Attimi che insegnano.
In un momento ho capito il sorriso perenne dell'Assessore al Sociale Giorgio D'Ignazio, che divide con gli assessorati al Lavoro, il ruolo più difficile.
L'ironia per esorcizzare il quotidiano che attraversa difficoltà e piccole tragedie familiari. Violenze, furti, tutto al limite della sopravvivenza.
La crisi sociale, morale ed economica. Quando un impiegato nasconde dentro le tasche dei pantaloni, una scatola di filetto di tonno, prezzo da tre a cinque euro, capisci che il punto di non ritorno è il confine con la pietas. L'alimentare di Torelli come laboratorio sociale, come la cartina tornasole di un resto di nobiltà. Torelli non ha denunciato l'impiegato, si è limitato a un rimprovero elegante e imbarazzato.
Era dispiaciuto. Era triste. Era arrabbiato. Era consapevole che tutto può accadere in una vita che sta scivolando verso l'oblio e la fame patologica. L'impiegato ha pagato il filetto di tonno insieme alla frutta andando via a testa china. Noi abbiamo fatto lo stesso. Avevamo molto da riflettere.
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