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GIULIANOVA PERDE UN ALTRO PEZZO: L’UNIVERSITA’. A CHI DOBBIAMO ESSERE GRATI?

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Dopo il Tribunale, Giulianova perde un altro pezzo: l’Università.
A mettere la parola “fine” ad un film iniziato nel 2002 sono stati, ancor prima della decisione del nuovo Rettore D’Amico di dismettere le sedi periferiche lasciandole funzionare solo per master e specializzazioni, dieci anni di Amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi anni alla guida del Comune di Giulianova.
A dirla tutta, qualcosa le Amministrazioni hanno fatto: ad esempio, tra canoni di affitto versati all’Istituto Gualandi e spese varie, oltre gli elevati costi di iniziale messa a norma dei locali, sborsare 300.000 euro ogni anno per dieci anni, che fanno in tutto la bellezza di 3.000.000 di euro di spesa largamente improduttiva di effetti sia per la Città sia per lo stesso Ateneo.

Un numero su tutti: gli iscritti, pari a 600 nel 2006, nel 2012 sono stati appena 174, meno ancora dei 200 dell’anno accademico 2002-2003.
Gli annunci del Sindaco di voler individuare una sede alternativa a quella, costosa, di Palazzo Gualandi hanno lasciato il segno solo sui mezzi di informazione.
Correva il mese di maggio 2012 e sembra già preistoria.
http://www.ilcorrieredabruzzo.it/teramo/politica-teramo/9013-giulianova-nuova-sede-per-luniversita-avviate-le-ricognizioni-per-lo-stabile.html

Dopo dieci anni chiude i battenti la Facoltà di Scienze del Turismo in una cittadina che i suoi amministratori definiscono da sempre “turistica”. Sembra paradossale ma bisogna prenderne atto e riflettere sul perché di questo ennesimo fallimento dovuto in gran parte alla mancanza di un collante forte tra l’Ateneo ed il tessuto economico e culturale di Giulianova.

Grazie a quel collante che è purtroppo mancato e che in altre realtà porta nuove opportunità di lavoro, nuove occasioni di fare business ma anche un’offerta culturale e formativa più vivace,  l’Università di Giulianova sarebbe uscita rafforzata dall’attuale fase di crisi ed indenne dalla riforma voluta dal Ministro Gelmini.
Oggi che i nodi sono venuti al pettine, se ne paga il prezzo.
Chi avrebbe dovuto creare le condizioni perché non accadesse ciò che invece è accaduto se non chi ha amministrato Giulianova dal 2002 ad oggi?

La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

I giuliesi potranno dire grazie al modello Teramo, al teramocentrismo.
Mi dispiace di cuore per Giulianova che,nonostante quello che sta succedendo,resta sempre " la perla dell'Adriatico.
tanto sarebbe andata in consunzione da sola. Ma quale studente universitario ha o avrebbe voglia di vivere l'ambiente universitario in una città nella quale ci sono solamente 200 iscritti, dei quali la stragande quantità pendolari? L'Università non è solo didattica, è anche "vivere" il clima universitario. Piuttosto riflettiamo su chi ha voluto quelle scelte controcorrente che fin dall'inizio apparivano destinate ad aridirsi. Riflettiamo su cosa c'era dietro quelle scelte. Finanziamenti a fondi perduti. Che potevano esser spesi in modo più fruttifero. Peccato. Il solito modo italiano.
L'esigenza passato di creare Feudi isolati porto' alla creazione delle famose sedi distaccate. Le vacche all'epoca erano grasse quindi si poteva sperperare, si poteva accontentare la politica, si poteva anche pagare viaggi di prima classe in giro x il mondo. Ora le vacche sono morte ma si sente sempre il bisogno di accontentare la politica. Forse il PD non e' piu' forte come una volta, forse i professori a contratto preferiscono Teramo. Non saprei. Un Povero Scemo

Ma scusate a voi pareva logico la creazione di queste Sedi Distaccate? In base a che cosa?