorali, tutti con un santino per dare la caccia alle preferenze, addio vecchie coerenze e ad antiche decisioni, un saluto alle vecchie amicizie e un benvenuto affrettato alle nuove, che diventeranno ben presto aspre inimicizie per conclamati o solo presunti tradimenti, compiuti nell’ombra.

Ah, la fregola elettorale. Divide le famiglie, corrompe i condomini, spacca in due le città e i quartieri, in tre e anche in quattro le associazioni, in sei e anche in sette i partiti e le correnti dei partiti. Eserciti di candidati infregolati invaderanno le campagne, le frazioni e le strade del centro e delle periferie. Parenti e affini di infregolati elemosineranno preferenze decantando e magnificando le doti dei segnalati, qualcuno si arrischierà anche a fare promesse e a prendere impegni, tutti diranno di avere in tasca soluzioni per i problemi della città e dei cittadini, nessuno sarà disposto a prendere in considerazione anche solo l’idea di una sconfitta.

Si crederanno forti anche quanti nelle ultime elezioni hanno preso solo pochissimi voti, contati sulle dita di due mani, spereranno di essere eletti anche coloro che non lo sarebbero mai, anche se tutti gli altri candidati si ritirassero. Quando, alla fine di tutto, la fregola sarà passata, tutti rimarranno sfiniti, sfiancati, sfibrati e ognuno cercherà di farsi una ragione, pur non avendo ragione né ragioni, della non preventivata sconfitta. Chi festeggerà la propria vittoria disdegnerà di compiangere la sconfitta della città e penserà soltanto a se stesso, ai suoi amici e agli amici dei suoi amici.


                                   

 

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Commenti

Con tutti i danni che sono stati fatti al Parco (vedi articolo di Antonio D'Amore), chiaramente il PD propone l'ennesimo bluff politico. Siete grandi!!!
Dirigenti politici che non conoscono chi sta loro vicino, va letto come un pericoloso distacco dalla realtà che non potrà che portare a danni alla comunità in caso di amministrazione della cosa pubblica. Vedasi come sono ridotti gli enti amministrati da alcuni soggetti citati nell'articolo. Il PD costituito da questi personaggi ormai é diventato l'abbreviazione di una bestemmia!