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Giochi pericolosi nel "Lungo Fiume" di Teramo

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Non abbiamo respirato io e Govanni.
Fermi.
Immobili.
Una tranquilla passeggiata dopo il Sabato della festa del Teramo Calcio promosso in serie B.
Due passi nel nostro lungo fiume tra alberi caduti e non tagliati, alberi cadenti come le stelle di agosto e altri pericoli.
Rami che imitano la spada di Damocle.
Un percorso di guerra e le nostre continue e oramai sterili critiche.
Prima o poi accadrà un incidente e tutti invocheremo la sfortuna.
Sicuri?
Il fiume ricolmo di alberi, tronchi e ogni pericolo trascinato dalla corrente.
Poi, l'impoderabile.
Un gruppo di ragazzi.
Adolescenti.
C'era chi si allenava nel fare i salti in maniera atletica ed esplosiva.
Uno sport moderno, un metodo di allenamento che richiama concentrazione passione. ( parkour).
Poi, l'assurdo.
Il ponte del lungo fiume con una struttura di ferro e un ragazzo sul tetto.
Una sorta di corrimano da pochi centimetri.
Lo spazio di una scarpa in larghezza.
Un futuro uomo in equilibrio su 30 centimetri.
Camminava sul vuoto...una vita sospesa.
Era Domenica ma poteva essere ogni giorno della settimana.
Non un vigile.
Senza Polizia.
Senza Carabinieri.
Solo tagli alla sicurezza.
Nella Terra senza controllo.
Nel mondo di nessuno.
 

