Quando non si è abituati a trovare una risposta c'è solo una soluzione...rimanere in silenzio.
Quando il quaderno di un bambino parla di propaganda, quando il quaderno di un bambino invita i genitori ad andare in consiglio comunale, perchè c'è la presenza dell'assessore Gatti, non è politica ma un'offesa al comune senso del pudore.
Non è educazione civica ma ineducazione etica e morale.
La risposta della dirigente scolastica, Iolanda Ianetti, che parla di senso civico, diventa quella di un giocatore di calcio che parla bene del suo allenatore.
Cara Iannetti, nel pensierino dei bambini si parla dell'Assessore Gatti e non per esempio della consigliera Di Nardo, capisce la differenza?
Comprende che non ha mai invitato nessun genitore in consiglio comunale, che solo nell'occasione della presenza del suo responsabile politico Amministrativo regionale, lei ha avuto la brillante idea di questa strenna natalizia?
Bene ha fatto LA Destra, Il Movimento Cinque Stelle, il Partito Democratico, la vera società di Atri a provare scandalo.
Lo stupore appartiene ai bambini a cui avete rubato lo spirito natalizio.
Il disinteresse per l'interesse.
Ha addirittura espresso un'opinione in merito il vice sindaco di Atri, l'anti gattiano di pochi minuti fa, Piergiorgio Ferretti, il gattiano odierno, che insieme a Marcone e Felicione, è passato nella colonia felina senza ricordi del passato.
Sono scoraggiato di fronte a queste scoregge di favella.
Se questi sono uomini politici, se questa è dignità politica, ora si comprende l'origine della nostra crisi...
Buon....senza il signor Natale ...è in cassa integrazione.
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Commenti
Caro Assessore Gatti convengo con lei che sarebbe meraviglioso per la crescita culturale della società civile avere il consesso comunale, provinciale e regionale pieno di cittadini. Adulti, anziani e adolescenti.
Il confronto democratico, la critica che aiuta a crescere, la politica che si avvicina ai problemi della gente in real time.
Ma sui diari dei bambini, no.
Mi sarebbe piaciuto che l'opposizione avesse sottolineato in sua presenza questa metodologia comunicativa che io continuo a non condividere e di cui, lei stesso, non era a conoscenza.
Non stiamo parlando di scuole superiori ma di bambini che hanno 11 anni.
La scuola dei grandi è lontana dalla scuola dei piccoli.
Scriveva Rodari
" Anche i grandi a scuola vanno
tutti i giorni di tutto l’anno.
Una scuola senza banchi,
senza grembiuli nè fiocchi bianchi.
E che problemi, quei poveretti,
a risolvere sono costretti:
“In questo stipendio fateci stare
vitto, alloggio e un po’ di mare”.
La lezione è un vero guaio:
“Studiare il conto del calzolaio”.
Che mal di testa il compito in classe:
“C’è l’esattore delle tasse”!"...
I bambini avranno tempo per crescere...ora lasciamoli liberi di marinare;)
La ringrazio dott. Ferretti, la storia di ognuno di noi è dettata da attimi diversi.
Non mi aspettavo altro che la sua difesa di ufficio, elegante e sobria.
Puntualmente è arrivata.
Ma è una sfumatura della verità...la somma delle stesse danno altri punti di vista, che hanno il suo stesso lignaggio. Ci lasci il confronto e non pretenda l'assoluto.
Buon Natale.