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Gestire è meglio che curare

di Christian Francia
7 minuti

Da Wikipedia: Il sostantivo inglese 'manager' deriva dal verbo francese 'manager', derivato a sua volta all'espressione latina 'manu agere', 'condurre con la mano', 'guidare una bestia stando davanti a lei'. Il significato si è modificato, ma non eccessivamente, infatti manager significa tuttora 'colui che conduce gli altri'”.

Giustino Varrassi. Colui che conduce con la mano la ASL di Teramo. L’uomo che guida le bestie della sanità stando davanti a loro. L’incaricato di gestire la cura della salute di 300.000 cittadini della provincia.
Quest’uomo, questo manager, è ossessionato dalla mancanza di stima nei suoi confronti messa nero su bianco da migliaia di persone, esasperate dai disservizi sanitari degli ultimi tre anni. Sul suo blog Maurizio Di Biagio riporta le parole manageriali pronunciate in sede di conferenza stampa: “Su Facebook si sono raccolte più firme per Biancone (il cane simbolo della città accalappiato e posto in canile, nda) di quanto possa aver fatto il Comitato Varrassi sLoggia con Vicentini”.

Una vera e propria “varrassata”. Conio questo neologismo per rappresentare un concetto preciso: una varrassata è il tentativo di far passare per incivile una azione civilissima, condotta (nel caso specifico) con gli strumenti che l’ordinamento appronta per dare voce al comune sentire popolare.
Facciamo un esempio: dire che sarebbe “infame” far decadere il senatore Berlusconi, quando si tratta evidentemente di applicare una legge della Repubblica (peraltro presentata, voluta e votata proprio da Berlusconi e dai suoi), è una varrassata.
Ecco un’altra varrassata: “Si è messa la parola fine ad un’azione di inciviltà che rappresenta un vulnus serio in una città che invece io ritengo molto civile; purtroppo ahimè ci sono alcuni che guardano alla realtà in una ottica molto poco raffinata, con molto poco stile”.

Il Direttore Generale si riferisce alla sospensione della raccolta di firme contro di lui (siamo giunti ad oltre 6.300), sospensione decisa dal Comitato “Varrassi sLoggia” a cagione della vittoria giudiziaria che ha riportato il Professor Vicentini nel suo reparto di Urologia all’Ospedale di Teramo.
Dopo Paolino Tancredi che ci affibbia un “cialtroni”, Varrassi ci qualifica come “incivili”, “poco raffinati” e “privi di stile”.

Strano, perché io invece ero proprio convinto di aver frequentato scuole molto civili e parecchio raffinate, dove lo stile viene tenuto nella massima considerazione.
Strano, perché io invece ero proprio convinto che fosse la nostra Costituzione a parlare di raccolta di firme negli articoli 71 e 75, elevando al rango più alto il valore di una sottoscrizione autografa.
Strano, perché io invece ero proprio convinto che la L maiuscola nella parola “sLoggia” fosse un segno di ironia e raffinatezza.

Altra varrassata:Una lotta, politica o meno contro una persona si può fare in tanti modi, ma non prendendo di mira un professionista che abbia un’onorevole carriera alle spalle e che ha ancora molte cose da dire ed una buona educazione da insegnare ad alcuni”.

Strano, perché io invece ero proprio convinto che fosse compito di chi gestisce una macchina così grande e complessa come la ASL quello di darsi da fare, non quello di avere molte cose da dire.
Strano, perché io invece ero proprio convinto che fosse compito di chi dirige dare il buon esempio al personale medico e amministrativo agendo per il meglio, non insegnare l’educazione.
Strano, perché io invece ero proprio convinto che fosse un segno di grande “civiltà” attribuire a ciascuno le proprie responsabilità, seguendo il precetto del “suum cuique tribuere”.

D’altronde, non possono sfuggire al raffinatissimo cultore dello stile Varrassi le tre regole del diritto descritte dal grande giurista Ulpiano: “Iuris praecepta sunt haec: honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere” (traduco per coloro che non hanno potuto studiare come Varrassi: “Le regole del diritto sono queste: vivere onestamente, non recare danno ad altri, attribuire a ciascuno il suo”).
Ennesima varrassata: “Siamo in un momento in cui purtroppo, lo vedo ogni giorno su Facebook, la comunicazione sta mettendo in evidenza i grossi problemi di questa nazione: un crollo culturale veramente drammatico e preoccupante; io di questo come persona pensante mi preoccuperei molto”.

Anch’io mi preoccupo molto per il crollo culturale veramente drammatico dell’Italia, e me ne preoccupo a maggior ragione quando un manager sotto accusa per aver commesso molti errori, per colpe precisamente individuate e per omissioni dettagliatamente denunciate, invece di confutare punto per punto ciò che gli viene contestato, reagisce in modo molto poco raffinato, direi “grossier” (se mi si consente un termine forbito), per offendere i civilissimi cittadini contestatori.

E lungi dal dare conto di quanto ha fatto, fatto male o non fatto, difendendosi punto per punto nel merito delle questioni, erompe in geremiadi e querimonie (se mi si consente un minimo di raffinatezza varrassiana), preferendo offendere nel modo meno elegante: quello senza prove e argomentazioni a propria discolpa.
Perché non nego l’eleganza del “vaffanculo” quando le ragioni sono ben dimostrate e le motivazioni sono inconfutabili, ma mi intristisco per la miseria delle offese lanciate senza costrutto e senza logica intrinseca.
Per fortuna che abbiamo qualcuno come il Prof. Vicentini il quale, distante mille miglia dall’indulgere in polemiche da osteria tanto più volgari se concernono la salute della gente, ha evitato l’incontinenza verbale e la sterile polemica prediligendo la via giudiziaria, adita con solerzia e perspicacia, non per segnare un punto a favore del suo ego o della sua posizione professionale, ma per tornare subito a curare coloro che hanno bisogno delle sue mani.

In ambito sanitario gestire è un ausiliare del verbo curare, e la managerialità dovrebbe tradursi in una campagna acquisti dei migliori medici a disposizione su piazza, non nel privarsi delle punte di diamante.
Dobbiamo prenderne atto: noi del Comitato “Varrassi sLoggia” siamo cialtroni, incivili, grossolani e senza stile. Faccio personalmente voto di diventare un discepolo di Varrassi, che vuole a tutti i costi insegnarci l’educazione.
Però, a ben vedere, Varrassi ci ha già etimologicamente “educati”, in quanto il termine educare deriva dal verbo latino educĕre (cioè “trarre fuori”, o “tirare fuori ciò che sta dentro”), e lui ci ha già tirato fuori a forza un immenso “sLoggia”.


 

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Commenti

PREMIO PULITZER A FRANCIA!
Disamina veramente eccellente. Complimenti!
signor Francia , Lei mi scuserà se Le dico che non ha capito niente di questi "signori", a loro interessano solo gli "sghei" ! ne vedremo delle belle