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Che fine farà "TUTTO" il Castello Della Monica?

2 minuti

Tra il disinteresse pressoché assoluto di trentasette anni di amministrazioni che, tra alterne fortune, si sono succedute a Piazza Orsini, al Castello Della Monica si è consumato e si sta consumando tuttora un abuso, coperto purtroppo dal silenzio di chi avrebbe dovuto controllare (e non lo ha fatto). E che suo malgrado questo abuso ha coperto, assicurato e consolidato.
Per coloro che forse non ne sono a conoscenza, amministratori e funzionari in primis, faccio presente che il Castello non è soltanto l'edificio principale del Borgo voluto e realizzato da Gennaro Della Monica.
Fanno parte del complesso, anche se al Comune probabilmente ancora non se ne sono accorti, anche il giardino e il padiglione est, a valle dello stesso.
Padiglione ancora oggi abitato. Padiglione ancora oggi dimenticato. Padiglione mai consolidato, mai restaurato, mai adeguatamente manutenuto. E che non rientra nei mitici due milioni di euro individuati in sede regionale per il recupero delle strutture.

Siete mai andati a vedere in che condizioni versa quel padiglione? Al Comune si sono mai accorti che un settore di questo, dopo un primo parziale crollo nel settembre 2003, si sta progressivamente sgretolando? Si sono mai resi conto che quel fabbricato è ancora abitato? Conoscono i nominativi degli attuali inquilini? Hanno mai verificato la presenza e la validità dei contratti di locazione? Hanno mai accertato se il corrispettivo è mai stato versato dai conduttori?

Ma sorprende ancor di più quanto è avvenuto all'interno del giardino. Lontano dagli occhi della cittadinanza e, neppure a dirlo, della politica e dei funzionari a ciò preposti.

Il giardino del Castello, della superficie di circa 1525 metri quadrati, è oggi assai più piccolo. E lo è perché una parte di esso, quella proprio a ridosso delle abitazioni poste nel padiglione est, è stato di fatto occupato da privati. Che hanno realizzato su di esso accessi diretti e personali, sovrastrutture, piantumazioni, passerelle e camminamenti. E ne hanno addirittura recintato una parte, sottraendola al resto dell'area verde del Castello.

Ve ne siete mai accorti, lì a Piazza Orsini? Ve ne siete mai accorti, così solerti, lì ai civici musei?
Qualcuno ha fatto nulla, ha detto nulla, ha evidenziato nulla? Un sussulto di vita, di dignità. Nulla. Silenzio totale.

Nel frattempo, visto che evidentemente i signori sono presi da altro, il padiglione est cade a pezzi, il giardino del Castello viene occupato pezzo dopo pezzo... e a breve qualcuno potrà alzare lavoce ed acquisire parte delle strutture per usucapione.

Mentre il Comune dorme. Sonni profondi.

