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Giulianova: Ahi! ahi! ahi! Il caso Longari è caduto sul...più bello

12 minuti

Sabato 2 novembre l’Associazione Il Cittadino Governante ci ha recapitato una lettera dal titolo “Giulianova: tutti a processo per abuso edilizio”. L’abbiamo pubblicata:
http://www.iduepunti.it/lettera-aperta/2_novembre_2013/giulianova-tutti-processo-abuso-edilizio
La lettera è la copia fedele di un articolo apparso sull’ultimo numero del periodico ”GiuliaViva”, il cui autore, visto lo spazio a disposizione, ha circoscritto il suo commento -che condividiamo a pieno- soltanto all’epilogo di una lunga vicenda che invece merita di essere raccontata da principio.
La materia del contendere è l’esproprio di una vasta area posta ai piedi della collina giuliese, tra Zona Orti e Piazza dalla Chiesa, dove sorge da tempo il campo-scuola, nota col nome di area ex Migliori-Longari.

Per l’esproprio dell’area su cui è stato realizzato il campo scuola (3.492.495 di euro, oltre a rivalutazione e interessi legali dal ’97) il Sindaco (N.d.R.: Claudio Ruffini) propone una transazione che il Consiglio approva nel maggio 2005 nei seguenti termini: pagamento di 3.232.473 di euro come corrispettivo per cessione aree, oltre a 137.412 di euro per rimborso imposta di registrazione della sentenza; variante a fini residenziali di un’area di 5.160 metri quadri che il Prg aveva destinato a spazi pubblici attrezzati; cessione del Comune alla proprietà di 640 metri di terreno” (fonte: Italia Nostra).
Il 13 ottobre 2005 Il Consiglio Comunale adotta una variante specifica al Piano Regolatore, consentendo così ai proprietari dell’area di poterla rivendere ad una nota ditta di costruzioni che vi avrebbe realizzato 4 palazzine alte 13,5 metri.

Il 5 gennaio 2006 Italia Nostra e Il Cittadino Governante presentano un’osservazione che verte sulla congruità del generosissimo ristoro previsto a favore della proprietà dell’area e su numerosi aspetti di natura urbanistica e paesistica: il PAI non consentirebbe l'edificazione al piede della collina; le quattro palazzine deturperebbero il paesaggio e ridurrebbero il soleggiamento del vicino asilo, la nuova viabilità restringerebbe la fascia di rispetto della pista d'atletica, ecc.
L’osservazione viene respinta a maggioranza dal Consiglio Comunale del tempo.

L’8 febbraio 2007 il Comune di Giulianova trasferisce la proprietà di gran parte dei “gioielli di famiglia” (Piazza dalla Chiesa, Kursaal, Scuola Acquaviva, ecc.) alla controllata “Giulianova Patrimonio”.
Questa operazione ne rende possibile un’altra: l’accensione di un mutuo presso TERCAS da 4 milioni di euro, di cui 3,6 milioni di euro destinati alla famiglia Migliori-Longari.
L’8 ottobre 2007 il Consiglio Comunale vota a favore della realizzazione del complesso residenziale che interessa una zona (lato ovest del lotto) dove, secondo il Pm che ha condotto le indagini, le prescrizioni stabilite nel 2006 dal Comitato dei Beni Ambientali e recepite dal Comune non avrebbero dovuto consentire alcuna edificazione.
Nello stesso anno il Comune rilascia il permesso a costruire e la ditta di costruzioni, divenuta nel frattempo proprietaria dell’area resa edificabile dalla variante al Prg, avvia i lavori che giungono a compimento un paio di anni fa.

Facciamo un salto avanti di due anni.
Si è già consumato il passaggio dalla giunta di centro-sinistra Ruffini-Mastromauro -con Rifondazione Comunista estromessa a proprio a causa della non condivisione delle scelte urbanistiche- alla giunta Mastromauro.
Come ricorda Paolo Innocenti, nel 2010 “il Gruppo Consiliare del Cittadino Governante presenta una mozione per ristabilire, in autotutela, la regolarità negli atti fino a quel momento approvati in contrasto con le norme urbanistiche. L’attuale Sindaco e la maggioranza respinsero la mozione”.
Per la cronaca, quel pomeriggio del 22 marzo 2010 in Consiglio sono presenti tutti, tranne i consiglieri Ciccocelli, Di Carlo e Cameli, future stampelle della Giunta Mastromauro.
Il consigliere Vincenzo Santuomo chiede l’inoltro alla Procura delle Repubblica della trascrizione degli atti della seduta.
La mozione è respinta con una maggioranza schiacciante (13 voti su 18): votano per la bocciatura il Sindaco Mastromauro e i consiglieri Andrenacci, Maddaloni, Ciafardoni, Sacconi, Ruffini Fabrice, Giorgini, Cicioni, Ridolfi, Di Giacinto, Cartone, Vella e Francioni.

