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La Caduta di stile della Movida teramana

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Che cosa posso raccontarvi delle notti teramane? Nulla. Birra e vino senza nessun pensiero in libertà. Bar e contro Bar. Teramo offre il barrito di una cultura di capoluogo che non esiste da tempo. Macchine lasciate in sosta selvaggia intorno alla cattedrale. Manifestazioni senza bagni chimici e muri affrescati dalle chiare e fresche acque umane. Vomitate che segnano il passaggio di guide notturne e centro storico in mano a deambulanti senza meta. Manifesti abusivi che continuano a sventolare in piazza Martiri. Bicchieri di birra abbandonati sul simbolo di Teramo e dei caduti. Una fotografia che rappresenta il simbolo dello svilimento culturale e storico della nostra città. La mancanza di rispetto per gli eroi della libertà è il silenzioso corollario del degrado sociale. Il resto sono foto di violazioni, che nella nostra città non fanno più notizia.L'anarchia di pensiero rappresenta una risorsa artistica. La maleducazione una condizione molto pericolosa e da condannare. Le immagini rappresentano ciò che siamo diventati, il resto è la solita spalluccia o la smentita di turno di palazzo Sharing...

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Commenti

"Foto di violazioni che non fanno più notizia"?? Vabbé, ma fanno sorridere, sghignazzare, indignano, scandalizzano. Almeno me. Magari l'effetto sarebbe più esilarante se si inquadrasse il cartello di divieto di sosta con rimozione che sovrasta le auto parcheggiate ogni ora del giorno davanti alla sagrestia del Duomo. Ma anche le auto percheggiate h24 sulle piste ciclo-pedonali (???) nei pressi di via Carducci, i "panettoni-cuboloni-birilloni" posti nelle traverse di via Comi-via Delfico, nel penoso tentativo di ovviare alla mancanza di vigili e di rispetto delle regole, e che vengono quotidianamente spostati, abbattuti, rigirati, riposizionati, rispostati....in un gioco alla guardie e ladri in cui le guardie (???) sono spesso le prime a cedere. Insomma, un più stringente reportage non tanto sulla maleducazione degli automobilisti nostrani, quanto sulla incapacità (ipocrisia) del Comune che stabilisce REGOLE, PAGA CARTELLI, PAGA per TRACCIARE PISTE RISERVATE SULL'ASFALTO, e nulla fa perché quelle regole vengano rispettate. Un penoso, schizofrenico, irrisolto conflitto interiore tre i principi di LIBERTA' e di RISPETTO DELLE REGOLE. Non farà notizia, ma magari LI aiutiamo a risolvere i LORO DILEMMI ESISTENZIALI. Insistete, documentate, denunciate...insomma fateci (amaramente) sorridere. Grazie.
Segnalo ai lettori de "I due Punti" questa riflessione tratta dal giornale "AVVENIRE" in merito all'articolo di cui sopra, ringraziando il Sig. Falconi per la sua puntuale attenzione per il quotidiano degrado in cui sta cadendo la nostra città. Da Il MATTUTINO a cura di GIANFRANCO RAVASI 07/07/2011 GIUDICARE E VALUTARE "Il giudizio è la facoltà che acquisiamo più tardi e perdiamo più presto del necessario: i bambini non ne hanno ancora, i vecchi non ne hanno più." Stiamo anche oggi, come abbiamo fatto ieri, nel perimetro della famiglia, ma secondo un angolo di visuale particolare. Ci affidiamo a questa considerazione del poeta francese ottocentesco Alfred de Vigny che troviamo citata in un saggio dedicato ai trapassi generazionali di questi ultimi decenni. La capacità di giudicare è un po' come il criterio: ognuno crede di esserne dotato a sufficienza. In realtà, le cose stanno in maniera un po' diversa, come suggerisce lo scrittore francese. I bambini non l'hanno ancora, i vecchi ormai l'hanno persa con l'annebbiamento delle loro menti e - aggiungiamo noi - gli adulti non la esercitano. Anche all'interno della famiglia è ormai raro ritrovarsi insieme per valutare, vagliare, giudicare appunto le vicende e i comportamenti. Certo, come insegnava l'Orlando furioso dell'Ariosto, «il giudicio uman spesso erra». Ma è grave atrofizzare la facoltà, di cui è dotata la nostra mente, di sceverare tra vero e