Fabrizio Primoli

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Commenti

Ma non basta accendere le luci che mancano in tutto il quartiere? non era stato adottato? non c'erano degli anziani ignoranti che forti di abbigliamento della Slesia ne cantavano l'antichità...X...XI secolo...roba da panico. che ridere!
Falconi, visto che mi censuri, almeno rispondimi che magari mi sbaglio: ma questo signore col mal di pancino non era candidato con quelle stesse persone che oggi accusa di dormire?
Probabilmente al signor Chef è sfuggita, oltre alla capacità di firmarsi con le proprie generalità, anche la lettura della seconda riga del testo riportato qui sopra, laddove parlavo dei trentasette anni di disinteresse verso questo complesso monumentale. Ma si sa che talvolta è più comodo ritornare alla querelle spicciola, anziché entrare nel merito delle cose. Probabilmente perché non conosciuto, o magari perché non si è capaci di dire qualcosa di specifico sull'argomento. Ad ogni modo, onde facilitare anche a lei la comprensione del testo, signor Chef, le rendo noto che il Comune di Teramo sta per perdere, o magari ha già perso, la proprietà di uno dei padiglioni di cui si compone il Borgo voluto da Gennaro Della Monica. La perde il Comune. E la perdiamo noi cittadini. Il silenzio di trentasette anni di amministrazioni distratte ha dato questo frutto. E questo frutto si chiama usucapione. Se questo rischio non merita un allarme o uno scossone nei confronti di chi può e deve agire, allora vuol dire che meritiamo, tutti quanti, che il Castello se ne vada in silenzio, un po' alla volta. Definitivamente. Se perdiamo un pezzo del Castello non perde Fabrizio Primoli, che non conta nulla. Perde la nostra Città. La polemica sterile la lascio a lei.
Sig. Primoli, lei ha perfettamente ragione, evitiamo la polemica sterile e lasciamo quindi perdere le questioni di presunta incapacità a firmarsi con le proprie generalità...
Devo dire che Primoli pur essendo candidato come sostiene il signor chef, ha dimostrato che quando le cose non vanno, non vanno e pertatnto, chiunque non faccia cose nell'interesse della collettività deve essere in qualche modo allertato e sensibilizzato, indipendente dall'appartenenza. Questa è serietà intellettuale.
L'uomo ha bisogno di allargare i propri confini, e' una malattia congenita. L'unica condanna da indirizzare e' verso gli amministratori che per qualche consenso lottizzano i tesori collettivi, castelli, strade, e altro. Chi non ha visto i divieti di accesso con la scritta eccetto i residenti in ambo i lati? Strade a doppio senso di circolazione solo per alcuni, ma asfaltate con i soldi di tutti. E' proprio normale amministrazione.
Abito vicino al "castello" è uno scandalo solo a Teramo si vedono queste cose! Ma non succede mai niente!!
Da vecchio lettore di questo blog ho letto più volte, negli anni, interventi interessanti, apprezzabili e sicuramente condivisibili, di Primoli a tutela del castello della Monica. Premesso ciò, adesso mi sfrego gli occhi perchè leggo che secondo Primoli il comune dorme sonni profondi; rileggo e ... ho proprio letto bene, c'è scritto: "Mentre il Comune dorme. Sonni profondi.". Strano perchè ero abituato alle celeberrime sviolinate pro brucchi del passato (ad esempio mi viene in mente la questione referendum vecchio stadio Comunale, in cui Primolì si dannò l'anima pur di dimostrare la legittimità dell'operato di brucchi) che, nel post elezioni, hanno lasciato spazio a velate, e nemmeno tanto, critiche verso questa amministrazione; amministrazione della parte politica a cui Primoli ha dato un contributo attivo affinchè venisse rieletta, amministrazione di cui, forse forse, ambiva a essere parte, la stessa amministrazione che prima con Chiodi, quando le vacche erano grasse, poi con brucchi (totale=10 anni) del castello della Monica se n'è fregata alla grandissima (chissà perchè dovrebbe fregarsene adesso? boh, forse lo sa il Primoli). Oggi, 9 gennaio 2015, Primoli si accorge che questa amministrazione dorme! Riguardo alle generalità da fornire, non saimo nè in questura, nè tantomeno lei è un pubblico ufficiale; quando il padrone di casa (Falconi) le renderà obbligatorie, valuterò se fornirle. In ultimo, fortunatamente non è lei a stabilire se la polemica è sterile (forse intendeva dire scomoda?) oppure no. Auguri per il male al pancino.
