Il commercio in Italia, in Abruzzo, a Teramo è giunto al limite del limite. Tasse sulle insegne, cartelle sbagliate, crisi, caro affitti e una politica amministrativa che non ha i mezzi per supportare idee o nuove fasi imprenditoriali.
La difficoltà dell'accesso al credito, l'impossibilità di un dialogo con tutti i tessuti sociali, ha consumato ogni riserva aurea del passaggio lira/euro. Siamo giunti all'anno zero, anzi meno di zero.
In comune che fanno gli uffici per aiutare la commissione commercio a discutere di importanti argomenti?
Di quei regolamenti che dovrebbero rendere più agile la burocrazia?
Arrivano semplicemente in ritardo con le copie dei provvedimenti da esaminare.
Tutto ciò causa seri problemi all'iter della Commissione Commercio creando tensioni continue tra i componenti.
"Kafkiani" che in realtà sono il frutto di colletti bianchi stanchi e da inamidare.
Ci penserà il Direttore Generale o il Sindaco Brucchi? L'importante è iniziare a pensare.
Commenta
Commenti