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Commenti

"Ci sono tre specie di ignoranza: sapere niente, sapere male, sapere quello che non vale."
Da praticante con 5 anni di esperienza mi trovo a dover commentare il suo Articolo con due parole, lasciando che Treccani le spieghi in modo molto esaustivo. " Ignorante " ignorante agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni: essere i. di chimica, di grammatica, ecc.; in fatto di musica moderna sono completamente ignorante. Ha senso oggettivo e spesso di modestia, se detto di sé stesso; riferito ad altri, è per lo più spreg. o offensivo. b. Che non è venuto a conoscenza di un fatto: era ancora i. dell’accaduto. In questo sign., è meno com. di ignaro. c. Che non sa o sa male ciò che dovrebbe sapere, soprattutto per ciò che riguarda la propria attività o professione: impiegato, maestro, medico ignorante. " Presuntuoso " preṡuntuóso (ant. o pop. preṡontuóso e proṡuntuóso) agg. [dal lat. tardo praesumptuosus, der. di praesumĕre «presumere», part. pass. praesumptus]. – 1. Che presume troppo di sé, che si reputa superiore a ciò che realmente è, che ha un’opinione eccessiva delle proprie doti, delle proprie capacità: un giovane arrogante e p.; sei così p. da non voler ammettere di avere sbagliato; sono molti tanto presuntuosi, che si credono tutto sapere, e per questo le non certe cose affermano per certe (Dante); anche come sost.: è un p.; non fare la presuntuosa! la sua, in questo articolo, è un'ignoranza presuntuosa. La invito ad informarsi meglio con quei ragazzi con i quali io mi son rapportato e che conosco abbastanza bene da sapere che il suo articolo NON rispecchia la realtà dei fatti e che non è nemmeno lontanamente vicino a ciò che un giornalista dovrebbe fare. Sinceramente, Alex Cartagini
Caro Giancarlo complimenti per la poesia. Sappia però che prima di pubblicare un articolo (che può rivelarsi dannoso ed offensivo per certe persone) sarebbe educato informarsi su ciò che si crede di sapere. Quei ragazzi si allenano li da anni, passano i loro pomeriggi all'aria aperta, ad allenarsi in gruppo. Cercano di diventare più forti, più consapevoli del proprio corpo e delle proprie azioni. Tutto quello che fannò ha alle spalle un lungo percorso personale di scoperta e di presa di coscenza. Leggere queste parole semplifica miseramente l'impegno e la dedizione che loro mettono in quello che fanno. Non sono sprovveduti a cui piace rischiare la vita, anzi loro alla propria vita ci tengono più degli altri perchè cercano di viverla con passione. Per questo la invito a farsi un giro per le città il sabato sera e scrivere qualche riga sui ragazzi buttati per strada con droghe e alcolici alla mano.. oppure sulle nuove generazioni incollate ai dispositivi elettronici. Questo vuole dire non avere coscenza della propria vita, e potrei farle mille altri esempi. Se avesse provato a parlare ai ragazzi a cui ha scattato la foto, probabilmente avrebbe avuto un'idea più precisa di ciò che stavano facendo e non avrebbe scritto questo righe, o forse ne avrebbe potuto scrivere di più belle. Ma ha preferito limitarsi a rappresentare l'accaduto con il suo solo ed esclusivo punto di vista. Si senta libero di scrivere le sue righe ma non si permetta di parlare della nostra disciplina diffamando il nostro lavoro senza neanche informarsi su di noi. Le auguro una buona giornata Paolo Cipolla Presidente a.s.d. OpenMove (Associazione Sportiva che si occupa della diffusione del Parkour/ADD In Abruzzo)
ahhh, povera Italia..... Naturalmente mi riferisco a Questa sottospecie di "uomo" che ha scritto quest' articolo che tocca quasi la cima della scala dell'ignoranza. Prima cosa, vuoi informarti su quello che fanno??? Non hai la minima idea di cosa sia il Parkour, ma è da comprendere visto che siamo in Italia e ormai abbiamo toccato il fondo
Il Problema della manutenzione dei fiumi è diventato incontrollabile ma la causa, purtroppo, sta nella normativa vigente che anzichè stimolare gli interventi manutentivi li osteggia rendendoli quasi impossibili. Dovremmo tutti provvedere a ripulire i fiumi da alberi ed altro che ne osteggiano il decorso. Per quanto riguarda le risorse umane da impiegare non sarebbe un problema reperirle visto il numero di lavoratori che sono, purtroppo, in cassa integrazione o mobilità. Altra questione è quella del controllo, non possiamo, secondo me, pensare che debbano essere sempre gli altri a vigilare anche perchè questi ragazzi avranno dei genitori? quindi secondo voi chi dovrebbere essere i primi a vigilare? Forse sarebbe ora di smetterla di dire sempre "pive governo ladro" ma iniziare ognuno per quanto di rispettiva competenza a "corciarsi" le maniche e fare qualcosa.

Il vostro lato diffamatorio lo vedremo presto con l'ufficio legale.
Avrete nostre notizie.
In un secondo tempo vi ricordo che è vietato salire sulle estremità di un Ponte e rischiare di morire.
Tutto qui, il resto è il vostro arrampicarvi sugli specchi e scivolare giù, molto giù.

@ A.J. Styles Io cos'è il parkour lo so...ma se lo pratichi sopra a gente che passeggia sei solo un idiota.
A leggere certi commenti si rimane allibiti. Se chiedessi ad un manovale cosa sta facendo su un'alta impalcatura, senza casco e senza le misure di sicurezza obbligatorie, mi risponderebbe di stare a lavorare e che alla vita ci tiene come e più degli altri, ma non avrebbe ragione a ignorare le normative vigenti. Perchè quel ragazzo avrebbe invece il diritto di rischiare in quel modo? Perchè è più bravo di altri? E' proprio vero che l'ignoranza unita alla presunzione è una miscela letale che può rovinare non solo singoli e famiglie, ma interi popoli.
fammi capire cosa significa per te il termine: diffamatorio... a me sembra che in maniera civile ti sia stato fatto notare che quello che hai scritto non è corretto. mi chiedo se la tua sia una terribile voglia di audience... mi chiedo ancora quale sia la differenza tra te e la signora del piano di sotto, che ama scandalizzarsi e fare vernecchie. il giornalismo si basa su interviste, raccolta di fatti oggettivi e non su opinioni. sei un ragazzotto intelligente, applicati di più! buonavita!

