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Il corrosivo: Maieutica, arte antica

di Elso Simone Serpentini
8 minuti

Facevo comizi nelle campagne elettorali del mio partito, il MSI, che non avevo ancora l’età per votare. Quando l’ebbi, mi presentai candidato alle comunali di Teramo. Ero ancora studente universitario a Roma e la direzione nazionale giovanile del partito, di cui facevo parte, mi spedì in Lucania per un giro di comizi e tornai a Teramo giusto tre giorni prima delle elezioni comunali,  nelle quali fui candidato. In pratica, non ebbi modo di fare campagna elettorale. Non fui eletto. Mi candidai nuovamente al turno successivo e questa volta fui eletto al consiglio comunale di Teramo, non al consiglio provinciale per il quale pure ero candidato.

Da consigliere di opposizione feci quanto mi fu possibile nel fronteggiare la balena bianca, il gruppo consigliare democristiano, che aveva quasi tre terzi dei quaranta seggi. Fui rieletto cinque anni dopo, ma non al consiglio provinciale, per il quale pure fui candidato, così come non fui eletto al consiglio regionale, pur risultando il più votato del mio partito, e al parlamento, avendo accettato candidature di testimonianza e di servizio, senza alcuna possibilità di affermazione. Accettai altre candidature di servizio di nuovo per il consiglio regionale, per il consiglio provinciale e per il parlamento.

Erano anni duri, vissuti all’insegna della strategia della tensione e più volte la sede del nostro partito, di cui fui anche segretario di federazione, fu assaltata a colpi di pietra. Uscii dal partito per alcune divergenze di atteggiamento politico nei confronti di temi di grande rilevanza, quali la
legge sul divorzio e la pena di morte, e abbandonai la politica dopo essermi tanto impegnato nel tentativo di convincere i teramani e gli abruzzesi della bontà delle proposte che la mia parte politica avanzava.

Mi impegnai con quotidiano spirito di servizio nel settore della carta stampata, delle radio e delle televisioni, fondandone più di una e cercando di dare voce a chi proponeva alternative di rinnovamento nella vita cittadina. Subii anche alcuni attentati e mi vennero incendiate, nel tempo, tre autovetture, la prima delle quali (erano gli anni ’70) fu assunta a simbolo fascista, alla pari del portone del tribunale e della porta della sede di un’associazione di ex combattenti, incendiati nel corso della stessa notte, in una data fatidica, quella del 25 aprile.

Nel 1995 tornai in politica, credendo di poter contribuire nuovamente ad un radicale cambiamento di una realtà nei cui confronti avevo profonde ragioni di critica e accettai di nuovo una candidatura al consiglio regionale, che non fu premiata dagli elettori.

Non eletto, decisi di abbandonare di nuovo la politica, questa volta definitivamente, non credendo più di poter essere utile in un ruolo attivo in quel campo. Rimasi, però, vigile e attento alle trasformazioni sociali in atto, esprimendo la mia opinione sui principali avvenimenti, pensando di poter fornire il mio contributo in termini di riflessione e di analisi, anche assai critiche, considerando che dal confronto tra opinioni diverse potessero sempre nascere una sintesi proficua e un suggerimento utile.Da questa lunga premessa, credo si evinca a sufficienza che, se c’è qualcuno a cui si possa rimproverare di non aver fatto abbastanza nel battersi, nell’impegnarsi, nel proporre soluzioni, nel metterci la faccia (e anche qualcos’altro), quel qualcuno non sono certamente io.

E al candidato sindaco Pomante che lo fa (mi verrebbe da scrivere “si permette di farlo”) vorrei far notare che il suo esordio in politica non è troppo felice, se lo fa. Se c’è qualcuno che dovrebbe guardare al passato, come invita a fare, è lui, ma non credo che lo abbia fatto o che ne sia capace. Se lo fosse, avrebbe trovato almeno qualche traccia di un impegno, sia in politica che in altri campi, e si renderebbe conto che a settanta anni suonati uno può anche avere il diritto di stare ad osservare e a limitare il proprio impegno ad una critica, anche “corrosiva”, degli avvenimenti e non per questo
essere imputabile di scarso spirito civico. Mi accusa di puntare il dito e non indicare la soluzione e farlo “come al solito”, mostrando di non ricordare (o di non sapere) quante volte ho indicato soluzioni in dieci anni di consigliatura comunale, in centinaia di comizi in piazza e in centinaia di incontri politici pubblici.

Sono io invece che chiedo a lui dov’è stato fino a questo momento, considerato che di lui si è cominciato a parlare da poco e in riferimento ad un percorso fin qui ondivago primo dell’approdo finale. Quanto alle figure, Pomante mi accusa di vedere solo quelle e di non ascoltare.
Rispondo che alla presentazione della sua candidatura mi sono sforzato di ascoltare, ma ho ascoltato il nulla, ed effettivamente ho visto solo figure, per di più retoriche, perché di concreto poco è stato detto e molto è stato raffigurato.
Quando mi sfida a dimostrare di avere gli attributi per entrare in azione e metterci la
faccia e le idee, rispondo dicendo che è lui che deve dimostrare di averne e mi auguro che riesca a farlo. Ma per adesso ho visto solo la faccia e poche idee, per le quali egli si rimette a quanti avranno la bontà di averle e metterle a sua disposizione.

