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Il Corrosivo: Vendiamo il Gran Sasso

di Elso Simone Serpentini
7 minuti

Partimmo da Pietracamela verso l’una di notte. Salimmo su un camion, non su un pullman. Eravamo giovani o giovanissimi, io avevo sedici anni o poco più e dormivo con i miei compagni del campeggio estivo dell’Azione Cattolica (ahimé, ne ho fatto parte anche io) nei locali della scuola elementare. Con noi c’erano diversi accompagnatori, tra i quali un giovanissimo Alberto Aiardi. Scendemmo dal camion sul piazza dei Prati di Tivo (il percorso a piedi dal paese ai Prati ci era stato risparmiato, vista la fatica che avremmo dovuto affrontare) e iniziammo la salita verso la Madonnina. Albeggiava, quando arrivammo. Dalla Madonnina continuammo a salire e dopo qualche tempo arrivammo al Rifugio Franchetti.

Proseguimmo lungo i canaloni, affrontando una fatica che si fece sempre più dura, passammo nel vallone tra il Corno Grande e il Corno Piccolo e con grande emozione affrontammo l’attraversamento del ghiacciaio, senza corde di sicurezza, in fila indiana, lungo uno stretto viottolo aperto da chi ci aveva preceduto. Fu l’unico momento in cui ci trovammo di fronte ad un rischio, sia pure calcolato. Arrivammo sulla vetta del Gran Sasso, Monte Corno, a metri 2.914, che ormai era mattino. Peccato per la foschia e per qualche nuvola che ci impedì di verificare se davvero da quell’altezza si vedessero entrambi i mari, l’Adriatico e il Tirreno. Ma lo spettacolo era ugualmente grandioso. Mettemmo la nostra firma sul libro che si trovava custodito dentro una scatola fissata alla roccia, dove poi lo riponemmo per tenerlo a diposizione di chi ci avrebbe seguito nella scalata alla vetta più alta degli Appennini.

Per me scendere fu più difficile che salire, perché era stato sempre così e ancora non avevo imparato bene le tecniche di discesa. Non ero arrivato in vetta tra gli ultimi, ma quasi tra i primi; arrivai invece al punto dove finiva la discesa, ai Prati, tra gli ultimi. Tornammo a Pietracamela sul camion che ci aveva aspettato, stanchi, ma felici e quella sera dormimmo il sonno dei giusti. Sono tornato a Pietracamela e ai Prati di Tivo più volte, nelle varie stagioni della mia vita, anche se non per sciare, visto che non ho mai imparato.

Ricordo l’esperienza di una settimana bianca con i miei alunni e con la mia famiglia, ricordo le visite che facevo al mitico Brancastello (alias Giovanni Ferrante) che si accampava ai Prati con la sua roulotte.
Ricordo anche una mia permanenza nel campeggio che c’era allora nella mia roulotte, in cui una volta rimanemmo costretti dalla troppa neve io e mia figlia, impossibilitati a tornare a Teramo. Ricordo che, non sapendo assolutamente cucinare, fui assistito via radio dai miei amici CB, con il baracchino, nella preparazione di un brodino coi dadi, seguendo le istruzioni che via via mi venivano date.

Insomma, mi legano a Pietracamela e ai Prati di Tivo tanti ricordi, a partire dalla mia adolescenza fino alla maturità avanzata. In vecchiaia sono tornato poche volte, anzi, a pensarci, quasi mai. Ma ho ripensato a questi “nostri” luoghi ogni volta che mi sono trovato, nel Nord, in altri luoghi dove, grazie alla neve, si gode di una prospera economia e si vive anche e soprattutto grazie all’industria delle vacanze invernali. Ho già segnalato in questa rubrica come nei dintorni di Asiago io abbia visto sciare singoli, gruppi e allievi di scuole di sci lungo pendii rivelatisi poi in estate delle semplici scarpate. Eppure, attorno a queste scarpate erano in funzione alberghi, ristoranti e impianti di risalita all’avanguardia. Ogni volta ho ripensato a Pietracamela, ai Prati di Tivo, a Prato Selva (un’altra località dove sono stato, sia pure in più rare occasioni) e ogni volta mi sono detto che i “nostri” luoghi non hanno nulla da invidiare ad altri più noti, più frequentati e soprattutto maggiormente valorizzati e sfruttati per produrre ricchezza e risorse.

