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Lutto: Muore un bambino a Mosciano. Investito da un furgone

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Quando ho letto la notizia sul sito de La Città ho pensato ai miei nipoti. Li ho chiamati. Vivono lontano. Ho pensato che un bambino non può morire mentre attraversa una strada.
Un bambino non deve proprio morire. Rappresenta l'immagine della vita. Un bambino deve correre e combinare pasticcci.
Un bambino deve vivere.
Ci sono i genitori che respirano per lui. Gli amici. I Nonni. Avrebbe dovuto studiare. Inventare la soluzione per combattere il cancro. Innamorarsi. Avere una famiglia. Amare sua moglie. Baciare suo figlio.
Quando muore un bambino, tutto si ferma. Tutto rallenta. Angelo C., aveva 11 anni ed era di Mosciano.
Non è giusto.




 

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Commenti

la morte di un bambino mi ripugna. è come se cadessero le stelle.
È innaturale e disumano. Io ho una figlia di quell'età e non riesco nemmeno a immaginare. Solo un pensiero per gli anni che non avrà questo ragazzo e per quelli che tormenteranno le persone che restano.
degli automobilisti teramani col cazzo che si fermano sulle striscie. col cazzo che rallentano quando ti vedono sul ciglio delle strade strette del centro, magari con un bambino o mentre accompagni una persona anziana. corrono con i loro SUV o le loro classe A del cazzo vuoti e fatui come i ragionamenti che ti fanno quando ti incazzi e li mandi a quel paese ""combà mbè n'd pù scanzà? mbè n'n pù 'spettà?" fammele urlare queste cose, Giancarlo. perchè dopo si urla di dolore di disperazione e di abbracci freddi e rigidi senza nemmeno più lacrime da versare. come a Mosciano, cazzo. queste merde. fammi urlare.
E' vero, non e' giusto che un bambino muoia, io non so come sono andati i fatti, se questo bambino correva felice e ignaro del pericolo nell'incoscienza dei suoi 11 anni, oppure e' stato un pirata della strada, caso purtroppo sempre piu' frequente. Comunque e' lo strazio piu' grande che una persona possa subire, perdere la creatura a cui si e' dato la vita. E' sconvolgente anche visitare i bambini nei reparti oncologici, dovrebbero essere a giocare, a correre spensierati, invece sanno gia' cosa vuol dire dolore, rinuncia, morte. Ti guardano con gli occhi tristi e sorridenti, le gote rosse per i farmaci o pallidissimi, le testine senza capelli e tu ti senti impotente, ti senti un vigliacco, perche' loro riescono anche a sorridere e a non lamentarsi e noi spesso ci lamentiamo per delle sciocchezze. Non sopporto il pensiero che un bambino possa soffrire e morire. Non e' giusto . (Antonella Lembo)
Caro "QUESTE MERDE" hai pienamente ragione quando dici che i teramani non si fermano di fronte alle strisce ma ti prego di non generalizzare. Ci sono ancora tanti automobilisti coscienziosi che ancora lo fanno, te lo assicuro. Quanto al bambino di Mosciano, credimi mi dispiace molto perchè come dice Giancarlo un bambino di quell'età dovrebbe giocare, crescere, sorridere e non morire. Ma ti assicuro che il conducente del furgoncino non correva affatto e il bambino ha attraversato la strada all'improvviso. Nessuno può prevedere il comportamento dei bambini che si "lanciano" in mezzo alla strada quando meno te lo aspetti. Quindi per favore non ci ergiamo ad eroi perchè ognuno di noi poteva imbattersi in una simile tragedia.
pirati della strada, fenomeno sociale in espansione http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=… è una questione di atteggiamento diffuso e rispetto delle regole. che manca del tutto, in politica come al volante. i morti poi li fa la statistica. quando ne abbiamo esperienza, urliamo.
Ero in studio. Una telefonata. Un pianto a dirotto con il sottofondo delle sirene. Quando la vita incontra la morte il mondo cade e tutto diventa assurdo. Non date giudizi se non conoscete il fatto.
buongiorno a tutti...notizie come queste fanno veramente riflettere..purtroppo la sicurezza stradale è un settore poco sentito e curato ...sono riuscito a organizzare a Teramo e poi a Pescara convegni su uno studio unico nel settore che sta portando avanti l'universita Cattolica di Milano Unita di ricerca psicologia del Traffico in collaborazione con specialisti del settore ...partecipazione ZERO da parte di politici e soggetti del settore . Da tener presente che i risultati di questi studi sono stati comunicati per la prima volta a Pescara e adesso si stanno organizzando convegni in tutto il mondo. Avevo avuto l'appoggio della Camera Europea Esperti Indagini scientifiche , lo studio balestra,e l'unita di ricerca del traffico della Cattolica di Milano per sviluppare un Progetto pilota in Abruzzo per la Sicurezza Stradale ,corsi per autisti si ambulanze (intervento dello psicologo del traffico su guida veloce) (a costo quasi zero ) ..........nulla.......non interessa a nessuno......purtroppo Teramo è cosi...... http://progetti.unicatt.it/mainprojects_ciceri_e_ruscio_-_intervallo_ps… PREVENZIONE PER LA VITA ESPERTI A CONFRONTO A PESCARA SABATO 31 MARZO PESCARA – “Prevenzione per la vita - L'avanguardia dell'accertamento peritale e della ricerca nella prevenzione degli incidenti stradali”: questo il titolo del convegno che sabato 31 marzo, a partire dalle ore 9.00, avrà luogo a Pescara nella Sala dei Marmi – Tinozzi in piazza Italia. Esperti si confronteranno, snocciolando dati e risultati di test e studi, sulla questione della sicurezza stradale. L'incontro è stato organizzato