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Scioglimento BIM, evviva gli sprechi

di Christian Francia
4 minuti

C'è da stupirsi di come i cittadini continuino a votare sempre i soliti, nonostante abbiano diecimila motivi per lamentarsi di una classe politica locale totalmente incapace. Ma tant'è.
Caso paradigmatico è l'ipotesi di scioglimento dei Bacini Imbriferi Montani (BIM).
Istituiti 59 anni or sono, i BIM assolvono l'unica funzione di redistribuzione tra i Comuni consorziati dei sovracanoni dovuti dall'Enel per la captazione delle acque destinate alla produzione di energia elettrica.
Trattasi, per i 34 Comuni del teramano interessati (26Comuni del BIM Vomano-Tordino, 8 Comuni del BIM Tronto), di ben tre milioni di euro all'anno.
Dov'è lo scandalo? Che, dai dati di bilancio, sembrerebbe che le spese di gestione, cioè i costi del personale più quelli della politica, assommino a circa un milione l'anno. Cioè a circa il 33% delle risorse.
Ovvia l'utilità che si trarrebbe dal loro scioglimento: ci sarebbe a disposizione dei comuni consorziati un ulteriore milione all'anno, pari ad una media di ulteriori 30.000 euro l'anno per ogni Comune.
I sei dipendenti totali dei due BIM (quattro del B.I.M. Vomano-Tordino e due del B.I.M. Tronto) potrebbero essere facilmente assorbiti negli organici deficitari dei Comuni stessi (e comunque le spese per i loro stipendi difficilmente sommano un totale di oltre 150.000 euro annui).
Ricordiamo, come prescrive la legge, che “In caso di scioglimento dei Consorzi dei BIM le funzioni, i beni mobili e immobili, le attività e le passività, i rapporti giuridici e i mezzi finanziari, nonché i proventi derivanti dai sovracanoni (...) sono trasferiti direttamente ai Comuni”.
In pratica si riassorbirebbero somme enormi a spese dei soliti politici che siedono nei consigli direttivi e nelle assemblee consortili, oltre alle consulenze ed altre spese che sono inutili per definizione se non per foraggiare squallide pratiche politico-clientelari.
Se appare evidente il risparmio, appare evidentissima la resistenza della classe politica.
 Infatti, la legge regionale n. 25/2011 assegna ai Comuni il termine dell'08.02.2012 per “esprimere parere sullo scioglimento dei Consorzi dei BIM. In caso di mancata emissione del parere nel termine prescritto, rimane confermata la deliberazione di adesione al Consorzio obbligatorio”.
Indovinate un po': solo tre Comuni hanno espresso la volontà di scioglimento e solo alcuni consiglieri di Mosciano e di Bellante hanno chiesto con urgenza la convocazione di apposita seduta del consiglio comunale per esprimere il parere richiesto dalla legge (ringrazio il consigliere comunale di Mosciano Emilia Di Matteo per aver interessato finanche il Prefetto del problema).
Quindi i BIM sopravviveranno.
Possibili soluzioni:
1) proroga del termine previsto dalla legge regionale per l'espressione del parere sullo scioglimento, al fine di consentire a tutti i Comuni consorziati di esprimersi;
2) azzeramento di tutti gli emolumenti e/o gettoni in favore di Presidenti, consiglieri direttivi, membri delle assemblee, consulenti e quant'altri.
È vero che i consigli comunali non contano più del due di coppe quando comanda bastoni (anzi denari, come in questo caso), ma è altrettanto vero che meritano la loro attuale insignificanza se nessun consigliere chiede e pretende di poter legittimamente esercitare le prerogative demandate dalla legge ai consigli (finanche avendo il coraggio di difendere, davanti ai cittadini, sprechi e costi politici inutili).
Sotto altro aspetto, non si può non esprimere tutto il biasimo possibile per il Presidente regionale del PD Manola Di Pasquale e per il Segretario Provinciale PD Robert Verrocchio, rei di difendere il BIM (ma solo quello Vomano-Tordino guidato dal centrosinistra, non quello del Tronto a maggioranza di centrodestra) con pretestuose e capziose argomentazioni.