La domanda ogni volta è stata la stessa, e torno a pormela adesso che ancora una volta si paventano la chiusura degli impianti di Prati di Tivo e la fine definitiva di ogni sogno si tenerli aperti e pienamente funzionanti e produttivi. Cosa c’è che non va? Cos’è che non funziona a Pietracamela e a Fano Adriano? Certo che qualcosa non vada basterebbe a dimostrarlo che per un certo periodo gli elettori scelsero come sindaco un autista dell’Atac di Roma, il cui unico legame con il paese era la moglie (che vi era nata), e che si occupava del comune solo nei fine settimana. Che qualcosa non vada lo si capisce da qualche strano discorso, difficile da seguire, che ho sentito fare da personaggi alquanto strani e straniti nelle televisioni locali, affannati a spiegare quali fossero i problemi degli impianti di risalita senza però riuscire a spiegarlo in modo da farsi capire.

Ancora oggi non ho capito, anche se non mi sono mai dedicato ad approfondire le cause e le spiegazioni. Non voglio farlo. Non mi interessa. Non voglio perdermi dietro le parole e le chiacchiere. Non voglio sentirmi sperduto in un labirinto e aggrovigliato in una matassa di cause e di concause. So soltanto che a Pietracamela e ai Prati di Tivo c’è una miniera d’oro, ma che nessuno vuole o è in gradi di scavare per trovare l’oro e metterlo a frutto. C’è una ricchezza potenziale enorme e si vive in povertà perché non si hanno le capacità di darle attuazione. Non mi interessano le colpe e le responsabilità. Sono di tutti e di nessuno. Dico solo che è una vergogna. Faccio una proposta che è in realtà una provocazione.

Visto che la nostra montagna non la possiamo vendere
o affittare spostandola al nord, dove saprebbero cavarne l’oro che nasconde, vendiamola o affittiamola a qualcuno del nord che voglia venire a prendersela. Diamogliela, cediamola, vendiamola e consentiamo a chi la compra o l’affitta di farci quello che vuole. Certamente la gestirà al meglio e diventerà ricco, straricco. Accontentiamoci che di quella ricchezza ci dia ogni tanto una piccola elemosina. Sarà già tanto, più di quello che da quel nostro tesoro ricaviamo adesso.

                          

 

