"Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Pubblicato sulla G.U. del 26 giugno 1931, n. 146) (art. 98 T.U. 1926). “Oltre i casi indicati dalla legge, il Questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata”.
Una norma del periodo fascista. Ottanta anni fa. Una legge dal vago sapore discriminatorio, ma che ha gravi effetti sulla reputazione, sulla vita economica e sociale delle attività commerciali colpite. Il Baratto e il caffè Clarizia. Colpiti i titolari senza nessuna responsabilità. Un pregiudicato non potrebbe frequentare assiduamente un locale pubblico? La stessa norma può essere estesa anche per altri esercizi pubblici? Tipo una persona con condanne alle spalle, non potrebbe acquistare il pane dallo stesso fornaio? Le mutande dalla stessa merceria? I preservativi dalla stessa farmacia? Un fiore dalla stessa fioraia? Un giornale dallo stesso edicolante? Come si recupera socialmente una persona? Il Questore potrebbe adottare un sistema di controllo più elastico? Un barista dovrebbe chiedere il certificato giudiziario a ogni cliente? Esiste l'umanizzazione della legge? Chi ripaga i due titolari dei Bar colpiti da una simile sanzione? Quindici giorni di chiusura, possono rovinare l'immagine di locali storici e la reputazione dei titolari. In un simile periodo di crisi, come si può condannare un sitema economico in precario equilibrio?
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Caro Renato, si può essere liberi di esprimere un'opinione con educazione e civiltà? Si può essere liberi di porre delle domande? Grazie.
Caro Renato, da ex Carabiniere, ho molto rispetto per i funzionari di polizia e per l'ordine normativo, ma ritengo che in un momento sociale così delicato, simili provvedimenti, siano da condire con la giusta comunicazione. I ragazzi hanno bisogno di comprendere, di essere educati...i titolari degli esercizi pubblici, intervistati da altri siti, hanno manifestato sorpresa e incredulità. Che dire?
Caro, ORDINE! Che vi fa schifo?, il senso che mi pervade, l'olfatto è concorde con lei, visto che Teramo non ospita vespasiani, ma solo Bar, dovrebbero per Urina funesta, chiudere tutti i Bar del centro. Dovrebbero chiudere tutti per schiamazzi notturni, ma non por il decreto regio del 1931...il resto è solo educazione. Tutto qui.