La Di Pasquale sostiene che “non sì può fare di tutt'erba un fascio”. Verrocchio che“La scelta non può rivestire un carattere ideologico”. I due strateghi ritengono che i costi di gestione del BIM Vomano-Tordino siano congrui, non quelli del Bim del Tronto.
Quindi spendere un milione di euro l'anno per gestire tre milioni con soli sei dipendenti sarebbe congruo? Oppure i dati sono errati? È congruo il numero di 36 consiglieri dell'Assemblea consortile del BIM Vomano-Tronto per rappresentare 26 Comuni? E 5 membri del consiglio direttivo oltre al Presidente?
Il monocolore PD/PDL, ancora una volta, dà prova di resistenza a mutamenti che sono fin troppo giusti, fin troppo ovvi, fin troppo convenienti per le tasche dei cittadini.
Quanto ai cittadini che li votano, non è mai troppo tardi per svegliarsi e cambiare tutto.



 

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Commenti

Il centrosinistra teramano sempre più Giano bifronte: abolizione Bim Tronto sì, Bim Vomano-Tordino no, abolizione Province mi astengo, abolizione Bim mi indigno...anzi per proseguire il parallelo con le figure mitologiche, quanto a visione politica, questi "strateghi" ricordano tanto quel goffo signore con l'unico occhio (acceccato) che brancola nel buio più totale...
A quando gli ATO? e tutti gli altri enti inutili? Non si può appoggiare a Roma il governo Monti, che ha giurato guerra agli sprechi, e sostenere a Teramo la contrarietà all'abolizione dei BIM. Bisogna fare di tutt'erba un fascio? sì, di tutt'erba un fascio, perché con la scusa delle eccezioni si permette in sostanza la sopravvivenza di carrozzoni che intanto se ne stanno belli zitti zitti, mentre i partiti si mobilitano per scongiurare il pericolo dell'abolizione di utili strumenti per uno stupido carrierismo politico. Il PD deve rapidamente aggiornare la propria politica e soprattutto far vivere la democrazia: quale struttura del partito, di grazia, ha deliberato le posizioni sostenute dalla Di Pasquale e da Verrocchio?
.......... "il Signore ascolta le preghiere degli umili ed esaudisce i loro desideri".................... loreto bartolomei
A quando le Provincie? Forse non vedremo più dirigenti strapagati che fumano un bel sigaro davanti al bar guardando le belle ragazze che passano!
A tutti i carrozzoni politici e a tutti i politici che campano di politica e di poltrone e a tutti coloro che stanno in silenzio nell'ombra ad aspettare l'unzione e una mezza candidatura alla Regione (sperando ci sia ancora tra un anno una regione) dite la vostra, esprimetevi pubblicamente chiedete a tutti i comuni di convocare consigli comunali aperti con i numeri alla mano e vergognatevi di fronte alla crisi che travolge le famiglie e i giovani lavoratori.
