A volte m'imbarazzo. Non quando bacio i miei nipoti, il mio amore, non quando sorrido ai miei genitori, quando gioco con i miei fratelli, quando inseguo i miei cani o gareggio per lentezza con la mia tartaruga, m'imbarazzo quando la politica che ci Amministra è cafona. Il cafone è colui che ti parla con gli occhiali da sole, colui che non ti guarda negli occhi, che interrompe una conversazione perchè si ritiene necessario e indispensabile, non usa il Lei con un cameriere ma accentua il tono del comando, non fa uscire per prima una donna scortandola di protezione con il proprio sguardo, non entra per prima in un ristorante. Il cafone è colui che non nutre di complimenti un nuovo taglio di capelli, un abito nuovo, un rossore diverso. Il cafone è chi non fa respirare almeno due ore un Amarone del 2000 della famiglia Bolla. Il cafone è un maleducato che sottolinea se stesso con alta voce, mimando e gesticolando attributi inesistenti. Il cafone è chi non produce curiosità, chi non chiede "Come stai", chi non ha il senso della collettività. Il cafone è chi non ringrazia. Il cafone è chi non conosce il passo indietro. Il cafone è colui che ci amministra violando regole e norme di vita quotidiana. L'esempio è la verità delle proprie azioni. L'educazione, il rispetto verso gli altri, il senso civico del proprio portamento. Un comportamento etico e morale di lignaggio a mimare una sinfonia di Franz Liszt. Un amministratore è un personaggio pubblico, eletto perchè il migliore. In due settimane è la sesta volta che fotografo la macchina dell'Ass. Giorgio Di Giovangiacomo in divieto di sosta. L'esempio della Giunta in bici, l'esempio della Giunta ecologica è una bufala mediatica. La quotidianità è data dall'Ass. al Traffico che continua a manifestare la propria intolleranza alle norme stradali, rappresentando la politica del Sindaco Brucchi, che continua a non prendere una posizione ufficiale. Mi auguro che la polizia municipale dalle ore 8,30 alle dieci e trenta, possa sentirsi libera di multare l'assessore come un cittadino qualsiasi...limitando quel senso di differenza umana, elitaria, di classismo sociale, che Secondo Tranquilli, (Ignazio Silone per l'Ass. Di Giovangiacomo), descrisse come una fonte amara.
- Teramo
- Giorgio Di Giovangiacomo
- divieto di sosta
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Commenti
@ Marco, ma uno che insiste ad avere questo comportamento strafottente nei confronti dei teramani tutti, suoi elettori e non, piu' i non che i suoi elettori, aggiungerei, uno cosi', di chi sarà figlio?