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Attenzione: Aggiornamento sul futuro delle Province di Teramo e Pescara

di Christian Francia
3 minuti

Come abbiamo diffusamente argomentato, le Province di Teramo e Pescara dovranno essere accorpate poiché, in base ai requisiti minimi contenuti nel D.L. sulla Spending review, non posseggono entrambi i requisiti richiesti concernenti la popolazione residente e l’estensione territoriale.
La deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio scorso (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 luglio) ha definito nel dettaglio i due predetti criteri, prevedendo le soglie minime di sopravvivenza: 350.000 abitanti e 2.500 chilometri quadrati.
La medesima deliberazione stabilisce altresì che all’esito del riordino dovranno essere stabilite anche le nuove denominazioni delle Province accorpate e, cosa molto rilevante, che “In esito al riordino (…) assume il ruolo di comune capoluogo delle singole province il comune già capoluogo delle province oggetto di riordino con maggior popolazione residente”.
Gli effetti pratici di tale disposizione influiranno pesantemente sulle proposte che il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) dovrà formulare al Governo entro il prossimo mese di settembre.
In particolare, lo scenario appare avviato su una proposta forte di creare la nuova Provincia di Pescara-Teramo, sempre che il Governo possa accogliere la nascita di una terza Provincia in aggiunta alle due già salve di Chieti e L’Aquila.
Ecco le motivazioni di tale probabile esito: se Chieti decidesse di accorpare Pescara, in virtù della disposizione sopra citata sarebbe lei stessa a perdere il Capoluogo poiché Pescara è ben più popolosa, quindi c’è da credere che Chieti disdegni qualsiasi ipotesi di accorpamento.
L’Aquila vorrebbe annettere Teramo, ma in tal caso la morente Pescara con chi andrebbe?
Teramo dovrà comunque essere annessa, quindi L’Aquila e Chieti – pur di rimanere autonome – facilmente preferiranno che si prospetti la creazione della nuova terza Provincia di Pescara-Teramo che avrebbe entrambi i requisiti di legge, con Capoluogo Pescara.
E se il Governo non accettasse?
Sarebbe Pescara ad annettere Chieti, che da salva perderebbe il Capoluogo, e Teramo diverrebbe preda di Pescara-Chieti oppure di L’Aquila.
Comunque vada Teramo dal 2012 non sarà più Capoluogo di Provincia e i 340 dipendenti a tempo indeterminato verranno trasferiti in parte alla nuova Provincia (con la quasi certezza del mutamento della sede di lavoro), in parte ai Comuni (unitamente ai sevizi che saranno ad essi devoluti in forza della Spending review) e in parte alla Regione (unitamente ai servizi già delegati dalla Regione che presumibilmente torneranno all’Ente delegante).
Sempre che non si rivelino plausibili successive dichiarazioni di esubero di personale, con il pensionamento anticipato di coloro che ne abbiano i requisiti e la successiva messa in mobilità dell’ulteriore personale eventualmente eccedente.
Quanto a Pescara, con la sopra citata disposizione, potrebbe prospettarsi una analogia con la celebre locuzione latina “Graecia capta ferum victorem cepit” (letteralmente: la Grecia, conquistata dai Romani, conquistò il feroce e rozzo vincitore incivilendolo con le arti e le lettere).
In questo caso il motto potrebbe suonare “Pescara capta Teatinum victorem cepit” (letteralmente: la Provincia di Pescara, uccisa dal Decreto Monti, conquistò Chieti risultata vincitrice scippandole il Capoluogo).
Il tutto fatte salve le modifiche al D.L. sulla Spending review che potranno intervenire in Parlamento a partire da domani e fino alla definitiva conversione in legge del decreto medesimo.



 