Gentilissimo Christian - E' doveroso da parte mia precisare meglio la posizione del coordinamento politico provinciale di Teramo che ha affrontato il tema specifico in occasione dell'ultima riunione lo scorso lunedì. Si tratta di un tema tanto delicato quanto facilmente strumentalizzabile, che riguarda e interessa, in particolar modo, comuni delle aree interne, già in notevole difficoltà a causa dei pesanti tagli noti imposti dal governo degli ultimi anni. Come già dichiarato, la scelta da compiere, non può rivestire un carattere ideologico, ma sono proprio i comuni consorziati a dover valutare, dati alla mano, le convenienze oggettive, con particolare riferimento ad alcuni elementi quali: 1) se l’operatività dei Consorzi è tale da agevolare il rapporto e il “peso” contrattuale nei confronti dell’ENEL per la riscossione dei sovracanoni; 2) se i costi di gestione sono congrui in relazione all’ammontare delle risorse utilizzate; 3) se la concentrazione delle risorse e la programmazione a livello di bacino consente (in alternativa all’utilizzo frammentato da parte dei singoli Comuni) di privilegiare interventi di effettiva valenza strategica in campo economico, sociale e culturale, con particolare riferimento ai territori montani e alle aree svantaggiate. Infatti, lo scorso lunedì, il PD provinciale ha incontrato i sindaci PD dei comuni consorziati del B.I.M. Vomano - Tordino e del B.I.M. Tordino - Tronto per escoltare la loro opinione sul possibile scioglimento dei B.I.M. Sono emerse, nella riunione, sempre dati alla mano (diversi da quelli riportati sui giornali e sul suo articolo), riflessioni e considerazioni oggettivamente molto differenti tra i Sindaci appartenenti al B.I.M. Vomano - Tordino (formato da 26 comuni) e il B.I.M. Tordino - Tronto (formato da 8 comuni). Per quanto riguarda il BIM Tordino - Tronto (formato da 8 comuni ), rispetto ai fondi assegnati (circa 300.000 euro annui), i costi di gestione ammonterebbero a quasi il 70% . Qui i Sindaci prenderebbero da subito in considerazione lo scioglimento dello stesso. Molto più cauta, invece, la posizione dei Sindaci del B.I.M. Vomano - Tordino, principalmente formato da comuni delle aree interne. In questo caso, rispetto ai fondi gestiti ( 1.800.000 di euro circa + una somma variabile che oscilla tra i 50.000 e 200.000 annui per il pompaggio delle acque ), i costi di gestione (CDA + personale) rappresenterebbero, invece, meno del 19% e non 1.000.000 di euro, come dichiarato dal Sindaco di Penna S.Andrea. Va precisato, inoltre, che le recenti determinazioni del Governo Monti, avrebbero ormai chiarito, che non vi saranno più possibilità per gli amministratori dei B.I.M di percepire indennità di alcun genere (traduco - niente più costi della politica), per cui i costi di gestione resterebbero solo quelli legati al personale, che, in caso di scioglimento, non solo resterebbero, ma verrebbero trasferiti direttamente ai comuni. E' emerso, inoltre, che in caso di scioglimento, senza un piano a monte, le procedure previste dalla legge per l’assegnazione dei proventi ai singoli Comuni, sarebbero particolarmente complesse e farraginose, determinando incertezza sui tempi e sulle modalità, con il rischio di destabilizzare o far saltare progetti e servizi resi possibili grazie alla forza dei comuni, che nel lontanto 1957, decisero di unire le forze, costituendo il consorzio, al fine di aumentare il potere contrattuale nei confronti dell'ENEL. Infatti, con il passare degli anni, grazie all'azione del consorzio, i fondi assegnati al B.I.M. sono raddoppiati, triplicati e quadruplicati, significando quindi maggiori fondi per le aree interne. Inoltre, grazie a queste sinergie, con la collaborazione della federazione nazionale B.I.M., il consorizio, oggi, può beneficiare di ulteriori 350.000 euro da ripartire tra i comuni. Ancora doveroso informare, che il consorzio B.I.M. Vomano – Tordino, tra pochissimi in Italia, risulta essere nuovamente impegnato ad affrontare una battaglia importante e coraggiosa nell'interesse dei comuni per la riscossione dell'ICI sulle condotte e sugli impianti dell'ENEL. Va detto, inoltre, che la legge regionale