 Caro anonimo " Un lettore" non dipende da noi, ma dall'ufficio legale.
Si rilassi.
Comprenderà.
Buona vita.

Non vi preoccupate, non c'è bisogno dell'articolo: nel vedere unicamente quello lì fare l'equilibrista mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui, emerge tutta la sua incoscienza, altro che maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle proprie azioni! Forse più IN-consapevoli del proprio corpo e delle proprie azioni... Nel leggervi provo io sentimento di offesa e di disgusto per quanto vomitato nei confronti del dr. Falconi: dare dell'ignorante, del presuntuoso, della sottospecie di uomo, tacciare di non saper fare il proprio lavoro... cos'è, un complimento? E poi fate pure gli offesi ritenendo il parkour "diffamato"! Se fossi io la madre di quello lì lo riporterei giù a suon di scapaccioni. E rappresenterei tutta la mia contrarietà e disapprovazione agli adulti che lo (dis)educano a tale attività. La consapevolezza del proprio corpo e delle proprie azioni non si ottiene certo in maniera così stupida ed incosciente. P.S. Su questo blog è stato scritto molto più di qualche riga sui giovani per strada alla mercé di alcool e droga.
Non credo il giornalista volesse in alcun modo diffamare uno sport e nell'articolo mi sembra sia chiaro...l'intenzione era ribadire la potenziale pericolosità (elevata). Il parkour in se per se è uno sport ma senza una zona adibita a praticarlo diventa illegale. Puoi recare danno a me passante o a te stesso. Poi oltrepassando la formalità tu se vuoi salire su un ponte puoi farlo purché se succede qualcosa ci sia un atto di responsabilità indipendentemente dallo svolgersi dei fatti in quanto si parte da un presupposto di illegalità. Non scordiamoci che il parkour, ribadisco sport più che eccitante, nasce dal voler opporsi fondamentalmente a un idea di sistema(molto alla larga naturalmente). Non credo sia un attacco prima di parlare pensiamo
Tanta e tale era l'apprensione di B/Falconi (e di Giovanni) che invece di invitare subito il ragazzo a scendere, gli scatta una foto e mette su un bel articoletto acchiappa-click!
Salve, Mi chiamo Riccardo Flora e pratico il Parkour da ormai 3 anni. Quando inizia non sapevo nemmeno come si chiamava questa disciplina, per me consisteva soltanto nel salire e scendere da alberi o superare muretti. Poi inizia a conoscere il Parkour e decisi di fondare un gruppo nella mia ''citta''', ovvero Montebelluna. Ormai siamo 20 ragazzi che si destreggiano in questa migliore attivita', in totale autonomia, senza l'aiuto di nessuno, soli con noi stessi e i nostri compagni. Ci sono ragazzini di 11-12 anni fino a 31-32 anni, che all'interno del nostro gruppo trovano una valida alternativa nei passare i loro pomeriggi. Lavoriamo sodo, quasi tutti i pomeriggi della settimana, diverse ore, partecipiamo a raduni, incontriamo altri gruppi. Certo, ogni tanto si cade, ci si fa male (io mi sono rotto un polso una volta), ma e' solo una piccola parte del nostro cammino. Capita alle volte di fare delle ''cose pericolose'', andare in altezza o fare salti rischiosi, ma noi ci mettiamo tutto noi stessi e dietro ci sono prove su prove, conoscenza delle proprie capacita' e soprattutto tanto amore per cio' che facciamo. Ovviamente la preoccupazione di un passante e' piu' che legittima, anzi e' sintomo di interesse verso di noi! Tuttavia non vi preoccupate, abbiate fiducia nelle nostre capacita' come lo facciamo noi. Grazie mille per tutti coloro che mi hanno prestato attenzione! Buona vita a tutti!
