C’è un solo partito che considero peggiore del PDL: il PD.
C’è un solo politico locale che considero meno intelligente di Paolo Tancredi: Tommaso Ginoble.
A fine 2010, con largo anticipo, già consigliavo al PD di tirare fuori un candidato sindaco da contrapporre al PDL, che potesse capitanare – forte dell’investitura – l’opposizione civica al fine di preparare una futura vittoria elettorale (www.iduepunti.it/un-candidato-sindaco-il-pd).
Ritenevo quella la strada da percorrere senza indugi per smontare la corazzata che aveva disintegrato il centro-sinistra alle elezioni 2009, e lanciai il motto: “Fatti non foste a viver come BRUCCHI, ma per seguir virtute e conoscenza”
Senza infingimenti, ritenevo Giovanni Cavallari e Gianguido D’Alberto gli uomini giusti per rappresentare il cambiamento, nel PD prima che nella società, al fine di riportare competenze, serietà, onestà e trasparenza a Palazzo di Città.
Nel 2011 ho pubblicamente ripetuto il medesimo ragionamento ma, come sapevo e so, le esigenze del PD non sono confessabili e Cavallari e D’Alberto non fornivano sufficienti garanzie di esecuzione pedissequa degli ordini ricevuti dall’alto, proprio perché troppo sbilanciati sul versante dell’onestà, della serietà, delle capacità e della vicinanza ai cittadini.
Anche il 2012 sta finendo e il PD si appresta alla guerra interna delle candidature per le elezioni politiche della primavera del prossimo anno, contestualmente seguita dalla battaglia interna per le candidature alle elezioni regionali che si terranno a fine 2013, con faida finale per le residue candidature alle elezioni comunali di Teramo del 2014.
Nel mezzo anche le elezioni 2013 di altri importanti Comuni come Atri, Pineto, Notaresco e forse Giulianova, tutte con grandi possibilità di vittoria da parte del centrosinistra.
Da qualche giorno affiorano consistenti ipotesi dei papabili alle candidature del PD nelle varie competizioni.
Per il Parlamento: Tommaso Ginoble, Marco Verticelli e Francesco Mastromauro.
Per la Regione: Giuseppe Di Luca, Luciano Monticelli, Renzo Di Sabatino e Manola Di Pasquale.
Per il Comune di Teramo affiorano finalmente i nomi di Cavallari e D’Alberto.
Il curriculum parlamentare di Ginoble è così scarso che perfino un partitino dello zerovirgola si vergognerebbe di ricandidarlo, tenuto pure conto della disfatta personale rimediata alle recenti elezioni di Roseto. Eppure è ancora in pole position.
Restando in tema di dinosauri ecco un rispolverato Marco Verticelli, ex assessore regionale nel vecchio millennio, il quale si è tenuto elegantemente fuori dall’agone pubblico negli ultimi tempi, così da sperare di apparire semi nuovo e non troppo inflazionato.
Mastromauro non ha un curriculum politico invidiabile, specie dopo le diecimila capriole con le quali ha estenuato i giuliesi, ma è pur vero della terna è di gran lunga il meno peggio.
I papabili per la Regione suppongo aspirino tutti anche al Parlamento, ma sanno di non poter contare su alleanze territoriali, istituzionali e partitiche tali da consentire una valida candidatura.
Di costoro solo Renzo Di Sabatino ha statura culturale e competenze tali da garantire un elevato livello di rappresentanza ed un innalzamento dell’immagine del partito.
Quanto ai nomi di Cavallari e D’Alberto per la candidatura a Sindaco di Teramo, vengono fuori ora affinché siano ben avvertiti di dove possono arrivare e allo scopo di evitare che alzino la testa o pretendano qualcosa di superiore.
Tanto manca molto tempo per il 2014 e residua sempre la possibilità del papa straniero (che è stata la scelta delle ultime due competizioni comunali: Befacchia e Albi), con grossi punti interrogativi sulla effettiva competitività del centrosinistra.
Eppure, se si guarda all’impegno, alla costanza, alla incisività degli interventi, alla coerenza e allo spessore delle competenze politiche, proprio Cavallari e D’Alberto incarnano quel rinnovamento e quell’innalzamento della qualità che al PD manca come il pane.
Proprio loro due il partito dovrebbe mettere sugli scudi per la corsa delle elezioni politiche e, in caso di intoppi, per la competizione regionale che si annuncia trionfale.
Ma il PD, nato sotto la stella di una ineluttabile vocazione masochistica, innalzerà di nuovo il peggio che ha da offrire, così da farci ancora vergognare di chi ci rappresenta.
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