Gentile Professor D’Amico, mi permetto di rivolgerLe alcune semplici domande da uomo della strada nella Sua qualità di Presidente dell’Istituto Musicale Braga di Teramo il quale, come è noto, versa in gravi difficoltà finanziarie.
Rientra fra le mie convinzioni quella che la luce del sole sia il miglior disinfettante per spezzare qualsivoglia cattiva gestione (per non dire di peggio), per cui – dopo decenni nei quali la politica è riuscita a fare strame di una onorata Istituzione cittadina – ho ragione di sperare che Lei (sebbene sempre dalla politica nominato) possa essere l’alfiere della rivoluzione che tutti si attendono per salvare il Braga in primis, per condurlo verso traguardi di rilievo poi.
Essendo Lei professore di economia aziendale, ritengo che avrebbe dovuto già da tempo marcare una differenza con le precedenti gestioni che, dopo quasi sette mesi dalla Sua nomina, purtroppo ancora non vediamo. Il Suo programma è sempre quello: la statizzazione dell’Istituto che resta il più antico d’Abruzzo. Va bene, ma nell’attesa?
In Italia ci sono 54 conservatori, uno ogni due province, per cui anche l’Abruzzo con i Conservatori di L’Aquila e Pescara è nella media nazionale. Vogliamo che anche Teramo divenga Conservatorio? E se si, sulla scorta di quali eccellenze dovrebbe meritare la promozione? Eccellenze didattiche? Numero degli studenti? Qualità e quantità dell’attività concertistica? Sana ed efficiente gestione?
1) Ci faccia la cortesia di pubblicare i bilanci degli ultimi dieci anni, così potremo vedere da dove origina l’ingente debito pregresso (1,2 milioni?).
2) Ci faccia conoscere quale sia il fabbisogno annuale dell’Istituto, diviso per capitoli: il costo del personale docente, quello del resto del personale, degli organi di amministrazione, delle utenze, degli investimenti, delle sedi distaccate, di tutto.
3) Ci faccia sapere quali sono nel dettaglio le entrate dell’Istituto. Facendo un conto della serva: i 600 studenti dichiarati, che pagano una retta di circa € 1.200 l’anno, dovrebbero garantire circa € 720.000; la Regione dopo il dimezzamento del finanziamento eroga € 250.000; la Provincia di Teramo dopo il disimpegno dovrebbe garantire € 70/80.000; il Comune di Teramo sembrerebbe garantire le utenze ed € 90.000 circa; il Comune di Giulianova almeno alcune decine di migliaia di euro; della Fondazione Tercas non è noto l’impegno economico. C’è motivo di credere, quindi, che almeno 1,2/1,5 milioni di euro siano le entrate 2013.
4) Nell’Abruzzo pre-Chiodi i finanziamenti all’Istituto non sono mai stati inferiori ad € 550.000 annui (periodo 2003-2008), invece sotto il governo Chiodi la Regione ha garantito € 500.000 nel 2009 e poi soli € 250.000 per il 2010, 2011, 2012 e 2013. Ne deriva che l’intero debito pregresso sia originato dal minore impegno della Regione. Ma se così è, può spiegarci l’assessore regionale Di Dalmazio per quale motivo finge di preoccuparsi per il Braga e addirittura annuncia un contributo straordinario di € 300.000, se per tutta la Legislatura Chiodi e i suoi hanno chiaramente dimostrato il più concreto disinteresse economico?
Non vorremmo che ci fosse una precisa strategia di tutto il centrodestra (Regione, Provincia e Comune) volta ad indebolire il Braga al fine di far sembrare quale unica soluzione possibile l’accorpamento al Conservatorio de L’Aquila (in tale logica si spiegherebbe la nomina a Commissario del Direttore del Conservatorio aquilano Carioti).
5) Come parimenti noto, l’art. 6, comma 2, del D.L. n. 78/2010, convertito nella Legge n. 122/2010, dispone che “la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti, che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche, nonché la titolarità di organi dei predetti enti è onorifica; essa può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute ove previsto dalla normativa vigente; qualora siano già previsti i gettoni di presenza non possono superare l'importo di 30 euro a seduta giornaliera.
La violazione di quanto previsto dal presente comma determina responsabilità erariale e gli atti adottati dagli organi degli enti e degli organismi pubblici interessati sono nulli. Gli enti privati che non si adeguano a quanto disposto dal presente comma non possono ricevere, neanche indirettamente, contributi o utilità a carico delle pubbliche finanze”. Al riguardo la Corte dei Conti Lombardia, con parere n. 11 del 15 gennaio 2013, ribadisce che la norma include nell’ambito applicativo del precetto tutti gli enti, anche aventi struttura privatistica (eccezion fatta per le società), che “comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche”. Tale locuzione deve essere intesa “in senso più ampio, quale attribuzione da parte dell’ente pubblico di qualsiasi utilità suscettibile di valutazione economica”.
Ne discende che dal 1° giugno 2010 (due anni e otto mesi) tutti i componenti di tutti gli organi collegiali del Braga (Presidente e 6 membri del Consiglio di Amministrazione, 9 membri del Consiglio Accademico, 3 membri Collegio dei Revisori e 3 membri del Nucleo di Valutazione, per un totale di 22 soggetti) non possano percepire emolumenti derivanti da tali cariche.
È possibile sapere se tale norma sia stata rispettata? E se no, come maliziosamente devo supporre, il Presidente chiederà le restituzioni e avanzerà le denunce del caso, oppure nasconderà tutto nel più classico stile politichese del “volemose bene”?
6) Non Le sembra il caso, data la gravità della situazione, di procedere rapidamente alla definizione di un piano di ristrutturazione, con snellimento ed efficientamento di tutte le strutture ed il taglio di tutti i rami non necessari?