Quanta retorica in quel “mettiamoci insieme”,attendiamo proposte a braccia aperte”, “ho chiesto il contributo di tutti”!
La politica, questo direi a Pomante, è una cosa seria. Se le buone idee sono sempre buone idee, come lui dice, è lui che deve dimostrarne di averne.
Ma lasci a chi per tanti anni ha pensato di averne, e le ha proposte senza essere ascoltato, il diritto di esercitare l’arte della maieutica, che secondo Socrate, consisteva nel valutarle e giudicare se fossero valide o erano da considerare come degli aborti, alla stregua di quanto facevano le levatrici, ormai sterili, nei confronti delle partorienti.

Ora, la mia arte di ostetrico, in tutto il rimanente rassomiglia a quella delle levatrici, ma ne differisce in questo, che opera su gli uomini e non su le donne, e provvede alle anime partorienti e non ai corpi. E la più grande capacità sua è ch’io riesco, per essa, a discernere sicuramente se fantasma e menzogna partorisce l’anima del giovane, oppure se cosa vitale e reale. Poiché questo ho di comune con le levatrici, che anch’io sono sterile ... di sapienza; e il biasimo che già tanti mi hanno fatto, che interrogo sì gli altri, ma non manifesto mai io stesso su nessuna questione il mio pensiero, ignorante come sono, è verissimo biasimo.
E la ragione è appunto questa, che il dio mi costringe a fare da ostetrico, ma mi vietò di generare. […] Che se poi, esaminando le tue risposte, io trovi che alcuna di esse è fantasma e non verità, e te la strappo di dosso e te la butto via, tu non sdegnarti meco come fanno per i lor figliuoli le donne di primo parto. Già molti, amico mio, hanno verso di me questo malanimo, tanto che sono pronti addirittura a mordermi se io cerco strappar
loro di dosso qualche scempiaggine”. (Platone, Teeteto, in Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1967, pp. 276, 279).

 

