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Enti Pubblici sempre più poveri: aggredire il problema

di Christian Francia
4 minuti

Gli Enti Pubblici sono in crisi nera, molti sono tecnicamente falliti, sebbene le Amministrazioni pubbliche per legge non possano fallire.
Eppure nessun politico, nessun Amministratore pubblico ha il coraggio di inquadrare il primo grande problema e di risolverlo: l’enorme esubero di personale costosissimo ed improduttivo.
Nella famosa lettera che il 5 agosto scorso il presidente della Banca Centrale Europea Trichet e il suo successore Mario Draghi scrissero al governo italiano, indicando le azioni da attuare per evitare il default del nostro Paese, veniva segnalata pure l’opportunità di «ridurre significativamente» il costo degli impiegati pubblici rafforzando le regole di turnover e «se necessario ridurre gli stipendi».
L’attuale ministro Patroni Griffi ha osato segnalare come sia giunto il momento di considerare seriamente la necessità di licenziare il personale pubblico manifestamente superfluo, spesso dannoso, che grava sulle spalle e sulle tasche dei contribuenti italiani.
Il governo sarebbe intenzionato a rompere il tabù della illicenziabilità di fatto dei pubblici impiegati (quella de jure c’è già, ma non viene praticata).
Il Comune di Teramo, per fare i conti a casa nostra visto che ne paghiamo le spese, mi riferiscono che abbia circa 365 dipendenti a tempo indeterminato con una popolazione di poco più di 50.000 abitanti.
Il Comune di Montesilvano, che ha una analoga popolazione, sembrerebbe che abbia circa 170 dipendenti.
Teramo ne avrebbe oltre il doppio.
Un impiegato semplice costa alla collettività almeno € 30.000 l’anno lordi.
Le spese di personale del Comune di Teramo, che si accinge ad assumere altri tre dipendenti selezionati con un concorso illegittimo di cui ho ampiamente scritto e che ho segnalato in ogni sede, ammontano ad almeno 15 milioni di euro l’anno.
È necessario chiedersi quali servizi noi cittadini riceviamo in cambio di una cifra così esorbitante.
Molto pochi.
La produttività media è pessima e ciascuno ha tra le proprie esperienze le negative avventure nei corridoi degli Enti pubblici.
Gli amministratori devono mettersi in mente che le spese vanno totalmente rivisitate, perché se Teramo decidesse di avere gli stessi dipendenti di Montesilvano risparmieremmo 6 o 7 milioni l’anno senza peggiorare di una virgola il livello dei servizi al cittadino, anzi, avremmo una montagna di risorse liberate per poter fare lavori pubblici, aggiustare strade, edifici, teatri, organizzare spettacoli, aumentare i servizi sociali, ridurre drasticamente le tasse.
I dipendenti pubblici devono mettersi in mente che devono alzare del triplo la loro produttività, altrimenti fra breve non sarà più possibile sussidiare l’intera massa del pubblico impiego con queste condizioni economiche generali.
In Italia vi sono 3,5 milioni di dipendenti pubblici, è una bestemmia dire che ne basterebbero 2 milioni?
Purtroppo quei 3,5 milioni sono proprio quella platea di votanti certi (perché lavorano in Enti dove comandano i politici) di cui i politici non possono fare a meno per coltivare il consenso.
In tal modo il problema si rimanda all’infinito, nella speranza che un miracolo ci salvi dal fallimento.
E nessuno che prenda il coraggio a due mani e dica che la Regione Abruzzo ha migliaia di dipendenti in esubero a fronte di oltre 3 miliardi di debiti, che le Province abruzzesi hanno centinaia di dipendenti in esubero (loro stesse per legge sono in via di liquidazione), che le centinaia di Comuni abruzzesi hanno migliaia di dipendenti in esubero.
Non sarebbe più onesto riconoscere il sussidio di disoccupazione a tutti gli italiani e razionalizzare una spesa pubblica da decenni fuori controllo?
O vogliamo continuare con il privilegio non più consentito di trattare con due pesi e due misure lavoratori pubblici e privati?
Parola di pubblico dipendente.


 

