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Le Province potrebbero salvarsi tutte

di Christian Francia
3 minuti

Premetto, in quanto dipendente provinciale, che sono favorevole senza riserve all’eliminazione di tutte le Province e che chiunque ventili inesistenti risparmi derivanti dall’operazione farnetica e non ha mai letto un bilancio provinciale.
Invito ad andare a leggere all’Albo Pretorio on-line dell’Ente la deliberazione di Giunta n. 423 del 26.07.2012, dalla quale può evincersi come – solo per il 2012 – gli esborsi della Provincia di Teramo relativi alle spese generali di funzionamento del Consiglio e della Giunta ed alle indennità di carica e di presenza dei membri della Giunta e del Consiglio ammontino ad un milione di euro, soldi che rappresenteranno un risparmio netto una volta decaduta la Giunta ed il Consiglio in carica all’esito dell’accorpamento in corso (e non vado oltre con gli esempi che sono innumerevoli).
Chiarito questo, come ben argomentato nell’articolo del costituzionalista Prof. Di Salvatore (www.iduepunti.it/lex/8_agosto_2012/ll-riordino-delle-province-secondo-la-%E2%80%9Cspending-review%E2%80%9D) appare chiaro come l’art. 17 dell’appena approvata legge sulla spending review contenga profili di molto dubbia legittimità costituzionale in riferimento all’art. 133 della Costituzione, il quale prevede che il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Province nell’ambito di una Regione siano stabiliti su “iniziative” dei Comuni.
Ciò significa che un eventuale riordino delle Province operato d’imperio dal Governo centrale si appaleserebbe come incostituzionale.
La ratio dell’art. 133 Cost. è quella di attribuire una specifica competenza alle autonomie locali, competenza che non può essere esautorata dallo Stato centrale.
Quindi la legge sulla Spending review contiene un trabocchetto: la previsione secondo cui il Consiglio delle autonomie locali (CAL) di ogni Regione debba approvare “una ipotesi di riordino” delle Province da formularsi sulla scorta dei criteri elaborati dal Governo, e la successiva prescrizione secondo cui la Regione debba trasmettere al Governo “una proposta di riordino” entro tempi molto ristretti è il tentativo di legittimare costituzionalmente una imposizione statale attraverso una pseudopartecipazione dei Comuni per il tramite del CAL.
Scenari:
1) Dato che Chiodi deve sopportare enormi pressioni che tutte le associazioni imprenditoriali, produttive e del commercio gli hanno caricato sulle spalle, pressioni tendenti alla conservazione dell’unica Provincia certamente morente, quella di Teramo, la Regione Abruzzo potrebbe intraprendere (ma quasi certamente una delle 20 Regioni italiane lo farà) la strada dell’impugnazione in parte qua della legge sulla spending review dinanzi alla Corte costituzionale (con esiti ricadenti comunque su tutte le Regioni).
2) Il CAL, per quanto di sua competenza, potrebbe astenersi - nel termine assegnato dei 70 giorni - dal formulare ipotesi di riordino, ovvero potrebbe ipotizzare la conservazione di tutte e 4 le Province esistenti; lo stesso potrebbe fare la Regione. Ne deriverebbe un braccio di ferro che potrebbe risultare, presto o tardi, perdente per il Governo e salvifico per le Province di Teramo e Pescara.
3) Accordi partitici potrebbero indurre il CAL e la Regione a collaborare con la volontà governativa e del Parlamento, formulando le ipotesi richieste, ma con le inevitabili ripercussioni politiche locali e le attribuzioni di responsabilità che i ceti produttivi, le associazioni (vedi Teramo Nostra) e una larga schiera di campanilisti sono pronti a rovesciare addosso a coloro che si rendessero rei di aver cancellato la storia, le tradizioni, la ricchezza dei territori.
Comunque vada, la telenovela a puntate sul futuro delle Province è appena agli inizi e il Gattopardo che è in noi è pronto a mordere ogni occasione perché tutto resti com’era.

 

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Commenti

Spero che il Presidente Chiodi non si lasci intimorire dalle pressioni dei soliti noti.Il Presidente deve fare la volontà del popolo non quella di alcuni personaggi spaventati di perdere poltrone e benefit.
Io invece spero che il Presidente Chiodi presenti il ricorso. Qui di tutto si tratta meno che di poltrone e benefit. Chi continua ad affermarlo non sa di cosa si parla.
@Christian Francia. Per quanto mi riguarda, se le province sono enti inutili andrebbero abolite tutte, non una quà e l'altra là per innescare, come è avvenuto, polemiche strumentali e-o campanilistiche. Quello che mi sono permesso di evidenziare è che sulle province il governo fa molto fumo (propaganda) e poco arrosto, e le cifre a cui accenni me ne danno la conferma che cercavo. Se corrispondono al vero, sono ancora più modeste di quanto mi aspettavo (un centinaio di milioni l'anno, poco più o poco meno), se rapportate al malloppo plurimiliardario che si potrebbe ricavare con una seria, sincera e convinta lotta alla grande evasione fiscale, agli sperperi della corruzione, all'economia sommersa e illegale. A queste priorità si potrebbero aggiungere anche un riequilibrio degli stipendi e delle pensioni d'oro, una tassazione adeguata delle rendite finanziarie e di molti altri privilegi. In questi settori siamo fra i peggiori del mondo occidentale, non solo europeo. Quali sono le azioni concrete in questi campi? Qualche parola e tanto silenzio: impotente o connivente? Non disprezzo ovviamente il risparmio preventivato con la riduzione delle province, ma non posso evitare di sottolineare una politica ingiusta e ipocrita di questo governo che non esito a definire classista. Mi rattrista e mi girano decisamente le palle quando ci accaloriamo per una superficiale potatura di un albero marcio, che andrebbe semplicemente estirpato alla radice sostituendolo con un altro sano. Mi scuso per la ripetività dei miei argomenti e ti saluto cordialmente. Caro Artigiano deluso, sei sicuro che le eventuali poltrone mancanti non potrebbero essere recuperate con altre poltrone di rappresentanza per le province che furono?
Sono andato sul sito on-line della provincia, ma della delibera di Giunta n. 423 del 26.07.2012 ancora non c'è traccia, per il fatto che ancora non viene aggiornato ed è rimasto indietro fino al 17/07/2010. Speriamo che l'addetto non sia ancora in ferie o non sia morto per lo stress da lavoro !