Vorrei domandare agl' intervenuti se prima di questi ultimi anni hanno mai sentito nominare il castello, oppure sono passati di la solo per curiosità. Beh.. purtroppo l'indifferenza e l'incapacità di molti porterà al crollo della struttura (tanto i soldi li mangerà la politica). Hanno cacciato la famiglia Della Monica e ora permetteranno l'occupazione di altri!! ASSURDO!
Mi spiace, e lo dico sinceramente, dover contraddire il signor Chef su quanto da questi affermato. Innanzitutto per quanto riguarda le critiche all'attuale Amministrazione. Sono anni, caro signore, che il sottoscritto denuncia la situazione del Castello Della Monica e lo fa chiamando in causa chi ne è stato responsabile. Da trentasette anni ad oggi. Probabilmente a Chef saranno sfuggiti i tanti articoli che ho fatto pubblicare anche prima del 9 gennaio 2015. E anche prima dell'ultima tornata elettorale. Le do qualche indizio, giusto a titolo di esempio. Vada a guardare cosa ebbi modo di scrivere proprio su questo sito il 4 dicembre 2010 (http://www.iduepunti.it/teramo-quando-lignoranza-fa-da-padrona). Vada a rileggersi il mio articolo su TERAMONEWS del 1 luglio 2011 (http://www.teramonews.com/cultura-eventi-arte-teramo-provincia/918-ma-q…). Vada a rileggersi cosa ebbi modo di dire sulla stampa locale il 22 novembre 2012. Vada a rileggersi IL CENTRO o LA CITTÀ o TERAMONEWS (http://www.teramonews.com/notizie-cronaca-news-provincia-teramo/28015-c…) del 23 marzo 2013. Vada a vedere cosa fu pubblicato su questo sito il 9 luglio 2013 (http://www.iduepunti.it/cronaca/9_luglio_2013/teramo-una-citt%C3%A0-di-…). Vada a rileggersi IL CENTRO del 2 ottobre 2013. Oppure vada a rivedere il mio intervento presso la sede di Teramo Nostra, il 22 maggio 2013, in occasione di un evento organizzato da una nota associazione. Non le sarà difficile reperire tutto ciò. Visioni questo materiale, caro signore, e poi vedremo se il sottoscritto si accorge solo ora che l'Amministrazione dorme. Sono anni e anni che lo ripeto. Sui beni culturali non ho fatto, né farò mai sconti a nessuno. Brucchi e Chiodi compresi. Non ci sono appartenenze o vicinanze politiche che tengano, quando il degrado parla da sé. Riguardo alla storia del referendum, mi spiace doverla correggere: il sottoscritto non ha difeso l'operato di Brucchi. Piuttosto, pubblicando un articolo (http://www.teramonews.com/component/content/article/79-storico/19909-ec…) in data 1 aprile 2010, quindi PRIMA che il Sindaco dichiarasse inammissibile il referendum, ebbi modo di spiegare che non poteva farsi ricorso all'istituto del referendum locale poiché mancavano requisiti che non Fabrizio Primoli, bensì il Ministero dell'Interno (Dipartimento per gli affari interni e territoriali) e lo stesso Consiglio di Stato (Sezione I) ponevano come fondamentali in pareri resi rispettivamente in data 28 novembre 2008, 25 febbraio 2009 e 8 luglio 1998. Questioni giuridiche, quindi, non politiche. La prossima volta si informi meglio, magari. Lei parli pure di «male al pancino», se crede. Io parlo di fatti. Nel frattempo, attendo cos'ha da dire in merito alla sostanza dell'articolo. Sempre se ha da dire qualcosa, ovviamente.
mister Primoli, come scritto nel precedente commento, quegli articoli li avevo già letti, apprezzandoli, ma non ho letto che il "comune dorme", non mi pare che lei abbia puntato il dito contro l'amministrazione comunale così come in questa lettera aperta. Sulla questione referendum stadio Comunle non fa che confermare quanto ho detto, il referendum fu dichiarato inammissibile proprio per quel motivo; che lei lo ha pubblicato prima che cambia? si è prodigato in quella ricerca perchè lavora per l'ufficio legale del comune? non era dell'opinione che Teramo avesse bisogno di un nuovo teatro che doveva per forza sorgere in quel punto, proprio come brucchi? Per quanto riguarda il contenuto dell'articolo non posso che condividere ma le chiedo: che fine hanno fatto i 2 milioni di euro per il castello della Monica che il suo coalizzato venturoni dichiarava di aver trovato alla vigilia delle elezioni? Quello che questa amministrazione, che, le ricordo, lei ha sostenuto attivamente, può fare per il castello è: organizzarvi una serie di concerti di Vittorio il Fenomeno aspettando che finisca di marcire per poi rimpiazzarlo con una rotando sbilenca, o nella migliore delle ipotesi, con un parcheggio.