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COMUNE DI GIULIANOVA: CHI RISPONDE SULLE “MACCHINETTE” SPUNTATE COME FUNGHI?

10 minuti

I numeri parlano da soli: secondo il Ministero della Salute, i malati di gioco d'azzardo in Italia sono 700.000 e di questi 300.000 sono patologici.
Nel 2011 sono stati in trattamento per gioco d'azzardo patologico 4.687 soggetti, per un costo sul S.S.N. pari a quasi 1 milione di euro; il che significa che per tutti i ludopatici patologici il costo per il trattamento oscillerebbe tra i 60 e i 140 milioni di euro, farmaci esclusi.
E lo Stato cosa fa? Da un lato consente che intere campagne pubblicitarie spargano false speranze a piene mani sulle principali reti televisive e sul web; dall’altro inserisce la ludopatia tra i livelli essenziali di assistenza (Lea). Infatti, l'art.5 del DDL 13/9/2012 n.° 158 inserisce la prevenzione, la cura e la riabilitazione dalla ludopatia nell'ambito dell'attività riabilitativa sanitaria e sociosanitaria alle "persone affette da dipendenze patologiche o comportamenti di abuso di sostanze", fin qui previste solo per la dipendenza da droga e alcool; dall’altro ancora, infine, incassa da Lotto e affini 12,345 milioni di euro nel 2011, e prevede di incrementare le entrate, al netto da vincite e spese, a 14,504 milioni entro il 2013.

Teramo che s'interroga, ha di recente organizzato con l'egida dell'Amministrazione comunale, l'ufficio al sociale dell'Ass. Giorgio D'Ignazio, un convegno sulla dipendenza da gioco.
Per il bilancio dello Stato “biscazziere” la perdita netta è, nella migliore delle ipotesi, pari a 45 milioni di euro l’anno a fronte di un giro d’affari che tocca la ragguardevole cifra di 76,1 miliardi di euro, che corrisponde ad oltre il 4% del PIL e all’equivalente di circa quattro manovre del Governo Monti (http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743).
Ma c’è anche chi -ed è un alto graduato delle Fiamme Gialle, il colonnello Umberto Rapetto- si è spinto ben oltre elevando una multa da 98 MILIARDI di euro che diverse concessionarie di slot machine dovrebbero pagare allo Stato e che nel processo della Corte dei Conti sono diventati 2 e mezzo.
Per non parlare poi del reportage confezionato da Le Iene
(http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/386164/toffa-la-piaga-delle-slot-machines.html) e del servizio, “Roma come Las Vegas”, andato in onda nell’ultima puntata di “Servizio Pubblico” (http://www.serviziopubblico.it/puntate/2013/05/02/news/roma_come_las_vegas.html?cat_id=10).

Attraverso il web il “gioco” entra fisicamente nelle case, sotto forma di “Giochi d’azzardo on line”, “Casinò on line” e “Scommesse on line”.
Un’ecatombe a cui contribuisce anche lo Stato riducendo il prelievo fiscale allo 0,53% sul poker on line e allo 0,61% sul casinò on line, per un incasso totale di 375.000 euro.
Perché, dunque, perseverare in questo omicidio/suicidio esistenziale ed economico?
Il “gioco” legalizzato, al pari del tabacco, è la cartina di tornasole della doppia morale dello Stato che con una mano fa da volano alla diffusione di questo strumento infernale e con l’altra si prodiga, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, nel curare chi si ammala di gioco.
Il dilagare del “gioco” annienta la consapevolezza, dilata la precarietà esistenziale, crea dipendenza, distrugge le relazioni sociali, sfilaccia il tessuto sociale fino a corroderlo fin nelle fondamenta. In modo strisciante ma non per questo meno pericoloso.

Poi, il 28 aprile scorso, accade quel che prima o poi quel che ti aspetti che accada: uno squilibrato, armato di pistola, ferisce due Carabinieri di guardia a Palazzo Chigi ed una donna in stato di gravidanza. Il gesto di un folle, ingiustificabile sotto ogni profilo.
Così Carlo Rienzi, Presidente del Codacons: "Sempre più spesso in Italia dietro gesti di follia vi sarebbero problemi di dipendenza da gioco. Questo perché le ludopatie rappresentano una vera e propria emergenza nel nostro paese. L'abnorme crescita di sale da gioco in tutto il paese così come il proliferare di slot machine e videopoker oramai collocati ovunque, non fanno che alimentare il fenomeno delle dipendenze, portando un numero crescente di giocatori a perdere il controllo, indebitarsi e compiere gesti di estrema follia come quello di ieri davanti Palazzo Chigi. Per tale motivo chiediamo oggi (NDR: 29 aprile) un incontro urgente ai ministri dell'economia e della salute del nuovo Governo Letta e ai Monopoli di Stato, allo scopo di studiare misure urgenti per contrastare le dipendenze e salvare centinaia di migliaia di giocatori dalla rovina psicologica ed economica, e per evitare il ripetersi di atti criminali come la sparatoria di ieri".