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Commenti

Basterebbe affidarsi all'orografia e al buon senso: Provincia 1. Teramo, Pescara, Chieti. Provincia 2. Aquila. Sede provinciali a Pescara e Aquila Invece si pensa ad accorpamenti ed annessioni su basi calcistiche.... Facciamo cosí diamoci come provincia unica Fontamara....che siamo una bella manica di cafoni!
Caro Christian condivido l'analisi da te illustrata ma credo che visti i servizi che dovrà svolgere la "nuova" Provincia non ci sarà uno spostamento in massa dei dipendenti verso Pescara o L'Aquila. Infatti le funzioni che svolgerà la nuova Provincia saranno operative (manutenzione strade) o necessitano di sportelli anche a Teramo (ambiente e trasporti) perciò tranne gli amministrativi che orbitano nei servizi generici come supporto alla politica/segreteria/ o ragioneria gli altri rimarrano sul territorio. Inoltre se la futura è necessaria Legge statale di istituzione della nuova Provincia sarà scritta come quella per l'sitituzione della Provincia di Barletta/Andria/Trani (3 capoluoghi ......L. n.148/04) allora il problema è risolto indicando 2 capoluoghi....... Forse queste sono solo le ultime speranze di un povero dipendente provinciale bistrattato e umiliato continuamente da chi ci vede solo come un peso e non prova neanche a conoscere cosa noi diamo alla collettività e quali siano le nostre professionalità. Siamo solo dipendenti pubblici e per questo da "eliminare" velocemente ed in silenzio.......
La vecchia ipotesi dell'asse Teramo Ascoli è sempre la più interessante da valutare. I criteri dovrebbero contemplare possibili riperimetrazioni delle regioni in funzione di accorpamenti di province contigue ma di regioni diverse, auspicabile in molti casi.
Senza Offesa, Ma onestamente nessuno riesce a dimostrare l'utilità di parecchi dipendenti pubblici...
Con l'abolizione delle province, molti politici perdono il lavoro, e devono cercarsi un'altro lavoro. Ma con tutta questa disoccupazione dove vanno a lavorare.
Per le dimensioni e la scarsa popolazione dell'Abruzzo le province possono essere eliminate anche tutte, sostituite dalla Regione e dai singoli comuni. I comuni potrebbero essere accorpati fino al raggiungimento di una soglia minima. La capillarizzazione istituzionale serviva quando le comunicazioni avvenivano per posta. Già il fax fu una rivoluzione. Oggi si comunica in tempo reale, ogni azione di monitoraggio e controllo può avvenire in tempo reale, e non è più sopportabile il peso di baracconi per di più rimpinguati ad ogni tornata elettorale. Resta naturalmente il problema sociale di chi lavora, ma questo è un problema specifico che va affrontato a parte rispetto al concetto di snellimento generale.
Tra il serio e lo scherzoso: non potremmo riprenderci i comuni che in illo tempore abbiamo "regalato", riconquistare la nostra giusta espansione territoriale e abitativa mentre Pescara fa città- metropolitana con Montesilvano (che sarebbe nostra), Chieti e Francavilla? Potrebbe chiamarsi Peschieti o Chietara.
Mandare decisamente A Fanculo Pescara e L'Aquila. Andiamo con Ascoli.
"...La vecchia ipotesi dell'asse Teramo Ascoli è sempre la più interessante da valutare. I criteri dovrebbero contemplare possibili riperimetrazioni delle regioni in funzione di accorpamenti di province contigue ma di regioni diverse, auspicabile in molti casi...". Il cuore della originaria Regio V Picenum. Magari! In Val Vibrata si sentono voci "istituzionali" in tal senso. Anche se circoscritte alla sola Val Vibrata. Intanto qualcosa si muove...
per le nuove province non dovremmo ne' guardare alla storia ne' fare campanilismo... la storia in questo caso serve a poco visto che i probremi sono legati ad una crisi attuale e che dovremmo risolvere con i problemi di oggi... le nuove province dovranno avere un impatto economico importante (ed in questo, Pescara è indiscusso capoluogo non solo d abruzzo ma anche del molise e di mezza puglia).. facile da raggiungere per tutti (sempre pescara con 3 sbocchi autostradali e annessa superstrada chiamata asse attrezzato che presenta molte uscite nel mezzo della citta' con facili collegamenti per le strutture importanti come il palazzo comunale, stazione aeroporto e porto..) grosse aree adibite a parcheggio per ospitare i nuovi lavoratori nelle strutture provinciali e tutta la popolazione che ne dovra' usufruire ( sempre pescara con l area di risulta molto ben collegata tramite trasporti pubblici).. velocita' nello maltimento merci trasportate perchè il tempo e denaro e la crisi è collegata molto al fattore burocratico ( sempre pescara con aeroporto che pur essendo nel territorio chietino è aeroporto di pescara perchè pagato dalle tasse dei pescaresi e dai fondi europei indirizzati alla provincia di pescara, porto, stazione e via dicendo) ... insomma.. credo che sarebbe buon pensare quelloo di guardare al futuro e non al passato... un futuro fatto a nostra immagine, pensare alle comodita' che pescara puo' offrire nei servizi, nei collegamenti e nelle strutture.. la nuova provincia deve fare capo a pescara ed il governo, se vuole davvero risolvere i problemi dell italia, dovrebbe basarsi su questi criteri e non sui numeri stupidi e senza logica alcuna...
@ logica per default: vero, Pescara ha un po' tutte le infrastrutture e anche facilmente fruibili. Resta il fatto che per poterne usufruire noi alto-vibratiani (Piceni per storia) dovremmo farci 80 km, mentre per andare in Ascoli, anche senza autostrade, solo 20. Quando la burocrazia italiana si snellirà e soprattutto viaggerà su autostrade virtuali e non d'asfalto, allora nessun problema per Pescara (ma anche L'Aquila).