Il San Liberatore è salvo.L'Utic continuerà a garantire il proprio servizio medico. Una questione legale e ora una questione politica. La voce è univoca, Marcone, Marchione, Monticelli, Liberatore, Tracanna, tutti i gruppi di opposizione al comune di Atri, il comitato civico, delusi e affranti da una gestione della Sanità fatta di promesse dette, fatte e smentite. Tutti concordi nel chiedere le dimissioni del Manager politico Varrassi. Roberto Marchione, segretario de La Destra di Atri, ha come sempre nel coraggio e nella chiarezza di linguaggio la propria coerenza " Varrassi ha bollato in un'intervista l'UTIC come inutile, lo invitavo a trasferirsi in una citta' in cui l'UTIC non c'e'(la piu' vicina a oltre mezz'ora, come succederebbe ad Atri) e rischiare la vita insieme a quei cittadini...". La professoressa Liberatore è rimasta delusa dalle continue invasioni sociali e dottrinali del Prof. Varrassi, che è giunto anche al rimprovero paterno verso i ragazzi che hanno protestato nel corteo di Atri. "Quei ragazzi" ci sottolinea Gabriella Liberatore, "Hanno dimostrato senso civico, sociale e politico. L'Ospedale è una necessità della collettività. Non un mero interesse ragioneristico." Luciamo Monticelli, sindaco di Pineto, usa la scorciatoia linguistica: "Varrassi dovrebbe dimettersi. Una questione di dignità politica e amministrativa". Il dott. Tracanna, capo gruppo dell'UDC in consiglio provinciale, analizza la questione sotto il punto di vista politico e tecnico. Le conclusioni abbracciano il pensiero comune sul fallimento della gestione dell'Asl di Teramo. Che cosa risponderà il Direttore Generale Varrassi?
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