Dice bene Rienzi: le responsabilità attengono ai diversi livelli istituzionali, a partire dal Governo e dai Monopoli di Stato fino ai singoli Comuni, passando attraverso le Regioni e le strutture del SSN. La matassa è ingarbugliata ma ciò non esime ciascuno degli attori in campo dal fare la parte che spetta.
Anche i Comuni, dunque, che hanno tra le loro competenze le politiche sociali e la tutela della salute pubblica e, quindi, una potestà regolamentare in materia.
A Genova, ad esempio, il consiglio comunale ha approvato un nuovo regolamento, più restrittivo, sulle sale da gioco, finalizzato a contrastarne la proliferazione e a combattere la ludopatia.
Nella bozza originaria erano già stata fissata una distanza minima di 100 mt. tra i luoghi di gioco e luoghi “sensibili” come sportelli postali e bancomat.

Il regolamento definitivo sulle sale da gioco approvato a Genova è andato ben oltre: i 100 metri devono essere mantenuti anche rispetto ad agenzie di prestiti e negozi "compro oro", dove è facile reperire denaro da spendere immediatamente.
Linea durissima, dunque, intesa non come panacea di tutti i mali ma come singolo tassello di una strategia più complessiva.

Nel frattempo a Giulianova, dove la diffusione delle slot machines è sotto gli occhi di tutti …
… a Giulianova il Comune chiude un occhio; anzi, due.

In verità nel 2010 il Consiglio Comunale ha approvato un regolamento “contenente  prescrizioni riguardanti l’apertura, le modalità d’uso degli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici, da trattenimento e da gioco di abilità” ma è sufficiente leggerne l’abbrivio per comprenderne i limiti (atto n. 54 del 30/6/2010).
L’Amministrazione comunale intende sviluppare e favorire una giusta consapevolezza del ruolo sociale del gioco, in grado di favorire la voglia di stare insieme e di divertirsi con serenità, moderazione e senso di responsabilità, fissando regole da rispettare che ne valorizzino la funzione di aggregazione sociale e quella di comunicazione tra individui”.
Pur con tutti i suoi limiti, quel regolamento qualche “paletto” lo mette. In particolare, all’art. 7 stabilisce la distanza minima di sicurezza, pari a 500 mt. In linea d’aria, che deve separare le slots da alcuni luoghi “sensibili” come scuole, luoghi di culto, ospedali ed altri locali destinati stabilmente all’accoglienza di persone per finalità educative, socio-assistenziali e monumenti storici a forte attrazione turistica
.
Purtroppo nell’elenco dei luoghi “sensibili” il regolamento non contempla "compro oro", banche, bancomat ed uffici postali. E’ auspicabile una modifica regolamentare in tal senso.
Divenuto esecutivo il 18/7/2010 (dieci giorni dalla pubblicazione della delibera C.C. n.54/2010), il regolamento comunale prevede inoltre quanto segue:

-       art. 6 comma 1: “L’apertura ed il trasferimento di sede dell’attività di Sala giochi è soggetta ad autorizzazione assentita dal Dirigente dello Sportello alle Attività Produttive, entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda, fatta salva eventuale richiesta di integrazione da parte dell’ufficio competente”;
-       art. 6 comma 3: “Il Dirigente rilascia l’autorizzazione per l’apertura di una sala giuoco nel rispetto del presente Regolamento, dei Regolamenti comunali di Polizia Municipale, della sorvegliabilità dei locali, della regolarità delle certificazioni presentate previa acquisizione del parere favorevole da parte degli organi tecnici preposti all’analisi e alla verifica della documentazione esibita nel corso dell’istruttoria”.
 

Ebbene, come si spiega il fatto che molti tra gli apparecchi ed i congegni da trattenimento e da gioco di abilità entrati in funzione dopo l’entrata in vigore del regolamento comunale siano installati in esercizi che distano a meno di 500 mt., in linea d’aria, da scuole e luoghi di culto?
 
