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Teramo: Addio alla Scuola dell'Infanzia "Vittorio Emanuele II" di via Del Baluardo

di Giancarlo Falconi
8 minuti

La Maggioranza in consiglio comunale ha deciso. L'Ass Piero Romanelli, quasi in lacrime, ha confermato. La Fornero, il ministro del 118, scusate, dell'art.18, ha raccolto le lacrime dell'Ass. in un'ampolla, da conservare accanto al sangue di San Gennaro. La Politica viene pagata per cercare delle soluzioni e non per le scorciatoie. Perchè non hanno rinviato il voto? Perchè non si è voluto aprire un tavolo di concertazione con i genitori?
I Politici come eletti sono i migliori e come tali, non possono tagliare i servizi e fare un mero calcolo ragioneristico. Altrimenti, basterebbe un commissario. Nominiamo il Governatore bi Commissario, Gianni Chiodi.
Nonostante la commozione cerebrale, l'entropia, l'empatia, la simpatia, verso i bambini da baciare durante una campagna elettorale, la Giunta Brucchi, ha votato per la chiusura della scuola dell'infanzia "Vittorio Emanuele II" di via del Baluardo. Nessuna lettera aperta, nessun discorso, nessuna voce, nessun ricordo, nessuna pedagogia, nessuna psicologia, nessuna sintesi emotiva, nessuna sintesi politica, nessuna condivisione con i cittadini, una serie di mancate verità, di false aspettative, di opportunità, nessun orgoglio cittadino, come scriveva Dario Di Nucci, genitore, nella sua lettera aperta.
Vi ricordate?
Questa è la storia recente" Lo scorso mese di ottobre scrissi una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Teramo con la quale lo esortavo a trovare una soluzione per mantenere aperta e funzionante la scuola dell'infanzia comunale "Vittorio Emanuele II" di via del Baluardo. La mia iniziativa traeva origine dalla consapevolezza che mi ero fatto in ordine non solo all'efficienza del servizio offerto dal personale che vi opera, ma anche alla peculiarità del servizio caratterizzato da alcune prerogative assolutamente uniche non solo nel panorama cittadino ma addirittura provinciale. E mi riferisco all'orario prolungato, al calendario di apertura, alla presenza di un dormitorio per i bambini più piccoli che potevano conservare l'abitudine del sonnellino pomeridiano. Un servizio unico, efficiente e con una tradizione ultra decennale che ne aveva fatto un orgoglio cittadino.
La mia lettera incontrava la cortese attenzione dell'assessore Piero Romanelli che attraverso gli stessi mezzi di diffusione da me in precedenza utilizzati mi rassicurava sul fatto che l'asilo (come affettuosamente mi viene naturale chiamarlo) non chiudeva, ma si trasformava in quanto presso il medesimo stabile avrebbero trovato definitiva e più confortevole sistemazione le due sezioni statali attualmente dislocatevi (ex De Albentiis) assorbendo anche gli attuali iscritti alla struttura comunale.
Fui vivamente gratificato dall'attenzione che un pubblico amministratore riservava alla richiesta (esortativa) di un semplice cittadino trovando la cosa segno di attenzione ai bisogni della gente, apprezzabile dal punto di vista umano ed istituzionale.
Ciò non di meno feci notare all'assessore, in una successiva lettera aperta, che la trasformazione comportava comunque la soppressione della storica istituzione scolastica, ma soprattutto la cancellazione dei peculiari servizi di cui sopra dal panorama cittadino.
Nella stessa nota mi premurai di avanzargli, sommessamente, una proposta di organizzazione di un servizio che definii 0-6 anni, una sorta di istituto comprensivo che accogliesse i bimbi in età da nido e li ospitasse nell'intero ciclo pre-scolastico. Tracciai brevemente i possibili vantaggi sociali ed economici ricavabili da una simile soluzione, già adottata con successo in alcuni comuni emiliani, e quindi non certo frutto di una mia visionaria fantasia. Soluzione che, tra l’altro, ove praticata, per la propria portata innovativa era stata occasione per attrarre finanziamenti pubblici (europei) e privati (fondazioni bancarie locali) in maniera tale da rappresentare l’occasione di creazioni anche di posti di lavoro e di investimenti migliorativi.
