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Il Cancro ha ucciso Lamberto Santilli

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Lamberto era un mio amico da poco tempo.
Lamberto era amico di due miei cari amici.

Luciano e Armando.
Abbiamo scritto diversi articoli sui problemi della Radioterapia di Teramo, sulla voglia di guarire da un cancro che l'aveva condannato a morte da molto tempo, da quel medico che aveva dimostrato un'insensibilità da denuncia sociale.
Non diremo altro...ma se una persona sta morendo di cancro e deve fare una cura per guarire non si può dire ad alta voce...da dove comincio con te...visto l'entità delle metastasi....

Scrivemmo...." In macchina con Luciano.

Armando era andato via poche ore prima.
In macchina con Luciano dopo aver conosciuto Lamberto.
Parole senza senso per coprire il silenzio.
Lamberto ci aveva aspettato nell'atrio fronte il reparto di Oncologia.
Il quinto piano.
Dove chi attende di entrare è sempre triste come chi a volte... esce.
Perchè se hai avuto il cancro...sai che l'uscita... è in fondo a un'entrata di emergenza.
Dove c'è un'aria e una forza diversa.
Raramente si trovano dei sorrisi...tranne quello delle infermiere e degli infermieri.
Professionali e umani.

Togliamoci ogni dubbio.
Lamberto ha il cancro.
Un pò ovunque.
Un pò di qua e un pò di la.
Schiena, polmoni, arti inferori.
Lamberto fa la sua dose massicia di chemioterapia quotidiana.
Il suo pane di ogni giorno.
L'estate scorsa correva in moto.
Pochi mesi fa era lontano dal quinto piano.
Aveva altri piani.
Viveva.

Voglio naturalmente bene al reparto di Oncologia.
Sette giorni di sciopero della fame con un gruppo di amici che mi ha regalato una fedeltà affine alla mia anima.
...Lamberto è ospite di una sedia a rotelle.
Ha delle briciole sul pigiama, un telefonino senza credito e un pacchetto di sigarette nascosto tra le cosce magre.
Sembra un pò Gaetano Curreri...il cantante degli Stadio.
Io tifo per lui.
Sono il suo ultras.

Cinquantatre chili e si legge la scritta " Fumare causa il cancro".
Una presa per il culo?
No, la verità.
Una delle tante.

Lamberto vorrebbe sapere tutto sulle sue condizioni.
Vorrebbe sapere perchè la sua radioterapia veniva sempre rinviata.
Perchè la macchina si rompeva e lui era il primo a essere... il non chiamato.

Il detto che fa male è un tetto senza camino.
Perchè il medico di radioterapia gli ha detto che non sapeva dove iniziare con lui.
Perchè gli ha fatto una radioterapia alla spalla, bucata da una metastasi e poi gli ha detto.."Ora stai a posto".
Perchè il reparto di Oncologia non riesce a comunicare con il reparto di Radioterapia?

Senza risposta anche dietro corrispondenza.
Una sorta di Intranet senza linea.

Perchè alla fine dei giochi... ci si sente come ci si sente...al di là del quadro clinico di Lamberto.
Perchè Lamberto vorrebbe fare i suoi cicli di radioterapia anche se ha molte metastasi.
Perchè la sua schiena non è messa bene e il suo dolore è per l'amata morfina.
Perchè lui non voleva ammalarsi di cancro e gli piacerebbe una considerazione diversa.
Perchè può capitare a tutti e a tutti piacerebbe un sentimento più vicino.
Perchè ora farà la Pet e poi...non è chiaro.
Perchè a volte mancano anche le medicine.
Perchè tutti parlano a mezza bocca cucita e radioterapia continua a non rispondere.
Perchè si è presentato da solo sotto il reparto e si è sentito un peso.
Perchè se uno poi muore...non c'era nulla da fare.
Perchè se uno ha voglia di vivere...non le sente le metastasi...ci parla...

Perchè nella vita....la migliore cura è una buona dose di educazione.


Lamberto era sensibile e conosceva il suo destino.

Oggi che il reparto di Radioterapia ha il suo mirabile acceleratore lineare.
Oggi è anche merito di Lamberto.
Il cancro è così...ti porta via....ma quando riesci a vincere...acquisti la forza dell'uomo che ha vissuto due volte.
Lamberto ci ha lasciato....non la sua forza...
 

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Commenti

Lamberto era anche generoso. A domani per un ultimo saluto.
Lamberto è stato un mio amico. Lo è diventato per una passione comune, quella dei motori e dell'automobilismo da corsa. Lo sport è stato il "ligante" delle nostre chiacchierate e delle speranze di incontrarci nei campi di gara in un futuro quasi immediato nei desideri, eppure così lontano nella realtà della malattia. Nelle nostre conversazioni avevamo messo il cancro in subordine rispetto ai motori ed al "profumo" delle benzine da competizione. In fondo l'emozione del canto di un motore da corsa è troppo più forte di qualsiasi maledetta cellula neoplastica che vuole portarti via dal mondo e dalle sue pene. Il suo sorriso di quando gli raccontavo delle mie gare era così partecipato che guardandoci, senza dirlo, pensavamo....vaffanculo al tumore. Mi mancherà , pur nella mia dannata consapevolezza da oncologo che non sarebbe riuscito a vincere il traguardo più complesso. Ci sono battaglie che perdiamo, nonostante gli sforzi e la passione, nonostante mettiamo sul piatto dei trattamenti i migliori farmaci disponibili, indipendentemente dalle raffinatezze della tecnologia. Rimangono la consapevolezza della ineluttabilità, la serenità della lunga accoglienza nel mio reparto e delle migliori cure praticate, la sua stretta di mano ed il suo sorriso dopo ogni nostra conversazione...
bellissimo, scusa se l'ho letto solo oggi, e per caso.
già un anno è volato, già da un anno il mostro si è portato via un caro amico. una rabbia che non può essere sfogata, un urlo di dolore che si strozza in gola.. il dolceamaro ricordo dell'ultimo incontro, ancora progetti, che sapevamo già..non realizzabili... Ciao Lamb