7) Non Le sembra opportuno procedere alla modifica dello statuto, consentendo agli “artisti di chiara fama” di poter accedere all’incarico di Direttore, così come avviene in campo teatrale e musicale in tutte le capitali europee (e pure in Abruzzo), con evidenti risultati in termini di pubblico e di qualità dell’offerta? Non Le sembra urgente, variato lo statuto, avviare subito la procedura per l’elezione del direttore? Lo Stato, nel caso volesse mai accollarsi la statizzazione (visto che ci sono altri 18 istituti musicali in attesa di statizzazione), certamente privilegerebbe istituti con organigrammi chiari e definiti, con una situazione finanziaria solida, con piani formativi di livello, e non certo scuole commissariate.
8) Non Le sembra prioritario aprire l’Istituto alla comunità, invocando la più ampia partecipazione e applicando la più totale trasparenza nella gestione?
9) Non Le sembra urgente un programma di rientro del debito, un piano per lo sviluppo della scuola e dell’offerta formativa?
10) Non Le sembra serio pretendere dal corpo docente un progetto chiaro di rilancio ed un impegno fattivo per l’espulsione della politica e delle logiche politiche dall’Istituto? Anche il commissario Bruno Carioti risponde ad una logica politica e non artistica o meritocratica, considerato che lo stesso sembra si sia candidato alle elezioni comunali de L’Aquila in una lista filocattolica, raccogliendo la bellezza di 24 voti.
11) Le sembra normale che la moglie del senatore Paolo Tancredi acquisisca la cattedra di storia della musica proprio ora?
12) Non Le sembra urgente che a Teramo venga costituita un’orchestra, e non Le sembra primario il ruolo del Braga in tale contesto? Per quanto tempo l’arte dovrà continuare ad elemosinare con il cappello in mano il proprio ruolo nella società, interpretando il solito ruolo da comparsa nei confronti della politica?
13) Non sarebbe corretto puntare tutto sulla dignità, sull’autonomia e sull’indipendenza, chiedendo formalmente ai politici cento passi indietro?
14) Non Le sembra riduttivo ricondurre l’intera vicenda ad una questione di soldi? Quando le risorse sono scarse è il momento di lanciare nuove idee, nuovi programmi, di gettare il cuore e la passione oltre l’ostacolo.
15) È l’ora della mobilitazione, l’ora di bandire ogni inerzia e di scansare ogni convenienza e interesse di bottega. È l’ora che il genio, la creatività e la fantasia aprano nuove prospettive, spalancando finestre, aule, stanze e portando tutta la comunità dentro l’Istituto.
Restiamo in attesa di riscontro.
Commenta
Commenti
Gentile Prof.ssa Ortolani, moglie del Senatore Paolo Tancredi, ringrazio anche Lei per l'interlocuzione, dato che Suo marito - pur guadagnando € 22.000 euro al mese dei cittadini - non si è mai degnato di rispondere non a me, ma ai cittadini di cui sono un timido portavoce. 1) Forse Lei dimentica di essere la moglie dell'unico politico della storia d'Italia ad avere affermato che "Le raccomandazioni sono lecite" in una intervista memorabile: http://www.youtube.com/watch?v=5jp-13-ERl0. Comprenderà che essere la moglie di uno così non aiuti la città a credere nelle Sue capacità e nei Suoi (presunti) meriti. Oppure Lei si sente di escludere che Suo marito, il quale orgogliosamente rivendica di raccomandare chiunque, escluda da tale meritoria pratica i familiari? 2) Se Lei ricopre una cattedra al Conservatorio de L'Aquila, la legge Le consente di avere un altro contratto con l'Istituto Braga? Ha una autorizzazione? Lo "spirito di servizio" si traduce in una prestazione gratuita oppure ben retribuita? E tale prestazione è lecita a termini di legge e di regolamenti? 3) Quanto al Suo curriculum, Le consiglio di evitare di pubblicizzare la carica di Presidente della Fondazione “Venanzo Crocetti”, perchè è noto che l'ex Presidente era Antonio Tancredi, per cui non credo possa essere annoverata fra le cariche culturali, bensì fra quelle politico-familiari. In caso contrario, Lei ha per caso partecipato ad una selezione per la carica di Presidente della Fondazione Crocetti con comparazione dei curricula? 4) Sono sinceramente dispiaciuto che Lei consideri le mie parole come "finalizzate a mettere in moto una gogna mediatica", perchè questo non è assolutamente nelle mie intenzioni, semmai dovrebbe riconoscere come l'opacità delle notizie concernenti il Braga costituisca una zona d'ombra che non è più consentito lasciare tale, dato che l'Istituto vive dei soldi dei contribuenti locali, fra i quali ci sono anche io. 5) Quanto al tema dell'Istituto Musicale Braga e del suo futuro, le mie non sono affatto "affermazioni superficiali e cariche di fango", bensì domande doverose che pretendono risposte precise e documentate, senza le quali risposte - per usare le Sue parole - "non si approda a nulla di costruttivo". La supponenza di chi rifiuta di confrontarsi e di pubblicare tutti i documenti rende plausibili le illazioni e i sospetti. Il Braga ha bisogno innanzitutto di chiarezza e di trasparenza. 6) Quanto al Suo nuovo contratto con il Braga, fonti interne dell'Istituto malignano che Lei avrebbe messo un piede dentro per poter essere candidata alle nuove elezioni da Direttore, posto cui Lei ambirebbe. I teramani, qualora non interverranno parole chiare e carte protocollate da parte del Presidente D'Amico, si vedranno costretti a notificare allo stesso un "avviso di garanzia civico". Continuiamo a restare in attesa di riscontro.