Mi domando se l'italiano e' ancora una lingua comprensibile : Giancarlo Falconi non ha offeso ne' il ragazzo ne' tantomeno questa strana disciplina, che una cosa la insegna di sicuro : andare un po' oltre le righe, anche e sopratutto quando ci si rivolge ad altri ! Leo ha perfettamente ragione : se un povero muratore che si alza alle 5 di mattina per dare un tozzo di pane ai suoi figli non porta il casco a 2 metri d'altezza gli fanno chiudere la ditta a suon di multe...
Falconi ha sempre delle colpe che però nascondono dei meriti. Non è da tutti. Possiamo sopportarlo. Il merito è aver fatto conoscere il Parkour a chi avrebbe scommesso che fosse uno stato lontano, che so, tipo il Darfur. La colpa? Averlo fatto facendo venire fuori il dibattito. Sì perché a lasciare un tantinello interdetti è il dibattito ed i suoi contenuti più che la "disciplina" in sé. Allora mi aggiungo anch'io tanto per scoprire che penso. Nel senso di provare a farlo. Il Parkur, cari signori, è dentro molti progetti formativi, soprattutto di un certo tipo di scuole ( per lo più professionali...). Prevedono, però, e riporto letteralmente: "Docente esperto di attività fisica e lavoro di squadra, orientatore/tutor esperto. RISORSE STRUMENTALI NECESSARIE :luoghi adeguati alla realizzazione del percorso (spazi aperti ma protetti, palestre, ecc)". Coglierete da soli le parole chiave più importanti. Sono necessarie inoltre autorizzazioni specifiche da parte dei genitori dei minorenni che non somigliano affatto a quelle per le gite scolastiche a Venezia, Roma, Mirabilandia etc. Polizze assicurative corrispondenti ai rischi. Aggiungo che da una rapida e sommaria ricerca vengono fuori queste notizie, anche se non molto evidenziate: “Salti acrobatici sull’impalcatura: 14enne precipita dal primo piano”(La Repubblica, ottobre 2013); “«Parkour»: cade ragazzino di 13 anni dal recinto dell’UTR di Pomezia”(Corriere della Città, settembre 2013); “Parkour sui tetti di Milano: quindicenne si frattura la gamba”(L’Unione Sarda, settembre 2013) “Salta da un palazzo e cade da 10 metri. Grave un sedicenne che fa parkour”(Corriere della Sera, agosto 2013);“Tredicenne bloccato sul tetto mentre fa parkour: lo salva il 113”(Corriere della sera, gennaio 2011); “Non ce l’ha fatta il dodicenne caduto dal tetto della scuola”(La Repubblica, giugno 2010). Andiamo avanti e scopriamo che il principale problema del Parkour è la popolarità nel web, negli spot televisivi, nei film e nei videogiochi. Proviamo a negarlo un po'?! e solo per questo dovremmo riflettere. Su tutti quei modelli virtuali cioè che creano però realtà che definire terraterra in questo caso sembra fuori-luogo ma dà bene l'idea sia della materialità della posta in gioco che dei suoi pericoli. Dopo di che si possono fare un miliardo di chiacchiere. Molte ci porteranno a filosofie di vita, ricerca di autostima, voglia di libertà e tutto sempre a forte "impatto" sociale in una scalata di autoaffermazione sulla città. Singolo contro collettività. Ma ancora una parola non ho citato. Equilibrio. L'equilibrio è fondamentale fino a diventare fondamento del rischio di disquilibrio o, in certi casi, squilibrio. Di sé. L'adolescenza è un periodo particolare. Gli adolescenti non si sentono immortali ma, a modo loro, credono proprio di esserlo e, cosa più importante, devono manifestarlo a se stessi e, ancor di più, al mondo. Che fanno gli adulti, invece di insegnare che la vita non ti chiederà mai di arrampicarti sopra un tetto, a meno che tu non faccia il muratore e l'antennista ( ma in situazione di sicurezza prevista dalla legge) o il ladro ( in situazione punibile per legge)? Gli adulti ti dicono ( e tu caro ragazzo che mi leggi se vuoi puoi arrivarci senza acrobazie) che la vita è una cazzata e vale la pena di spiaccicarsi da qualche parte per poter dire che hai lasciato un'impronta di te. Ancora una volta accolgo il bisogno di esistere dei più giovani e rifiuto la pochezza contenutistica degli adulti. Smettiamola di difendere i nostri miseri pensieri di funamboli sul vuoto di una vita con pochi valori e nessun ideale sulla pelle di ragazzini che hanno il bisogno di farsele le ossa e non di rompersele con il nostro incitamento a diventare addirittura i più bravi di tutti a provarci perché così magari si sentiranno meglio. Noi dovremmo avere solo un concreto spirito di conservazione e protezione davanti ai loro anni dei quali, ci piaccia o meno, siamo e restiamo responsabili.