L'idea incontrò l'approvazione di un'altra coppia di genitori che spinti dallo stesso entusiasmo ne elaborarono un progetto strutturato dal punto di vista organizzativo (non pedagogico) che fu sottoposta all'attenzione dell'assessore.
Su questa proposta nelle settimane successive si sono susseguiti tre incontri con l'assessore Romanelli che mostrava grande disponibilità al dialogo e notevole entusiasmo per il progetto. In tutte le occasioni precisava sempre che la decisione della chiusura era ancora ferma ma ogni volta si impegnava ad esplorare la fattibilità tecnica delle soluzioni che gli andavamo a prospettare a fronte delle ragioni che di volta in volta enunciava a sostegno della ineluttabilità della chiusura della struttura di via del Baluardo.
Alla fine, nel mentre con una stretta di mano si assumeva l'ennesimo impegno di valutare le soluzioni proposte (di tale evidente bontà da lasciarlo senza argomenti di replica) dall'altro "esibiva" in trasmissione televisiva i suoi argomenti a sostegno della chiusura fatti di concetti di"mantenimento degli standard di servizio" e di "project financing" (con riferimento al progetto del polo scolastico San Giuseppe) per poi rimanere basito e senza risposta all'ascoltatore che inviava un sms con il quale chiedeva come mai non fosse più semplice accorpare un asilo nido e la scuola dell'infanzia per realizzare l'aumento dei posti nido a lui tanto caro e nel contempo mantenere aperta la scuola dell'infanzia di via del Baluardo e con essa certamente elevati gli standards del servizio scuola offerto dal Comune di Teramo.
Così come basito e senza risposta rimaneva in occasione dell'interrogazione rivoltagli in consiglio comunale sulle soluzioni che l'Amministrazione intendeva adottare per mantenere i servizi attualmente offerti alle famiglie dalla struttura di via del Baluardo e destinati a venire meno.
La conferma della totale indifferenza dell'assessore alla nostra proposta (che di per se non sarebbe grave se non per il fatto che lui mentisse sapendo di mentire quando ci riferiva di averla discussa e valutata con il settore tecnico ed amministrativo dell'amministrazione) è venuta dall'incontro avuto con il Sindaco martedì pomeriggio il quale era completamente all'oscuro della proposta da noi avanzata e soprattutto dei risvolti economici vantaggiosi che permetteva di percorrere a questa Amministrazione in un momento di enormi difficoltà di bilancio.
Epilogo. La riunione di giunta dei giorni scorsi delibera di portare in Consiglio un ordine del giorno che prevede la chiusura dell'asilo. I bene informati raccontano di una minaccia di dimissioni di Romanelli qualora non si fosse proceduto come dal medesimo richiesto. Non so se questo corrisponda al vero così come non so quali siano gli argomenti posti a motivazione dell'ordine del giorno. Ma di una cosa sono sicuro: non parlano di bambini.
E sì, perché in tutti questi mesi spesi a dialogare con un interlocutore che fingeva interesse, per poi comportarsi da politico nel senso più negativo che sia possibile dare al termine, non ho sentito mai una volta pronunciare la parola bambini. Eppure è di loro che si sarebbe dovuto parlare. Sarebbe stato bello che invece di astrusi argomenti dalle parole "project" o quant'altro fosse stato chiesto a me ed altri genitori come stavano in quell'asilo i nostri bambini ed immaginare per quelli delle nuove generazioni gli scenari più belli che noi genitori fossimo riusciti a delineare. E nel contempo cominciare e pensare come ridisegnare il servizio senza le sbavature che inevitabilmente sarebbero emerse dalle osservazioni di qualche altro genitore piuttosto che pensare solo a sopprimere.
Sarebbe stato bello che questa Amministrazione conservasse per i bambini della città l'occasione rappresentata da questo asilo, una realtà, una concretezza, non l'astrazione dei concetti di efficienza ventilati in un vuoto di idee e progetti".
La realtà è stata un'altra, come sempre, quasi sempre. Un altro successo. Viva la pappaconilpomodoro.
Questa è Storia. Vi assicuro una brutta pagina di storia.

