Salta al contenuto principale

GIULIANOVA: COME STA LA JULIA SERVIZI PIU’?

3 minuti

Novanta metri da un portone all’altro. Appena novanta passi separano lo scempio della biblioteca Vincenzo Bindi dal portone della Julia Servizi Più, società soggetta a direzione e coordinamento del Comune di Giulianova che ne detiene la proprietà al 100%.
La Julia Servizi Più vende gas metano in 12 Comuni: nel 2011 ha fatturato 8.370.570 euro (+7,71% rispetto al 2010) e realizzato utili per 213.698 euro (+59,54%), un tesoretto a cui attingere per porre rimedio alla traballante situazione finanziaria del Comune di Giulianova.
Accade così che Julia Servizi Più debba versare a fine 2011 al suo unico socio 250.000 euro di acconto per l’acquisto dell’impianto di trigenerazione che, completato e collaudato 15 anni fa, sorge a ridosso della sede dell’Istituto Tecnico Industriale e dell’Ospedale, in via Gramsci.

Per inciso, il mancato funzionamento dell’impianto per diversi anni ha già prodotto, secondo l’Amministratore Unico della società, la “perdita dei sostanziosi incentivi CIP6 che avrebbero permesso ancora oggi di incassare un extra di circa 300.000 €/anno”. Altrove, la denuncia di un fatto così grave avrebbe dato l’abbrivio a qualche esposto e, come minimo, ad un inchiesta interna: il Comune, retto oggi da una maggioranza teoricamente di centro-sinistra, ha ritenuto opportuno “lasciar correre”: forse per non urtare la suscettibilità di un suo fedele sostenitore di oggi ma al tempo Sindaco di Giulianova per il centro-destra a cui l’Amministratore della Julia Servizi e perfino il Sindaco Mastromauro hanno addossato la responsabilità di non aver fatto partire l’impianto? Perché a pagare il conto sono sempre i Cittadini e non i diretti responsabili?

Ma torniamo all’attualità. L’acconto da 250.000 euro versato dalla Julia Servizi Più al Comune è solo l’antipasto; infatti, nella Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2011 l’Amministratore Unico attesta che “Con atto del notaio Campitelli del 23 aprile 2012 la  società ha completato l’acquisto dell’impianto di cogenerazione includendo opere elettriche ed infrastrutturali e tratto di rete di teleriscaldamento al prezzo di euro 400.000. Complessivamente tutto l’acquisto ammonta ad euro 895.000 di cui la società ha pagato nell’anno 2011 un acconto di 250.000, e si è impegnata a versare al Comune l’importo di euro 240.000 annui, iva compresa, e pertanto il completamento del pagamento avverrà a giugno del 2015”.

Siamo certi che la Julia Servizi abbia fatto proprio un buon affare? La Julia Servizi potrà sostenere il peso di 240.000 euro l’anno fino al 2015 senza subirne i contraccolpi? Come proprietaria dell’impianto, Julia Servizi trarrà benefici economici dal funzionamento dell’impianto oppure, oltre a sborsare 240.000 euro l’anno, dovrà anche subire delle perdite? In quanti anni fu stimato, al momento dell’acquisto, che la Julia Servizi potesse rientrare dall’investimento pari, nel complesso, a 1.250.000 euro? A quasi un anno dal versamento del primo acconto, le previsioni iniziali si sono rivelate esatte o dobbiamo temere per l’arrivo di qualche sgradita sorpresa?
Toc Toc, disturbiamo? Risponde il Sindaco o l’Amministratore della Julia?

La Redazione de I Due Punti
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Impianto rumorosissimo e anche poco efficiente... La Julia servizi sembra essere la panacea di tutti i mali... compra il trigeneratore (e poi dovrà modernizzarlo e gestirlo), sponsorizza opere pubbliche e progettazioni di competenza comunale, avrebbe dovuto comprare l'abbandonato mercato coperto (affare poi andato, fortunatamente, a monte)... Insomma fa un po' di tutto. Ma siamo proprio sicuri che sia compito di una partecipate investire i soldi dei contribuenti per compiti che esulano dallo scopo per la quale è stata creata?