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Ruzzo: un PD Valente, ignorante o senescente?

di Christian Francia
8 minuti

Valente: participio presente di valere. Ignorante: participio presente di ignorare. PD: acronimo della bestemmia più diffusa.
Più conosco il PD, più capisco come mai Paolo Tancredi possa guidare il PDL. Pesi e contrappesi. “Checks and balances”: (sistema istituzionale di “controlli e contrappesi” che caratterizza i rapporti fra i vari poteri dello stato negli ordinamenti democratici). Gianni e Pinotto. Pappa e ciccia. Culo e camicia.

Il sindaco di Giulianova, che dovrebbe avere studiato essendo avvocato, ci ammorba da un mese con la parola “discontinuità” che vorrebbe si applicasse al Ruzzo dopo le disastrose gestioni che ci hanno regalato un centinaio di milioni di debiti. Discontinuità, caro Mastromauro, significa essere discontinui sia con le ultime nomine del CdA targato PDL che con le penultime e terzultime nomine targate PD. Quindi discontinui con le targhe politiche. Pertanto Valente non potrebbe giammai definirsi una scelta discontinua poiché è palese la sua continuità con il PD di Ruffini e D’Agostino fino a quando è stato uno strategico dirigente alla Provincia di Teramo (nonché politico in prima persona in qualità di consigliere e assessore al Comune di Bisenti).

Tralasciamo di soffermarci (l’abbiamo fatto a suo tempo: http://www.iduepunti.it/la-voce/21_giugno_2012/provincia-%E2%82%AC-5200…-) sulla legittimità di incarichi ricevuti da Valente dopo il pensionamento, per sottolineare come a Teramo vada di gran moda il pensionato. Il Presidente uscente del Ruzzo è un pensionato (Scuteri), quello attuale della Te.Am. è un pensionato (Cantagalli), quello di Sistema SpA del gruppo Arpa ha solo 66 anni (Giuliano Gambacorta), quello che il PD ufficialmente vorrebbe come nuovo Presidente del Ruzzo è sempre un pensionato (Valente).

Forse la discontinuità che invoca Mastromauro è quella previdenziale: invece di versare i contributi il Presidente ideale deve percepire la pensione oltre agli emolumenti propri della carica. O forse la discontinuità deve essere intesa come alternanza: dopo un CdA integralmente di destra per essere discontinui ci vuole di nuovo un CdA di fiducia della sinistra.

Battute a parte, io mi domando come mai il PD non abbia nemmeno gli occhiali per leggere le tre striminzite paginette del bando per la nomina del nuovo CdA del Ruzzo (http://www.ruzzo.it/pdf/BANDO_CDA.pdf). Forse fingono tutti di avere la cataratta o la presbiopia per poter vantare un’anzianità sufficiente ad occupare poltrone.

Leggo io che non sono ancora presbite, ma qualcuno telefoni a Mastromauro e a sindaci del PD se non sono ancora diventati sordi per l’avanzare dell’età o se non siano stati colti frattanto da demenza senile.

Pagina 1, articolo 2 recante “Requisiti di ammissione”, punto numero 4): “Possono presentare domanda coloro che, alla data del 31 maggio 2013, siano in possesso dei seguenti requisiti: Documentata esperienza professionale nell’amministrazione e/o nel ruolo dirigenziale presso aziende pubbliche o private, solo per le nomine della prima sezione” (cioè le nomine del Presidente e/o Amministratore).

Non mi risulta che Agreppino Valente abbia maturato esperienze professionali in aziende pubbliche o private, avendo sempre prestato servizio da funzionario e dirigente di enti pubblici (Regione Abruzzo e Provincia di Teramo). E non serve un avvocato come Mastromauro per comprendere la differenza fra azienda pubblica ed ente pubblico.

Nel bando, pagina 3, articolo 5 recante “Modalità di selezione”, si prevede poi che: “La selezione verrà eseguita mediante esame dei curricula pervenuti. I curricula saranno valutati dall’Assemblea dei Soci della Ruzzo Reti S.p.A.”.

Quindi sabato prossimo, all’assemblea del Ruzzo, i sindaci soci esamineranno e valuteranno i curricula pervenuti, scegliendo il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Valente avrà “documentato” una qualche esperienza in una qualche azienda oppure il PD si presenterà con un cavallo palesemente inammissibile? C’è un nome di riserva o sono pronte speciose argomentazioni per giustificare comunque il fidato Agreppino? Lo scopriremo solo vivendo.

