Cari I Due Punti,
desidero segnalare il trattamento che è stato riservato a mio padre e a noi familiari presso il reparto di Medicina Uomini dell'ospedale civile di Teramo.
Mio padre ha avuto la disavventura di dover essere ricoverato lo scorso dicembre, fortunatamente per sole ventiquattr'ore nel reparto di Medicina Uomini dell'Ospedale civile "G. Mazzini" di Teramo.
Purtroppo mio padre, al pare di altri sventurati, si trovava in condizioni di estrema gravità, per cui, dopo essere stato ricoverato nel reparto di Pneumologia dello stesso nosocomio, ritenendo che non si potesse fare più molto, dato il suo stato, lo hanno trasferito in quel girone d'inferno dantesco che è la Medicina Uomini.
Qui, vedendolo in fin di vita, hanno ritenuto opportuno metterlo nella camerata destinata ai "capolinea". In questo reparto, ai malati gravi non viene normalmente offerto l'uso del materasso antidecubito, anche se il rischio di piaghe è incombente.
Ma non è forse in casi di questo genere che il tempo che resta da vivere ai già sfortunati pazienti dovrebbe essere trattato con il massimo rispetto, quantomeno per fornire loro quanto occorrente per alleviare le loro sofferenze?
Troppo fastidio procurarsi il materasso e sistemarlo nel letto! Io sono riuscita ad ottenerlo ma solo dopo essermi dichiarata disposta a provvedervi a mia cura e spese, acquistandolo dall'esterno.
In questa camerata, addirittura da sei letti, fortunatamente e casualmente occupata solo da cinque sventurati, quasi tutti malati terminali, alla richiesta dei familiari di poter assistere il proprio congiunto in più di uno, la risposta è stata: "Signo', qua dovete lascià spazio. Questo è moribondo, quello pure, quell'altro sta pe' morì, noi dove passiamo?". Ma quale tatto e sensibilità!
In questo reparto, la morte di una persona e il dolore dei congiunti è un fatto quotidiano , di ordinaria amministrazione e come tale deve essere trattato da medici e infermieri. Quando il malato, vicino di letto di mio padre è deceduto, questo evento non ha meritato neanche l'intimità di un piccolo paravento, quel poco che sarebbe bastato a rendere una situazione così drammatica un po' meno pubblica di come è stata.
Una volta constatato il decesso, senza che alcuno si avvicinasse ai familiari del defunto per manifestare loro un minimo di solidarietà e di umanità, il poveretto è stato portato via con assoluta indifferenza, così come si rimuove un oggetto.
La stessa sorte è toccata a mio padre, il cui trapasso sarebbe stato veramente uno spettacolo pubblico, dato che è avvenuto alle 14,10, subito dopo l'orario delle visite se, sapendo cosa altrimenti sarebbe accaduto, non avessi chiesto un paravento, almeno per far comprendere ai visitatori degli altri malati quale evento drammatico stava avvenendo vicino a loro, per avere quel po' di intimità e rispetto del dolore che dal personale del reparto viene normalmente negato.
Ho ripensato a quando, tempo fa, in televisione ci si è scandalizzati del fatto che una persona che giaceva a terra morta per strada, non ricordo se per cause naturali o no, veniva considerata al pari di un ostacolo e quindi con assoluta noncuranza evitata dagli occasionali passanti che semplicemente lo evitavano. Non mi sembra che questo modo di considerare la morte sia molto distante da come viene considerara in questo reparto.
Anche a noi è stato negato il minimo cenno di solidarietà, nessun medico si è avvicinato a noi nè a mio padre, forse perchè era ora di pranzo.
Non conosco il primario di questo reparto, forse era in ferie dato che si trattava del 29 dicembre, ma appare evidente che questi comportamenti sono consolidati e "normali" per situazioni del genere.
Va anche detto che il reparto in parola non è sovraffollato, ma cionondimeno le camere utilizzate vengono riempite, lasciando chiuse le altre laddove invece i malati potrebbero essere meglio distribuiti. Le camere singole poi, come si è visto, non vengono destinate a situazioni particolarmente drammatiche, come la morte di un essere umano e il dolore dei familiari: sono però occupate. Dal "raccomandato" di turno?!
Mi auguro che tal modo di agire non sia la norma per questo Ospedale e comunque sono certa che qualunque cosa dovesse accadere a me o ai miei familiari, mi rivolgerò ad una'altra struttura ospedaliera, sperando chissà in un trattamento più umano o.... anche solo civile.
Lettera Firmata
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Questa lettera mi ha reso triste. Molto triste. Ho pensato alla vita, alla morte, all'attimo del trapasso, all'educazione, al rispetto, all'amore per questo lavoro. Quell'infermiere manca d' amore, quel medico manca d'amore...non può fare quel lavoro. L'uomo va rispettato nella totalità della sua sfera intima. Che pena e che dolore.
Io inizierò lo sciopero della fame il 17 Gennaio, se la situazione del reparto di Oncologia non cambierà in condizioni accettabili per il diritto alla salute. Ora basta non si può tornare più indietro. Fino alla fine.
Basta piangersi addosso, agiamo tutti insieme a Giancarlo Falconi. Tutti insieme cacciamo le palle, alziamo la voce. Io ci sarò e spero tanti di voi.
Torno a scrivere dopo un pò su questo blog dove mi ero lamentata dello stesso reparto......... Ma soprattutto torno a scrivere dopo la morte di mio padre, avvenuta nello stesso reparto !!!!! Mi chiedevo come vengono scelti i medici ?? Quali sono i criteri di valutazione della loro professionalità ?? Alla prima domanda è facile rispondere ( Raccomandazioni !!!! o appartenenze politiche !! ), ma vorrei avere l'illusione che siano stati scelti perchè erano i più bravi sulla piazza.................. Allora siamo veramente messi male !!!! Avevo già denunciato l'atteggiamento assolutamento non professionale tenuto da tutta l'equipe medica, tra l'altro mi sembra in circa 15 gg. il primario non sia mai passato !!! Un piccolo plauso solo al personale paramedico che svolge con abnegazione il proprio lavoro, affidandosi purtroppo agli ordini di medici assolutamente incapaci. Si cambiano medicine e strategie a seconda del medico che deve fare bella figura e parlare male dei colleghi .............. LASCIAMO STARE. UNA SOLA COSA. INVITO LA ASL A FARE UNA INDAGINE STATISTICA SU QUANTI MALATI ARRIVANO PRESSO QUESTO REPARTO IN CONDIZIONI NON OTTIMALI ( MA NON TERMINALI !!!!! ) MA ESCONO DALLO STESSO REPARTO SOLO DOPO LA MORTE... CHIODI SVEGLIA !!!!! PENSACI E RIFLETTI ( Se mi dovessi ammalare, vado fuori anche per un'Appendicite !!!!!! ) Rina