Salta al contenuto principale

La Mafia sfida Teramo. Violata la casa del Giudice Tommolini

di Giancarlo Falconi
3 minuti

"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo. Paolo Borsellino, in Lirio Abbate e Peter Gomez, I complici, 2007.
Incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul terreno tecnico investigativo, e non anche su quello politico culturale, è alla lunga inesorabilmente perdente. Gian Carlo Caselli, su Corriere della sera, 1994.
  Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.
Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra, 1991".
Ricordo i funerali di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ero un giovane studente universitario. Ricordo la famiglia dei Graviano. Ricordo Angelo Zito, il loro commercialista, che patteggiò una condanna per associazione di stampo mafioso nel 2000. Angelo Zito che avrei ritrovato anni dopo, nella mia Teramo, come segretario scrutatore di diverse società  dell'Ad della Teramo Ambiente, Stefano Gavioli.
Oggi arrestato dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Catanzaro con l'accusa di  associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Ieri avevamo scritto. Ieri avevamo scritto anche dei reati che giornalmente inquinano l'area di Carapollo, con la complicità di tutti.
Chi ha in mano l'informativa su questa vicenda? Perchè ancora non si è intervenuti? Abbiamo i filmati. Le prove, ma tutto tace. Oggi sono trascorse diverse ore dall'infame attentato al Gip del tribunale di Teramo, Marina Tommolini e al maresciallo dei carabinieri, Spartaco De Cicco.
Le loro auto sono state incendiate come riflesso di un atto intimidatorio. Nel linguaggio mafioso il venerdì sera, al ridosso del Sabato e quindi del fine settimana, è la prova per un territorio. Un modo per testare il polso sulla capacità di reazione e di presenza istituzionale. L'attacco allo Stato verso le figure più coraggiose e la D.ssa Tommolini e il maresciallo De Cicco, ne rappresentano appieno i valori e il valore, è l'impronta della mafia più classica. Se questa fosse stata una prova della malavita organizzata, Teramo sarebbe uscita bocciata.
Il vertice in Prefettura del comitato per l'Ordine e la Sicurezza è stato ordinato il Lunedì mattina, due giorni dopo il doppio attentato. Perché? Quando è stata decisa la protezione per il magistrato Tommolini?  Chi doveva avvertire il Prefetto? Perché tutto questo tempo? C'era un sostituto Procuratore sul territorio? Quando è stato avvertito il Prefetto? Chi doveva comunicare l'accaduto alla Corte di Appello di Campobasso, competente in caso un magistrato venga minacciato, subisca un attentato o atti intimidatori?
Se tutto ciò esiste, chi è entrato nella casa della D.ssa Tommolini? Chi si è fatto beffa dello Stato, due volte in due giorni? Chi sono i due individui che attendevano Marina Tommolini? Che significa riunirsi in un Vertice per non decidere nulla? Sapete chi sta facendo vigilanza intorno alla casa del Giudice Marina Tommollini, in una sorta di manifestazione nella manifestazione d'impotenza ? I suoi collleghi. Se i difensori dello Stato in prima linea, vengono abbandonati, chi difenderà lo Stato? Che cosa ha comunicato lo Stato ai cittadini? Assenza e ritardi. Io continuo a riflettere… a scrivere e…. a sentirmi solo.



 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Grazie Giancarlo. Il mio ruolo è molto vicino alla magistratura e il tuo articolo mi ha fatto riflettere. Hai ragione. Continua così, grazie.
Si.
Solidarietà al Giudice Marina Tommolini e al maresciallo De Cicco. Forza.
Che fa la politica? Nulla. Oltre alla solidarietà perchè non era accanto ai magistrati. Caro Falconi, il tuo ragionamento è molto interessante. Ora ho tanti dubbi e spero che quest'ultimi facciamo compagnia a tanti.
Una lettura atipica ma sincera e vera. Analisi profonda ed esperta. Per il resto caro Giancarlo non mollare. Questo spazio è troppo importante per tutti noi.

Solidarietà, assoluta e sincera solidarietà a chi combatte per la verità. Per la politica, Dimissioni. Sono inutili, non servono ad un cazzo, dimissioni. Coi soldi che risparmiamo pagheremo i poliziotti che sono sfruttati e sottopagati.

Oltre alla solidarietà è necessario dotare le forze dell'ordine di piu' potere. Sono loro che ci tutelano e difendono dai delinquenti, vigliacchi e parassiti. Chi è onesto e vive nel giusto non ha nulla di che temere dal loro operato.
Teramo e provincia non è piu' un 'isola felice e non perche' sono aumentati ubriachi o stronzetti ma perche' con una politica arrogante e sopratutto poco trasparente si permette l'avvicinarsi nel nostro territorio di soggetti poco raccomandabili ,vedasi per l'appunto la questione TE-Am o la voglia di inceneritori, cosi' come forse come tutti i vari incendi avvenuti alle porte della città chissà se questa matrice dolosa non era un segnale della malavita organizzata? La nostra era terra di contadini ed ora di cafoni arricchiti ma sempre contadini dentro. Ritroviamo la fierezza abbassando la cresta ed alziamo la guardia.