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Elezioni regionali: e se...

di Christian Francia
5 minuti

Amo molto la poesia “If” di Rudyard Kipling, che elenca un considerevole numero di consigli da seguire per vivere bene: “Se saprai mantenere la testa… Se saprai avere fiducia… Se saprai aspettare… Se saprai sognare… Se saprai pensare… Se saprai tenere duro… Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa, E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!”.

Seguendo quello schema, ho immaginato possibili scenari per le elezioni regionali, visto che – con il passare dei mesi – il silenzio del PD diventa più assordante di quello del PDL. Facciamo un po’ di dietrologia.

1) Se il PD e il PDL avessero finito, anche per finta, di farsi la guerra in nome di un comune esercizio del potere che agli italiani viene spiegato come bisogno di stabilità.

2) Se le porcate sono arrivate ad un punto tale di inaccettabilità da consentire che gli italiani vengano presi per il culo con falsi e ipocriti provvedimenti legislativi, come l’ultimo che cancella l’IMU (ma solo per la prima casa) per far contento il PDL, salvo rinviare alla legge di stabilità la ricerca dei soldi per la copertura finanziaria (che manca) e salvo annunciare che ci sarà comunque una tassa sui servizi che avrà lo stesso la sua base impositiva negli immobili (per far rientrare l’IMU dalla finestra sotto altro nome).

3) Se i destini delle politiche regionali sono direttamente collegati alle politiche nazionali, per cui le candidature nelle regioni si discutono e decidono solo a Roma.

4) Se il PD e il suo Sottosegretario abruzzese Giovanni Legnini non avessero nessun interesse a vincere in Abruzzo con Luciano D’Alfonso, perché potrebbero ritenere molto più redditizio ottenere favori da una nuova giunta Chiodi piuttosto che consegnare le chiavi della Regione a uno che si è già rivelato inaffidabile e decide tutto di testa sua (senza farsi eterodirigere).

5) Se per questo motivo il PD tacesse a bella posta per altri mesi, senza fissare le regole per le primarie a governatore, aspettando magari Natale o l’anno nuovo in accordo con Chiodi.

6) Se frattanto si sperasse in qualche mano amica all’interno delle procure per azzoppare di nuovo D’Alfonso e, semmai, quando si è fatto troppo tardi il PD dicesse che comunque Luciano è eccessivamente chiacchierato per essere il candidato del centrosinistra, senza tuttavia aver proposto per tempo uno o altri nomi di possibili candidati.

7) Se Gianni Letta, capo indiscusso di Gianni Chiodi, consigliasse al nipotino Enrico Letta di non creare divisioni in Abruzzo con campagne elettorali gridate che porterebbero a cambi di gestione niente affatto intelligenti.

8) Se Enrico Letta convenisse con lo zio, e decidesse per un patto fra gentiluomini che, ad esempio, potrebbe consistere nell’affidare la Basilicata al PD (senza che il PDL rompa troppo i coglioni) e nel riaffidare l’Abruzzo al PDL (senza che il PD rompa troppo i coglioni).

9) Se la pacificazione nazionale consistesse nel tendere alla fusione delle correnti maggioritarie del PD e del PDL in una nuova meravigliosa area dei moderati che governi meravigliosamente per i prossimi 4 anni e mezzo, con l’appoggio di quasi il 100% dei media, continuando a truffare i cittadini con un linguaggio lubrico che scivola sui problemi rinviandoli sempre alle calende greche, portando in alto il vessillo dell’emergenza, della responsabilità, della stabilità e di una ritrovata fiducia internazionale.

10) Se il PD e il suo sottosegretario abruzzese Legnini (ma anche l’onorevolissimo Tommaso Ginoble) fossero entusiasti di tale scenario e si spartissero al tavolo di Gianni Letta i favori, i posti e le poltrone che loro spettano per affondare D’Alfonso e far perdere il PD.

