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In difesa di Antonio Tancredi

di Christian Francia
2 minuti

Anche i muri sanno che aborro politicamente il senatore Paolo Tancredi, almeno quanto ammiro il padre Antonio nella sua qualità di mecenate.
Teramo dovrebbe essergli molto grata per quanto sta facendo. La critica avanzata da “I PerDavvero” di mettere le mani sulla città è ingiusta e sbagliata, non fosse altro che per il fatto che i soldi ce li mette lui e non noi cittadini.
Nel merito, l’apposizione della Madonna col bambino di Venanzo Crocetti sulla nicchia in alto della facciata posteriore del Duomo non va affatto stigmatizzata come fuori luogo, in quanto la nicchia è esistente e qualsivoglia altro oggetto si fosse deciso di collocare in quel luogo sarebbe comunque sembrato lontano e poco distinguibile all’occhio dell’osservatore (per ovviare al problema propongo l’apposizione un faro che illumini l’opera, da collocarsi sul prospiciente palazzo sede della Te.Am.).
In secondo luogo credo che qualsiasi città abbia spazio sufficiente per qualsiasi meritoria iniziativa, salvo dover fare i conti con i soldi a disposizione (solo per fare un esempio: chi si offre di adornare gratis le due nicchie vuote presenti ai lati del portone d’ingresso del palazzo della Provincia? Solo l’On.le Antonio potrebbe farlo).
Fino a quando la Banca di Teramo e la Fondazione Crocetti – entrambe presiedute da Antonio Tancredi – avranno idee e proporranno progetti a loro spese per l’accrescimento culturale teramano, ben vengano (con il plauso del sottoscritto), quando invece dovesse verificarsi una concorrenza di progetti ed iniziative da finanziarsi con i soldi della collettività allora il discorso sarebbe totalmente diverso (vedi il caso del cartellone unico).
Circa il fatto che numerose opere di Crocetti adornino il centro storico, questo deve essere un ulteriore vanto poiché si tratta di uno dei più importanti e noti artisti della nostra provincia nel mondo.
L’Arte è l’omaggio che la civiltà tributa alla propria grandezza (definizione mia), credo quindi che sia sommamente salutare valorizzare gli artisti del proprio territorio e circondarsi di belle opere che aiutano certamente a vivere meglio.
Magari ci fossero 10, 100, 1.000 mecenati come Antonio Tancredi, che ci consente pure di risparmiare lo stipendio che dovremmo sborsare se avessimo la necessità di un assessore delegato alla cultura, incarico che egli svolge egregiamente e gratuitamente.
Meno male che l’attivismo di Tancredi venga supinamente accettato e condiviso da Brucchi: è il solo caso nel quale l’attività del sindaco è ineccepibile.
 

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Commenti

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caro francia, non capisco se l'intenzione di questo pezzo sia ironica o meno, ma rimane il fatto che non è per il fatto di passare per mecenate de noantri che si ci si può prendere il lusso di arredare a proprio piacimento teramo come fosse il salotto di casa, o il giardino di una banca. soprattutto perchè ormai stiamo superando il kitsch, e senza volerlo. dopo la passeggiata dei tigli adornata da busti fuori proporzione persino nella disposizione (buttiamoli lì e vediamo di svuotare la cantina, sembra il messaggio), la madonnina sul duomo è l'apice della dimostrazione che si può fare tuttto e il contrario di tutto. non è che perchè esiste una nicchia di conseguenza vi ci si debba collocare qualcosa. il colosseo aveva il velarium, ma non per quello oggi si autorizzerebbe una copertura in vetro... non è che da domani sostituiamo i leoni appena restaurati con due copie della leonessa di crocetti? anche se ho paura che prima o poi troveremo un altro busto...
Caro Francia, prima di attraversare i Tigli.....noi ci tocchiamo. Mamma mia!!!!!! Una lapidazione continua e ossessionante.
