Anche i muri sanno che aborro politicamente il senatore Paolo Tancredi, almeno quanto ammiro il padre Antonio nella sua qualità di mecenate.
Teramo dovrebbe essergli molto grata per quanto sta facendo. La critica avanzata da “I PerDavvero” di mettere le mani sulla città è ingiusta e sbagliata, non fosse altro che per il fatto che i soldi ce li mette lui e non noi cittadini.
Nel merito, l’apposizione della Madonna col bambino di Venanzo Crocetti sulla nicchia in alto della facciata posteriore del Duomo non va affatto stigmatizzata come fuori luogo, in quanto la nicchia è esistente e qualsivoglia altro oggetto si fosse deciso di collocare in quel luogo sarebbe comunque sembrato lontano e poco distinguibile all’occhio dell’osservatore (per ovviare al problema propongo l’apposizione un faro che illumini l’opera, da collocarsi sul prospiciente palazzo sede della Te.Am.).
In secondo luogo credo che qualsiasi città abbia spazio sufficiente per qualsiasi meritoria iniziativa, salvo dover fare i conti con i soldi a disposizione (solo per fare un esempio: chi si offre di adornare gratis le due nicchie vuote presenti ai lati del portone d’ingresso del palazzo della Provincia? Solo l’On.le Antonio potrebbe farlo).
Fino a quando la Banca di Teramo e la Fondazione Crocetti – entrambe presiedute da Antonio Tancredi – avranno idee e proporranno progetti a loro spese per l’accrescimento culturale teramano, ben vengano (con il plauso del sottoscritto), quando invece dovesse verificarsi una concorrenza di progetti ed iniziative da finanziarsi con i soldi della collettività allora il discorso sarebbe totalmente diverso (vedi il caso del cartellone unico).
Circa il fatto che numerose opere di Crocetti adornino il centro storico, questo deve essere un ulteriore vanto poiché si tratta di uno dei più importanti e noti artisti della nostra provincia nel mondo.
L’Arte è l’omaggio che la civiltà tributa alla propria grandezza (definizione mia), credo quindi che sia sommamente salutare valorizzare gli artisti del proprio territorio e circondarsi di belle opere che aiutano certamente a vivere meglio.
Magari ci fossero 10, 100, 1.000 mecenati come Antonio Tancredi, che ci consente pure di risparmiare lo stipendio che dovremmo sborsare se avessimo la necessità di un assessore delegato alla cultura, incarico che egli svolge egregiamente e gratuitamente.
Meno male che l’attivismo di Tancredi venga supinamente accettato e condiviso da Brucchi: è il solo caso nel quale l’attività del sindaco è ineccepibile.
Commenta
Commenti