citata dal sindaco di Penna S.Andrea, stabilisce, che almeno la meta' dei comuni consorziati, debbono decidere, votando nei rispettivi consigli comunali, l'uscita dal consorzio entro 180 gg dalla data di entrata in vigore della stessa. Ad oggi, dopo sei mesi della pubblicazione della legge, solo a pochi giorni dalla scadenza, risulta essersi mosso il solo comune di Penna S. Andrea rispetto ai 26 comuni consorziati al BIM Vomano-Tordino. Mi pare quindi, che l'importante l'iniziativa, nei modi in cui viene posta, abbia più un carattere elettorale e demagogico che di merito. Va precisato, che per quanto riguarda la possibilità di scioglimento dei B.I.M, i comuni non sono vincolati dalla scadenza comunicata dalla regione, ma potrebbero, in qualsiasi momento, decidere, in piena autonomia (indifferentemente dal colore politico), in funzione di un piano serio, che giuridicamente ed economicamente convinca e assicuri i comuni stessi per le motivazioni di cui sopra, di procedere (tutti insieme) allo scioglimento di entrambi i consorzi. Tuttavia, sia chiaro a tutti, che il PD, pur ritenendo indispensabile il coinvolgimento dei comuni nell'assumere una tale decisione, non intende sottrarsi al confronto serio e responsabile sul tema di razionalizzazione e riforma, non solo dei BIM, ma anche di altri Enti presenti sul territorio Teramano. Robert Verroccchio
PER QUALI MERITI MANOLA DI PASQUALE E' DIVENTATA PRESIDENTE DEL CONSORZIO AGRARIO? PER QUALEI MERITI ALBERTO MELARANGELO E' DIVENTATO DIRETTORE DEL BRAGA? PER QUALI MERITI IL SIGNOR FRATONI E' DIVENTATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO INDUSTIRALE? E COSI VIA.....QUESTE SONO I PERSONAGGI CHE PARLANO DI CRICCA A TERAMO....VERGOGNA...
Dopo aver sentito e letto alcuni interventi sul Bim vorrei approfondire alcuni aspetti a mio avviso non irrilevanti. Innanzitutto porre alla base del loro mantenimento una decisione presa nel 2010 dal governo Berlusconi e' gia' di per se sufficente per chiudere il discorso. Ma andiamo oltre.  - scindere l'analisi tra i due bim, tordino e tronto e' un esercizio fin  troppo facile, cosi come vestirla  con una parvenza  di raziocinio fino a renderla quasi condivisibile. Il fatto e' che l'uso delle due misure, gia di per se criticabile,  non puo essere decontestualizzato dal momento storico che stiamo vivendo e dalla crisi che viene scaricata e sta mordendo, nel silenzio della politica bipartisan, i soliti noti ovvero le fasce sociali medio-basse.   Come dire.. aboliamo solo le province di serie B e lasciamo quelle di serie A. Ma andiamo oltre e parliamo solo del bim tordino. - se i fondi disponibili ammontano a 2 milioni di euro (a me risultano numeri diversi ma li prendo per buoni) e le spese del CDA e del Personale sono il 20 % vuol dire che ben 400.000 sono assorbiti dalla politica, cioe' da 6 dipendenti e qualche gettone da 10 euro. Ma qui a parte il fatto che i numeri non tornano,  e' facilmente comprensibile che la spesa non vale l'impresa.  Parliamo di moneta sonante che potrebbe essere versata IN PIU nelle casse dei comuni, quindi risparmiata. Evidentemente anche i sindaci dei tre comuni "veramente" montani che hanno chiesto la soppressione si sono fatti giustamente i conti della serva. Per quanto riguarda le tariffe esse non sono determinate da libera contrattazione (figuriamoci), ma dal ministero dell'ambiente che le fissa per decreto. Infine non e'  proprio certo come viene sostenuto che il BIM privilegi interventi di effettiva valenza strategica in campo economico, sociale e culturale, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI TERRITORI MONTANI E ALLE AREE SVANTAGGIATE. Il dubbio si materializza leggendo  le spese che taluni hanno elencato. Per le poltrone e i doppi incarichi,  stendiamo un velo pietoso, altrimenti il discorso rischia di diventare demagcgico. Ci credete?..
Ma non doveva essere abolito questo carrozzone creato per sistemare i politici trombati? A cosa serve il B.I.M.? Se non a creare confusione e sperpero di denaro.
A QUESTO PUNTO, FUORI LA POLITICA DALLE ISTITUZIONI!!!!NON E' PIU' QUESTIONE DI DESTRA E SINISTRA, CI VOGLIONO RIFORME EPOCALI E CORAGGIOSE!