Mi arrendo.
Avete vinto.
Mai come ora ora mi sento così...circondato da un fac simile di ignoranza e volgarità amministrativa.
La colpa non è del sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro ma dei giuliesi che non amano la loro città.
Pavidi.
Senz'anima civica.
Senza passione e coscienza del proprio diritto di cittadino.
Senza il pathos della protesta
Il parco più bello di Giulianova.
Immenso.
Una pineta, l'erba e il fronte mare.
Ovunque, dovunque, in qualunque posto avrebbero creato un'oasi di vera attrazione turistica.
Una piccola cittadella dello sport.
Un centro di aggregazione sociale.
C'era speranza negli occhi delle nuove generazioni quando dopo diversi anni e in pieno delirio da periodo elettorale, il treno degli orrori, ex ristorante, veniva finalmente smantellato.
Poi la sorpresa.
Una passeggiata improvvisa nel mio primo giorno di mare.
Un'intuizione con un mio amico dal cuore civico.
La scoperta.
Il vagone dei topi, degli spacciatori, dei romantici clochard non c'era più nella sua integrità.
Era presente nello spirito e in tutto il materiale di risulta, nascosto dietro al muretto della passeggiata e coperto dai cespugli.
Guardate quei bidoni che scanzonano il senso del rifiuto.
Guardate il silenzio delle autorità d'igiene ambientale.
Semplicemente vergognoso.
La polvere sotto il tappeto.
La politica senza prospettiva.
Senza orizzonte.
Benvenuti a Giulianova...la città d'amare....d'amaro...calice.
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Commenti
Su Mastromauro ero evidentemente ironico.
Sui giuliesi, no.
Basta fare un comitato, una conferenza stampa e un esposto in Procura.
Scommettiamo che il giorno dopo tutto sperirà?