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Quel pasticciaccio brutto del Difensore Civico Regionale

di Christian Francia
3 minuti

Poche persone godono della mia disistima quanto Emiliano Di Matteo.
La ragione è semplicissima: era una splendida promessa, si è rivelato un pessimo investimento elettorale. Dopo una fulminante carriera politica, nel 2008 è entrato da neofita in consiglio regionale e dopo soli due anni è uno scafatissimo tessitore di trame che poco o nulla somigliano alle promesse personali e della coalizione cui appartiene. Vi spiego.
Il presidente Chiodi gridò ai quattro venti che avrebbe fatto la rivoluzione meritocratica, ma forse qualcuno distratto ha capito la restaurazione partitocratica, prova solare ne è il pasticciaccio combinato con l'elezione del difensore civico regionale Giuliano Grossi nell'ottobre 2009.
Accade oggi di dover leggere che il TAR dell'Abruzzo ha annullato la deliberazione di nomina di Grossi sulla scorta di motivazioni che fanno urlare allo scandalo.
Credo oramai di aver perso il conto delle figuracce di Chiodi e della sua maggioranza, eppure ogni volta riescono a sorprendermi per manifesta incapacità che – sia detto per inciso – è il peggiore dei difetti di un politico (più ancora della disonestà, poichè il disonesto capace ottiene anche risultati per la collettività, mentre l'incapace procura disastri per tutti).
Ebbene, in questa storia gli errori sono innumerevoli. 1) Quanto al merito, sembra di capire che per un ritardo di due giorni sul tempo massimo consentito per la convocazione del consiglio regionale che avrebbe dovuto nominare il nuovo difensore civico, si sia prodotta la proroga del vecchio difensore per ulteriori 5 anni. 2) I curricula dei candidati avrebbero dovuto essere consegnati a tutti i consiglieri regionali, ma anche qui sembrerebbe ci sia stata una omissione. 3) Il quorum qualificato previsto per l'elezione del difensore avrebbe dovuto far intendere alla maggioranza che sarebbe stato doveroso concertare un nominativo con l'opposizione, almeno in ragione del fatto che l'istituto del difensore civico regionale rappresenta una garanzia di terzietà ed indipendenza per l'intera cittadinanza, e invece anche qui la maggioranza votò ciecamente da sola. 4) Un mese dopo la sciagurata deliberazione, nel novembre 2009, l'opposizione propose una risoluzione che prevedeva la revoca in autotutela della nomina di Grossi poichè un eventuale annullamento della deliberazione avrebbe determinato un potenziale diritto risarcitorio dei ricorrenti, con danno per la Regione Abruzzo. Ma ancora una volta la maggioranza sorda respinse la proposta. 5) Ma la cosa più triste è stato leggere il verbale di quella seduta del consiglio, dal quale si evince il penoso lavorio di Emiliano Di Matteo (indirettamente stigmatizzato negli interventi di Acerbo e D'Alessandro) volto non a mediare, bensì a cercare disperatamente voti su di un nominativo imposto dalla maggioranza.
Ora il vecchio difensore civico Nicola Sisti verrà con ogni probabilità reintegrato nelle sue funzioni e naturalmente dovranno essergli corrisposti tutti gli emolumenti non percepiti dal settembre 2009 (circa 70-80 mila euro).
Se la ricostruzione è corretta io invito formalmente i 22 consiglieri regionali che votarono quella tragica delibera a pagare di tasca loro 3.600 euro ciascuno di danni arrecati alla cittadinanza, e invito Di Matteo (che fu anche scrutatore in quella seduta) a raccogliere tutte le somme, a convocare una conferenza stampa per la restituzione dei soldi e la formulazione delle scuse per un pasticciaccio che squalifica Chiodi e i suoi più di ogni altro, proprio perchè segno tangibile del disprezzo per le istituzioni e per il merito.
 I galantuomini pagano di tasca propria gli errori, tutti gli altri (secondo la mirabile classificazione di Sciascia) sono solo mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà.

Christian Francia
 

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Commenti

Caro Cristian pur condividendo il senso e la proposta finale, Le voglio ricordare che il Difensore Civico come il presidente del Corecom sono di nomina del Consiglio Regionale. La reintegra è stata disposta dalla sentenza di qualche giorno fa. Pare che l'attuale difensore non voglia abbandonare e doveva esserci ieri una riunione con Pagano e Chiodi.
Il "vicerè", perchè da tale si comporta, ha sempre disprezzato regole, istitutuzioni e cittadini, anche quando era semplicente l'immeritato sindaco di Teramo, e mentiva pure certificando circostanze false ad un cittadino che chiedeva rispetto delle regole.
Dimenticavo...., nel caso specifico il danno erariale venga prontamente denunciato alla corte dei conti provvedera la stessa a richiedere le somme a questi geni della pubblica arroganza.
tutte le volte mi chiedo per quale barbaro motivo devo pagare le imposte. Mi dite il perché
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