La magistratura di Roma ha sequestrato 31,6 milioni di euro a tre banche, Banca Italease, Unicredit, Banca Tercas e la Factorit spa, per l'inchiesta sul crac del gruppo di Raffaele Di Mario. Il sequestro è avvenuto ad opera delle Fiamme Gialle.
Il gip Vilma Passamonti su richiesta dei pm Giuseppe Cascini, Maria Sabina Calabretta e Maria Francesca Loy, sono stati coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi. I reati attribuiti sono bancarotta preferenziale, bancarotta patrimoniale e omesso versamento dell’Iva. Coinvolti una ventina di dirigenti e funzionari. Maurizio Di Biagio sul suo Blog, Il Senso, scrive " Il meccanismo adottato consisteva nel conferire terreni ed immobili del Gruppo Dimafin in un fondo immobiliare, quindi ad un nuovo soggetto, denominato ”Fondo Diaphora 1” gestito dalla Raetia Sgr, al fine di proseguire la linea di credito che, a fronte dello stato prefallimentare del Gruppo di Di Mario, era interrotta. Tale operazione ha permesso al Gruppo di ottenere nuova liquidita’, finanziata dalle banche alla Raetia Sgr per circa 42 milioni di euro. Tuttavia l’Iva dovuta in seguito alla cessione degli immobili di Dimafin al fondo, invece di arrivare nelle casse dell’erario, e’ stata dirottata (31,6 milioni) verso le banche stesse le quali, grazie a tale espediente, hanno ripianato le precedenti esposizioni debitorie del Gruppo".
Alla Banca Tercas di Teramo sono stati sequestrati circa 8 milioni di euro. Tra gli indagati c'è l'ex direttore generale della Tercas, Antonio Di Matteo, mentre sono cinque gli avvisi di garanzia per bancarotta prefenziale nei confronti di esponenti di Banca Tercas. Sotto indagine in totale nove persone. Compreso l'ex Presidente della Banca Tercas, l' Avv. Nisii.
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