falso, ossia la coscienza morale che ci aiuta a distinguere tra bene e male. È, questo, un esercizio che i genitori e gli educatori dovrebbero insegnare ai ragazzi. Un altro autore francese che spesso abbiamo citato, Montaigne, nei suoi Saggi non esitava ad affermare che «la cura e la spesa dei nostri padri mirano solo a riempirci la testa di sapere; di giudizio e di virtù, non se ne parla nemmeno!». Pensiamo a quanto si investe giustamente in corsi di nuoto, in scuole di musica, in fitness e altro perché i figli siano addestrati e palestrati. Ma quanto poco si fa per una loro educazione civica, sociale e spirituale!
Sono ignorante in materia di ordinanze e rispetto delle stesse. Ricordo il sindaco di Teramo annunciare ordinanze perentorie per la rimozione delle scritte sui muri (a carico dei proprietari degli immobili). Ad oggi quelle ordinanze non le ha rispettate nessuno (e capisco pure il perchè) nello stesso tempo il comune ha rimosso scritte sui palazzi comunali con volgari pezze di vernice spalmate alla bene meglio. Ricordo ordinanze contro le bottiglie di birra in piazza, ricordo tante parole vane, ricordo l'arredo urbano tanto decantato già distrutto da auto e manovali del parcheggio, ma anche dagli stessi amministratori che continuano a rimuoverli, a spostarli continuamente ad ogni occasione. Un'idea però me la sono fatta nella mia ignoranza: "non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace"... e se ai nostri rappresentanti piacesse una città così?... chi glielo spiega a chi non ha il senso del bello cos'è il bello?, cos'è il bello? sarà difficile mettersi d'accordo... quindi vada per la birra e la porchetta e i vari fenomeni.... costano poco e gli ubriaconi si divertono... e a chi non va bene può stare a casa, c'è sky o per i più poveri mamma rai...
se si continua ad usare piazza martiri come uno stadio o un colosseo, è normale che succeda questo...dove deve parcheggiare tutta la gente che lavora negli stand o gareggia x la sua frazione a calcetto o a qualsiasi altro sport?se c'è chi permette questo uso improprio e per me assurdo della piazza principale, allora non sarebbe meglio utilizzare il vecchi stadio, SI', AVETE CAPITO BENE IL VECCHIO STADIO!, luogo naturalmente deputato a: partite di calcio, atletica varia, con servizi igienici e sulla piazzetta esterna parcheggi a sufifcienza x il personale addetto, si potrebbero piazzare anche gli stand della birra e porchetta per la delizia degli elettori...la distanza dall' ufficio dell' assessore sarebbe la stessa, quindi continuerebbe a lavorare "sotto casa" (ti piacesse....), piazza martiri sarebbe ripulita e almeno calpestabile....ma quale politico ci spiega perchè non è possibile e perchè con ostinazione si insiste a livellare verso il basso tutto e a fare tutto a piazza martiri?forse è vero che a lorsignori teramo piace cosi'...a noi no, a tanti di noi no, e prima o poi farete i conti con il buon gusto dei teramani. e la chiamano estate...
Teramo è ormai una città di buzzurri sottoscolarizzati, dialetto e sguaiatezza dei modi sono la norma 'sociale' anche di professionisti, imprenditori e classe dirigente, lo stile di una cittadina bifolca e presuntuosa che sta rivelando i segni paurosi di una regressione senza precedenti. E' la Pompei dell'ignoranza di massa, dell'esibizionismo tamarro e ubriacone di cui sono stati battistrada 'celebri' personaggi di una movida da basso impero. Siamo l'avanguardia della deriva definitiva dell'intero paese dove nessuno più si vergogna di niente, soprattutto della sua ignoranza.
Qualche settimana fa ero a Chieti per la "Settimana Mozartiana".....e poi a Pineto, con una orchestrina jazz che strimpellava a pochi passi dal municipio.....negozi aperti (e pieni), turisti a passeggio.....Caro Giancarlo che vuoi? A noi spetta "Vittorio il Fenomeno", tre commercianti che hanno capito tutto di commercio (di politica e di soldi facili)....qualche stradina imbrattata di piscio, ed i bar quale luogo della cultura....con buona pace dei nostri cari e simpatici politici di centro, sinistra, destra.