C'è da stupirsi di come i cittadini continuino a votare sempre i soliti, nonostante abbiano diecimila motivi per lamentarsi di una classe politica locale totalmente incapace. Ma tant'è.
Caso paradigmatico è l'ipotesi di scioglimento dei Bacini Imbriferi Montani (BIM).
Istituiti 59 anni or sono, i BIM assolvono l'unica funzione di redistribuzione tra i Comuni consorziati dei sovracanoni dovuti dall'Enel per la captazione delle acque destinate alla produzione di energia elettrica.
Trattasi, per i 34 Comuni del teramano interessati (26Comuni del BIM Vomano-Tordino, 8 Comuni del BIM Tronto), di ben tre milioni di euro all'anno.
Dov'è lo scandalo? Che, dai dati di bilancio, sembrerebbe che le spese di gestione, cioè i costi del personale più quelli della politica, assommino a circa un milione l'anno. Cioè a circa il 33% delle risorse.
Ovvia l'utilità che si trarrebbe dal loro scioglimento: ci sarebbe a disposizione dei comuni consorziati un ulteriore milione all'anno, pari ad una media di ulteriori 30.000 euro l'anno per ogni Comune.
I sei dipendenti totali dei due BIM (quattro del B.I.M. Vomano-Tordino e due del B.I.M. Tronto) potrebbero essere facilmente assorbiti negli organici deficitari dei Comuni stessi (e comunque le spese per i loro stipendi difficilmente sommano un totale di oltre 150.000 euro annui).
Ricordiamo, come prescrive la legge, che “In caso di scioglimento dei Consorzi dei BIM le funzioni, i beni mobili e immobili, le attività e le passività, i rapporti giuridici e i mezzi finanziari, nonché i proventi derivanti dai sovracanoni (...) sono trasferiti direttamente ai Comuni”.
In pratica si riassorbirebbero somme enormi a spese dei soliti politici che siedono nei consigli direttivi e nelle assemblee consortili, oltre alle consulenze ed altre spese che sono inutili per definizione se non per foraggiare squallide pratiche politico-clientelari.
Se appare evidente il risparmio, appare evidentissima la resistenza della classe politica.
Infatti, la legge regionale n. 25/2011 assegna ai Comuni il termine dell'08.02.2012 per “esprimere parere sullo scioglimento dei Consorzi dei BIM. In caso di mancata emissione del parere nel termine prescritto, rimane confermata la deliberazione di adesione al Consorzio obbligatorio”.
Indovinate un po': solo tre Comuni hanno espresso la volontà di scioglimento e solo alcuni consiglieri di Mosciano e di Bellante hanno chiesto con urgenza la convocazione di apposita seduta del consiglio comunale per esprimere il parere richiesto dalla legge (ringrazio il consigliere comunale di Mosciano Emilia Di Matteo per aver interessato finanche il Prefetto del problema).
Quindi i BIM sopravviveranno.
Possibili soluzioni:
1) proroga del termine previsto dalla legge regionale per l'espressione del parere sullo scioglimento, al fine di consentire a tutti i Comuni consorziati di esprimersi;
2) azzeramento di tutti gli emolumenti e/o gettoni in favore di Presidenti, consiglieri direttivi, membri delle assemblee, consulenti e quant'altri.
È vero che i consigli comunali non contano più del due di coppe quando comanda bastoni (anzi denari, come in questo caso), ma è altrettanto vero che meritano la loro attuale insignificanza se nessun consigliere chiede e pretende di poter legittimamente esercitare le prerogative demandate dalla legge ai consigli (finanche avendo il coraggio di difendere, davanti ai cittadini, sprechi e costi politici inutili).
Sotto altro aspetto, non si può non esprimere tutto il biasimo possibile per il Presidente regionale del PD Manola Di Pasquale e per il Segretario Provinciale PD Robert Verrocchio, rei di difendere il BIM (ma solo quello Vomano-Tordino guidato dal centrosinistra, non quello del Tronto a maggioranza di centrodestra) con pretestuose e capziose argomentazioni.
La Di Pasquale sostiene che “non sì può fare di tutt'erba un fascio”. Verrocchio che“La scelta non può rivestire un carattere ideologico”. I due strateghi ritengono che i costi di gestione del BIM Vomano-Tordino siano congrui, non quelli del Bim del Tronto.
Quindi spendere un milione di euro l'anno per gestire tre milioni con soli sei dipendenti sarebbe congruo? Oppure i dati sono errati? È congruo il numero di 36 consiglieri dell'Assemblea consortile del BIM Vomano-Tronto per rappresentare 26 Comuni? E 5 membri del consiglio direttivo oltre al Presidente?
Il monocolore PD/PDL, ancora una volta, dà prova di resistenza a mutamenti che sono fin troppo giusti, fin troppo ovvi, fin troppo convenienti per le tasche dei cittadini.
Quanto ai cittadini che li votano, non è mai troppo tardi per svegliarsi e cambiare tutto.
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