Teramo ormai sembra il retro di quell'azienda di Ugo Tognazzi che li faceva enormi e di marmo della Lunigiana.
al peggio non c'è mai fine tutti si sentono padroni di questa città non vale più il discorso purchè si fà va bene tutto.. no, basta.. giunte, amministrazioni, banchieri e chi più ne ha più ne metta: LA CITTA' E' UNA COSA SERIA E DELICATA... GIU' LE MANI DA TERAMO
Mi è difficile comprendere il senso dell'articolo di Francia, avendo letto le sue riflessioni su altri argomenti,pensavo avesse un approccio diverso nell'affrontare certe tematiche, ma mi sbagliavo; imporre ad una comunità è sempre sbagliato, anche se ciò che si "impone" è utile alla stessa,resta il principio insuperabile del rispetto del vicino , concetto superabile solo a casa propria.
Vorrei invitarvi alla riflessione sulla differenza tra arte statica ed arte dinamica. La prima si esprime per il tramite di rappresentazioni oggettuali, che evocano la bellezza, la forma, la storia, la personalità dell'artista. La seconda, l'arte dinamica, è tutto ciò che è nella prima, ma anche qualcosa di più. E' la lettura del tempo, la critica o il consenso, è dialettica finalizzata a ciò che dovrebbe essere. Bene. All'arte statica, simbolica, preferisco quella dinamica, la rappresentazione del cambiamento, il cammino del genere umano, le sofferenze che preludono alla pace e al progresso sociale. Teramo, non essendo né Roma, né Firenze, ha certamente bisogno di arte statica, ma pure - se non soprattutto - di cultura dinamica, mobile, aperta al mondo, alle geometrie variabili delle società. Cultura ed immanentismo, arte e tradizione sono incompatibili. La società aperta è la società di cultura, di arte, di bellezza, di avanguardia e di progresso.
Venanzio Crocetti fu un grande esponente della scultura Carino e delle fusioni in bronzo. Il suo primo mecenate fu Carino Gamcacorta per il tramite della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo a partire dagli 50 dell'appena trascorso secolo; suo fu l'interessamento ed il pressing per la realizzazione del monumento ai caduti alla fine di Viale Mazzini, realizzato appunto da Crocetti, che penso sia l'unica opera artistica statica di rilievo da sessanta anni a questa parte nella città di Teramo. Fu mecenate Gambacorta ma con i denari della banca e della collettività, ricordo il modesto contributo che tutti gli alunni delle elementari di Teramo, ero uno di quelli, diedero con entusiasmo e sacrificio per le loro famiglie su sollecitazione dell'allora sindaco nonchè direttore didattico. Copioso fu il lavoro assicurato a Crocetti dalla Cassa di Risparmio anche con la commissione di coniazione di medaglie, ne conservo ancora qualcuna, di pregevole fattura da dare in omaggio alla clientela ed ai dipendenti. Di questa collaborazione alla Cassa di Risparmio restano solo alcuni bozzetti di prova di particolari a grandezza naturale del monumento ai caduto donati dall'artista. Perchè questo lungo e noioso preambolo? Perchè non credo al mecenatismo fine a se stesso di esponenti politici. Non credo che mai essi abbiano tirato fuori di tasca loro il becco di un quattrino. Sull'opera ultima messa in opera le critiche mosse sono tutte sacrosante prima fra tutte quella che dice che non basta che si sia una nicchia per riempirla con la prima cosa che passa per la testa a qualcuno. Di mio ci metto una considerazione: la statua lì posta è sproporzionata, in quanto troppo piccola, per lo spazio che dovrebbe riempire, basta guardare le tre micchie a coronamento del portale principale del Duomo che da secoli ospitano tre statue: del Redentore, di Santa Colomba e di San Berardo che sono perfettamente dimensionate rispetto allo spazio che le ospita, dubito inoltre che si tratti di una Madonna con Bambino avendo avuto modo di vedere la statua da vicino al momento in cui fu posta in opera, il presunto bambino era olto più simile ad una bambina per i tratti del volto, per la capigliatura e per la veste; inoltre la produzione di Crocetti non mi pare sia mai stata molto copiosa in quaqnto ad arte religiosa.