Io non ho parole...

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Commenti

bravi bravi continuate con il distruggere Teramo e i luoghi simbolo, piazze, monumenti, vestigia romane, ma anche ospedali, scuole, case popolari da abbattere per necessarie speculazioni...continuate cosi', poi quando avrete finito, perchè prima o poi finirete, questo è sicuro, ci penseremo noi a ricostruire, e a quel punto speriamo che voi torniate, dopo esservi autonomamente illuminati a spese nostre, per sempre nell'anonimo grigiore delle vostre vite e delle vostre reali professioni, dopo aver rovinato le nostre.. A CASA!!!!!!
Lacrime di coccodrillo grasso
Falconi scrive sempre molto bene e di solito e' anche bene informato, ma a sto giro dovrebbe leggere meglio la delibera proposta da Romanelli: via del Baluardo non chiude, ma passa alla gestione statale permettendo al comune di liberare risorse per altre scuole. Istituti frequentati da figli di teramani come i bambini del Baluardo. Nessuno parla delle altre scuole chiuse come mai? Verna difende Verna...

Non ho parlato del concetto di babysitteraggio, ci vuole del coraggio che non ho...Attenzione perchè potrei scrivere anche in maniera molto più cattiva, perchè sono veramente deluso. Da domani mi metto a fare l'Assessore....che ce vo?

In effetti le scuola dell'infanzia di Villa Vomano che si raggiunge facilmente, è a soli 4km in discesa... Questa è stata la risposta data Verna, che si lamentava della difficoltà logistica. Convincente l'assessore, Falcò, tu non puoi competere...sei un pivello!
Che delusione. Continuano a massacrare la nostra città senza ritegno. Un continuo spopolamento di beni a servizi solo per il loro tornaconto. Incapaci di amministrare ma capacissimi di fare solo danni. Assessori e consiglieri che votano come le pecore, alzando la mano senza aver letto di cosa stanno discutendo e parlando ma associandosi al volere del loro padrone. Una vergona. Un consiglio comunale formato da 40 elementi di cui 35 potremmo tranquillamente farne a meno vista la loro ignoranza senza distinzione di appartenenza politica. Fateci un piacere, tornatevene tutti a casa.
...i politici, quelli veri, sono DIPENDENTI DEL POPOLO, che è sovrano. ...questi "politici", altro non sono che DIPENDENTI DI UNA SRL DI PROPRIETA' DI BERLUSCONI. E' di qualche giorno fa la notizia: ”...la consorteria mafiosa aveva, grazie all’iniziativa di Dell’Utri che si era posto come trait d’union, siglato con l’imprenditore un patto, all’inizio non connotato e tanto meno sollecitato da proprie azioni intimidatorie (la suprema Corte cita al proposito le emergenze probatorie a sostegno della tesi che le minacce ricevute da Berlusconi fossero di matrice catanese ma soprattutto calabrese) oltre che finalizzato alla realizzazione di evidenti risultati di arricchimento”. Fonte Il Fatto Quotidiano. Ed ecco svelato il tutto. Sono dipendenti di un amico di mafiosi. Sono i dipendenti di berlusconi. Sono i dipendenti di un piduista. Pertini, il Grande Pertini, diceva che chi non urla il suo dissenso diventa COMPLICE. Non dovete vergognarvi. DOVETE ESPATRIARE E DARVI ALL'IPPICA IN UN ALTRO STATO PERCHE' SIETE IL PEGGIO DELLA POLITICA DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI.
Si registra un altro liscioebusso dopo quello degli architetti nei riguardi della ASL di Teramo ed è di un genitore dei bambini dell’asilo di via del Baluardo. E’ un buon segno che si moltiplichino i liscioebusso in questa città solo apparentemente sonnacchiosa in realtà vigile e attenta verso i pubblici poteri, in grado di esibire liscio e busso che, mutuato dal gioco del tressette, sta ad indicare l’avere buone carte in mano in grado di far fuori l’avversario. Il liscioebusso del genitore del bambino ha ragioni da vendere ma non viene ascoltato né dall’assessore né dal Comune. La “riforma” Tremonti-Gelmini se ha demeriti che tutti comuni sperimentano sulla pelle dei cittadini ha almeno il merito di far venire allo scoperto la “cultura” scolastica degli assessori comunali all’istruzione, che si sono inventati di tutto pur di giustificare scelte indifendibili perché solo quantitative. L’aggravante è stata la copertura didattica che si è voluto dare a operazioni impossibili. Mi sono chiesto che c’azzecca la Zippilli con la Noé Lucidi, in cosa consista l’affinità didattica fra le due scuole, oppure la tripla ammucchiata San Giorgio-Savini-San Giuseppe tutta volta a prefigurare il polo scolastico in odore di speculazione urbanistica. Attenzione, perché intanto partono progetti importanti, per dire dell’affinità didattica, tra Zippilli e Noè Lucidi, progetti tipo “Unicode: trascodifiche autoriali” con tanto di timbro europeo POF. Il linguaggio Html, perché? non educa forse? Intanto aleggiano nell’aria le voci bianche del coro Savini-San Giuseppe. Insomma si è pensato a tutto, la sovrastruttura è pronta, adesso manca la struttura, capovolgendo il buon Marx, che tuttavia pure a questo aveva pensato.