l'idea etimologica della definizione " disciplina sportiva" è quella di un insegnamento che è innanzitutto dare una regola: e pur non essendo stata concepita in un momento storico in cui la pedagogia fosse particolarmente evoluta, è un'idea perspicace. La disciplina non è nozione, ed è molto più del suo stesso contenuto. Ovvero la regola stessa. Il mondo è fatto di regole e chi vive in una collettività queste regole deve rispettarle per sé stesso e per il bene comune. Nessuno me ne voglia dal giudicare la disciplina sportiva alla quale si fa riferimento. Ognuno pratica lo sport che preferisce e corre tutti i rischi che vuole o che l' adrenalina gli impone. Ma per far questo ci sono luoghi consoni allo svolgimento di tale pratica. le auto e le moto corrono in pista... I pugili combattono sul ring.... le corride si fanno nelle arene... tanto più la pratica è pericolosa tanto più i luoghi devono essere messi in sicurezza. Chiedere e vedersi assegnato da parte del comune un luogo x tale disciplina può essere un modo anche carino per mantenere in ordine... pulita e in sicurezza un' area magari abbandonata... acquisire una maggior consapevolezza di sé stessi vuol dire prima di tutto rispettare e non ledere il prossimo. Poi per la propria vita si è responsabili da soli e per i minori. . Come in questo caso... I genitori consenzienti.
Articolo dalla retorica encomiabile, ma dal contenuto se non altro incompleto. Mi riferisco naturalmente alla parte di mia competenza, quella che allude al Parkour. Risulta ovvio dalla lettura che l'autore non si è interessato attivamente nella ricerca di cosa sia esattamente questa disciplina, ma che, come la maggioranza delle persone, si sia accontentato e abbia preso per buone informazioni fuorvianti spesso trasmesse dai media. O che, addirittura, abbia scritto semplicemente sull'onda delle emozioni scatenate dalla vista di quell'atleta in equilibrio. Ora vi voglio dire: la pericolosità non sta affatto nella disciplina del Parkour, ma piuttosto in questa disinformazione. Se una persona colta come l'autore di queste righe si è permessa di scrivere un articolo senza nulla sapere sull'argomento che andava trattando, figuratevi il pericolo che corre un ragazzino che, ammaliato dalla visione di salti spettacolari, si dovesse lanciare nella riproduzione di questi, senza nulla sapere degli anni di preparazione cui quegli atleti si sono sottoposti. Proprio per questo motivo questa disciplina neonata ha il bisogno di essere diffusa è spiegata il meglio possibile, in modo che aspiranti atleti possano avvicinarsi ad essa nel giusto modo, in totale sicurezza. Ed è per questo che mi piange il cuore nel leggere questo articolo: se solo l'autore si fosse impegnato maggiormente avrebbe potuto aiutare la gente a capire un mondo nuovo e meraviglioso, invece così non fa altro che contribuire alla diffusione della disinformazione. Pensiero vagante: sono anni ormai che sono in questo mondo e di infortunati gravi ne ho visti parecchi. Tutti provenienti da un campo di calcio. Se solo poteste capire quanto la vera pratica di questa disciplina renda persone migliori, rispettose dell'mbiente e del prossimo... Nicola Cavallazzi