"Splendido post" (P.s.: Tancredi, nel mondo, è un'opera lirica musicata da Gioachino Rossini) Pier paolo pasolini Vorrei invitarvi alla riflessione sulla differenza tra arte statica ed arte dinamica. La prima si esprime per il tramite di rappresentazioni oggettuali, che evocano la bellezza, la forma, la storia, la personalità dell'artista. La seconda, l'arte dinamica, è tutto ciò che è nella prima, ma anche qualcosa di più. E' la lettura del tempo, la critica o il consenso, è dialettica finalizzata a ciò che dovrebbe essere. Bene. All'arte statica, simbolica, preferisco quella dinamica, la rappresentazione del cambiamento, il cammino del genere umano, le sofferenze che preludono alla pace e al progresso sociale. Teramo, non essendo né Roma, né Firenze, ha certamente bisogno di arte statica, ma pure - se non soprattutto - di cultura dinamica, mobile, aperta al mondo, alle geometrie variabili delle società. Cultura ed immanentismo, arte e tradizione sono incompatibili. La società aperta è la società di cultura, di arte, di bellezza, di avanguardia e di progresso.
Caro Christian, sul tuo passaggio "...non fosse altro che per il fatto che i soldi ce li mette lui e non noi cittadini...", nutro qualche dubbio. Se parliamo, ad esempio, dell'opera di Crocetti posta in Piazza Orsini rappresentante la maternità, ho qualche dubbio che la decennale palma fosse malata e quindi da abbattere. Qualche dubbio che l'opera sia stata pagata con soldi privati e non pubblici, soldi che le malelingue teramane dicono siano servite per pagare campagne elettorali di politici vicini al mecenate. A questi si aggiungono il dubbio di come è possibile intitolare i "tigli" a Carino Gambacorta senza una delibera Comunale, e poi il dubbio di come i giardini della sede centrale della Banca di Teramo, suolo pubblico, siano improvvisamente diventati proprietà privata della stessa e tanti altri ancora. Dubbi che la tua perizia e il tuo amore per la corretta informazione sapranno senz'altro fugare.
Ha ragione Francia: perché prendersela con l’onorevole Tancredi, vero e proprio benefattore della città, anzi mecenate, come quello di una volta che spendeva il gruzzolo guadagnato in battaglia per abbellire la propria città? Vengono in mente i nomi della storia: i Gonzaga a Mantova, i Medici a Firenze, i Montefeltro a Urbino…Erano a pieno titolo i padroni della città, si circondavano dell’elite culturale e artistica circolante in Italia, ecc. Anche la Teramo di oggi ha il suo mecenate con la differenza che viviamo o dovremmo vivere in un regime democratico, in una società complessa con le sue istituzioni, i suoi organi di controllo, la sua classe dirigente eletta dal popolo, non è che possiamo fare quel che ci pare. Questa copertura a tappeto della città con opere di Crocetti, Mastrodascio e Pagliaccetti tanto per cominciare chiama in causa prima di tutto la mancanza assoluta, nel Presidente della Banca di Teramo e della Fondazione Crocetti, del senso della misura, della moderazione e della discrezione. E questo è l’uomo. Ma il presunto mecenatismo chiama in causa soprattutto nell’ordine: -la soprintendenza regionale al patrimonio storico che approva e autorizza ciò che non può essere autorizzato. Conosce il soprintendente un po’ di storia dell’arte? Conosce l’architettura romanica? Conosce i portali e le decorazioni scultoree di famose chiese? come fa ad autorizzare l’allocazione di un bassorilievo del Crocetti nella porta cieca del Duomo e della sua facciata romanica? Ci spiega cosa c’azzecca una scultura del ‘900 con lo stile romanico, la sua semplicità, i suoi volumi, la sua severità? - il comune di Teramo e la sua autonomia gestionale in fatto di cultura e di spazi urbani. Su questi argomenti chi comanda a Teramo? Lo so, la domanda a questo punto è retorica, e va comunque stigmatizzata quella che è una vera e propria mancanza di capacità decisionali in materia, mentre formalmente il Sindaco, che è un bravo chirurgo, detiene l’interim della cultura, mentre la commissione cultura del comune è presieduta dal signor Tancredi, di professione assicuratore, figlio dell’onorevole Mecenate e fratello del sen.Tancredi. Qui il cerchio si chiude e ognuno può fare le sue valutazioni che vuole. “Magari ci fossero 10, 100, 1.000 mecenati come Antonio Tancredi, che ci consente pure di risparmiare lo stipendio che dovremmo sborsare se avessimo la necessità di un assessore delegato alla cultura, incarico che egli svolge egregiamente e gratuitamente. 