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Commenti

Condivido in pieno l'articolo....e qualcuno dal Nord è venuto,si è sbracciato per farsi strada in questa fitta boscaglia...ma è stato bloccato!! Secondo me non va venduto o affittato....ma chiuso definitivamente!
Cosa nn funziona? Si sono arricchiti quando era possibile, poi via di assunzioni nel pubblico o parastatale. Per quale motivo far funzionare le cose? Nessun motivo! Chiudiamo l`Italia ed amen. Si salvi chi puo` ma soprattutto si salvi l`Italiano Medio con la Mini e la Casa al mare
La "vendita" a qualcuno del nord è la scusa principe che la GranSasso Teramana utilizza per giustificare le sue nefandezze......
Perché devo rimpiangere i tempi degli skilift, quando la fila per parcheggiare arrivava al bivio dei Prati bassi? Perché, oggi, dovrei andare a sciare ai Prati o Pratoselva? Ai Prati hanno rifatto gli impianti peggio di come erano prima (vedi la quadriposto che è più lenta dei vecchi skilift costruita in mezzo al Pilone/Calderotto) e uno certamente sovradimensionato e inutile (telemix). Com'é che al nord investono, rinnovano, aprono nuove piste e qua non si può spostare nemmeno una pietra per aprire definitivamente la Madonnina? A Pratoselva perché dovrei sciare utilizzando un trabiccolo scomodo e antidiluviano che impiega (impiegherebbe, perchè non sarebbe più buono nemmeno per la rottamazione) oltre un quarto d'ora per salire a fronte di una discesa di un paio di minuti, compresi 500 metri di pista fatti "a libera” altrimenti ci si ferma... O vogliamo parlare della Babetta, morta di morte naturale e mai sostituita? Costituiva pur sempre un'alternativa all'Abetone e alla Ginestra... Non sarebbe stato meglio spendere di meno per il telemix (secondo in Italia, ai tempi della realizzazione) e investire l'eccedente in una nuova seggiovia a Pratoselva che partisse, per esempio, dall'arrivo della Ginestra? Per non parlare della tristezza del bar in fondo... roba che nemmeno nella Romania di Ceausescu... Senza contare prezzi di skipass completamente fuori mercato... Ma che scherzi? Loro non hanno nulla da imparare da nessuno nella gestione degli impianti... a scacchià li fasciulitt, perdio!!!!!!
I Prati Di Tivo sono finiti!!! Giorni addietro, un albergatore dei Prati Di Tivo in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero pagina di Teramo, ha così dichiarato: "Ai Prati Di Tivo c'è una disorganizzazione ben organizzata". Senza dubbio è da apprezzare la sincerita' dell'operatore economico dei Prati!!!
Penso che oggi più che mai sarebbe ora di mettere da oarte il passato e pensare al futuro. Mettere da parte gli astii che da sempre non hanno portato a nulla. Insomma mettere un bel macigno sopra a tutto e inizziare a guardare il futuro. Gli impianti ci sono per fortuna, partiamo da li. I probleminsono bene altri. Una società pubblica quale la Gran Sasso Teramana che ad oggi ancora non da spiegazioni su dove sono andati a finire in soldi pubblici. Questo e gravissimo. Il suo presidente ancora fa scena muta.
Hanno pubblicato il bando: 250mila euro l’anno più Iva .... l'asta andrà sicuramente deserta e pietra tombale sui Prati di Tivo
@anonimo, dici: mettere un bel macigno sopra...... purtroppo il macigno c'era ma non è passato dove doveva passare.
Scritto il 22 ottobre 2014 alle ore 04:36:00 Intanto, speriamo che nei prossimi giorni ci si autorizzi l' accedere agli atti, da parte l' Amministrazione Separata di Pietracamela, solo per scrupolo, per avere i giusti dati scaturiti nell' ultimo incontro in Regione a Pescara tra la G. S. T, Amm. Sep., Com. di Pietracamela ed Ass. Reg., che saranno inseriti nell' Esposto già pronto con indirizzo Corte dei Conti. Certo è che se si dovesse andare per le lunghe, inseriremo i dati apparsi sulla stampa per altro mai smentiti. Oggi 22-10-2014 parte la raccomandata a/r con indirizzo Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Comando Provinciale di Teramo un Esposto, esposto già in precedenza annunciato, con richiesta di accertare se le strutture ai Prati di Tivo risultano a norma di legge in ordine agli impian..... Dio ascolta le preghiere degli umili ed esaudisce i loro desideri. All' inervento dello stimato Professore Elso Simone Serpentini risponderò più tardi, non essendo di Pietracamela, nel suo intervento vi sono delle imperfezioni che umilmente mi permetto chiarire. loreto bartolomei
Andate a leggere le recensioni dei clienti che hanno soggiornato negli alberghi dei Prati Di Tivo durante le vacanze estive 2014!!! Roba da non crederci!!!!
Loreto sindaco!!!!!!!
Gentile Signor Enzo, condivido pienamente la sua proposta di candidare Loreto alla carica di sindaco del comune di Pietracamela.
Senti Elso, pietracamela e i prati non hanno mai espresso una classe dirigente e non sono mai stati educati a giocare insieme. Mi piace ricordare una frase che ripeteva spesso il maestro Lino D’Angelo: quassù ognuno sta dietro al suo registratore di cassa e di quello che succede fuori non interessa punto. E poi quella gente lì è profondamente conservatrice e pensa che tutto gli sia dovuto. Cose un tantino buone sono arrivate solo dall’esterno. Non basta avere il petrolio se poi non sai fare la benzina ed altro. Sai quanta gente nel passato ha cercato di fare qualcosa ed è stato sistematicamente boicottato? In proposito mi piace ricordare il buon PACCANARO che qualche idea pure se la fece venire e fu sonoramente bastonato. Vero che alzava il gomito un po’ troppo ma si conserva un buon ricordo di lui da parte di tanti...
