Eugenio Soldà è stato – senza ombra di dubbio – il peggior Prefetto di Teramo degli ultimi decenni.
Mai si era visto un rappresentante del Governo totalmente insensibile alle istanze dei cittadini. Così il Suo improvviso trasferimento a Frosinone non può che rallegrare l'intera comunità. E si può essere ragionevolmente certi che chiunque arrivi riuscirà a fare meglio.
Fra le perle di Soldà ricordo solo: la mancata chiusura degli uffici pubblici durante l'emergenza neve (unico Prefetto abruzzese a discostarsi dalle indicazione del Presidente Chiodi, con numerose emergenze ortopediche di cui i malcapitati gli sono molto grati); l'istituzione della zona rossa nel centro di Teramo, con il cuore della città vietato a manifestazioni di dissenso e protesta; i ripetuti mancati interventi a seguito di richieste di aiuto da parte di cittadini, associazioni, categorie.
Io stesso ho inutilmente segnalato numerose irregolarità ed illegittimità operate dall'Amministrazione comunale, tutte indefettibilmente ingoiate in un buco nero di silenzio.
Soldà ha dimenticato di essere un funzionario sì di nomina governativa, ma di garanzia per l'intera comunità e di tutela per le minoranze.
Pertanto, nell'esprimere i miei più fervidi rallegramenti per il disposto trasferimento, porgo un sentito in bocca al lupo a tutti i frusinati.
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