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Il corrosivo: Diario di un elettore 5.

di Elso Simone Serpentini
10 minuti

Sette personaggi in cerca di autore. Pirandello è sempre il re. Pirandello c’est moi. Siamo a poche ore dal voto. Teramo va in cerca del suo nuovo sindaco. Sarà il vecchio o sarà un sindaco nuovo? Da elettore che spera di poter sparare il proprio colpo in canna (il proprio voto nell’urna) in maniera proficua, abbozzo qualche riflessione, e, senza alcun collegamento con le riflessioni, attribuisco dei voti, che rappresentano il potere di seduzione che esercitano su di me i sette candidati.

1. MAURIZIO BRUCCHI

Credo che sarà ricordato come uno dei peggiori (se non il peggiore) sindaci e podestà di Teramo. Non è stato in effetti né carne né pesce, né medico né sindaco, ma sempre e tutto a mezzo-servizio per la cittadinanza teramana e a servizio-completo dei suoi padroni, tancredici e post tancredici, che lo hanno tenuto al guinzaglio (corto). Lui si è sempre dato aria di grande politico e di grande amministratore, ma ha ucciso definitivamente quel poco di vivo che era rimasto a Teramo, mostrando poca lungimiranza, molta supponenza, perfino grande arroganza e rivelandosi in ogni occasione un grande “gallettaro”, incapace di accettare la minima critica. Si è preso meriti che non erano suoi, ha cercato di negare ostinatamente demeriti tutti suoi. Spero ardentemente che i teramani con la sua cacciata a furor di popolo riescano ad evitare il supplizio e la condanna di altri cinque anni di suo sindacato, che sarebbero disastrosi, una specie di “malattia terminale” per la città e per le sue speranze di resurrezione. Voto: 3.

2. MANOLA DI PASQUALE

La “pasionaria” del centro-sinistra (più centro che sinistra). D’altro canto, ha un nome spagnolo, come quello di Dolores Ibarruri, la “pasionaria” vera, che però era davvero di sinistra e addirittura più che a sinistra. L’ho sempre apprezzata, come donna, ma soprattutto come uno dei veri uomini dello schieramento al quale ha da sempre aderito, proponendosi già in passato come candidata sindaco, ma senza successo, a causa della poca fiducia che molti del suo stesso schieramento le accordavano. Alla fine l’hanno dovuta candidare per forza, riconoscendo in lei il candidato naturale del centro-sinistra (più centro che sinistra) in questo momento storico. Sul piano personale ci lega una profonda amicizia, è generosa e per la sua generosità ha difeso gratuitamente il settimanale satirico teramano “Sor Paolo”, di cui sono il direttore editoriale, nelle poche querele subite, tutte superate con successo. Chi ne dice male si arrampica sugli specchi, chi ne dice bene ha il compito facilitato. Qualche piccola menda ha a che fare con la schiettezza del personaggio, come dire? tutto “pane pane-vino vino”. Come amministratrice ha dato ottima prova nel consorzio industriale, che boccheggiava e la sua respirazione bocca a bocca è stata manna dal cielo. Se Brucchi non vince al primo turno, come mi auguro, lei, quasi certa seconda in classifica, lo sfiderà con ottime possibilità di sorpasso, perché voglio vedere quanti, tra coloro che avranno votato al primo turno un altro candidato anti-Brucchi, avranno il coraggio di non andare a votare e/o votare Brucchi, facendolo così vincere al ballottaggio. Voto: 8.

3. BERARDO RABBUFFO

Alla fine ha assunto un ruolo da eroe omerico: solo contro tutti. Molti sono pronti a dire che, messo all’angolo, non poteva fare diversamente. E’ vero che è stato messo all’angolo, da chi ha ritenuto che facesse la fine di chi, senza più un partito, senza più una casa, senza più un tetto, si mettesse a chiedere l’elemosina ai passanti. D’altro canto molti suoi ex camerati di quella che fu Alleanza Nazionale (e prima ancora in qualche caso MSI-Destra Nazionale) hanno fatto proprio questo, mettendosi a chiedere oboli ai crocicchi: si pensi a Morra, Micheli, Marchese… Lui no, Rabbuffo, si è ritrovato senza tutto, ma non senza una fede. Così si è armato di coraggio e si è messo a fare liste, una volta che perfino Pomante lo aveva dichiarato indesiderabile nella sua. Contro il parere di tutti, di liste ne ha fatte due e nemmeno fiacche, proponendo una sua candidatura di testimonianza, ma non solo di testimonianza. Non rinuncia al centro, del quale nemmeno lui sa fare a meno, ma fa l’occhiolino ai pochi elettori rimasti di destra, chiedendo loro apertamente il voto, con maggiore dignità di quanti lo fanno standosene nelle comode e riscaldate case in cui sono stati accettati solo come servi: Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Futuro in, Fratelli d’Italia. Rabbuffo no, non ha scelto di restare servo, ma padrone a casa sua, anche se la casa è soltanto una piccola capanna di paglia, come quella dell’ultimo e più povero dei tre porcellini.  Lupo permettendo, bene che gli andrà, prenderà un paio di consiglieri. Sarebbe lo scalpo dell’ultimo dei mohicani (ma per lo scalpo non speri in Brucchi) Voto: 7.