 Ragazze e Ragazzi che saltate, leggete.
Ho semplicemente scritto che quel ponte non può ( per legge) essere usato per quel tipo di esercizio sportivo.
Ragioni di sicurezza per " l'atleta " e per chi purtroppo ha la sfortuna di transitare durante la performance che potrebbe anche non gradire essere investito.
Seconda cosa quel ponte è poco stabile.
Non ci credete?
Andate a vedere le giunture all'inizio...sono praticamente staccate.
La valutazione di stabilità fatta da un ragazzo minorenne mi fa sorridere e preoccupare.
Non siamo intervenuti perchè avevamo paura di farlo cadere, tutto qui.
Abbiamo semplicemente atteso la camminata del ragazzo tirando un sospiro di sollievo.
Buon salto a tutti ma fatelo in sicurezza vostra e quella degli altri.
Si chiama rispetto ed educazione.
GRazie. 

@anonimo delle 20.08 La situazione non era cosi' facile come la descrive lei. Pedagogicamente parlando assistere a quella scena o prova di abilità o come il Sig.Paolo ci informa disciplina Parkur non è salutare. Capisco che la adrenalina e la dopamina sono mediatori del sistema nervoso centrale che vengono prodotti in situazioni di eccitazione ma non è detto che tutti devono o vogliono essere eccitati ( in realtà spero che la disciplina Parkur stimoli la produzione di molta serotonina in questi ragazzi e questo potrebbe aiutarli). In particolare l'eccitazione dell'atleta o pseudo atleta e' una eccitazione attiva cioè consapevole e desiderata ma l'eccitazione e/o ansia di chi passa per caso e assiste alla performance è una eccitazione passiva non desiderata quindi è non salutare. Non so' l'effetto sulla mente di un bambino che guarda ma questo lo potrebbe spiegare un neuropsichiatra infantile. Cordiali saluti
Elena la differenza tra noi e lei è che noi sappiamo di cosa stiamo parlando mentre lei no. Vediamo se preferirebbe vedere suo figlio fare del sano sport oppure bere alcol e fumare erba, non parli del parkour conoscendo di esso soltanto il nome, ipocrita ignorante.
@Nick...se i miliardi di persone che praticano calcio praticassero il Parkour la popolazione terrestre diminuirebbe sensibilmente ! La matematica non e' un'opinione !!! @Uno qualunque...se il Parkour e' un sano sport io sono bello, biondo e con gli occhi azzurri ! Lo sport e' altra cosa. Andate a vedere su YouTube le esibizioni di questi ragazzi. Mi si e' gelato il sangue per la paura ! Meglio andare al circo ! Almeno c'e' la rete. E andateci piano con le offese. Almeno alle donne...

 Uno Qualunque si vede che lei è caduto praticando il Par....e come si chiama.
Offendere Elena è come offendere una sorella,una madre, un'amica.
Ho postato il suo commento per dimostrare la pochezza d'anima e di rappresentanza.
Contenti voi.

;-*
Un bambino fa parkour tutti i giorni.. avete mai pensato alla proporzione tra uno scivolo e un bambino e tra un divano e lo stesso bambino e un parco giochi e il bambino.. parlare di quel che non si conosce è come di parlare di nulla.. sono 12 anni che salto ed ho avuto meno infortuni da quando salto che in tutti gli sport precedentemente fatti... ci sono persone che indirizzano altre nel trovare la strada giusta e d imparare che si può essere più forti e migliori per te e per chi ti sta intorno.. sono certo che se voi aveste chiesto a ragazzo in questione di scendere.. sarebbe sceso.. vi avrebbe fatto passare e sarebbe risalito una volta che voi vi sentivate sicuri.. i nostri limiti mentali e fisici sono molto diversi da ciò che crediamo e noi li sperimerimentiamo ogni giorno .. ( seratonina o endofine che siano) la soddisfazione è nel sapere che tu ti impegni ogni giorno per dare il massimo nella disciplina e al di fuori di essa..