Gennaio 2012: si concludono le indagini innescate da un esposto presentato alla Procura di Teramo da Il Cittadino Governante.
Il bilancio è pesantissimo: destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini sono i 10 consiglieri comunali che votarono a favore della costruzione delle quattro palazzine (l’ex Sindaco Claudio Ruffini, e i consiglieri Augusto Montebello, Emidio Andrenacci -oggi capogruppo consiliare del PD-, Fabio Ruffini, Roberto Mastrilli, Augusto Baldasserini Gabriele Filipponi -attuale vice sindaco-, Dino Macera, Berardo D'Antonio e Federico Croci), il dirigente comunale che al tempo ricopriva l’incarico di responsabile dell’area urbanistica, Roberto Olivieri, e tre costruttori.
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/01/20/news/palazzi-sotto-la-collina-14-indagati-1.5027672
Strada facendo escono dalla vicenda giudiziaria i 10 consiglieri comunali: il Gip ritenne che fossero stati tratti in inganno dal parere dei cosiddetti “tecnici”.
Sul piano amministrativo e contabile, registriamo  la giurisprudenza prevalente della Corte dei Conto secondo cui “in linea di principio si può affermare che quando gli Organi di governo esercitano una funzione loro propria, l’apporto tecnico favorevole non ne esclude la responsabilità”. Ma questa è un’altra storia.

Fin qui la narrazione che si chiude, per il momento, con il recente rinvio a giudizio dell’ex dirigente comunale dell’area urbanistica e dei tre costruttori.
Per esprimere un giudizio sui risvolti penali della vicenda ex Migliori-Longari occorrerà attendere che la giustizia faccia il suo corso. L’esser garantisti ed il rispetto del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza dell’imputato fino a condanna definitiva, non ci esimono, tuttavia, da una valutazione di tipo politico.
Di una cosa v’è certezza: ad uscire letteralmente a pezzi da questa brutta storia è tutto il sistema di potere che ha determinato le sorti di Giulianova nel corso delle ultime quattro consigliature, senza soluzione di continuità tra vecchie e nuove stagioni politiche.
Il periodo di permanenza a Palazzo di Città di Claudio Ruffini e del suo consigliere all’urbanistica, Gianni Capanna, ha segnato un salto di qualità e di intensità in certe scelte urbanistiche, passate attraverso varianti specifiche al PRG e ristrutturazioni del debito che hanno prodotto ulteriore debito di cui dovranno farsi carico le future amministrazioni.

La cosiddetta riqualificazione dell’area ex Sadam, il Piano di Intervento Integrato di Via Cupa, la lottizzazione dell’area ex Migliori-Longari, la vendita e la successiva edificazione del Pioppeto, l’alienazione della vecchia Scuola Acquaviva -giusto per fare qualche esempio- sono le “perle” di una gestione dissennata e scriteriata del territorio e della finanza comunale, che ha trovato piena continuità nell’era Mastromauro anche con il tentativo, abortito, di far passare per intero la Variante Generale al Prg.
Tuttavia Ruffini e Mastromauro non hanno deciso ed agito in solitudine: a loro sostegno è intervenuto un blocco sociale ed economico; hanno goduto di quel consenso senza il quale anche la lottizzazione ex Migliori-Longari non si sarebbe compiuta;
Tutti assieme appassionatamente, insomma, uniti dalla condivisione di un’idea di sviluppo della Città legata alla crescita di un’edilizia disarmonica, ed incapace di cogliere le tante potenzialità di cui il territorio giuliese è ricco.

