Immaginate la montagna teramana. Fa caldo. A cosa pensate?
Esatto. Acqua. Sono una sessantina le sorgenti censite a Valle Castellana. Quasi 3 per frazione dislocate in maniera uniforme sull'immenso territorio del comune della Laga. Non è uno spot turistico. Solo un grido di allarme. Manca l'acqua, anzi, è inquinata.
Abbiamo raggiunto l'Ing Camillo D'Angelo, vice sindaco di Valle Castellana, che ha denunciato per primo l'inattesa crisi idrica. "Da mesi i cittadini e noi amministratori abbiamo segnalato la mancanza di acqua. L'interruzione improvvisa e la presenza di terra da colorare i bicchieri". "Nonostante le ripetute segnalazioni e le proposte di progetto presentate al CDA dell'acquedotto del Ruzzo, il problema rimane lo stesso da anni. Oggi ultima beffa per 70 cittadini di 3 frazioni, il cartello di acqua non potabile. Un ossimoro umano. Nonostante la presenza di 5 sorgenti dalla portata complessiva di 2-5 litri al secondo solo una sorgente è in funzione in maniera naturale, un'altra è alimentata da una pompa a benzina mentre le altre 3 irrigano i boschi. La situazione socialmente ed economicamente depressa diventa così impossibile. L'Amministrazione di Valle Castellana, sta predisponendo tutti i documenti necessari da mandare alle autorità competenti, per far luce sulla gestione del Ruzzo e sulla mancanza di programmazione di opere di riqualificazione delle reti esistenti.
La montagna non vuole più aspettare e non rimarrà con le mani in mano. Abbiamo sete di verità e giustizia".
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Valle Cstallenna- Rocca Santa Maria...4 a 0