Sono un blogger. Che significa? Essere in rete e fare parte di una famiglia. Le maglie della gente come cuore e ragione sociale. L'ascolto è dato dall'interesse di parlare di argomenti scomodi, taglienti, lontani da una politica e stampa cortigiana. Gli editori? Gli stessi lettori. Le fonti? Gli stessi lettori. Minacce e querele. Paure. Lotta. Coraggio. La verità. Paralleli.
I fatti senza pregiudizi, senza tabù, senza quella politica che possa imboscare, insabbiare, nascondere.
Vi racconto l'altra faccia della medaglia. I precari dell'informazione. I giornalisti e i loro datori di lavoro. Li chiamano editori. Godono nel mettere l'uno contro l'altro. A creare fame.
Se fossi un editore proporei a Falconi uno spazio libero prima del telegiornale. Tre minuti di riflessi al politico di turno.
Un question time violento. Quotidiano.
Nato dalla rabbia sociale, dall'ospitalità di chi è al nostro soldo, tra tasse e tributi. Delibere e determine alla mano. Promesse mancate. Insuccessi. Se fossi un politico richiederei questi tipi di intervista. Altro che i reggi microfoni capaci di annuire ad argomenti sconosciuti.
Senza preparazione. Senza la cultura di custodire il valore del telespettatore. Una televisione acquisterebbe in poche puntate il tenore dell'autorevolezza. Sarebbe temuta e rispettata. Ricercata dagli sponsor e dagli stessi Amministratori.
Ugual proposta la farei ad Alessandro Di Emidio, Maurizio Di Biagio, Marina Serra, Veronica Marcattilli, Emanuela Michini e tutti i miei amici, che hanno conservato il senso di questa professione.
La verità? Ho avuto una sontuosa offerta di lavoro. Legatevi.
Tv sei del presidente Campitelli mi ha offerto 150 euro al mese. Scusate, 150 euro lorde, che diventano al mese 120 euro. Per quattro puntate a Silvi. Cento chilometri andate e ritorno. Quattrocento chilometri al mese. Cento venti euro, quattro puntate a Silvi, meno l'autostrada, comprese di 1 ora il Lunedì per registare l'editoriale, comprese di olio, usura gomme e rischio del viaggio. Compreso di spese telefoniche, solo per parlare di calcio. Avete capito bene. Calcio. Il Pallone.
Walter Cori, mi offrì 200 euro al mese come Direttore di Ekuo. Queste sono le cifre e questo...è il mio valore sul mercato dell'informazione ufficiale. Che cosa ci ho guadagnato da questo ambiente?
Sono andato via da Ekuo sport. Una nostra creatura. Figlia di un'idea condivisa con l'intelligenza dell'ex direttore di Teleponte e Tv Sei, Walter Cori.
Già Walter Cori, che si firma WC.
Mezza redazione di Tv sei mi ha raccontato delle meravigliose parole spese dall' ex Direttore di Ekuo, Walter Cori, che io stimo e apprezzo e dalla sua musa, che non nomino per rispetto del Gentil sesso.
" Falconi è un frocio". " Ha una storia con Pomante e altri giornalisti". Non commento.
Mi hanno consigliato di denunciare l'ex direttore di Teleponte e di Tv sei, forte dei tanti testimoni. Non lo farò. Per rispetto del senso della vita. Io so chi sono e forse siamo in troppi.
L'omofobia e il machismo, dell'ex direttore di Teleponte e Tv Sei, rispecchia una mentalità retrograda e di un linguaggio sessista, che non merita colore della notizia ma sfumature di grigio dell'indifferenza. La macchina del fango è nutrita dalla paura.
Campitelli e Walter Cori sono uguali. Una personale delusione. Hanno perso il senso della notizia, perchè non hanno mai avuto il senso della notizia. Presunzione.
La comunicazione è la capacità di guardare gli uomini negli occhi senza tradirli. I loro racconti sono pieni di morale ed etica. Si parlano male a vicenda per poi tornare a lavorare insieme. Coerenza allo stato puro.
Sentire il presidente Campitelli, definirmi il numero uno, per poi ascoltare il racconto di altri non colleghi, riportarmi altre considerazioni " Falconi e Pomante sono due delinquenti. Le raccomandazioni per entrare a Tv SEI..." ti fa ammirare un diverso quadretto d'ambiente.
Pasolini frequentava Teramo. Le sue riunioni il Giovedi, erano all'Einaudi, con Calvino, Feltrinelli e Pavese.
Ora abbiamo, Cori, Campitelli e il resto dei grandi Maestri. I tempi che cambiano...siamo in crisi.
Io vi dico di no...non lavorerò mai per voi...e invito i giornalisti teramani a fare cartello contro questi editori...a usare la penna e il microfono con dignità.
A ricordare che la Cattiva Maestra Informazione, crea una società di cattivi esempi. La rivoluzione è il telecomando.
La gente vi legge, vi ascolta...e cambia canale.
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Commenti
@Luro, io parlo di persone che conosco e di cose che posso provare. Tutto qui. Falone, Aldo Di Francesco, non appartengono alla mia esperienza e non posso esprimere nessun tipo di giudizio.
Non ti curar di lor, ma guarda e passa...i furbetti vengono cancellati ogni giorno dalla loro stessa inettitudine, "I Due Punti" restano a scavare un fossato profondissimo fra l'Informazione e la piaggeria di regime politico-editoriale. Con il tempo si vedrà chi ha gambe per camminare e chi resterà fermo all'età dell'incoscienza.