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Varchi: Teramo punta sulla sanzione e non sulla prevenzione

di Giancarlo Falconi
1 minuto

I nostri varchi a fioriera. Che si aprivano e non si aprivano. Che dovevi suonare al citofono, che ti aprivano lo stesso e accettavano le caramelle dagli sconosciuti.
I nostri varchi che non multavano perchè ti impedivano l'accesso.
I nostri varchi che impedivano l'errore di entrare nella ztl. Ora tutto cambierà in nome e per conto della tecnologia del grande fratello.
Si chiamano varchi elettronici sanzionatori. Detti anche " Chi ci capita.. ci capita".

Si legge " 5 (cinque)
varchi elettronici sanzionatori, aventi l'obiettivo di classificare i veicoli in transito e riconoscerne le targhe, inviando al sistema centrale i dati di transito rilevati, relativi ai veicoli le cui targhe riconosciute non risultano nelle “liste bianche” dei veicoli autorizzati, e inviando, altresì, le immagini delle targhe dei veicoli non riconosciute per analisi successive;
b)    un sistema centrale, operato dalla Polizia Municipale e collegato al database della Motorizzazione Civile. Per i veicoli risultati non autorizzati il sistema centrale consolida il riconoscimento della targa e, dopo aver ottenuto i riferimenti del proprietario del veicolo, consente di avviare la procedura di elevazione della sanzione".

Il costo? " l'intervento in oggetto è ricompreso al punto d) Interventi sul sistema della mobilità, n. prog. 12, tipologia 7, categoria A01-01, 1^ annualità (€ 252.390,40), finanziata nel suo complesso dalla Regione Abruzzo (capitolo di entrata 797/1 del bilancio 2012), e le somme necessarie all'esecuzione appalto sono imputabili al capitolo di spesa 28102/28 del bilancio 2012;

Il resto dei cittadini alla cassa.

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Commenti

buongiorno ....tanto i lavori saranno appaltati sempre alla stessa ditta ......................si fanno le cose poi non vanno e si rifanno.....
La discriminazione e' il pezzo forte dell'attuale maggioranza.
A Teramo c'erano i posti di blocco, in particolari edifici tuttora esistenti, per far pagare il dazio ai venditori di derrate alimentari, che entravano dalle campagne circostanti. Siccome venivano attrezzati di funi per quadare i due fiumi che rendevano più inagibili gli ingressi di contrabbando prendevano il nome "cafoni" (coafune). Oggi le pensano tutte per renderci onerose le visite in una città ormai decadente, parcheggi a pagamento, transito con trappole a pagamento, ma oggi possiamo fare a meno di inquinarci in città quando le migliori stritture di distribuzione sono comodamente allocate in ottime periferie. Quegli indigeni poco accoglienti vogliamo lasciarli marcire tra i due fiumi?
Il terremoto mi privò del buon rapporto che avevo con la città dell'Aquila. Dopo la notte letale non ho più potuto fare una passeggiata per ammirare la bellezza e l'accoglienza della città. Sono ancora più amareggiata al pensiero che, nonstante gli scandali e gli interessi che bloccano la ricostruzione, resta ancora più accogliente della mia città natale, Teramo, che viene spadroneggiata in maniera estorsiva da quattro politici di scarso valore.
Mi pare che a Teramo prolificano un pò troppo i furbetti del "varco", infatti basta fare quattro passi in Corso Cerulli o in P.zza Martiri per vedere transitare auto e camion come in autostrada. Allora se l'occhio elettronico serve per stroncare questo andazzo non sono favorevole ma FAVOREVOLISSIMO!!!! Può essere un buon biglietto da visita per la città le auto posteggiate IMPUNEMENTE sotto il Duomo? Anzi sotto il cartello di divieto di sosta con rimozione? Ma a chi appartengono?
E i soliti "noti" mangiano...
@Carlo che nin vota più purtroppo i "cafoni" (coafune) come tu li chiami sono gli stessi che si sono impossessati di tutti i luoghi di comando rendendo una CITTA' meravigliosa come Teramo simile a un sobborgo disabitato di montagna.
@alexSe le tue affermazioni sono giuste, come credo, chiedo scusa a chi non ne ha colpa. Il mio nickname ni dà la possibilità di non sentirmi responsabile di queste scelte. Comunque tanti auguri a noi fratelli municipali.