da Alfredo Aramondi (Presidente Terfidi Teramo) coadiuvato da un gruppo di appassionati collaboratori. Il convegno vede il coinvolgimento dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, del CEEGIS (Camera Europea Esperti Giudiziari Indagini Scientifiche) e del CRS (Centro Studi e Ricerche). Al centro del convegno i risultati di test effettuati tra Milano e la Svizzera: studi specifici e all'avanguardia sull'IRPT ( Intervallo di reazione psico tecnico) che permettono di aprire le porte a nuove conoscenze in termini di percezione del rischio e di prevenzione. Relatori di prim'ordine quelli che prenderanno la parola: la dottoressa Anna Altinier, presidente del CEEGIS; l'ingegner Mauro Balestra del CSR; la professoressa Maria Rita Ciceri, responsabile dell'unità di ricerca di Psicologia del Traffico presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il convegno giunge ad un anno di distanza da quello che nel 2011 si è svolto a Teramo, nella Sala Eltron di San Nicolò. Questo secondo appuntamento ha un respiro regionale e sarà occasione per render noti, per la prima volta, i risultati di una ricerca pilota ed unica nel suo genere con la quale è stato possibile fare astrazione dai simulatori e raccogliere direttamente i dati analizzando il soggetto nel suo ambiente reale, ossia quello della guida di un veicolo vero e su strada. Lo scopo del convegno è divulgativo e informativo, per questo si invitano associazioni, amministratori, periti, forze di polizia e cittadini a partecipare. Gli organizzatori inoltre si pongono l'obiettivo di avviare un progetto pilota sulla sicurezza su strada in Abruzzo, puntando sulla collaborazione di Università, CEEGIS e CSR. I RELATORI: ANNA ALTINIER – Presidente CEEGIS, è consulente tecnico del Tribunale di Milano. Promotrice dei primi corsi di formazione in infortunistica stradale in Italia (1992 – 1993). Opera nel settore giudiziario civile e penale. Attualmente partecipa quale docente al corso biennale di Psicologia del Traffico organizzato dall'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Relatore nei convegni su sicurezza stradale in Italia e in Svizzera dove partecipa attivamente all'attività del CSR. MAURO BALESTRA – Ingegnere svizzero in tecnica dell'automobile, già presidente della Camera Svizzera degli Esperti giudiziari tecnici e scientifici. Membro onorario CEEGIS. Specialista nel settore della sicurezza stradale e della ricostruzione di sinistri, ambito in cui opera come esperto e ricercatore con un proprio Centro ricerche (CSR). Collabora con l'Università Cattolica di Milano. Ha concepito e patentato il procedimento computerizzato di lettura dei dischi tachigrafici; è autore di uno studio sulla percezione dei conducenti in movimento. Da anni collabora con “Quattroruote”. MARIA RITA CICERI – Professoressa di Psicologia Generale presso il corso di laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e di Psicologia della Comunicazione per il benessere presso la laurea magistrale in Psicologia dello Sviluppo e della Comunicazione; membro del collegio docenti della Scuola di dottorato in Psicologia, responsabile dell'Unità di Ricerca di Psicologia del Traffico e del Laboratorio di Psicologia della Comunicazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
La morte di un bambino rappresenta il dolore più grande che un uomo possa descrivere, ammesso che si abbia la forza di poterlo descrivere, e mentre scrivo queste righe un brivido freddo mi attraversa il cuore e la pelle. Le tragedie come quella occorsa al Nostro fraterno amico Geanni, persone leale, perbene e sempre dedita al lavoro per il partito nel quale da anni militiamo, sono tra qulle che spezzano il cuore e lasciano profondamente interdetti sul perché di tanto accanimento della sorte, inducendo in una profonda riflessione sul percorso della vita. In questi momenti così drammatici per l'esistenza di un uomo e di un padre, l'unica via per trovare un benché minimo sollievo è rifugiarsi nella fede. All'amico Geanni, alla moglie ed alla famiglia tutta, giungano i più sinceri ed accorati sentimenti di vicinanza, stima, affetto ed amicizia. A nome del Coordinamento Provinciale dell'UDC di Teramo Il Segretario provinciale Alfonso Di Sabatino Martina
Ci si sente morire leggendo queste notizie. Si prova una pietà immensa, si comprende la precarietà e la delicatezza della vita nostra e del nostro prossimo. Ovviamente non si può giudicare senza conoscere. Ma si può testimoniare: percorro oltre 50mila km in auto ogni anno e mi accorgo che il rispetto dei limiti, o delle più banali regole (non giocare col telefonino alla guida, mettere le cinture, non guidare con i bambini seduti in braccio davanti all'airbag - come si vede spesso)... e si può testimoniare anche la cultura di ignoranza e fatalismo legata a questo tema. Si spende una gran parte dei propri soldi per l'acquisto di auto sempre più moderne, sicure, dotate di tutti gli optional più sofisticati... ma poi si continua a guidare senza cinture, superare i limiti di velocità in un'assurda sindrome da onnipotenza, ignorare i pedoni, i ciclisti, i motociclisti...
quando muore un bambino..... solo silenzio e rispetto i bambini solo l'unica cosa che rende questo mondo vivibile e sono l'unica speranza per renderlo migliore.. sincere condoglianze alla famiglia
Dolore indescrivibile, rispetto per la famiglia. Ma trovo fuoriluogo chi ha scagliato la prima pietra sotto, giudicando senza conoscere la dinamica che verra' ricostruita da chi di dovere.