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Commenti

non ci vuole molto... basta kiudere tutto... tanto è uguale...
Io non starei tanto a parlare di numeri (i 3,5 milioni di dipendenti pubblici italiani, sono pari a quelli francesi, per un'estensione territoriale più o meno simile). Il problema lo vedo molto più legato alla produttività di ogni singolo dipendente, animato - nello svolgere il proprio lavoro - da una cultura del servizio pessima che mi ricorda il mitico Rocco Barbaro dei tempi di Pippo Chennedy show... "una volta lavoravo... non era un lavoro pesante, mi avevano dato un cartellino magnetico e lo dovevo timbrare due volte. Solo, non capivo perchè, tra un timbro e l'altro, dovevano passare 8 ore." In Francia, i dirigenti pubblici frequentano l'ENA, sono preparati e motivati, sanno che una buona amministrazione pubblica è alla base della fortuna di una nazione. In Italia, invece, a dirigere gli uffici ci mettiamo il fratello della moglie del sindaco, quello che ha sempre fatto la campagna elettorale per il parlamentare di turno, il marito della figliola del revisore dei conti, la "segretaria" del ministro, e via dicendo... Gente che, senza nessun merito e - ahimé - spesso con nessuna competenza, si ritrova a gestire la cosa pubblica. E lo fa con l'arroganza e la presunzione tipiche dell'ignorante.
Giusto per confermare l'andazzo la TEAM, che benché S.p.A., paghiamo tutti con la TIA assume in questi giorni 60 persone. Come le assume? Mistero! Con quali criteri? Mistero! Perchè le assume? Mistero! L'unica cosa certa è che a primavera 2014 si rinnova l'amministrazione comunale, 60x4=240, duecentoquaranta, ad andar male, persone delle famiglie beneficiate che saranno riconoscenti al potentucolo di turno che gli ha regalato il posto.
Per esempio: ci sono un paio di dipendenti nell'amministrazione provinciale di Teramo (funzionari con attribuzione di alta professionalità) che prestano servizio nelle stanze dove si possono spingere i bottoni molto più facilmente, che a detta di tutti, veramente non ci capiscono più di tanto. Mio suocero buon'anima avrebbe detto in gergo "per scrivere la O hanno bisogno del bicchiere". Eppure il presidente Catarra li deve tenere li perchè la politica gli ha ordinato e gli ordina questo. Deve dare delle risposte alle quali non può sottrarsi, non comanda lui. Che peccato! Ecco perchè io nei miei numerosi interventi dico sempre che, prima o poi, ci dobbiamo rimboccare le maniche e mandare a casa questo politico teramano "potente di turno" non all'altezza del compito messo a svolgere. Come fa Catarra a produrre dei risultati essendo circondato molto da vicino, vicinissimo, da persone veramente non capaci (amministrativamente e giuridicamente parlando)? Per risolvere le problematiche complesse, che si presentano ogni giorno, occorre personale preparato. Catarra ha riempito la propria scuderia di cavalli zoppi. I cavalli mangiano, e siccome lavorando poco sono in forma, mangiano pure di più, e non producono niente. Non è colpa loro, è colpa di Catarra che di anno in anno rinnova loro la prebenda (alta professionalità) veramente non meritata. A volte mi viene il dubbio: Catarra si comporta così perchè cosi vogliono i suoi capi o è proprio lui che non riesce a scegliersi collaboratori bravi? In provincia, mi risulta, ci sono bravissimi dipendenti. Peccato che Catarra non li ha individuati, o li ha individuati e non li può chiamare sempre per ordine del potente di turno. I migliori stanno scappando dalla provincia, stanno migrando in antri enti, dove giustamente vengono valutati per quello che valgono e non per antipatie politiche. Vale pure per lui il sempre attuale proverbio "chi è causa del suo mal pianga se stesso". Buona giornata.
Proprio per questi motivi, il vincolo di bilancio, che impedisce l'allargamento e l'aumento ulteriore dei premi di "produttivita" (costati circa 15 miliardi negli ultimi due anni) berlosconi oggi evoca il ritorno della lira... Per rimettersi a cavallo del controllo della spesa, "per far finta di pagare gente che (spesso) fa finta di lavorare" E gente come martino gli va appresso... Ovviamente invitatissimo da noi. Come Scilipoti. Che sostiene le stesse cose. Andiamo bene.
Giancà, tieni d'occhio questo Marco Moschetta. Ragiona e scrive bene. Non lo conosco.
Essere assunti in un ente pubblico è sempre stato, nel 90% dei casi, un privilegio per raccomandati di ferro i quali, nella grande maggioranza, non pensano ad un lavoro impegnativo, ma alla pacchia ben retribuita. L'organico del comune di Teramo è esagerato, ma basta fare un giro per gli uffici comunali per notare gran parte delle stanze quasi sempre vuote. Se poi si guarda alla super pagata casta dei dirigenti (escludo qualche lodevole eccezione), anche il semplice dipendente comunale può sembrare, al confronto, un grande lavoratore. E poi mi tocca sopportare quel saccente furbastro senza scrupoli di Marchionne (e di chi la pensa come lui), che guadagna un pacco di milioni l'anno per licenziare migliaia di lavoratori, che il problema dell'industria italiana sono gli operai che lavorano poco e chiedono troppo... (censura).