11) Se Gianni Chiodi e i suoi fossero informati di tale strategia e se la ridessero sotto i baffi fregandosi le mani, pronti a continuare lo scempio degli ultimi 5 anni con la benedizione di Roma e salvo obbedire pedissequamente agli ordini romani a prescindere dagli interessi dell’Abruzzo.

12) Se D’Alfonso si trovasse estromesso suo malgrado dalla candidatura a governatore del centrosinistra per non meglio precisate ragioni e decidesse comunque di correre da solo, facendo perdere il candidato del PD e servendo a Chiodi la vittoria su un piatto d’argento.

Allora, figlio mio, i furbi avrebbero vinto ancora una volta, loro sarà la Terra d’Abruzzo e tutto ciò che rimane in essa, e – quel che più conta – avrebbero di nuovo abbindolato gli sciocchi corregionali.

E pazienza se gli abruzzesi non hanno il pane: che mangino brioches!


 

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Commenti

direi che è fantapolitica, la faccenda delle brioches. per il resto ci potrebbe stare tutto. ma anche il contrario :)
Lei sig. Francia evidentemente conosce bene i meccanismi... sia a destra ke a sinistra, visto ke ha cambiato sponda più volte alla bisogna.....
E SE MI NONNO C'AVEVA LE RUOTE .....era na carriola! Il sig. Francia scoprirà la verità anche a costo di inventarsela di sana pianta. Bella la teoria dell'inciucio, del governo oscuro, dell'oscuro futuro senza speranza. L'autore sembra affascinato dal mistero oltre la realtà! Quasi una paranoia! L'autore paventa un lugubre scenario che verrà verosimilmente aggiornato di volta in volta con l'aggiunta di qualche nuovo elemento, forse riciclato da altre immaginarie teorie. Non ci resta che cercare una corda per impiccarsi. .......l'immaginazione al potere?
Se l'unica alternativa che l'elettorato italiano e' stato in grado di proporre e' Grillo, direi: bene cosi'. Hanno ragione loro!
Condivido le elaborazioni di Francia, ma sono convinto che qualora ci fosse veramente un " inciuccio" simile PD e PDL al fine di boicottare D'Alfonso, lo stesso potrebbe correre con liste civiche e non darei per scontato il risultato. L'altra soluzione che attiene allo zampino della magistratura ancora su D'Alfonso potrebbe anche essere possibile ma, come ci ha sempre insegnato il caso del Cavaliere Berlusconi, potrebbe essere un boomerang a favore del D'Alfonso stesso. Chi gira la regione sa come i cittadini la pensano in tema di elezioni regionali e chi vincerà sarà sicuramente l'astenzionismo sia a dx che a sx . Ma se ci mettiamo qualcuno al di fuori dei due schieramenti ? Non pensando al movimento 5 stelle, per carità , abbiamo già abbastanza " comici" e Nduccio se la potrebbe prendere a male.
Le mie esperienze sulle finte liti nelle correnti dei partiti mi hanno insegnato che sono strategie per creare accaniti schieramenti che alimentano la bramosia di correre a votare. L'attenta analisi di Francia l'avevo immaginata come possibile da quando tanto tempo fa non mi sono più recato a votare. Ormai sanno tutti chi sono, ma ho notato che non essendo sotto controllo mi tengono tutti le distanze, quindi vivo molto più liberamente.
Nonostante lo "scetticismo" che nutro per il PD, nemmeno io ritengo plausibile l'ipotesi di inciucio a livello regionale. Intanto a Teramo mister Pannella ha aperto la campagna elettorale per il PDL, ripetendo coerentemente e pappagallescamente il ritornello berlusconiano secondo cui: "E' indubbio l'accanimento giudiziario contro Berlusconi." Fosse per la destra i poveri cristi che incappano con la giustizia non uscirebbero più dal carcere, i diritti di chi lavora non esisterebbero, l'aborto tornerebbe nella clandestinità, e via discorrendo per questa oscura via. Fortunatamente allo stagionato capellone, finto libertario, sono rimasti in pochissimi a dare un pelo di credito.