4. GRAZIELLA CORDONE

Quel che ti colpisce soprattutto di lei, sono gli occhi, soprattutto se sei un inguaribile maschilista. Ma poiché delle donne non si deve vantare solo la bellezza, chiedo venia prima di tutto encomiando anche la bellezza di Pomante e in seconda battuta riconoscendo di Graziella anche l’acume politico. D’altro canto, se non l’avesse, non l’avrebbero candidata. La sua candidatura è di testimonianza. In un menu che si rispetti non può mancare un certo tipo di pietanza e lei nel ristorante della politica teramana dà certe garanzie. La sua presenza è importante. E’ umile quanto basta, coraggiosa, alternativa. Il resto ce lo devono mettere gli elettori, che però sono pochi da quella parte della barricata, anzi, ancora più pochi dopo che le barricate sono state abolite. La differenza tra destra e sinistra quasi non c’è più: il suo schieramento è lì, che prova a dimostrare che qualche differenza, anche se assai tenue, c’è ancora. C’è chi dice cattiverie sulla sua candidatura, insinuando che dietro ci sia qualche micio-micio. Mah…  Voto: 6.

5. GIANLUCA POMANTE

Finalmente Pomante! Cominciamo dallo slogan: orrendo! Ma chi lo ha inventato? La lista è bella, complessivamente la migliore. E’ come la migliore squadra iscritta al Giro d’Italia, ma non è detto che sulle Dolomiti esprimerà il miglior scalatore, nelle volate il miglior velocista e nelle cronometro il miglior cronoman e, tra i vari candidati sindaci, il nuovo sindaco. Pomantulo, come lo chiamo io (perché vuol fare come Trasibulo, che liberò Atene dal governo dei Trenta Tiranni) si sarebbe candidato comunque, perché era candidato designato. Lo si dava per certo candidato sindaco dei grillini, poi l’incertezza e la confusione che regnavano tra i pentastellati lo hanno convinto ad una scelta diversa, accettando la candidatura di un gruppo  di forze e di schieramenti (una specie di paese dei Baiocco) che vedono in lui il corifeo di una riscossa della città dal torpore brucchico. Avrà certamente successo, ma forse non tanto quanto lui spera e assai meno di quanto lui preconizza (ma certamente sparandola un po’ grossa e sapendo di spararla grossa). La sua candidatura è da considerarsi elemento di novità e positivo, ma quando si andrà al ballottaggio si spera che i suoi siano generosi ed accorti e vadano a votare per chi dovrà davvero sconfiggere Brucchi. Voto: 7.

6. GIORGIO GIANNELLA

Chi capisce perché si sia candidato è bravo. Me lo ricordo vagamente collocato a sinistra, quasi nelle vicinanze di quello strano partito che si chiama PD. Poi come sia finito dove è finito, fuori dal gruppo, in fuga solitaria, non lo so e nessuno me lo ha spiegato in maniera convincente. Dei suoi candidati non conosco nessuno: sono troppo giovani per me. Che farà? Quanti voti prenderà? Chi lo può dire? Testimonianza? Se è testimonianza, mi pare una testimonianza reticente, o forse sedicente. I sondaggi pare che diano numeri da prefissi telefonici. Una volta si chiamavano liste di disturbo, ma chi volete che disturbi Giannella, con i suoi poveri masnadieri? Voto: 5.

