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Verrocchio: "Non accettiamo lezioni da nessuno"

di Christian Francia
3 minuti

Pochi giorni fa leggevo le dichiarazioni del segretario provinciale del PD Robert Verrocchio sulla questione emergenziale dei rifiuti in Abruzzo.
Verrocchio concludeva con il classico “non accettiamo lezioni da nessuno”, riferendosi al PDL e a Paolino Tancredi.
Ho sentito centinaia di volte pronunciare questa frase da parte di politici e politicanti negli ultimi venti anni.
Il PDL ne ha abusato e ne abusa quando si riferisce ai disastri commessi dal centrosinistra, il PD ne ha abusato e ne abusa quando si riferisce ai disastri del berlusconismo, del chiodismo, del tancredismo.
Credo sia ora di cancellare definitivamente questa frase, figlia di una forma mentis fascista, che denota solo quanto siano puerili i cervelli di coloro che ci amministrano o vorrebbero farlo.
Bisognerebbe, al contrario, promuovere e divulgare l’esatto contrario in politica come in ogni altro campo dello scibile umano: accettiamo lezioni da chiunque.
Proprio così: accettiamo lezioni, siamo pronti a riconoscere che abbiamo sbagliato, siamo pronti a cambiare idea, siamo disposti a studiare di più e meglio, siamo pronti ad informarci e ad aggiornarci.
Siamo disposti a buttare a mare battaglie che credevamo sacrosante fino a quando la realtà dei fatti e la nostra onestà intellettuale ci hanno costretto a fare retromarcia.
Questo sarebbe l’atteggiamento giusto di chi vive nel pubblico confronto, di chi si occupa della cura della città, di chi si nutre di dubbi perché il grado di approfondimento di ciascun argomento non è mai sufficiente.
E invece ci troviamo un branco di incapaci a rappresentarci, tutti indistintamente che non accettano lezioni da nessuno, salvo scoprire che nel 99% dei casi non sanno nemmeno come cazzo si scrive una deliberazione, una mozione, una legge, un regolamento, cioè quello per cui li votiamo.
In primo luogo: che la smettano tutti di sentirsi come il Marchese del Grillo, perché se è vero che lui era lui, voi altri non siete davvero un cazzo.
In secondo luogo: questo blog è uno spazio libero, privo di censure, meno che mai avverso le critiche che giungono a noi stessi che ci scriviamo, ed anzi scriviamo per questo: perché il pensiero in rete possa circolare e dal fecondo confronto di libere idee possiamo imparare, correggerci, ammettere di avere sbagliato, capire meglio a vicenda i fenomeni che ci circondano e leggere meglio la realtà nella quale viviamo per poterla migliorare con l’aiuto di tutti; a questo scopo molti commentatori dovrebbero farci la gentilezza di smetterla di intervenire a sproposito o fuori tema, perché quello che noi aneliamo è che qualcuno ci dica “avete sbagliato per questo, questo e quest’altro”, adducendo fatti, documenti, esperienze, notizie, storie personali.
Perché I Due Punti accettano lezioni da chiunque e da ciascuno, pronti a fare tesoro delle esperienze e della cultura di ognuno dei partecipanti che rendono vivo e palpitante questo spazio di informazione, questa agorà virtuale che è diecimila volte più reale di quella reale.
Restiamo convinti che tanti più occhi ed orecchie siano aperti, tante più bocche possano esprimersi, quanto più ricca e prospera potrà diventare la nostra città, la nostra provincia, la nostra Italia.

Christian Francia
 

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