Professore, che lo strano personaggio possa essere riferito alla mia persona è evidente, oppure facciamo così, io mi ci sento molto bene dentro quel vestito. Professore, le ripeto, io ho fatto la terza media a 17 anni a Montorio in una classe di "recupero" con ragazzi di "recupero". Mi esprimo come meglio posso, penso però che tutti hanno capito che il problema dei Prati sia stato il fatto che al centro della torta ci si siano messi dei personaggi che non hanno permesso a nessun altro avvicinarsi per poterne assaggiarne un pò. Ora sono certo lo ha capito anche lei non per sua colpa ma perchè io non so meglio spiegarlo. Lei stesso ammette che Pietracamela, Prati di Tivo li conosce appena, li ha frequentati non tanto e da giovane, almeno non come me che lì sono nato, fatte tante attività che mi fanno dire di conoscere ogni anfratto, ogni angolo della mia montagna anche per aver fatto l' allevatore allo stato brado per oltre 20 anni, ed alla mia attività di Maestro di sci per più di 40. Oltre a conoscere molto bene gli interessi che ruotano in quell' ambiante. Lo scoglio più importante comunque è stato che i turisti in genere non hanno voluto capire che quella conca è proprietà privata e come tale doveva essere trattata, che tutti gli attori del paese dovevano essere coinvolti nello "sfruttamento della miniera". Il Sindaco Notarini, lo è stato per un mandato e non è stato il peggiore, è stato il sindaco più denunciato, tutti conoscono i motivi e da che parte politica venivano le denuncie quasi sempre anonime. La madre del Sindaco Notarini era di Intermesoli, il padre di Montorio, la moglie la signora Gelsomina è di Intermesoli con genitori di Intermesoli, perchè lei dice che non aveva quasi nessun legame con Pietracamela? Che lavorava all' ATAC? Che veniva ogni tanto? Vi è stato un altro sindaco, per due mandati, che risiedeva stabilmente a Roma e questo si senza legami con Pietracamela-Intermesoli, che lei però non cita, forse perchè era laureato?? Professore, lei comunque vuole vendere qualcosa che non le appartiene, non è suo, mi ricorda Totò, non si preoccupi, lei come TUTTI statevene al vostro posto, se lo avreste fatto senza aiutare, proteggere, anche solo con interventi sui giornali, chi ha condotto Prati di Tivo in questra sitazione, forse oggi ci sarebbero diecine di attività di miei paesani, che avrebbero fatto di tutto per mantenersele ben strette, invece..... Vedete, chi è rimasto oggi ad operare di quelli della "prima ora"???!!!! Come mai quasi tutti gli alberghi sono falliti e/o passati di mano? loreto bartolomei
""Mi piace ricordare una frase che ripeteva spesso il maestro Lino D’Angelo: quassù ognuno sta dietro al suo registratore di cassa e di quello che succede fuori non interessa punto"" Anonimo, lei cita il pensiero di mio zio Lino, da quello che leggo dopo però capisco che non ha ben compreso il senso, provo a chiarirlo: gli operatori "economici" dei Prati pensano solo al loro orticello, non si mescolano gli uni agli altri, le faccio un esempio, la fiaccolata organizzata da noi Maestri di sci a costo zero, si dovevano però pagare le spese vive delle fiaccole e qualche bottiglia di straveccio, ebbene, quelli del piazzale pagavano la loro quota, di qualche migliaio di lire, solo se la fiaccolata passava nel piazzale, quindi di fatto rovinanadola, e noi rovinavamo gli sci perchè vi era il brecciolino. Altro esempio, furono realizzati i punti picnik ebbene si pensò di far aprire qualche piccolo bar che li serviva, si gridò allo scandalo perchè i bar ai Prati già ci sono. I "porchetteri" manco a parlarne, ne avete visti mai? Poi infine, perchè mescolate i cittadini di Pietracamela con coloro che hanno le attività a Prati di Tivo? Per noi suona come una offesa, noi siamo fieri di essere da sempre loro antagonisti ed oggi finalmente possiamo dimostrare che abbiamo sempre avuto ragione. Le ricordo anche che Lino D' Angelo è stato uno dei """"Cittadini Ricorrenti """ della prima ora e che si sta apprestando a richiedere al Comune il pagamento di canone ed addietrati, zio Lino 90enne lucidissimo di cui ne sono/siamo orgogliosi. L' ultimo esempio mi astengo dal commentarlo. loreto bartolomei
@Loreto, tutti i suoi commenti fanno capire perche‘ i Prati di Tivo e Pietracamela non si rialzeranno piu‘. Non fa altro che dire e scrivere stupidaggini e la piu‘ grave e‘ quando continua imperterrito a considerare la montagna una sua proprieta‘ privata.
Alex @anonimo, dici: mettere un bel macigno sopra...... purtroppo il macigno c'era ma ""non"" è passato dove doveva passare. Alex @Loreto, tutti i suoi commenti fanno capire perche‘ i Prati di Tivo e Pietracamela non si rialzeranno piu‘. Non fa altro che dire e scrivere stupidaggini e la piu‘ grave e‘ quando continua imperterrito a considerare la montagna una sua proprieta‘ privata. Lei è fuori di se, non sa di che parla, farnetica , è posseduto? Non provo neppure a darle dei riferimenti di sentenze ed altro per convincerla. Può rivolgersi al mio amico Padre Gabriele Amorth, presso la Società San Paolo di Roma, è un buon servo del Signore e non fallisce mai. Pregherò per lei incessantemente, che il Signore vegli su di lei e la protegga. loreto bartolomei
Loreto ..... Santo subito
Il vero motivo, sono le strade. Solo ed Unicamente le strade che portano a Prati di Tivo, e la distanza da Roma (serbatoio di sciatori di tutto il Centro Italia). Se la località fosse più vicina, sarebbe stata MOLTO più frequentata, e quindi di conseguenza, qualcosa di innovativo sarebbe venuto fuori. Oggi, anche se ci fossero i migliori impianti, le migliori piste del mondo, NESSUNO, arriverebbe a Prati di Tivo o Prato Selva. Tutto qui. Pura e semplice constatazione.