Giova pure ricordare che in casa PDL c’è una frattura fra gattiani anti-Ciapanna e tancrediani pro-Ciapanna: i primi ritengono che due condanne penali siano troppe per presiedere al Ruzzo, i secondi che siano sufficienti per una azienda di tali dimensioni (forse vorranno subordinare l’incarico ad una specifica clausola di decadenza da Presidente qualora Ciapanna venga assolto nei successivi gradi di giudizio).

Se la frattura non dovesse ricomporsi, anche parte del PDL potrebbe convergere sul nome di Valente, cui già Catarra aveva affidato delicati incarichi dirigenziali ad interim, dimostrando di avere molta fiducia nell’ingegnere. A tal proposito, Agreppino è un rilevante membro del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Teramo, e al Ruzzo gli incarichi tecnici da affidare non mancano di certo…

Oppure, molto più facilmente, l’Assemblea dei soci, dovendo accontentare correnti, esigenze politiche, imposizioni, interessi più o meno commendevoli, deciderà in nome delle larghe spese, pardon, larghe intese, di utilizzare la formula del CdA a 5 membri piuttosto che quella a 3 (che sarebbe troppo economica per un ente in salute come il Ruzzo).

Con tale formula “se prendi 5 ne accontenti 5, se prendi 3 ne accontenti meno”, dato che il decreto sulla spending review prevede che nella formula a 5 membri almeno 3 debbano essere “dipendenti dell’amministrazione titolare della partecipazione” (cioè dipendenti dei Comuni soci), residuerebbero le 2 più succose nomine politiche da Presidente e magari da Vice Presidente, e si potrebbe accontentare sia il PDL che il PD.

Già mi prefiguro i comunicati congiunti PD-PDL:È prevalso il buon senso. Con queste scelte abbiamo privilegiato le competenze. Finalmente l’azienda si può avviare sulla strada del risanamento. Il senso di responsabilità dei sindaci ha consentito questo risultato, da oggi guardiamo con fiducia alle sfide del futuro. Una governance di altissimo profilo che lascia ben sperare. Da adesso pancia a terra e al lavoro. Il futuro dell’acqua è roseo”.

Si, va be’. Ma i buffi chi li paga? I cittadini, ça va sans dire”.
Ma ci prendete per il culo?Non è esatto: vi sodomizzeremo con tecnicismi alla vaselina”.
Ci aumenteranno le bollette?Tecnicamente no: sarà il ricalcolo delle tariffe con il metodo ritarato dall’AEEG che comporterà una rideterminazione adeguata e confacente alla più recente normativa”.
Ma il prezzo dell’acqua aumenta o no?Giammai, l’acqua costerà sempre uguale, saranno i servizi fognari, di depurazione, di corruzione, di conduttura, di rottura, di scassamento di palle ad essere leggerissimamente ritoccati”.
Ma al rialzo o al ribasso?Ancora non possiamo dirlo, i tecnici configurano una forchetta fra il meno 0,5% e il più 50%, per cui allo stato attuale non è possibile prevedere”.

Ma con una tale situazione debitoria, perché sono sempre i cittadini a dover pagare gli evidenti errori di chi amministra?
Perché cane non mangia cane”.
E perchè nessuno promuove un’azione di responsabilità contro gli amministratori uscenti e precedenti del Ruzzo per la cattiva gestione? L’azione di responsabilità di cui all’art. 2393 del codice civile dovrebbe essere promossa su precisa deliberazione assembleare entro 5 anni dalla cessazione delle cariche”.
Embè? “Ai sensi del seguente art. 2393-bis occorre il voto di soci che rappresentino almeno un quinto del capitale sociale”. E allora? “Allora, utenti cari, qui non si trova nemmeno un 20% di soci che non abbia mangiato nelle gestioni che si sono succedute, quindi nessuno si schiaffeggia da solo”.
E noi cittadini che possiamo fare?Andatevene in Tanzania con l’assessore Guido Campana, che ha tempo perché non si ricandida in Comune. Lì finalmente non pagherete le bollette dell’acqua perché l’acqua non ce l’ha nessuno”. Altrimenti? “Altrimenti, mutismo e rassegnazione”.


 

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complimenti per l'articolo,che schifo questi politici dei miei cog......i