7. FABIO BERNARDINI

Se hanno ragione quelli che sostengono che alle elezioni comunali i grillini prenderanno la metà dei voti che prenderanno alla regione e forse alle europee, una ragione c’è. Certo che c’è. A mano a mano che ci si allontana da Re Grillo, la luce diminuisce e cresce l’ombra. Qui le tenebre sono così fosche che nessun candidato le rischiara, specie un illustre sconosciuto che non si sa chi è, che fa e che vuole. Il fatto che non sia di Teramo non è di poco conto, anche in una città dove pochi amministratori del passato lontano e recente erano di Teramo. Però qui si esagera… Si è voluto scegliere l’anonimato più profondo, quasi come una sfida: vogliamo vedere quanti voti prende un candidato che non si sa chi è? Gli abruzzesi nel 1995 elessero in Forza Italia al Parlamento un certo Tortoli, che non si sapeva chi fosse e non lo si seppe nemmeno in seguito. Ma qui è un’altra cosa. Poi questo giovane in pochi giorni di campagna elettorale ha accumulato sul piano della comunicazione tali e tante ingenuità che… Dio ce ne scampi! Per fortuna non sarà lui il nuovo sindaco di Teramo! Voto: 4.

 

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Commenti

con i comunisti non parlo d'altra parte non mandate i giudizi che non vi garbano e siete i leccaculi della Di Pasquale che non fa ancora niente e già la giudicate più schifosi di così si muore.
Se Serpentini è di sinistra io sono alta 1,95.
Per chiarezza di informazione, i lettori DeIduepunti devono sapere che Manola Di Pasquale è l'avvocato difensore del giornale SorPaolo, dove i direttori sono Franco Baiocchi e Serpentini, autore di questo articolo. L'avvocato Manola Di Pasquale, come lei più volte ha dichiarato, ha difeso gratuitamente Baiocchi e Serpentini in una causa contro una professoressa che era stata oggetto di una satira di cattivo gusto. Quindi è normale che oggi Serpentini, per debito morale dia 8 alla sua benefattrice.
Sig. Elso Simone Serpentini, lei non mi piace per niente. Chi è lei? Io non la conosco. Antipatico, severo e fortemente maschilista. Ma soprattutto GIUDICANTE. E se da una inconcepibile elargizione di voti bassissimi veniamo poi travolti all'improvviso da una vera e propria piena di volti alti... dov'è la coerenza? Io non la vedo. Odio il giudizio, perché qualcuno (professionisti... diciamo di vita, e non voglio aggiungere altro), mi ha insegnato che è sbagliato. Ed i suoi interventi basano solo su quello... Sinceramente non mi capacito di tanta presunzione. Le consiglio di lavorare sulle sue "fragilità". Buona giornata. Elena
mi sembra che sto corrosivo sia un po' povero quantomeno nell'analisi dei contenuti politici e programmatici. ne faccio io uno veloce: brucchi: copia e incolla del suo giudizio ma voto: 2 (si può di meno?) di pasquale: credo che giudicare una candidato sindaco perché ha difeso gratuitamente il proprio giornale abbia il sapore dei vecchi metodi: mi hai fatto un favore, sei il mio referente. bene... io invece vedo la di pasquale come l'innaturale sostituto di cavallari. troppo integerrimo, onesto e "di sinistra" quest'ultimo per piacere al potentone che governerà la regione. meglio una demo amica di tutti, da destra a "sinistra". programma fatto di proclami in vecchio stile politichese democristiano. cambiare per non cambiare nulla: voto 4 rabuffo: isolato da tutti l'unica cosa che può tentare è il colpo di coda ma presentarsi a sindaco di una città che ha iniziato il suo declino con lui in carica di vicesindaco.... uhmmm ci vuole coraggio. imperdonabile l'essere passato in regione senza essersi sottoposto al voto popolare : voto 4,5 (per il coraggio) pomante: certamente pieno di sé e incline al culto della persona e dell'uomo forte ma altrettanto bravo nella parola e nelle idee. un programma di innovazione e modernizzazione che i vecchi partiti non potranno avere neanche tra 30 anni. merito all'idea di proporsi da solo contro tutti: voto 8 cordone: bella è vero ma è un po' poco per giudicarla. programma valido con uno sguardo al sociale che manca ormai da questa città da secoli. ed è donna. e una donna che parla di sociale è rassicurante. qualche sbavatura nella comunicazione. peccato che le ronzino attorno vecchi volponi politici che la penalizzano: voto 7,5 giannella: merito a lui di aver costruito una squadra di giovani. una fascia d'età che questa città boicotta sistematicamente. nella cultura, nel divertimento, nella comunicazione e nella considerazione generale. attento alle onlus e ad ogni iniziativa "alternativa". imperdonabile la sua appartenenza politica passata(?): voto 8 berardini: purtroppo in pochi, pochissimo hanno capito che l'esponente di turno del movimento 5* è semplicemente il deputato a mettere in atto ciò che il movimento elabora e decide. il fatto che berardini non sia di teramo conta pochissimo. l'importante è vedere e valutare chi per lui elabora e decide. e se lui appare un po' inesperto è anche vero che è un giovane dalle mille volontà e risorse. peccato che coloro che sono da lui rappresentati non appaiano compattissimi nei modi. voto 8
Caro Elso Il voto da te assegnato al dudù di casa Tancredi e meritatissimo. In effetti da costarolo marinaro negli ultimi anni vedo Teramo consumarsi come una candela. Per il 26 di maggio Auguro a tutti i Teramani un felice risveglio e un futuro migliore con la speranza che da parte loro Domenica 25 prevalga il buon senso. Buon lavoro al futuro sindaco