Meno male che l’attivismo di Tancredi venga supinamente accettato e condiviso da Brucchi: è il solo caso nel quale l’attività del sindaco è ineccepibile”. Bellissima la chiosa di Francia. In un primo momento stavo per indignarmi, poi ho capito che in fondo il suo intervento è un’elegante atto d’accusa. (Arte statica e arte dinamica, mai sentite nominare. Non esistono nel vocabolario della storia dell’arte se non come aggettivi per descrivere particolari effetti presenti nelle opere d’arte). 

Grazie a fuoridalcoro. Per tutti gli altri vorrei chiarire un concetto: nessuno può lamentarsi dell'attivismo culturale di qualcun altro in assenza di proposte alternative. Sarei d'accordo con chi si lagnasse del fatto di essere stato pretermesso per favorire le iniziative di Tancredi, ma se altre iniziative non ce ne sono non c'è ragione di opporsi. Ad esempio: i busti sui tigli possono piacere o meno, ma non mi risulta che ci siano altri che abbiano proposto differenti ipotesi di sculture da collocare in quel luogo, dove diuturnamente mi reco con mio figlio a insegnargli perchè quei personaggi hanno fatto grande Teramo e l'Abruzzo. Circa il busto di Gambacorta e l'intitolazione allo stesso dei giardini, ho già avuto modo di dire che non sono affatto d'accordo di ergere ad esempio un sindaco che - pur sull'onda del consenso popolare - ha distrutto il teatro comunale. Con riferimento alla palma di piazza Orsini, all'eventuale esborso di soldi pubblici per la statua della maternità di Crocetti e all'intitolazione di viale Mazzini senza delibera comunale, chiedo a Sandro Santacroce di formulare formali interrogazioni consiliari in tal senso, al fine di chiarire le rispettive vicende. Anzi, invito chiunque sappia cose poco o punto note in merito a renderle pubbliche affinchè la cittadinanza sia correttamente informata.
Non mi sembra di aver letto da qualche parte che si sarebbe dovuto spostare il Cimitero Urbano Monumentale che secondo il mio modestissimo parere, pur non chiamandomi Francia, Svizzera e neppure Slovenia. sta bene dovce sta, ovvero a Cartecchio, dove riposano tanti degni teramani che mai avrebbero ambito ad ascoltare, durante k'eterno riposo, le tante stronzate che i nostri maggiorenti vorrebbero spacciare per cose sensate passeggiando per i Tigli.
E mo basta co' Crocetti, c'avete abbottato Teramo!!!!!!! @ francia, grazie comunque che non c'erano idee alternative al viale del tramonto dei tigli...a chi mai sarebbe venuta in mente una follia simile?Trasformare un luogo di allegria e svago in una via crucis... E chi avrebbe potuto prendere e attuare, comunque, iniziative differenti? E perchè necessariamente apporvi sculture? Si stanno sconvolgendo a piacimento, e in peggio a quanto pare, i luoghi simbolo della teramanità, è giusto che quando si fanno interventi cosi' impattanti, si chieda il parere dei cittadini TUTTI, che se sapevano che votare chiodi&brucchi significava anche questo...addio core!!!
...dopo avere letto da qualche parte che si aborra politicamente l'editrice Marina Berlusconi almeno quanto si ammiri il padre Silvio Berlusconi, la mia unica consolazione rimangono le frasi del @il dirompente e @lemmy
Santa Maria degli Angeli a Roma ha porte bronzee realizzate per il giubileo del 2000...