Mi scrive un pendolare, di quelli che pagano l'Imu e preferisono viaggiare sicuri e puntuali. Di quelli che risparmiano sul caro vita, sulla benzina. Di quelli che hanno una coscienza ambientale. Di quelli che sono stanchi del servizio treni d'Abruzzo. Vi ricordo che la stazione di Giulianova è stata abbandonata dai treni veloci anche quelli semi veloci e ora, solo a San Benedetto o Pescara, i teramani possono sperare di non sentire il vecchio ciuf ciuf a carbone.
Miracoli della classe politica.
Guido Cianci e il suo essere un pendolare. Come ognuno di noi. Nel rispetto di tutti.
Due giorni, due rotture. Anche di scatole. Il treno che doveva partire da Teramo alle 6,25 e il treno che doveva arrivare alle 14,25 a Giulianova. Ritardi e annunci di guasti meccanici. Disagi, imbarazzi, l'abitudine. Ecco, Guido come tutti gli altri viaggiatori, non accetta, non accettano, l'idea che tutto sia normale. Vi assicuro non è la stazione di un paese civile.
Bisogna cambiare corsa e direzione. Avanti come un treno...quello giusto.
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