nico canterini, hai dato del comunista a Serpentini, e poi hai buttato insulti a caso , mancava solo "maledetto flanders" e completavi l'opera... Ecco io mi chiedo, ma in Italia, gente come te per quale diavolo di motivo vota? Perchè se per portare un ciclomotore serve un patentino, per eleggere un rappresentante che guiderà la nazione non serve neanche essere istruiti? Siamo tra i paesi "sviluppati" più ignoranti d'Europa, e forse del mondo. La più grande marea di analfabeti funzionali -il 47%-decide le sorti di questa nazione (nico cosa vuol dire analfabeta funzionale non te lo spiego, tanto non capiresti) Pensate che la classe politica faccia schifo? ecco guardate i suoi elettori! è ora di dire chiaramente che il suffragio universale è una gran stronzata! Se non si è in grado di leggere e capire un testo, come si può pretendere che si possa votare per qualcuno? Serpentini comunista....mannaggia sand, ma perchè non ti svegli?! Versione semplifica per Nico : asvijet ndundì!

Caro Serpentini, ribadisco, Lei non conosce bene il PD.
@ Elena, io invece nelle valutazioni di Serpentini riscontro una ferrea coerenza. I voti bassissimi sono stati per "uno dei peggiori sindaci della storia di Teramo" e per coloro che hanno scelto di sostenerlo. I voti più alti sono andati, di conseguenza, a chi vorrebbe mandarlo a casa. Sono indiscreto se le chiedo per chi voterà? Personalmente ho scelto Graziella Cordone, ma se si arrivasse al ballottaggio con Brucchi primo, sarò felice di aiutare il secondo in classifica a completare la rimonta, chiunque esso o essa sia. Ovviamente è un mio personalissimo pensiero, come personali sono le valutazioni date dal Professore. E le sue? Giudicare un politico, a mio parere non è sbagliato, ma doveroso. Se è riuscita a farlo in modo colorito, direi sprezzante, con il prof Serpentini, le verrà facile farlo anche con chi si candida ad amministrare Teramo. E invece Nico Caterini che vede comunisti dappertutto, proprio come capita ai berlusconiani doc? Lui lecca il gelato, vero? Chi voterà domenica, il ghiacciolo?
PROFESSORE MI PARE DI CAPIRE che il candidato sindaco,per Lei, non deve esprime buon senso, ma deve essere seducente,forse perché, la seduzione è la forma più sottile, sfuggente ed efficace del potere .....Totò avrebbe esclemato in proposito " mi faccia il piacere"! Il caro Prof. non ha, tuttavia, rinunciato alla ars retorica che ammanta i suoi, discutibili, "diari" in cui promuove i buoni e respinge i cattivi...secondo Lui! Tutto ciò mi sembra un delirio di onnipotenza del pensiero.....anzi onnipotenza del pensiero UNICO. Sembra proprio che per il prof. le differenze non sono ricchezza e che la dialettica conta poco o niente. Per il Professore la ricetta c'è già! nulla, quindi, di accattivante, nulla di nuovo e di seducente. Il Suo "pensiero" prof. fa molto ancien regime!....involuzione?!?!??
o Popolo Sovrano, se, prima di commentare, leggessi, evitersesti di fare la figura del pappagallo, altro che chiarezza d'informazione