Mi rivolgo a Christian e a tutti gli altri commentatori di questo Blog. Vorrei che qualcuno mi spiegasse, in maniera semplice, come funziona e qual'è l'iter che uno deve seguire per farsi assumere alla Provincia, al Comune, ed anche in s.p.a come Team, Ruzzo ecc..... Ai miei tempi esistevano i concorsi o avvisi pubblici (comunque anche allora pilotati) e per esempio, su dieci posti, 4 entravano per raccomandazione, 6 per merito, dopo il superamente di esami e gli altri, aspettavano il prossimo concorso. Oggi si usa la famosa chiamata diretta quindi chiedo: chi decide chi e quante persone devono entrare? Da dove vengono presi i nomi ? Ci sono, oltre l'ufficio di collocamento, altre agenzie private che si occupano di questo? Si attinge da quelle teramane o qualcuno si serve anche fuori regione? Chi sceglie l' agenzia di riferimento e con quali modalità? Le agenzie possono essere influenzate e che criterio di selezione adottano? Se c'è un elenco, come mai continuano ad essere assunte/i mogli di..., mariti di..., sorelle di..., fidanzati di..., amici di amici di...? I sindacati controllano questi movimenti o fanno come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo? Sono molto felice "per la stabilizzazione di tutti i precari ", ma anche qui mi sorge una domanda: considerando che il precario viene chiamato per sopperire una carenza temporanea (correggetemi se sbaglio), si possono rinnovare i loro contratti per tanto tempo e per più volte? Se si rinnovano i contratti sempre alle stesse persone gli altri che sono in lista che fanno? Che speranza hanno? So che offrire posti di lavoro in cambio di voti è NORMALE, quasi LEGALE a detta di qualcuno, ma chi non conosce nessuno, non ha lo stesso sacrosanto DIRITTO o forse più, degli altri? Visto , inoltre che molti servizi ci vengono tolti, servono veramente necessarie tutte queste persone? Chi gestisce i servizi si rende conto del periodo che stiamo vivendo? So che può sembrare che vivo su un altro pianeta ma sono in seria difficoltà ed inoltre non mi FIDO più di nessuno, neanche di chi , adesso, vuole passare per EROE ;) Buona domenica a tutti e, perchè no, FORZA AZZURRI!!!!!!!!!!!
Spiace riscontrare varie inesattezze ed approssimazioni nell’articolo del dott. Francia; sinteticamente, partenendo dal basso: 1. La differenza tra dipendenti pubblici e privati ha il proprio fondamento in Costituzione; i primi sono chiamati, infatti, non soltanto a perseguire il cd. “Buon andamento” ma anche l’imparzialità: l’inamovibilità del posto (entro limiti ragionevoli) è, appunto, concepita a garanzia dell’imparzialità stessa onde evitare che il singolo funzionario possa essere soggetto ad indebite pressioni del politico di turno o, peggio, di imprenditori amici del politico; 2. I dati complessivi (3,5 milioni) sono alquanto fuorvianti: vi sono infatti amministrazioni (ad esempio quella della Giustizia) i cui uffici sono drammaticamente sotto-organico (ultimo concorso per cancellieri nel 1998!!); altre, (come taluni enti locali) , nettamente sovradimensionate; altre ancora in cui il personale andrebbe adeguatamente modulato e distribuito tra i vari uffici; 3. E’ necessario distinguere tra amministrazioni tout court (ministeri Regioni Comuni, etc.) e società partecipate; ebbene , mentre per queste ultime è possibile effettuare un discorso puramente economico, per le prime ciò risulta essere alquanto pericoloso sotto vari profili; 4. Il dipendente pubblico , proprio per le ragioni di cui al punto 1, subisce una serie di limitazioni (impossibilità, ad esempio, di iscrizione all’albo degli avvocati) che il dipendente privato non subisce. 5. E’ falso sostenere che il dipendente pubblico guadagni troppo: anzi, in Italia vi sono gli stipendi più bassi d’Europa e del mondo occidentale. 6. I fenomeni di inefficienza, scarsa produttività e corruzione sono, appunto, direttamente consequenziali al basso livello degli stipendi e alla lentezza dei meccanismi di progressione all’interno degli enti: ciò è ben ben testimoniato dai testi di scienza dell’amministrazione americana (Buchanan su tutti) . In definitiva, pur consapevole delle problematicità in taluni enti, personalmente (dopo aver vinto un concorso pubblico ben lontano dalla mia Teramo) sono stufo della retorica anti-burocrazia che abbonda sui “giornaloni” (Corsera e Sole 24 Ore su tutti) e, spiace dirlo, anche su qs blog. Firmato: un dipendente pubblico
Gentile Sig. Renato, La ringrazio per le Sue considerazioni che, però, non condivido. Lei dice di esserre "stufo della retorica anti-burocrazia" forse perchè lavora in un Ente che funziona, al contrario io sono stufo della burocrazia e dei dipendenti che percepiscono stipendi per prestazioni inesistenti. Ben vengano le mobilità necessarie a redistribuire il personale nei vari Enti Pubblici, ma nessuno mi venga a dire che un taglio del 40% del numero dei dipendenti pubblici non rappresenti una riforma basilare per un futuro migliore della democrazia, taglio che sarebbe il presupposto necessario proprio per aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici bravi e produttivi. Cordialità.
@Renato uauhahuhau L'Italia si è completamente distrutta per colpa dell'apparato pubblico, sia esso politico che l'apparato burocratico... Fatevi un giro x il mondo... Vedrete immense differenze... Smettiamola con la scusa degli stipendi... Rispondere alle email non è collegato assolutamente alla retribuzione mensile...