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Commenti

mi ricordo i tempi di verde tv e sopratutto la rassegna stampa che faceva, era formativa, non era solo un dare notizia come fanno oggi, ma con un po' di critica si entrava nel merito delle questioni, era una bella rassegna stampa perché aiutava a farsi un idea. non condivido il suo colore politico (MSI), ma apprezzo il valore della critica, mai sterile e poi bisogna dire sempre grazie a chi ti stimola ad avere un idea e sopratutto a valutare un idea, cosa che in alcuni casi discerne tra vita e tra morte è con le idee che si costruiscono imperi, siano essi economici che politici ed è per questo che gli ex dc mi hanno dato la caccia e per addestrare me alla guerra hanno addestrato un intera città all'armamento NATO con dei filmati che andavano a ciclo continuo su teleponte 18 anni fa
Grazie Prof., come al solito ha colto il punto. non è un problema di uomini (siano essi soldati, caporali o generali). è un problema di idee o, per come si diceva un tempo, del "colpo d'ala". il nuovo a prescindere è già vecchio se non individua un punto di caduta "alto" ed "altro".
me la ricordo anch'io la rassegna stampa del Prof. Serpentini su Verde Tv, sempre incentrata sulla caccia di errori di ortografia sui giornali. Specialmente su di uno. Ma per favore!!!
Caro Professore, comprendo dalle sue parole ed ancor più, dal suo curriculum, le ragioni del suo astio nei confronti della mia persona. Lei è cresciuto in un'epoca in cui ai ragazzi non si consentiva di giocare tranquilli in strada ma li si nutriva con il veleno dei popoli. Comprendo quindi anche il disagio per gli insuccessi politici di cui parla. Per mia fortuna, da ragazzino giocavo e guardavo i cartoni animati; da adolescente praticavo sport e studiavo; mi sono dedicato al lavoro fino ai miei primi quarant'anni, ritenendo che i politici avrebbero governato nell'interesse del paese, non nel loro interesse; non ero ancora nato quando c'erano i fascisti e, successivamente, quelli del MSI. Comprendo, quindi, la sua acredine, la sua disillusione, il conflitto interno che anima i suoi pensieri e che la spinge ad essere corrosivo contro gli altri per soddisfare l'intima determinazione a corrodere sé stesso. Mi scuso, sinceramente, per averla costretta a ripercorrere con la memoria tali avversità, tali difficoltà. Non volevo mancarLe di rispetto nè spingerLa ad una dolorosa introspezione. Lei mi piace come storico, come studioso. Meno come opinionista. Ha una penna leggera e tagliente che merita un diverso impegno. Non comprendevo lo stile "corrosivo", ora si. Le prometto attenzione per il passato con lo sguardo rivolto al futuro. La aspetto per far tesoro dei suoi suggerimenti. Non essendo un politico di professione, ma un professionista che presterà le sue idee alla politica, per il tempo necessario a ricostruire una città devastata e distrutta, il mio programma verrà dalla gente comune. Sta già scaturendo e prendendo forma grazie all'entusiasmo dei cittadini che partecipano con le loro proposte, le loro idee, i loro progetti. Poi sarà sottoposto alla valutazione di tutti, votato ed adottato, come hanno fatto con me alcuni movimenti civici e come sembra stiano per farlo altri. Da buon professionista, terminato il lavoro, restituirò (restituiremo, visto che saremo in tanti, tutti professionisti prestati alla politica e non politici di professione) le chiavi e tornerò al mio lavoro, che amo. Io sono uno di quelli con il "cencio nero" addosso. Non mi piace quello che Lei scrive di me, professore, ma mi batterò affinchè Lei possa continuare a scriverlo. Con affetto.
Caro Pomante, La prego si avvalga della facoltà di non rispondere... Eviti di svelare troppo di se stesso prima delle elezioni così che gli elettori non capiscano fino in fondo di che pasta é fatto. Se potevo avere dei dubbi sulle opinioni espresse nei suoi confronti ora ho solo certezze. Se avesse letto con più umiltà le parole del Professore avrebbe letto tra le righe "corrosive" un salvagente, un gancio, un invito a mostrare il suo lato migliore. Mi creda anche io attendo il nuovo, ma l'arroganza in politica non paga mai....!
Anonima vatti a nascondere parli propio tu che spakki i marroni ogni gionro con trollate anonime del ca**o e serpentini ke sono anni che parla senza ke ha fatto niente Pomante è tosto che voi manco ve lo immagginate e sarà il nostro sindaco tu vota brukki e gatti, cosi perdi e la smetti di rompere i co***ni BASTA CON QUESTI ATTAKKI - AVETE ROTTO - CHI VI PAGA?
Caro anonimo Pierluigi, se volevi fare un favore a Pomante hai peggiorato la situazione.... Se questa é la gente di cui si circonda!!! I miei commenti nascono dalla delusione... Attendevo con ansia il nuovo, espressione di ben tre liste civiche, ho molta stima sia di Melozzi che di Francia, ma questo "nuovo" ed i suoi adepti si esprimono come i vecchi politici e, dopo la tua gentile risposta, della peggiore specie, denigrando gli avversari politici e screditando con arroganza chi si permette di rivolgergli delle critiche. Sarò felicissima di scoprire che Pomante é tosto, ma al momento ha mostrato solo il suo lato peggiore... Un sano confronto politico é quello che vorrei come elettore.. Per la cronaca, mai votato Brucchi e Gatti in vita mia....
conosco pomante di persona ed è tutto tranne che arrogante. cercate di conoscerlo meglio che ne avete un'idea distorta.
Eccelso il commento del Prof. Serpentini, strutturalmente e grammaticalmente parlando. Davvero demenziale nei contenuti. In primo luogo perchè probabilmente la sua carriera (fallimentare) poco ci entra con il nuovo progetto avviato dall'Avv. Pomante. Pur non conoscendolo ancora bene, mi è sembrata una persona valida e competente, pulita a livello politico. Un volto nuovo ma preparato. Mi fermo qui, non vado oltre. Spero infatti che questa città sappia cogliere una proposta costruttiva e valida di cambiamento. Attendo il programma e non lascerò nessun dettaglio al caso. Inizierei invece a parlare della politica fallimentare teramana, del clientelismo politico, dei giochini di potere di centro destra e centro sinistra. Inizierei a parlare di come in cinque anni hanno riportato Teramo al limite della cancellazione geografica raggiunta forse solo con Sperandio. Inizierei anche a parlare della stampa asservita alle "famiglie" teramane (a buon intenditor). Quanti hanno letto l'articolo de "Il centro" dei giorni scorsi in merito alla crisi del lavoro in Abruzzo? Quanti sanno da dove provengono tutte quelle fonti? Sabato vi è stata una conferenza molto esplicita nella quale si "denunciava" la gestione dei fondi da parte del democristiano Gatti, della Guardiani e di Romanelli. Ebbene questo giornalino cosa fa? Parla di ciò che più gli conviene. Confrontatevi, ascoltate e partecipate ad ogni assemblea pubblica, sacrificate il vostro tempo libero e fatevi un'idea di chi rappresenta centro destra e centro sinistra, di chi sia anche questo Pomante, prima di criticare senza un senso logico. AD MAIORA
forse non l'avete inteso dopo 20 anni di ex dc, valvavassini di questa repubblica delle banane, ma gli ordini e i progetti in questo feudo democristiano li da la prefettura, che limita i poteri del sindaco a quelli di un giardiniere (notare che ha fatto potare l'albero che sta a fianco del cuore immacolato a piazza garibaldi, albero che non si pota), per gli alti destini di questa repubblica delle banane. infatti un intera città è stata addestrata alla guerra con filmati NATO che andavano in onda a ciclo continuo su teleponte ben 18 anni fa, se non avete capito l'antifona, ma il prossimo sindaco di questa città dovrà fare solo una cosa: IL GIARDINIERE