Qualche esempio? Basta fare un giro sia in spiaggia sia a Giulianova Paese e prendere come punti di riferimento le chiese (es.: Chiesa della Natività in Via Galilei, Chiesa di San Pietro Apostolo in Viale Orsini, San Flaviano in Paese) e le scuole (es.: Don Milani e Bindi in Via Nievo e De Amicis in Piazza della Libertà) e porsi le seguenti domande:
 
1)      Quali e quanti sono gli esercizi in cui sono installate le famose “macchinette”, che si trovano a meno di 500 mt. in linea d’aria da quei luoghi?
2)      Per quanti di quegli esercizi è stata rilasciata la licenza dopo il 18/7/2010?
 
Trovate le risposte, “pescate” le autorizzazioni che il Comune non avrebbe dovuto rilasciare.
 
Com’è potuto accadere tutto questo?
 
E la minoranza in Consiglio Comunale, tra i cui banchi siedono anche avvocati e dottori in medicina, quali azioni ed iniziative intende promuovere al riguardo?
 
Noi ci fermiamo qui per evidenti ragioni di spazio, lasciando alle autorità preposte il compito di effettuare le dovute verifiche e al Sindaco il diritto/dovere di dare spiegazioni in relazione ad un fatto così grave ed incomprensibile.
 
La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

E' veramente immorale che uno Stato percepisca utili sulle disgrazie delle persone.....se fosse per me sarebbero scomparse da tempo cosippure i Compro Oro.....come consumatore non preferisco andare a prendere il caffè dove ci sono "macchinette". Grazie alla Redazione per questo articolo. bruno
ELENCO CHIESE A GIULIANOVA: http://giulianova.paginegialle.it/abruzzo/giulianova/chiese.html ELENCO SCUOLE A GIULIANOVA: http://www.comuni-italiani.it/067/025/scuole/ CON LA REGOLA DEI 500 MT LINEARI DA RISPETTARE, SIGNIFICA PRATICAMENTE CHE QUASI TUTTE LE SALE GIOCO DOVRANNO SPOSTARSI DA UN'ALTRA PARTE. A proposito di medici ed avvocati, quelli stanno anche in Giunta e non solo in Consiglio Comunale.
Articolo fantastico. Complimenti di cuore. Chi farà qualcosa? L'Opposizione? La Maggioranza? Le coscienze civili?
Complimenti, pezzo articolato, argomentato e solido. Vano e' pero' l'interrogarsi sulla coerenza (rapporto costi-benefici non solo immediati ma anche sociali) e moralita' dello stato. Paragonabile oggi allo sceriffo di Nottingham: nulla e' piu di proprieta' dei cittadini, I piu' deboli? Carne (o cervelli) da macello. Bravi, e bravo il buon D'Ignazio.
In Italia ci dobbiamo "inventare il lavoro", é lo slogan della politica per non assolvere agli obblighi morali di assicurare il lavoro necessario alla sopravvivenza di tutte le famiglie. In realtà se guardiamo bene possiamo osservare che ci fanno acquistare immondizia per alimentare i poveri lavoratori della team assunti con regolare concorso. Non assicurano la potabilità dell'acqua per creare posti di lavoro nelle industrie di imbottigliamento delle acque minerali. Se il gioco d'azzardo fosse rimasto vietato quando si occupavano tutti gli psicologi che attualmente recuperano, speriamo con successo, tutti i "ludopatici"? Siccome non scrivo mai molto, mi appello alla immaginazione di tutti quelli che commentano per integrare se vogliono. Concludo pensando quale cavallo avrebbero cavalcato per la prossima campagna elettorale se fossero rimaste vietate le macchinette "rubasoldi"?
Cosa pensa il "buon D'Ignazio" della proposta berlusconiana di aumentare la tassazione sul gioco per evitare che si tassino gli alti redditi e i grandi patrimoni? Gran parte del gioco d'azzardo è controllato dalla malavita organizzata che incassa cifre enormi dalle disgrazie altrui. Le stesse mafie che controllano la distribuzione delle droghe ricavando colossali profitti esentasse. Occorrerebbe uno stato autonomo da questi poteri criminali per limitare i danni sociali, ma non mi pare che la lotta alle mafie sia una priorità per questo governo.
Prendete una mappa di Google Earth. Posizionate il puntatore su chiese, scuole, luoghi di culto, monumenti storici, ecc. fate un cerchio di 500 mt. di raggio (1 Km di diametro, quindi...) Cosa succede alla mappa?