Sul piano politico ed amministrativo, l’evolversi della questione ex Migliori-Longari certifica dunque il fallimento dei protagonisti di un lungo periodo di oscurantismo. Trattasi di aspetto che non può e non deve essere minimizzato, e che va ben oltre il dato di pura cronaca giudiziaria.
E’ lecito chiedersi come l’attuale maggioranza e tutti coloro che al loro interno predicano il “verbo del rinnovamento” possano non prenderne atto: sono i fatti, ancor prima di un eventuale voto o sentenza, ad aver sfiduciato entrambi.
Venendo all’attualità politica di casa nostra ed al recente congresso provinciale del PD, ai più non sarà passata inosservata la circostanza che tra i protagonisti della ex Migliori-Longari risplendano le figure dell’ex Sindaco, Claudio Ruffini, e dell’attuale Sindaco, Francesco Mastromauro, schieratisi più o meno apertamente sul fronte di Matteo Renzi.

Sono proprio loro a rappresentare il meglio del “nuovo che avanza” nel Partito Democratico?
Tornando invece alle motivazioni che hanno indotto il Gip a lasciar fuori dagli strascichi penali i “politici” e a tener dentro solo la parte tecnica, c’è un aspetto che torna poco chiaro sul piano della logica.
A breve lasso di tempo dal suo insediamento, nel febbraio 2005 l’ex Sindaco Ruffini decide di potenziare l’ufficio ambiente e demanio marittimo portando a Giulianova un valente funzionario del Comune di Alba Adriatica.
Dal luglio 2007 questo funzionario viene chiamato a ricoprire il ruolo di Dirigente dell’Area Servizi alla Collettività e Territorio con incarico a tempo determinato. Viene sostanzialmente riconfermato nell’incarico il 30 dicembre 2010: da qui in avanti ricopre, fino al 31 dicembre 2011, il ruolo di Dirigente dell’Area Servizi alla Collettività e Territorio con incarico a tempo indeterminato.  
Usufruendo della mobilità, si trasferisce presso il Comune di Francavilla al Mare dove attualmente ricopre il ruolo di Dirigente della Ripartizione Urbanistica e della Ripartizione Ambiente e LL.PP..
Nel suo periodo giuliese, si occupa, tra tante altre cose, di urbanistica e di edilizia privata. Sovrintende, dunque, a tutto ciò che riguarda la Variante Generale al PRG, i Piani di Lottizzazione, i Piani di Recupero, i Piani Integrati di intervento, gli Accordi di Programma, le attività inerenti procedure di Verifica di Assoggettabilità a VAS, il rilascio di Permessi a Costruire, le verifiche DIA e SCIA, il rilascio di provvedimenti e di Autorizzazioni Ambientali.
Sono di sua competenza, dunque, anche il recupero dell’area ex-Sadam, il Piano di Via Cupa, il rilascio del permesso a costruire del c.d. “palazzo Gavioli” accanto al Kursaal come pure il rilascio del permesso a costruire del complesso residenziale al piede della collina nell’area ex Migliori-Longari.

Abbiamo fin qui descritto il profilo di un manager pubblico di specchiata professionalità e collaudata esperienza amministrativa.
La domanda sorge spontanea: perché mai un così valente funzionario di pubblica amministrazione avrebbe dovuto incorrere in quel macroscopico errore di valutazione tecnica che ha portato i “politici” a votare, sbagliando, a favore della realizzazione del complesso residenziale che interessa una zona (lato ovest del lotto) dove, secondo il Pm che ha condotto le indagini, le prescrizioni stabilite nel 2006 dal Comitato dei Beni Ambientali e recepite dal Comune non avrebbero dovuto consentire alcuna edificazione?
Com’è possibile che in quel Consiglio Comunale del 7 ottobre 2007, il Sindaco e la maggioranza di allora abbiano votato a favore della costruzione delle quattro palazzine non avvedendosi di quanto dimostrato e documentato da Italia Nostra e da Il Cittadino Governante che, a differenza degli amministratori del tempo, non furono tratti in inganno malgrado avessero potuto maturare  conoscenza dei fatti solo in modo indiretto, non avendo rappresentanza in Consiglio Comunale?

Per il momento è tutto. Noi ci fermiamo qui, in attesa che almeno uno dei Gruppi Consiliari -oltre a quello del Cittadino Governante, ovviamente- rilasci uno straccio di comunicato. Ci credete, voi?

La Redazione de I Due Punti

 

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